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PER RILASSARE IL DNA SUPERAVVOLTO USERò ENZIMI :
TOPOISOMERASI 1: che è caratterizzata dalla rottura di un filamento e
- variazione del numero di legame topologico di un unità per volta .
Lavorano con Dna sup – non usano energia (no atp) , mentre uno subisce
rottura l’altro dira intorno , catalizza anche la richiusura. REAZIONE DI
TRANSESTERIFICAZIONE in cui i legami fatti e rifatti sono di pari energia .
Meccanismo
-Rompe legame fosfodiestere tra 3’OH-> 5’P Questo si lega
momentaneamente ad una tirosina dell’enzima la cui attività è della
nick–closing.
È un legame di tipo covalente
Possibili attività della classe 1 : - svolge il DNA
-svolge i nodi del DNA a singoli filamenti così da permettere la
formazione della doppia elica
- unisce due DNA a singolo filamento superavvolgimenti opposti .
Di solito si usa per mantere questa classe enzimatica è utilizzata per
ottenimento in vitro di DNA sup negativamente .
1) dna plasmidico (tratt con EtBr) SUP + tratto con topo 1 circolare
sp –
-TOPOSOIMERASI II : agiscono introducendo rottura su entrambi i fila e
passando un elica sotto l’altra ; necessita di energia per funzionare ,
svolgono e riavvolgono il DNA , non sono dnasi perché sostituiscono il
legame che rompono con un nuovo legame, successivamente dopo una
fase di rilassamento , succ si va a riformare il legame fosfodiestere .
Meccanismo : dipende da ATP , tetramero di sub A (2) E B (2) . E’
costituita da due subunità A che creerà il legame tra p5’ e la tirosina
necessaria per creare l’intermedio , B legherà il dna da far passare sotto
così ds creare il NODO (sup) , rompe il filamento del DNA legato in A , fa
passare al di sotto il fil megato a B e richiude l’elica .
In laboratorio è usato per rompere la DS in due punti , è inibita dagli
antibiotici .
Si possono ulteriormente classificare in A E B . Nei batteri sono la forma A
il 5 ‘ P .
Negli eucarioti sono IA, IB , IIA, IIB , di cui IB è fondamentale sia in sup +
che - ,è essenziale nei processi di trascrizione e replicazione -> regola la
cromatina .
Le topoisomerasi poi possono concatenare o deconcatanare molecolare
circolari di DNA . Sono dette concatenate quando due molecole di DNA
circolare passano l’una dentro l’altra come due anelli di una catena. La
deconcatenare ovviamente è opera della topoisomerasi II . Negli eucarioti
poi vanno a svolgere le due molecole figlie l’una dall’altra così da
permettere la separazione dei cromosomi fratelli durante la mitosi che
altrimenti verrebbe bloccata .
DIMENSIONI GENOMA : Lo studio sulla lunghezza del DNA di quel dato
organismo è correlato alle cinetiche che possiamo ottenere tramite il
processo di denaturazione e rinaturazione del DNA di interesse.
Il tipo di denaturazione prediletta è quella a caldo, poiché è stato
dimostrato che la denaturazione a freddo crea dei cristalli sui due
filamenti , provocando rottura e perdita di essi. Il dna inizialmente sarà
frammentato in sequenze di massimo 400-500 bp tali da dare
cooperatività ; denaturando la molecola si otterrà per aumento
dell’effetto ipercromico aumento di assorbanza , rilevabile mediante lo
spettrofotometro . L’effetto ipercromico è dato da esposizione delle
componenti cromofore (le basi azotate) che farà aumentare di molto
l’assorbanza.
La temperatura di denaturazione sarà 100° , ma si farà scendere ad una
temperatura costante al di sotto del valore di Tm (tempo di melting ,
tempo al quale metà del dna sarà denaturato e metà no) , di circa 10-15
° .Il DNA sintetico denatura a circa 40-50° .
La cinetica sarà :
La Rinaturazione è la fase più delicata che dipenderà dal tempo e sarà
differente a seconda degli organismi. Può accadere che per necessità
biologiche alcuni organismi si rinaturino in tempo molto più breve in
quanto non hanno necessità di accuratezza di riappaiamento.
Tm = 69,3 ° C + 0,41°( %G+C)
(per molecole corte meno di 20 nucleotidi questo valore varierà non
essendoci cooperatività)
L’ordine di denaturazione sarà il seguente : AT+ , AT-, CG+.
La cinetica di rinaturazione è definita come
d C / dt =-kc2 .
La cinetica di un singolo filamento sarà sostanzialemnte –d C /c al 2.
Integrando t=0 e c=c0 sarà : C/C0=1/1+KCot .
Ma andremo a considerare il valore a metà reazione di C0T1/2= 1/K .
Se la cinetica K è > la velocità di rinaturazione sarà magg; se è < invece
la velocità di rinaturazione sarà minore.
La complessità: è definita come il valore minimo della sequenza ripetuta.
Solitamente la complessità dipende dalle dimensioni del genoma e posso
definirla come
C0T1/2 (DNA studiato)/C0T1/2 (dna e.coli)= compl(dna studiato /
4,2x10 alla 6.
Si usa come parametro E.coli ma esiste anche un altro paramento di
complessità che è X = AC0t1/2 dove A è una costante e vale 5x10 alla
6.
Nei procarioti la curva di denaturaizone è rinaturazione avrà un
andamento sigmoide . Grafico
y->ass a 280 OD ; x-> t(°c) .
Negli eucarioti invece la cinetica di rinaturazione è più complessa , in
quanto non è espressa da una singola sigmoide bensì da tre curve che
sono descritte da 3 cinetiche , e da 3 complessità differenti.
Avremo una cinetica legata alla componente veloce, una intermedia ed
una lenta .
La veloce è rappresentata da circa il 25% del genoma , l’inter dal 30% e
la vel dal 10 % .
Il grafico è fatto y -> frazione riassociata (1-c/c0)
x->C0t.
Se dobbiamo studiare la complessità di ogni sequenza ,dovremmo
considerare vari fattori:
Se è unica la complessità Nnr(non ripetuta) è uguale alla dimensione di
- quella frazione alfa del genoma
Nnr= alfa x G.
Se invece è una sequenza ripetuta dalla dimensione di quella frazione
- beta del genoma bisogna tener conto della frequenza di ripetizione della
frazione
Nr= beta x G/F.
Possiamo ricavare la complessità moltiplicando il C0t1/2 osservato per quella
sequenza, per la porzione di riassociazione di riferimento (coli) :
Nnr: alfa (C0t1/2 nr x 4,2 x 10 alla 6/C0t1/2 coli)
- Nr : beta( C0t1/2n x 4,2x10 alla 6 /C0t1/2)
-
Confrontando le due equazioni possiamo ricavare una formula per calcolare le
dimensioni genomiche del genoma G : G= C0t1/2 nr x 4,2 x 10 alla 6
/C0t1/2 coli-> vale 1000)
e possiamo anche calcolarci la frequenza di ripetizione
facendo : G/ F = C0t1/2 x 4x10 alla 6 /cot1/2 coli e se g è uguale a sopra
otterrò
F= C0t1/2 nr/C0t1/2 r.
Rapporto densità genica –complessità dell’org
PARADOSSO K -> N DI CROMOSOMI uomo 46 lisandra atl 250)
PARADOSSO N -> n DI GENI uomo 21000 riso 60000
PARADOSSO C -> quantità di DNA contenuto nel nucleo
Infine si è considerata la densità genica che è rappresentata dalla quantità di
geni in un megabase di dna genomico: se ad esempio un organismo avrà 5000
geni ed un genoma di 50 MB la densità sarà di 100 geni /mb .
Ma le densità geniche più elevate le ritroviamo proprio in organismi più
semplici come ad esempio virus ; mentre densità geniche più ridotte sono
riscontrate negli eucarioti. Addirittura tra gli eucarioti minore è questo
parametro maggiore sarà la complessità dell’organismo.
Nel dna eucariotico infatti oltre ai geni ci sono delle zone cosi dette non
codificanti “introni”, che successivamente verranno trascritti in pre-Rna ma poi
nel processo di maturazione che attiva il medesimo , verranno rimossi.
È stato dimostrato infatti che solo il 5% del DNA di un gene è rappresentativo
della parte codificante la proteina , il restante 95 % è costituito da introni.
Genoma umano : è costituito nel 60 % da geni mutati, frammenti di geni e
PSEUDOGENI(quest’ultimi provengono dall’integrazione di prodotti
retrotrascritti dell’mRna.
Altra caratteristica è la presenza di sequenze ripetute ; DNA microsatellite , è
formato da sequenze molto corte (<13 bp) ripetute in tandem (il più comune
CA rip in tandem) .
Satelliti , si trovano per lo più nei talomeri composti da 25 bp . Il cromosoma Y
è costituito quasi interamente da sequenze ripetute.
Nucleosoma : è costituito da un core di otto proteine istoniche e da dna avvolto
intorno a questo nucleo proteico. Gli istoni sono H2a , H2b, H3, H4 ,H1 e il dna
non avvolto che collega un nucleosoma all’altro è chiamato LINKER . Il
compattamento del DNA in nucleosomi è solo il primo step di compattazione.
Gli istoni H2A, H2B e H3, H4 costituiscono il core o anche detto ottamero
istonico , in quando H2A E H2B costituiscono dimeri e stop , e H3-H4 formano
eterodimeri e danno un tetramero .
H1 invece ha funzione di legame del DNA linker , è ricco di K , ed è
rappresentato tra le prot tot al 50 % , è fosforilato 4 volte nelle mitosi e
defosforilato in fase G1. Oltre a questa funzione ha anche quella di bloccaggio
per l’attacco d aparte di enzimi.
La formazione dei nucleosomi da vita alla struttura cosi detta cromatina.
Sono tutti basici : quindi ricchi di aa basici, il 20 % è rappresentato da lisina e
arginina.
Sono formati da una regione conservata che viene chiamata DOMINIO HISTONE
FOLD. Sono formati da 3 regioni alfa elica separate da 2 sequenze non
strutturali.
Associazione prima H3-H4 legano il DNA -> poi H2a,H2b e infine H1chiude un
po’ il dna legando le eliche che crea angolo di entrata e di uscita del DNA dal
nucleosoma.
L’assembraggio viene fatto tramite chaperonine istoniche dette ASF , NAP 1 ,
CAF1 . La prima trasporta i tetrameri H3-H4 fino alle CAF1 che le posiziona al
centro del nucleosoma , mentre NAP1 si occupa del trasporto di H2A,H2B
all’interno dei nuovi nucleosomi. Nel caso di replicazione di DNA , verranno
conservate il 50 per cento anche degli istoni e aggiunte ex novo solo il restante
50 per cento. Ma poiché metà sono nuove quindi non acetilate ci sarà bisogno
di enzimi che vadano ad acetilare i nuovi istoni (di norma l’acetilazione avviene
sempre su H3-H4).
Le code istoniche sono molto importanti per la stabilizzazione della struttura a
fibra , da recenti studi si è visto come l’interazione tra estremità
amminoterminale carica + di H4 e la regione carica – del dominio HISTONE
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