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MAPPA TERRITORI PRESUNTIVI
Quando i territori iniziano ad invaginarsi all’interno avremo tutti quei territori da cui si
differenzieranno cellule, tessuti, organi che stanno all’interno come l’ipoblasto, il mesoblasto, il
cordoblasto e il neuroblasto che entra in maniera particolare. Contemporaneamente le cellule
ectoblastiche si estendono in modo da ricoprire interamente la gastrula. L’unico movimento è
quindi l’invaginazione che riguarda i territori presuntivi dell’ipoblasto, del cordoblasto e del
mesoblasto e un movimento di estensione che riguarda l’ectoblasto, che parte all’estremità
vitellina. L’organismo a questo punto si allunga, si rimodella.
La neurulazione è un momento dello sviluppo in cui si organizza il neuroblasto, o sistema
nervoso centrale. Avviene in maniera particolare, uguale per tutti gli organismi, eccetto per i
vertebrati. Il territorio del neuroblasto si trova nella parte alta, dall’estremità cefalica alla regione
della coda, e quindi durante lo sviluppo si sollevano delle piccole pliche di ectoblasto che fa
affondare il territorio del neuroblasto che si richiude, portando alla formazione di un tubo
neurale. Questo processo prende il nome di neurulazione e lo stadio di sviluppo viene chiamato
neurula. Contemporaneamente si modellano anche le altre strutture come per esempio il
mesoblasto che si organizza in sacchetti cavi e metamerici, l’intestino si chiude e si forma la
notocorda.
Avremo quindi l’ectoderma esterno, il tubo neurale ormai chiuso, la notocorda e il mesoblasto,
i cui si sacchetti si organizzano in epimero, mesomero e ipomero. Da qui inizierà quindi
l’organogenesi.
4.2 ANFIBI
Gli anfibi hanno fecondazione esterna e sono legati all’ambiente acquatico per quanto riguarda
la riproduzione. L’ovogenesi dura circa tre anni, per tre anni nella ranocchia c’è un processo di
maturazione e differenziamento degli ovociti, che si blocca al terzo anno, nel momento in cui la
rana diventa adulta, dove gli ovociti si fermano in meiosi I, in particolare in diplotene, profase
I. Anche negli anfibi, esiste una regolazione ormonale della gametogenesi, tutto parte
dall’ipotalamo che stimola l’ipofisi che va ad agire a livello ormonale. La regolazione non
riguarda soltanto il differenziamento dei gameti ma dato che negli anfibi abbiamo una
produzione di vitello a livello del feto perché stimola la vitellogenina che è rilasciata nel circolo
sanguigno e per fagocitosi arricchisce il tuorlo (?). Gli anfibi hanno un uovo mesolecitico, con
moderate quantità di tuorlo, che si presenta sottoforma di placchette vitelline, la cui forma varia
da specie a specie: poligonali, a cilindro, ecc. La particolarità del tuorlo è appunto quello di non
trovarsi compatto e la segmentazione è oloblastica o totale, proprio perché il tuorlo non è
compatto.
Sotto stimolazione dell’ipotalamo e dell’ipofisi, il fegato produce la vitellogenina che entra nel
circolo ematico e raggiunge la gonade dove raggiunge l’ovocita che si sta sviluppando ed è in
diplotene 1 e accumula sottoforma di placchette vitelline. L’ovocita, sottoforma di vescicola
germinativa, sta fermo in diplotene 1 finché non si raggiunge la maturità. Sotto una corretta
stimolazione ormonale, in particolare con l’aumento in circolo del fattore MPF, o fattore di
promozione della mitosi, si riprende la meiosi, si completa la prima divisione meiotica, inizia la
seconda e si blocca in metafase II. Quando lo spermatozoo entra all’interno della cellula uovo
si completa la meiosi.
Abbiamo negli anfibi due blocchi, il primo nei primi tre anni di vita in cui l’ovocita si ferma in
diplotene, e il secondo blocco si ha in metafase II, subito dopo il terzo anno di vita. La meiosi si
completa con la fecondazione.
Abbiamo un uovo mesolecitico, abbiamo un cortex ovulare nel citoplasma la cui organizzazione
è differente al polo animale e al polo vitellino. Al polo vitellino c’è grande abbondanza di granuli
o placchette vitelline. Il polo animale è invece ricco di citoplasma attivo e presenta il nucleo,
bloccato. L’uovo di anfibio ha una caratteristica particolare, che è quella che ha un polo
(animale), fortemente pigmentato se osservato al microscopio, e un polo vitellino più chiaro.
Questo perché nell’aria corticale le uova di anfibio sono ricche di pigmenti, pigmenti di melanina
addensati al polo animale. Questo ci permette di identificare l’uovo come uovo ancora vergine
perché l’organizzazione dei pigmenti varia con la fecondazione. Nel momento in cui l’uovo
viene fecondato, lo spermatozoo entra in un punto qualunque del polo animale perché i recettosi
specie-specifici si trovano solo al polo animale. In uno qualunque dei punti entra lo spermatozoo
che si trascina dietro una piccola quantità di pigmenti, formando la così detta traccia spermatica.
Negli anfibi, fra i movimenti di attivazione che hanno le uova, c’è il fatto che nel momento e nel
punto diametralmente opposto in cui entra lo spermatozoo, il cortex ovulare ruota in senso
antiorario di circa 30° e si viene a creare la zona chiamata semiluna grigia, che ha un colore
intermedio fra il polo animale nero intenso e il polo vitellino bianco. Il colore è intermedio
perché nel momento in cui il cortex risale, si porta dietro la pigmentazione, lasciandone solo un
piccolo residuo. Questa semiluna grigia è la sede di alcuni determinanti morfogenetici
importanti, responsabile della dorsalizzazione e contiene anche un’aria importante del processo
di induzione, e proprio da quest’aria, uno studioso di nome Stiman, vinse il nobel perché
studiando quest’aria scoprì il meccanismo dell’induzione, che si sviluppa durante lo sviluppo
embrionale, grazie al quale cellule vicine comunicano fra di loro e la cellula che manda il segnale
fa si che la cellula che lo riceve cambi il suo destino in base al segnale ricevuto.
Nel punto in cui si forma la semiluna grigia ci sarà la futura regione dorsale dell’embrione,
proprio perché è responsabile della dorsalizzazione. Gli anfibi hanno segmentazione oloblastica
bilaterale radiale, ovvero il primo piano di segmentazione corrisponde all’asse di simmetria
bilaterale del futuro animale. Il primo piano di segmentazione dividerà l’uovo fecondato in due
blastomeri identici perché il piano passa nel punto di massima ampiezza.
Lo zigote, all’estremo polo vitellino, ha pigmentazione arancione perché il citoplasma
pigmentato viene distribuito durante la segmentazione ad alcuni blastomeri, i quali diventeranno
le future IGC, le cellule germinali primordiali. Sono gli unici vertebrati in cui è stato identificato
un plasma germinale, un particolar tipo di plasma formativo che fa in modo che le cellule si
differenzino verso la linea germinali. Gli altri plasmi formativi, la stessa semiluna grigia, fanno
diffenziare le cellule che lo ricevono verso la linea somatica.
Il plasma germinale è particolare perché è stato studiato in molti vertebrati ma soltanto negli
anfibi è stato identificato. E’ un insieme di molecole, Rna e proteine che indirizza il
differenziamento delle cellule dello zigote ed è evidenziabile nell’uovo fecondato. Le cellule che
possiedono il plasma germinale possono differenziare solo gonadi perché possiedono
un’informazione.
La segmentazione è oloblastica, diseguale perché si formano blastomeri di dimensioni differenti,
radiale e bilaterale. Il primo piano è meridiano, diretto dal polo animale al polo vitellino, e divide
la semiluna grigia perfettamente a metà. Anche il secondo è meridiano, diretto polo animale
polo vitellino, perpendicolare al primo, ma il secondo piano di segmentazione inizia ancor prima
che il primo si completi perché a causa delle placchette di tuorlo il piano di segmentazione è
molto molto lento. E’ oloblastica perché comunque il piano permette la citodieresi delle cellule.
Con il terzo ciclo di segmentazione compaiono i piani equatoriali che portano alla formazione
di cellule con dimensioni differenti, piccoli micromeri al polo animale e grandi macromeri al
polo vitellino. I piani di segmentazione continuano ad alternarsi fino alla formazione di una
celoblastula con blastoderma pluristratificato e cavità del blastocele spostata verso il polo
animale, eccentrica, proprio perché al polo vitellino ci sono questi grossi blastomeri pieni di
tuorlo che non permettono la localizzazione del blastocele.
Si è visto da alcuni anni che durante le prime fasi dello sviluppo si formino dei sistemi di
giunzione, strutture che permettono di legare le cellule e consentono il passaggio di molecole fra
una cellula e l’altra. Le giunzioni sono di diversa natura, abbiamo le tight, che sono giunzioni
molto strette, le gap, desmosomi e così via. Si pensava che questi sistemi di giunzione
comparissero durante la segmentazione soltanto nei mammiferi ma degli studiosi cinesi hanno
scoperto che sistemi di giunzione sono presenti a livello della blastula anche negli anfibi e
coinvolgono delle molecole chiamate caderine. Nel momento in cui bloccavano l’espressione
della proteina a livello della cellula uovo e man mano che si procedeva con lo sviluppo
bloccavano le cellule, mantenendo una posizione ordinata e prestabilita, senza le quali altrimenti
le cellule si sarebbero disposte in maniera disordinata. I sistemi di giunzioni sono presenti quindi
anche in una fase precoce e sono importanti per il mantenimento della struttura ordinata
dell’embrione.
Alla fine della segmentazione disegniamo una mappa dei territori presuntivi. Negli anfibi se ne
disegnano diverse e si fa la distinzione fra anuri e urodeli. La differenza fondamentale fra anuri
e urodeli, sta nel fatto che gli urodeli sono la forma meno evoluta. 25-27
Gli anuri hanno una caratteristica particolare, nella blastocisti pluristratificata le cellule che
stanno nello strato più esterno formano solo alcuni territori, ectoderma e ipoblasto, mentre le
cellule che stanno all’interno formano cordomesoblasto. Bisogna quindi disegnare una mappa
dei territori interni e una mappa dei territori esterni. Le cellule esterne che ricoprono la blastula
formano ectoderma, neuroblasto ed endoblasto. Le cellule interne portano alla formazione non
solo di ectoderma, neuroblasto ed endoblasto ma anche cellule che producono strutture
cordoblastiche e mesoblastiche.
Negli urodeli, le cellule che si trovano fuori e quelle che si trovano dentro hanno la stessa valenza
e stesso destino. Abbiamo quindi cellule ectodermiche, del cordoblasto, del mesoblasto e
dell’ipoblasto. Abbiamo solo una mappa presuntiva. Quindi abbiamo nella calotta animale
ectoderma e neuroderma, nella calotta vitellina endoderma, nella fascia equato