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1. GIUNZIONI STRETTE O TIGHT JUNCTIONS.
Le giunzioni occludenti sono costituite da linee di fusione, tra le membrane
cellulare e che costituiscono così dei domini specializzati presenti nella regione più
apicale della membrana plasmatica delle cellule epiteliali polarizzate e delle cellule
endoteliali.
Esse formano una barriera che ha i compiti di:
ostacolare il trasporto paracellulare dei soluti;
impedire la diffusione laterale dei lipidi e delle proteine di membrana,
contribuendo, così, al mantenimento della polarità cellulare mediante
separazione dei domini apicali e basolaterali della membrana. o spazio
extracellulare; le possiamo ritrovare negli strati più superficiali degli epiteli
57
Nelle repliche ottenute con il metodo freeze-fracture, le giunzioni occludenti
appaiono formate da una rete di filamenti di particelle intramembranose, tra di loro
anastomizzati.
Sono stati formulati due modelli proposti per spiegare la natura dei filamenti
intramembrana delle giunzioni occludenti;
filamenti sarebbero costituiti da micelle lipidiche cilindriche invertite; secondo il
sarebbero costituiti da proteine integrali
transmembrana, che polimerizzano in modo lineare.
I dati molecolari indicano che nelle cosiddette zonulae occludens vengono espresse
dalla CLAUDINA e dalle cosiddette PROTEINE JAM (proteine che presentano due
domini di tipo immunoglobulinico).
Le claudine rappresentano una famiglia di piccole proteine transmembrana di 20-27
punto di vista strutturale, non altrettanto a livello genetico.
Il termine claudina deriva dal latino claudere = chiudere, sigillare. La claudina si
ripiega nella membrana plasmatica quattro volte, e presenta entrambe le estremità C-
ed N-
due anse caratterizzate da un elevato grado di conservazione; la prima ansa è formata
da 53 amminoacidi mentre la seconda, più piccola, è costituita da 24 amminoacidi. Il
dominio citoplasmatico N-terminale è molto breve (4-10 amminoacidi); quello C-
terminale varia da 21 a 63 amminoacidi e sembra essere indispensabile per
inserzione della claudina nella giunzione occludente. 58
amminoacididici); è stata la prima proteina delle giunzioni strette ad essere
identificata. Al pari della claudina, essa si ripie
membrana, formando due anse extracellulari ed esponendo le estremità N- e C-
terminali nel citosol.
Le due anse extracellulari, ed in particolare la prima, sembrano fortemente implicate
nella regolazione della permeabilità paracellulare;
risultano ben conservati a livello di
sequenza, nelle diverse specie indagate; in particolare, la prima ansa appare costituita
per il 60% da residui di Gly e Tyr; la funzione dei domini extracellulari sembra,
quindi, dipendere dalla loro composizione totale e dalle risultanti proprietà fisico-
chimiche piuttosto che dalla loro sequenza lineare.
Il dominio citosolico C-terminale sembra, invece, avere un ruolo fondamentale nelle
interazioni con le proteine presenti nella regione della placca giunzionale.
La fu della permeabilità
fosforilazione e defosforilazione. In
particolare la maggior parte dei siti di fosforilazione riguarda residui di Ser e Thr
contenuti nel dominio C-terminale citoplasmatico. Poiché tale regione è coinvolta
-1, si ritiene che essa diriga, a sua volta, le interazioni con i
microfilamenti di actina presenti nella placca giunzionale submembranosa.
Le molecole di adesione giunzionale (JAM)
rappresentano una famiglia di proteine
transmembrana caratterizzate da una porzione
extracellulare contenente due domini di tipo
immunoglobulinico, un segmento transmembrana
ed una breve coda citoplasmatica con un motivo di
legame (Phe-Leu-Val) ad un dominio PDZ. I due
domini immunoglobulinici sono connessi da una
breve sequenza Val-Leu-Val che fa loro assumere
una conformazione a gomito. Le JAM si legano in
modo omofilico grazie ad un motivo di
dimerizzazione, Arg-(Val/Leu/Ile)-Glu, localizzato nel dominio distale della
molecola.
Le proteine della zonula occludens, ZO-1, ZO-2 e ZO-3, sono una famiglia di
proteine associata alle giunzioni occludenti che ha il ruolo di ancorare le proteine dei
59
filamenti intramembrana della giunzione con il citoscheletro actinico. Ciascuna di tali
proteine contiene tre domini PDZ (postsynaptic density, disc-large, ZO-1), un
dominio SH3 (Src-Homology-3) ed un dominio GUK (guanilato-chinasi), la cui
presenza li fa identificare come appartenenti alla famiglia delle MAGUK (proteine
guanilatochinasi associate alla membrana).
Il primo dominio PDZ sembra essere coinvolto nel legame con la regione C-terminale
GUK. Il sito di legame per
che esso debba probabilmente risiedere nella regione C-terminale, in quanto dopo la
transfezione di tale regione della molecola in fibroblasti in coltura è stata osservata
la co-localizzazione di ZO-1 e ZO-
Negli anni recenti sono state identificate e caratterizzate diverse altre componenti
proteiche presenti nella regione della placca giunzionale; tra queste un ruolo
preminente sembra svolto dalla cingulina, una proteina costituita da due subunità,
are N-terminale ed un dominio C-
terminale ad -elica. La cingulina interagisce con diverse altre componenti della
giunzione occludente e con actina e la
miosina; la cingulina si inserisce nel
complesso giunzionale grazie alla
sequenza che rappresenta il dominio di
legame con la ZO-1, localizzato nella
regione N-terminale della testa
componenti citoscheletrici appare,
invece, mediata da sequenze presenti
nella regione C-terminale.
Le giunzioni occludenti non sono solo dei siti di ancoraggio delle membrane, ma
consentono, con la loro modulazione, di controllare la permeabilità dello spazio
extracellulare. 60
2. LE GIUNZIONI ADERENTI.
Le giunzioni aderenti rappresentano il principale sistema di ancoraggio tra cellule
adiacenti; si formano tra due membrane plasmatiche affrontate e si estendono
zonule aderenti o desmosomi a fascia) oppure
appaiono circoscritte ad una piccola area tondeggiante (macule aderenti o
desmosomi). Negli epiteli, la zonula aderente, si colloca subito al disotto della
costituisce il cosiddetto complesso giunzionale. Tramite tali giunzioni si stabilisce un
rapporto di continuità tra il citoscheletro di una cellula e quello delle cellule adiacenti
solida, in grado di resistere alle sollecitazioni meccaniche a cui può essere sottoposto.
3. DESMOSOMI.
I desmosomi sono punti di contatto intercellulare, simili ad un bottoncino, che
uniscono le cellule tra di loro ancorandosi, inoltre, al sistema dei filamenti intermedi
resistenza alla trazione. Il tipo di filamenti intermedi varia in funzione del tipo
cellulare: filamenti di cheratina nella maggior parte delle cellule epiteliali; filamenti
di desmina nelle cellule muscolari cardiache.
Nei desmosomi le principali molecole di adesione cellulare sono rappresentate da due
peculiari tipi di caderine: la desmogleina e la desmocollina, che realizzano un legame
di tipo eterofilico; i segmenti intracellulari di queste molecole differiscono dalle
caderine classiche e consentono loro di collegarsi a quella parte del citoscheletro
costituita da filamenti intermedi di cheratina (tonofilamenti).
4. GIUNZIONI COMUNICANTI (GAP JUNCTIONS).
Le giunzioni comunicanti rappresentano siti specializzati della membrana plasmatica
di cellule adiacenti che consentono il trasferimento diretto di segnali elettrici o
Esse rappresentano il tipo di
giunzione più diffuso in quanto è presente praticamente in tutte le specie animali e
nella maggior parte dei tessuti: tra le cellule epiteliali, tra le cellule muscolari lisce e
cardiache, tra le cellule nervose, tra i prolungamenti degli osteociti, tra le cellule
follicolari ed ovociti, tra le cellule del Sertoli. Al TEM esse appaiono costituite dalle
due membrane plasmatiche affrontate, separate da un sottile interstizio (gap) di circa
2 nm, interrotto da numerosi e regolari punti di fusione tra le due membrane che si
fronteggiano. 61
Con la tecnica del freeze-fracture è stato possibile comprendere che i punti di fusione
sono formati da strutture proteiche contenute nello spessore di ciascuna membrana
plasmatica affrontata che sporgono nello spazio intercellulare legandosi
reciprocamente. Le particelle proteiche contengono un canale centrale idrofilico,
orientato perpendicolarmente al piano della membrana, attraverso il quale le cellule
adiacenti possono scambiarsi ioni e piccole molecole. CONNESSONE: esso è un
oligomero anulare costituito da sei subunità proteiche, dette CONNESSINE, che
attraversano la membrana sporgendo da entrambi i lati. Le sei subunità delimitano un
canale sottilissimo (diametro massimo 2 nm). Le connessine sono disposte inclinate
struttura un andamento levogiro. Una singola giunzione gap può risultare costituita
anche da parecchie centinaia di connessoni fittamente stipati tra di loro.
Le connessine sono proteine transmembrana che si inseriscono nel bilayer
fosfolipidico attraversandolo quattro volte e disponendosi con entrambe le estremità
N e C- , tre loops, uno
citoplasmatico (CL) e 2 extracellulari (EL-1 ed EL-2).
Le connessine vengono codificate da una famiglia di geni: ne sono stati identificati
delle connessine varia da 26 a 60
kDa ed, in media, risultano costituite da circa 380 aminoacidi. Le varie connessine si
possono combinare insieme per strutturare connessoni omomerici od eteromerici e
questi, a loro volta, si possono interfacciare in varie combinazioni per cui i vari tipi di
giunzioni gap che ne derivano possono esibire proprietà funzionali differenti in
termini di conducibilità, dimensioni del canale idrofilico, selettività di carica,
controllo di tensione, controllo chimico, etc.
Almeno nove isoforme di connessina vengono espresse durante la morfogenesi
temporale. La Cx43 è quella maggiormente e
limitata ai cheratinociti dello strato basale nel palmo della mano e nella pianta dei
piedi e, occasionalmente, nelle cellule dello strato granuloso. La Cx40 viene espressa
pressione delle altre sei connessine è
ristretta alla regione apicale dello strato spinoso e granuloso.
Le giunzioni gap hanno un ruolo importante nei processi morfogenetici, nella
sincronizzazione della contrazione muscolare cardiaca, nella regolazione
de
Le giunzioni gap sono abbondanti in tutti gli strati della epidermide e svolgono un
ruolo fondamentale nella coordinazione della crescita e differenziamento dei 62
cheratinociti. Mutazioni delle conn
gap si traducono in diverse patologie quali sordità, neuropatia di Charot-Marie-Tooth
legata al cromosoma X, cataratta e tumorogenesi.
Le giunzioni comunicanti consentono il transito di piccole molecole (PM < 1500) e
ioni. Nella maggior parte degli embrioni i primi blastomeri sono connessi da
giunzioni gap. La capacità delle cellule di formare gap junctions con alcune cellule e
non con altre consente la