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D
del mutante con quella del Wild Type. Que che si deduce da questa tabella è che in ogni caso l’interazione
K
D è maggiore allora l’interazione
con il recettore peggiorava dopo la sostituzione, se la K con il ligando è
D
peggiorata (+K vuol dire + enzima per legare) in oltre questo esperimento ci consente, anche se abbiamo un
D
peggioramento in prestazioni, di iniziare ad intuire quali residui sono importanti nell’hGH per l’interazione con il
suo recettore.
A questo puto ci si domanda quali residui sono davvero importanti e come interagiscono nella struttura
tridimensionale dell’hGH, se non si hanno dati sulla struttura 3D della proteina si possono ricavare poche
questo esperimento non si conosceva la struttura 3D dell’hGH ma si conosceva
informazioni. Quando si è fatto
la struttura 3D dell’ormone porcino e quindi lo si utilizzò come modello dell’hGH.
Quel che si vede dal modello di hGH partendo dalla struttura 3D del pGH è che vi sono 4 alfa eliche che
formano un bundle di alfa eliche, non sono presenti elementi beta ma vi sono parecchie anse. In oltre sono
mostrate le alfa eliche viste dall’alto con i residui splicitati. Ora con questo modello si possono identificare le
posizioni ipotetiche dei residui mutati che davano forti cambiamenti.
In questo grafico si possono vedere gli effetti delle varie sostituzioni in corrispondenza della posizione dei
residui in hGH, con questo grafico ci si domanda dove sono posizionati struturalmente i residui da 60 ad 80
(picco grigio) e quelli da 160 a 180 (picco bianco) e si nota che sono in 2 aree della proteina orientate nello
stesso verso che sono quindi potenzialmente in grado di interagire con il recettore. 4/11/14
Un effetto sul binding o una qualunque attività, può essere di tipo diretto o indiretto. Un effetto diretto è quando
la specifica mutazione fatta agiscono sulla parte della proteina che stiamo studiando, quindi nel nostro caso
che stiamo analizzando interazione proteina proteina si intende quella zona di proteina che interagisce con il
recettore. Un effetto indiretto è dato da mutazioni che possono indurre cambiamenti strutturali partendo da una
zona che non ha a che fare con la funzione studiata.
Per capire in quali casici troviamo dobbiamo avere informazioni sulla struttura della proteina in analisi che nel
caso affrontato è l’hGH. Dato che l’identità tra l’hGH e il pGH si aggira al 90% possiamo dire che
strutturalmente parlando sono molto simili quindi sulla base di ciò possiamo identificare la locazione spaziale
dei residui identificati con l’esperimento di homolog scanning. Si è visto quindi che i residui identificati che
sostanziale nell’attività dell’hGH erano residui collocati spazialmente nella stessa
portavano un cambiamento
zona, ma nella sequenza potevano essere anche molto distanti, e quei residui erano importanti per la
interazione proteina-recettore. il recettore dell’hGH si peresume che si leghi, otterremo la figura sovrastante
Se si disegnasse un cerchio dove
e se analizziamo i residui coperti dal cerchio noteremo chela maggior parte dei residui identificati con
l’homolog scanning si trovano all’interno del cerchio, ma sono presenti anche altri residui, quei residui non
risultano essere importanti per la forza di legame ma non vuol dire che non siano coinvolti con l’interazione con
il recettore.
Nel momento in cui voglio studiare l’interazione proteina proteina devo avvalermi di tutte le conoscenze
possibili sui siti in cui intervenire per risparmiare tempo.
Alanine-scanning
Un approccio che non si basa su conoscenze pregresse è quello che si chiama alanine-scanning ovvero
scansione ad alanine. Consiste nel mutagenizzare un certo numero di residui cambiando il codone codificante
per l’aa con il codone dell’alanina. L’alanina è l’aa preferito per questi tipi di studio perché non interferisce
come la glicina(un’H soltanto senza quindi effetti sterici). La scelta dei residui
troppo sulla struttrua terziaria
ricade per scelte storiche e non solo sui residui carichi, il perché dato dal fatto che è + probabile che i residui
carichi possono trovarsi maggiormente all’esterno rispetto ai residui idrofobici e in oltre sono in numero
inferiore rispetto agli altri residui. Una volta sostituiti i frammenti di DNA contenente i gruppi carichi con
frammenti di DNA con alanine, bisogna studiare i mutanti in base alla caratteristiche di interesse che nel nostro
caso sono l’interazione proteina proteina ovvero la K dell’hGH.
D
I risultati sono praticamente gli stessi dell’Homolog scanning e che quindi tutti gli aa cambiati porducevano una
WT, e analizzando
proteina che aveva un effetto peggiore risspetto all’hGH le posizioni spaziali si nota che i
residui mutati ricadono nella stessa zona evidanziata dal precedente esperimento.
Quindi quei residui sono importanti per l’interazione dell’hGH con il suo recettore dal punto di visto della forza
di legame.
L’hGH interagisce con il recettore della prolattina perché sono molto simili, quel che si vuole fare è rendere il
legame tra l’hGH e il suo recettore migliore. Dai dati evidenziati sin’ora tutti i mutanti ottenuti evidenziavano
hGH che si legavano peccio del WT.
Dagli esperimenti pregressi sappiamo già alcuni residui importanti e anche quali residui in quella posizione
sfavoriscono il legame, ma non sappiamo l’effetto di tutti i residui quindi quel che si può far è una mutagenesi a
saturazione in tutte le possibili mutazioni, e sfruttando uno screening che ci permetta di identificare quali
mutanti si legano meglio al recettore del WT possiamo ottenere i mutanti di interesse.
Il metodo proposto ai tempi dai ricercatori era un metodo che permetteva di studiare in modo massivo
l’interazione propteina-proteina che prevedeva l’accoppiamento di una selezione allo studio. Questa tecnica si
chiama Phage display e consiste in :
Si parte da un fago filamentoso, il fago M13, che possiede un capside con delle proteine codificate dal suo
DNA. Si è visto che si poteva introdurre in esso delle varianti proteiche che però erano delle proteine ibride,
nello specifico la proteina 8 in cui sono presenti poche copie alle estremità del fago, può essere sostituita da
una proteina ibrida cioè la proteina 8 + un’altra proteina, nel nostro caso l’hGH, che si andrà a posizionare nel
capisde ottenendo un capide che mostra hGH.
Se io ho un fagemide, ovvero un DNA circolare con origine di replicazione fagica e non che si può comportare
sia da fago che da plasmide, ed infetto un batterio questo si comporta come plasmide ma se oltre al fagemide
introduco un fago helper che attiva le funzionalità fagiche del fagemide questo genererà dei fagi.
Quello mostrato in figura è il fagemide utilizzato nel phage display. Abbiamo le due origini, un gene per la
resistenza all’ampicilinna e poi abbiamo il costrutto gene hGH+ Gene proteina 8 e tra i due geni è presente
una tripletta stop TAG. Se il fagemide viene trascritto dall’origine normale la trascrizione si ferma allo stop se
invece viene trascritta dall’ori del fago la tripletta viene ignorata e si forma una proteina di frusione ovvero la
un’alanina) e può
proteina8+hGH. Nel coli sfruttato però presenta un tRNA che ignora il codone stop (inserisce
amplificare il fagemide.
A questo punto infetto i coli con diversi fagemidi con varie versioni di hGH in modo che i fagi prodotti
presentino sul capside l’hGH che era presente nel fagemide che aveva infettato il coli e quindi genero una gran
quantità di fagi con diverse versioni dell’hGH presentato.
A questo punto dobbiamo saggiare queste versioni ottenute cercando versioni aventi K migliori del WT
D
facendo uno screening ottenendo così una quantità ipotetica di varianti che dovremmo saggiare ulteriormente
perché utilizzando hGH legati all fago otterremo dati non veritieri ed è per questo che è stato introdotto il
senza fago helper e senza il tRNA soppressore ottengo solo l’hGH che
codone stop. Infettando quindi un coli
posso usare per i saggi di screening. Grazie al fagemide posso poi conoscere la sequenza amminoacidica
delle varianti di hGH di interesse cioè con una K migliore del WT.
D
La tecnica di Phage display segue il seguente schema:
la proteina è legata al capisde
il recettore è immobilizzato sulla capsula petri
faccio interagire le proteine con i recettori e seleziono solo i fagi che hanno espresso proteine che si
sono legate al recettore.
Ripeto la procedura con i fagi legati per controllo, e se alzo la T posso ottenere quelli che si legano
meglio.
Sequenzio le variante legate.
Nel caso dell’hGH abbiamo qualcosa di + specifico perché sappiamo già che si lega al sua recettore, quel che
volevlamo era screenare varianti che si legavano meglio del WT e quindi quel che si fa è :
Legiamo innazzitutto tutte le varianti e facciamo dei lavaggi in modo da eliminare già quelli che si
legano male.
Stacco le proteine legate abbassando il pH per un brevissimo tempo.
Ottengo tutti quei fagi che sono in grado di legarsi al recettore, quindi ci sono tutti i tipi di hGH si quelli
che si legano bene che si legano male o meglio del WT.
Faccio rilegare le proteine e rilavo
Faccio staccare le proteine in modo + blando sfruttando hGH WT, questa entrerà in competizione con
le varianti legate e se trova varianti legate peggio del WT si sostituirà ad esse.
Quel che rimane legato sono varianti che si legano meglio del WT o che sono ugali ad esso.
Stacco i fagemidi e faccio esprimere la proteina hGH non fusa e saggio la sua affinità ottenendo dati +
affidabili rispetto a quelli dell’hGH fusa.
Le varianti vengono generate in base a quel che si sà sulla proteina da saggiare, e quando è stato fatto il
che i residui di interesse erano situati sull’elica 4 in particolare i residui n°172,174,176
phage display si sapeva
e 178. Un’ulteriore zona di variabilità era nell’elica 1 in posizione 10,14,18 e 21. Quindi l’approccio degli
scenziati fu quella di fare mutagenesi localizzata su questi residui che avevano importanza e fecero
mutagenesi a cassetta. In ogni posizione fu effettua una mutazione a saturazione a 32 varianti. I risultati:
Dopo di ciò si sono saggiate le varianti ottenendeo:
Tutti i risultati aventi una K minore del WT in grassetto vuol dire che abbiamo ottenuto il mutante che ci
D
interessa. Sono state fatte + library per abbassare la possibilità di perdere varianti ottimali quindi sono state
fatte 3 library per identificare meglio le varianti. 5/11/14
L’hGH oltre a legar