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LE CICLINE NELLE VARIE FASI DEL CICLO CELLULARE.
I livelli delle cicline variano sensibilmente nelle varie fasi del ciclo cellulare.
Le variazioni cicliche della concentrazione delle cicline concorrono all’assemblaggio e attivazione di
specifici complessi di ciclina- Cdk che a sua volta innescano vari eventi del ciclo cellulare.
Per attivare le Cdk devono essere rimosse le fosfatasi inibitorie e distrutte determinando la fine di
una specifica fase del ciclo cellulare. 27
I MITOGENI PROMUOVONO LA PRODUZIONE DI CICLINE
G1 E G1/S
In generale una cellula di mammifero si duplica sono se
viene stimolata a farlo da segnali mitogeni extracellulari
prodotti da altre cellule.
I mitogeni accendono le vie di segnalazione cellulare che
stimolano la sintesi di cicline G1 e G1/S.
La produzione delle cicline attiva un ondata di attività di
G1/S- Cdk che rimuovono i controlli negativi.
I MITOGENI PROMUOVONO LA PRODUZIONE DI CICLINE
G1 E G1/S 28
LA PROTEINA Rb E IL PUNTO DI RESTRIZIONE
Un controllo negativo fondamentale è
mediato dalla proteina retinoblastoma
(Rb).
In assenso di segnali mitogeni la proteina
Rb defosforilata mantiene E2F in uno
stato inattivo.
Il legame di mitogeni al recettore attiva
G1-Cdk e G1/S- Cdk.
Questi complessi fosforilano Rb
inattivandolo.
Si liberano così i regolatori della
trascrizione (E2F) necessari per stimolare
la trascrizione di geni bersaglio che
codificano le proteine utili alla
proliferazione cellulare.
I CHECKPOINTS FERMANO IL CICLO CELLULARE IN CASO DI DANNEGGIAMENTO CATASTROFICO O
STEPS INCOMPLETI
Se il meccanismo di controllo rileva problemi nel completamento della replicazione del DNA, per
esempio, tratterrà la cellula al punto di controllo G2/M.
Vengono quindi mandati segnali al sistema di controllo per ritardare la progressione del ciclo e dare
il tempo eventualmente riparare il macchinario e impedire un disastroso progredire del ciclo. 29
IL DANNO AL DNA PUO’ BLOCCARE LA PROGRESSIONE DEL CICLO CELLULARE
Quando il DNA viene danneggiato, specifiche
proteina chinasi si attivano e fosforilano p53
bloccandone in tal modo la rapida degradazione
che avviene normalmente.
La p53 si accumola e si lega al DNA dove stimola
la trascrizione del gene che codifica la p21, una
proteina inibitrice delle Cdk.
Questa proteina si lega ai complessi G1/S-Cdk e
S- Cdk e li inattiva, in questo modo il ciclo
cellulare si arresta in fase G1.
P53: LA SENTINELLA DEL GENOMA
Il gene p53 è mutato nel 50% dei carcinomi
umani compreso:
- mammella,
- cervello,
- fegato,
- polmone,
- colon- retto,
- vescica,
- sangue.
Codifica una proteina di 393 amminoacidi
coinvolta nella trascrizione, controllo del ciclo cellulare, riparo del DNA e apoptosi.
Si lega a diversi geni e interagisce con proteine cellulari e virali.
La vi di p53 funziona come un’antenna che rileva condizioni pericolose per la cellula. Come risposta
innesca o l’arresto del ciclo cellulare (senescenza) oppure l’apoptosi.
Le cellule tumorali sono sempre squilibrate pertanto la loro sopravvivenza dipende
dall’inattivazione della via di p53.
La sindrome di Li Fraumeni comporta un aumento della predisposizione a tumori maligni di
numerosi tessuti epiteliali e mesenchimali che dipendono dalla trasmissione ereditaria di un allele
mutato del gene oncosoppressore p53.
Il rischio di sviluppare un tumore nel corso della vita per una persona affetta da LFS è del 90%.
LA REGOLAZIONE DEL CICLO IN FASE M
Nella fase M la cellula madre deve dividersi in due cellule figlie identiche quindi deve ripartire con
accuratezza i cromosomi replicati in fase S.
La cellula attiva i processi di mitosi mediante l’attivazione iniziale del processo M-Cdk. 30
IL COMPLESSO MPF
La progressione attraverso la mitosi è governata da una molecola citoplasmatica solubile chiamata
Maturation- Promoting Factor (MPF) formato da due proteine:
- Cdk1, presente nella cellula a concentrazione costanti,
- Cyclin B una proteina espressa in modo crescente tra la fine della fase S e l’inizio della mitosi.
La ciclina inizia ad essere degradata al termine della metafase.
L’ATTIVITA’ DI MPF
1. fosforila le proteine lamini che costituiscono la lamina nucleare portando alla disgregazione
dell’involucro,
2. promuove la formazione del fuso mitotico e la condensazione dei cromosomi,
3. Fosforila un complesso proteico chiamato APC che promuove l’anafase,
4. Fosforila la miosina guidando gli eventi che conducono alla citocinesi.
IL COMPLESSO APC PROMUOVE L’ANAFASE
- La coesina tiene uniti i due cromatidi durante la metafase.
- Le coesine vengono degradate da un enzima chiamato separasi la quale è inibito dalla
securina.
- Il complesso APC una volta attivato, degrada la securina permettendo così al fuso mitotico di
allontanare i cromatici fratelli.
L’INIBIZIONE DELLE CICLINE
L’APC degrada la ciclina mitotica e assicura così la corretta progressione delle ultime fasi della mitosi.
L’ibiquitinazione destina le cicline al proteasoma per la loro distribuzione. In assenza di cicline le
Cdk corrispondenti si inattivano. 31
LA MITOSI
La divisione di una cellula eucariota si realizza durante la fase M del ciclo cellulare ed è costituita
dalla mitosi che divide il nucleo e ripartisce il materiale nucleare tra le due cellule figlie e dalla
citodieresi dove avviene la separazione delle cellule figlie.
Nella citodieresi si ha la divisione del citoplasma e di tutti gli organelli.
Gli organelli sono in numero sufficiente per la ripartizione. Le cellule contengono un solo apparato
di Golgi o RE e li devono frammentare in fase G2 per distribuirli in modo equo alle due cellule figlie.
Questo rappresenta un evento indispensabile per permettere l’ingresso della cellula in fase M.
CELLULA IN INTERFASE La cellula duplica il proprio DNA e si
prepara alla divisione nucleare.
Inizia la mitosi. Il DNA e le proteine
ad esso associate hanno iniziato a
PROFASE PRECOCE condensarsi.
I due cromosomi colorati (blu) sono
ereditati dalla madre.
Gli altri due (porpora) sono gli
omologhi ricevuti dal padre.
I cromosomi continuano la
condensazione. Si assemblano
nuove fibre del fuso.
PROFASE TARDIVA Esse spostano una delle due coppie
di centrioli al polo opposto della
cellula.
L’involucro nucleare inizia a
disgregarsi.
I microtuboli attraversano la
regione nucleare.
Insieme essi formano la struttura
TRANSIZIONE VERSO LA METAFASE bipolare detta fuso.
Molti microtuboli del fuso si legano
ai due cromatidi fratelli di ciascun
cromosoma 32
Tutti i cromosomi si sono allineati
all’equatore del fuso,
completamente formato.
METAFASE In questo stadio della mitosi e del
ciclo cellulare i cromosomi hanno
raggiunto il massimo grado di
condensazione.
I centromeri si dividono e i
cromatidi fratelli vengono separati.
ANAFASE I microtuboli si spostano verso i poli
opposti del fuso.
Ci sono due gruppi di cromosomi
che si decondensano.
TELOFASE Dal RE gemma la nuova membrana
che va a formare l’involucro
nucleare.
La mitosi è completata.
CITOCHINESI Ci sono ora due cellule figlie.
Ciascuna è diploide; il nucleo
INTERFASE contiene entrambe le copie di
ciascun cromosoma, proprio come
la cellula di partenza.
EVENTI DELLA PROFASE
Arresto dell’attività trascrizionale. Le due coppie di
centrioli (duplicati in fase S) si portano ai poli opposti
e attorno a ciascun centrosoma di formano gli aster.
Mentre i centrosomi migrano si inizia a formare il fuso
mitotico. Le fibre del fuso sono costituite da
microtuboli. 33
EVENTI DELLA PROMETAFASE
Dissoluzione completa dell’involucro nucleare con
disassemblaggio della lamina e dei pori nucleari.
Il fuso mitotico si completa, la scomparsa dell’involucro
nucleare consente alle fibre del fuso di espandersi nella zona
nucleare e di prendere contatto con i cromosomi.
Al microscopio elettronico, il fuso completamente formato è
costituito dai centrosomi, dai microtuboli e dai cromosomi
attaccati ad essi.
IL CENTROSOMA
I microtubuli vengono assemblati in
regioni dette centri organizzatori dei
microtubuli (MTOC) che formano il
centrosoma la quale contiene
materiale elettrondenso
pericentriolare (PMC) e due strutture
dette centrioli. I due centrioli
presentano una struttura cilindrica
cava la cui parete è formata da nove
triplette di microtubuli.
I due centrioli sono disposti
perpendicolarmente e tenuti insieme
da un complesso proteico.
IL CROMOSOMA
Ogni cromosoma è stato duplicato durante la fase S e
consiste di una coppia di cromatidi fratelli. Essi sono
associati in corrispondenza del centromero. La struttura
proteica associata è detta cinetocore (si presenta come
una piastra di 0.2μm ) alla quale si legano i microtubuli.
Il cinetocore è costituito da tre strati di natura proteica.
Ciascuno di essi è costituito da molte proteine diverse.
CenH3 è una variante specializzata dell’istone H3 e aiuta
il DNA ad associasi al DNA, dineine e chinesine generano
forze per il movimento dei cromosomi, MAD2 controlla
l’attacco ai microtubuli, ESCO2 etc). 34
Durante la formazione del fuso i
microtubuli dinamici cercano i
cinetocori in tutta la cellula allungandosi
e accorciandosi in direzioni casuali a
partire dai centrosomi. I microtubuli che
entrano in contatto con un cinetocore
vengono catturati e stabilizzati.
Tale meccanismo di «ricerca e cattura»
dell’assemblaggio del fuso permette al
fuso di formarsi indipendentemente
dalla posizione dei cromosomi al
momento dell’inizio della mitosi
IL FUSO MITOTICO 35
I microtuboli del fuso sono organizzati in base alla loro popolarità.
Tutti hanno la loro estremità “meno” in prossimità di uno dei due centrosomi e le loro estremità
“più” a distanza di esso. EVENTI DELLA METAFASE
I cromosomi devono essere correttamente legati,
mediante i loro cinetocori, alle fibre del fuso che
provengono dai due poli opposti, assumendo cosi ̀
l’orientamento polare. Appena l’ultimo cromosoma
raggiunge questo assetto il complesso APC/C inizia la
degradazione della ciclina B e della securina per passare
all’anafase.
EVENTI DELL’ANAFASE
L’anafase la possiamo dividere in anafase A e anafase B.
Nell’anafase A si separano i cromatidi fratelli e i due cromosomi
che si formano sono trascinati verso il polo a cui sono legati tramite
i microtubuli del cinetocore. Nell’anafase B i poli si allontanano,
spinti dalle forze che si originano a livello dei microtubuli
interpolari e