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TIPI DI PELLE
Pelle sottile - 1-3 mm di spessore
Pelle spessa - 4-5 mm di spessore
EPIDERMIDE
E' lo strato più superficiale della cute e ha funzione protettiva.
E' un epitelio pluristratificato più o meno corneificato, di spessore variante tra 50 micron e 1,5
mm, formato da strati cellulari con diverse caratteristiche.
TIPI DI CELLULE
Cheratinociti
I principali elementi strutturali dello strato esterno della pelle.
Melanociti
Cellule che producono pigmento che contribuisce al colore della pelle e al filtraggio dei raggi
ultravioletti.
Cellule di Langerhans
Partecipano alla risposta immunitaria.
STRATI CELLULARI
Corneo
Strato più superficiale di cellule morte cheratinizzato.
Lucido
Cellule cariche di eleidina (precorsure di cheratina). Strato assente nella pelle sottile.
Granuloso
Cellule disposte in 2 o 4 strati cariche di granuli di cheratoialina. Contiene alti livelli di enzimi
lisosomiali.
Spinoso
Cellule disposte in 8 o 10 strati con desmosomi. Cellule ricche di RNA.
Basale
Monostrato di cellule colonnari dove avviene la mitosi.
Germinativo
Insieme dei strati basale e spinoso.
ACRESCIMENTO E RIPARAZIONE EPIDERMIDE
Il tempo richiesto dalle cellule dell'epidermide per formarsi nello strato basale e migrare verso la
superficie della pelle viene detto Turnover (tempo di rigenerazione) ed è di circa 35 giorni.
Più breve è il Turnover e più aumenta lo spessore dello strato corneo formando le callosità.
DERMA
E' lo strato della cute posto inferiormente all'epidermide, di spessore variabile da 0.3 mm a 4 mm,
costituito da tessuto connettivo riccamente vascolarizzato e innervato.
Le funzioni del derma sono quelle di sostegno, vascolarizzazione per l’epidermide e quella di difesa
e rigenerazione.
Serve come area di riserva di acqua ed elettroliti e contiene speciali recettori sensoriali, fibre
muscolari, follicoli piliferi, molti vasi sanguigni, ghiandole sebacee e sudoripare.
Ruolo fondamentale nella termoregolazione mediante una ricca componente di anse capillari delle
papille del derma.
STRATI DEL DERMA
Strato papillare
Fini fibre di collagene e fibre elastiche. Forma le creste che determinano le impronte digitali.
Strato reticolare
Dense fibre di collagene e fibre elastiche che rendono la pelle distensibile.
ACCRESCIMENTO E RIPARAZIONE
Durante la riparazione di una ferita, i fibroblasti formano una massa densa di nuove fibre
connettivali che se non vengono rimpiazzate da tessuto normale, formano la cicatrice.
ANNESSI CUTANEI PELI
UNGHIE
GHIANDOLE DELLA PELLE
FUNZIONI DELLA PELLE
PROTEZIONE
Barriera fisica contro i microrganismi (mediante film di superficie/barriera meccanica).
Barriera contro sostanze chimiche dannose (mediante film di superficie/barriera meccanica).
Riduce gli effetti di traumi meccanici (mediante resistenza dei tessuti).
Impedisce la disidratazione (mediante cheratina).
Protegge dalle radiazioni UV (mediante melanina).
FILM DI SUPERFICIE
Barriera protettiva formata da miscela di residui e secreti delle ghiandole sudoripare e sebacee
con frammenti di cellule epiteliali desquamate dalla superficie della pelle.
Il film ha funzione antibatterica e antimicotica, di lubrificazione, di idratazione, di tampone contro
sostanze irritanti e di blocco per agenti tossici.
SENSIBILITA'
La pelle agisce come organo di senso. I suoi recettori rilevano stimoli di dolore, pressione, tatto e
temperatura mediante recettori della sensibilità generale o somatica.
MOVIMENTO SENZA DANNO
La pelle è elastica. Questo permette la crescita del corpo e le modificazioni dei contorni durante il
movimento.
ESCREZIONE
Regolando il volume e il contenuto del sudore, il corpo può influenzare il volume totale dei liquidi
(acqua) e la quantità di scorie (acido urico, ammoniaca e urea).
FUNZIONE ENDOCRINA
Mediante l'esposizione alle radiazioni UV, un prodotto contenuto nella pelle detto 7-
deidrocolesterolo viene convertito in colecalcifero (precursore della vitamina D). Questa sostanza
viene, mediante il sangue, trasportata al fegato dove verrà convertita in vitamina D.
IMMUNITA'
La pelle è dotata di cellule con capacità fagocitaria che distruggono i batteri e di cellule (del
Langerhans) che fanno scattare la reazione immunitaria per determinate malattie innescando le
cellule T helper.
OMEOSTASI TERMICA
La pelle svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento dell'omeostasi della temperatura
corporea equilibrando il calore prodotto e il calore perduto.
PRODUZIONE CALORE
Il principale fattore della produzione di calore è la quantità di lavoro muscolare impiegato, dal
metabolismo degli alimenti nei muscoli scletrici e nel fegato.
PERDITA DI CALORE
L'80% del calore viene disperso dalla pelle e il rimanente 20% da mucose dei tratti digerente,
respiratorio e urinario.
Evaporazione
Irraggiamento (trasferimento di calore senza contatto fisico)
Conduzione (trasferimento di calore con contatto fisico)
Convezione (trasferimento di calore per il movimento dell'aria)
La perdita di calore attraverso la pelle è controllata da un circuito di feedback negativo. I recettori
dell'ipotalamo assicurano il monitoraggio della temperatura interna. Se aumenta, l'ipotalamo invia
un segnale nervoso a ghiandole sudoripare e ai vasi della pelle. Questa azione continua finchè la
temperatura del corpo torna normale.
Apparato locomotore
L'apparato locomotore umano è l'insieme delle strutture anatomiche che permettono il
movimento.
E' costituito dallo scheletro, dal sistema muscolare, tendini e articolazioni.
Lo scheletro è formato da ossa che sono collegate dai tendini ai muscoli.
I muscoli, contraendosi, determinano lo spostamento dei segmenti ossei sfruttando articolazioni e
legamenti. Tutto ciò permette il movimento dell'organismo.
APPARATO SCHELETRICO
Costituiscono lo scheletro l'insieme delle strutture ossee del corpo aventi funzione di sostegno e di
protezione dei tessuti molli.
Le ossa, grazie alla connessione con il sistema muscolare, funzionano da leve consentendo il
movimento.
Ci sono due tipi di tessuti dell'osso: compatto e spugnoso. I nomi implicano che i due tipi
differiscano nella densità. Ci sono tre tipi di cellule che contribuiscono attivamente alla corretta
formazione della matrice ossea:
Osteoblasti – cellula ossea immatura che produce componenti organici della matrice.
Osteoclasti – cellula multinucleata che secerne acidi ed enzimi che erodono la matrice Osteocita –
cellula ossea matura che mantiene la matrice dell’osso
CONFORMAZIONE INTERNA DELLE OSSA
tessuto osseo compatto
risultante dalla sovrapposizione di numerose lamelle ossee;
tessuto osseo spugnoso
costituito da tante piccole cavità, delimitate dall'intreccio di lamelle ossee;
tessuto osseo reticolare simile al precedente ma con cavità maggiori.
I tipi principali di ossa sono lunghe, corte, piatte ed irregolare.
Ossa lunghe
Più lunghe che larghe, costituite da una lunga diafisi con due estremità. Sono soprattutto osso
compatto ma possono avere una grande quantità di osso spugnoso alle estremità. Le ossa lunghe
includono le ossa della coscia, del piede, del braccio e dell'avambraccio anteriore.
Ossa brevi
Le ossa brevi sono di dimensioni verticali ed orizzontali approssimativamente uguali. Sono fatte
soprattutto di osso spugnoso, che è coperto da uno strato sottile dell'osso compatto. Le ossa brevi
includono le ossa del polso e della caviglia.
Ossa piatte
Le ossa piatte sono sottili, appiattite e curve solitamente. La maggior parte delle ossa del cranio
sono ossa piatte.
Ossa irregolari
Sono soprattutto osso spugnoso che è coperto di strato sottile dell'osso compatto. Le vertebre ed
alcune delle ossa nel cranio sono ossa irregolari.
Ossa sesamoide
Articolazione (patella)
Tutte le ossa hanno le marcature e caratteristiche di superficie che rendono un osso specifico
unico. Ci sono fori, depressioni, sfaccettature regolari, linee, proiezioni ed altre marcature. Questi
rappresentano solitamente i passaggi per i vasi ed i nervi, i punti dell'articolazione con altre ossa o
i punti del collegamento per i tendini ed i legamenti.
L'osso è una struttura dinamica in continua trasformazione, infatti è provvisto di vasi arteriosi e
venosi, vasi linfatici e nervi.
ARTICOLAZIONI
Le articolazioni concorrono con le ossa a formare l'apparato dello scheletro, in cui assolvono a due
funzioni:
rendere le ossa solidali, consentire il movimento reciproco delle ossa contigue e quindi di
segmenti scheletrici tra loro.
I tipi di articolazione presenti nel corpo umano sono circa una trentina.
A seconda delle parti scheletriche coinvolte, le articolazioni devono far fronte a esigenze
contrastanti: una statica, l'altra dinamica. Ciò avviene mediante due categorie fondamentali di
articolazioni, le sinartrosi e le diartrosi. Un tipo particolare di articolazione è poi quello delle
anfiartrosi intervertebrali.
Nelle sinartrosi, tra le ossa messe in relazione è interposto un altro tessuto con funzione
meccanica, cosicché le sinartrosi sono definite articolazioni per continuità. Sul contorno del punto
articolare possono esistere dispositivi connettivali detti legamenti periarticolari.
Sono sinartrosi le suture, in cui le ossa entrano in contatto per mezzo dei loro margini sottili (come
nel caso delle ossa craniche), tra i quali sta del tessuto connettivo, senza presenza di legamenti;
Le sincondrosi, in cui le ossa sono unite da un tratto di cartilagine ialina, come nel caso della
giunzione tra coste e cartilagini costali;
Le sinfisi, come nel caso di quella pubica, un tipo di articolazione solitamente rinforzata da
numerosi legamenti.
Nelle diartrosi invece i capi articolari sono in contatto tramite superfici cartilaginee, tra le quali si
mantiene uno spazio o intervallo articolare. In questo spazio talvolta trova posto un disco fibroso,
o menisco, con funzione di "cuscinetto". Nelle diartrosi le ossa sono unite da una sorta di
manicotto che impedisce il distacco dei due segmenti ed è composto da una capsula articolare e
da legamenti articolari.
Tra superficie articolare e faccia interna del manicotto si crea una cavità articolare, rivestita di una
membrana, detta sinoviale, contenente un liquido detto sinovia, che ha il compito di facilitare lo
scorrimento delle superfici cartilaginee.
Le diartrosi sono dette articolazioni per contiguità e comprendono: le artrodie, le enartrosi, le
condiloartrosi, i ginglimi (articolazioni come il ginocchio e il gomito), nonché articolazioni
complesse derivanti dall'insieme di più tipi di diart