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MECCANISMI DI ATTIVAZIONE DI PROTO-ONCOGENI
I meccanismi mutazionali possono essere vari, ma hanno tutti in comune l'effetto di aumentare
l'attività del gene. I meccanismi mutazionali di attivazione sono principalmente:
mutazioni puntiformi: danno un guadagno di funzione alla proteina
amplificazione: processo di duplicazioni successive del gene, sconvolgimento a livello del
genoma che porta ad un aumento delle copie del gene e di conseguenza della quantità del prodotto
proteico che di per sé è una proteina normale
traslocazione: rotture e spostamenti di cromosomi in regioni del genoma dove si vengono a trovare
sotto il controllo di forti promotori o attivatori della trascrizione
Oncogene Ras: Data una sequenza di DNA è possibile che avvenga una mutazione con
produzione di una proteina mutata. Questa risulta iperattiva quando presente a livelli
normali ed un esempio caratteristico ne è proprio RAS. La mutazione missenso nella
sequenza codificante per RAS porta alla produzione di una proteina costitutivamente
attivata, ossia che non è più in grado di slegare GTP per ritornare alla sua forma inattiva,
legnate GDP. Sostituzione della Gly12 o Gln 61 (glutammina) risultano in attivazione
oncogenica di ras (viene abolita attività GTP-asi GTP→ GDP)
Myc: Data una sequenza di DNA se avviene un'amplificazione della sequenza codificante vi è
la produzione di una proteina normale ma sovra-espressa perchè prodotta in maggiore
quantità. Questo tipo di mutazione è quello che trasforma il fattore di trascrizione Myc da
proto-oncogene in oncogene, in quanto il ruolo di Myc è quello di superare il punto di
restrizione del ciclo cellulare. Essa inoltre regola diverse vie fondamentali tra cui quella per la
determinazione della sintesi ex novo della ciclina-D. Alti livelli di Myc sono quindi
frequentemente osservati in molti tumori umani come per esempio il neuroblastoma. Nel
nostro genoma ci sono tre Myc che si occupano della trascrizione (fattori di regolazione),
essi sono omologhi ma si trovano su tre cromosomi differenti:
N-Myc (sul braccio corto del cromosoma 2,
C-Myc (sul braccio lungo del cromosoma 8),
L-Myc (si trova sul cromosoma 1).
Nel linfoma di Burkitt è coinvolto il proto-oncogène c-MYC Una traslocazione 8;14 trasferisce
MYC nelle vicinanze di IGH (gene codificante le catene H (pesanti) delle immunoglobuline. La
traslocazione NON crea un gene chimerico, ma i due geni risultano giustapposti.
L’espressione del gene MYC è intensificata perché esso viene a trovarsi sotto l’influenza di
elementi E (enhancers) che stimolano l’espressione di IGH specificamente nelle cellule B
abl: Un riarrangiamento ed in particolare una traslocazione in prossimità di enhancer,
regioni che stanno a monte del promotore ( a cui si legano gli attivatori della trascrizione)
può portare alla produzione di una proteina normale sovra espressa oppure alla fusione di
porzioni di prot-oncogeni che codificaano per una proteina chimera con funzione alterata.
Questo è un esempio di ABL che è una proteina che, negli esseri umani, è codificata dal gene
ABL1 (simbolo ABL precedente ) situato sul cromosoma 9. L'attività della proteina ABL1 è
regolata negativamente dal suo dominio SH3 e la cancellazione del dominio SH3 trasforma
ABL1 in un oncogene . Il cromosoma Philadelphia umano, così chiamato perché scoperto
appunto a Philadelphia (USA), è il cromosoma 22 modificato per l'inserzione di un
frammento terminale proveniente dal cromosoma 9. A seguito di una traslocazione, il gene
Abelson (ABL - abl) passa dal cromosoma 9 alla regione di raggruppamento dei punti di
rottura (Breakpoint Cluster Region, BCR, in inglese) del cromosoma 22, con formazione di un
gene chimera Bcr-Abl. Mentre il gene ABL si rompe pressoché sempre nello stesso punto, il
gene BCR può rompersi in diverse posizioni. L’anomalia cromosomica si vede SOLO nelle
cellule leucemiche, tutte derivanti da una cellula staminale del midollo osseo in cui
originariamente è avvenuto l’evento di traslocazione. Alcuni tipi di leucemia sono associabili
a specifiche TRASLOCAZIONI (conseguenti a rotture cromosomiche). Es: LMC (leucemia
mieloide cronica)
MECCANISMI DI INATTIVAZIONE DI GENI ONCOSOPRESSORI
Un gene oncosoppressore (o semplicemente oncosoppressore) è un gene che codifica per prodotti che
agiscono negativamente sulla progressione del ciclo cellulare proteggendo in tal modo la cellula
dall'accumulo di mutazioni potenzialmente tumorali. Queste mutazioni inattivano geni che normalmente
fanno da freno alla proliferazione cellulare. Sono generalmente:
delezioni: causano l'eliminazione del gene con la conseguente assenza di sintesi della proteina
associata
mutazioni puntiformi: danno una perdita di funzione, generalmente data da mutazioni nonsenso
Se sussiste una di queste mutazioni , al termine ella traduzione verrà prodotta una proteina mutante, la
quale può essere una proteina inattiva espressa a livelli normali oppure una proteina assente, esempi sono:
APC e p53 (entrambi sono geni che codificano per proteine).
LA PROTEINA APC
La proteina APC fa parte del complesso di distruzione della beta-catenina, proteina chiave della segnalazione
di Wnt. La proteina APC è assente o inattiva a causa di mutazioni nel carcinoma poliposico del colon, se APC
non funziona, b catenina costitutivamente ON promuove proliferazione incontrollata
MODALITA' DI AZIONE NEL NUCLEO DI p53
p53 è proteina regolatrice della trascrizione di vari geni
la sua attivazione è stimolata da vari stress cellulari
Il suo compito è quello di bloccare il ciclo cellulare per permettere il ripristino delle condizioni
normali oppure promuovere apoptosi
In vari tipi di tumori umani l’oncosopressore p53 è assente o non funzionante, a causa di mutazioni
In condizioni normali la proteina mdm2 inibisce l'attività di p53. Vari stimoli portano all’attivazione di
chinasi che, fosforilando p53 e la attivano. L’interazione con mdm2 viene impedita p53 promuove a sua
volta l’attivazione di altre proteine al fine di riportare la cellula in condizioni fisiologiche o, in alternativa,
promuove apoptosi.
Spesso le mutazioni a carico del gene p53 trovate in cellule tumorali NON sono del tipo perdita di funzione
(frameshift, nonsenso), bensì mutazioni missenso che comportano produzione di proteina alterata con
guadagno di funzione. Per esempio una mutazione riscontrata frequentemente nel carcinoma epatocellulare
: p53-R249S, porta alla produzione di proteina p53-RS, capace di legare c-Myc e stimola proliferazione
cellulare
LA PROTEINA Rb
Il gene Rb appartiene alla categoria degli oncosoppressori, ma la sua funzione fisiologica è quella di
guardiano del posto di blocco tra G1 e S. La proteina Rb impedisce l’entrata in fase S fino a quando non
viene fosforilata dal complesso G1/S-cdk. La mancanza della proteina Rb elimina il posto di blocco G1/S: la
cellula può andare in fase S in modo incontrollato, indipendentemente da segnali di fattori di crescita
TUMORIGENESI
La progressione del tumore è legata a una sommatoria di mutazioni attivanti (“guadagno di funzione”) in
oncogèni e mutazioni inattivanti (“perdita di funzione”) in geni oncosopressori. Studi epidemiologici
mostrano che l’incidenza dei tumori aumenta in modo esponenziale con l’età. Per il completo sviluppo di una
neoplasia è necessario un numero di mutazioni compreso fra 3 e 7.
ALTERAZIONI EPIGENETICHE E CANCRO
La trasformazione neoplastica è la conseguenza di mutazioni genetiche, ma anche di alterazioni delle
modificazioni epigenetiche (metilazione del DNA,modifiche degli istoni,espressione dei microRNA). In molti
tumori si riscontra sbilanciamento dei profili di metilazione rispetto a cellule normali dello stesso tessuto:
1. ipermetilazione di isole CpG nei promotori di oncosopessori (regolazione negativa)
2. ipometilazione di isole CpG in promotori di oncogeni
3. deacetilazione degli istoni a livello di oncosopressori
4. acetilazione degli istoni a livello degli oncogeni
Le modificazioni epigenetiche dal punto di vista della loro importanza sono al pari delle mutazioni dei singoli
geni (se non di più) nella promozione di una cellula da normale a tumorale. In queste la perdita della
soppressione di geni avviene circa 10 volte più frequentemente per alterazioni epigenetiche rispetto a
mutazioni di "perdita di funzione".
Esiste inoltre uno stretto legame causa-effetto tra efficienza di riparazione dei danni al DNA e tumorigenesi.
L'Ataxia Teleangectasia (AT) è una condizione rara autosomica recessiva che presenta ipersensibilità alle
radiazioni ionizzanti e predisposizione a leucemie ed altri tumori. La frequenza è di 1:100000 ed hanno un
disturbo neurologico al cervello che impedisce una mancanza di coordinazione dei movimenti). Le persone
affette sono caratterizzate da invecchiamento precoce, predisposizione a tumori,rotture cromosomiche ed
ipersensibilità. Questi pazienti non possono essere chiaramente trattati con le radiazioni perchè possiedono
mutazioni inattivanti per entrambe le copie del gene ATM, il quale codifica per una chinasi di fondamentale
importanza. Questa chinasi viene attivata quando si verificano rotture a doppio filamento nel DNA ed attiva
una serie di proteine importanti per il blocco del ciclo cellulare e l'attivazione del sistema di riparazione del
DNA. ATM va ad agire su p53, anche se non direttamente, la quale può poi indurre apoptosi o interagire nel
blocco del ciclo cellulare, ATM può invece riparare il DNA. Essa è un caretaker ossia è coinvolto nella stabilità
genetica. Individui affetti da AT hanno una probabilità 100 volte maggiore di sviluppare tumori rispetto ad un
individuo sano.
Un'altra condizione interessante è lo Xeroderma Pigmentoso (XP), ovvero l'Incapacità di riparare il danno
indotto da luce UV causato da un inefficienza del sistema di riparazione NER. Le persone affette non
devono esporsi alla luce solare dato l’elevatissimo rischio di sviluppare tumori nella pelle. Sono molti i
difetti che possono portare a questa patologia visto che sono molti gli enzimi che entrano nel sistema NER: a
seconda di quale di questi ha problemi, XP ha differenti denominazioni. Negli individui che non hanno
queste patologie limite, c'è comunque una variabilità dell'efficienza di questi sistemi, c'è quindi una
variabilità della predisposizione a sviluppare cancro.
Un esempio di variabilità genetica individuale dei sistemi di riparazione dei danni al DNA è quello dell’enzima
OGG, strettamente legato ai danni da fumo. L'enzima OGG ha un ruolo importante nel BER, svolge il ruolo di
ri