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MMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE

Le immobilizzazioni finanziarie sono formate in particolare modo dalle partecipazioni. Le

partecipazioni, se non hanno una specifica destinazione e un utilizzo durevole, sono iscritte

nell’attivo circolante. Ad essere iscritto è il minor valore tra valore economico e valore

contabile. Se hanno una specifica destinazione e un utilizzo durevole, e rappresentano il

10% del c.s. delle soc. quotate e il 20% del c.s. di quelle non quotate, sono considerate

immobilizzazioni finanziarie.

Quelle delle società non quotate vengono valutate al METODO DEL COSTO.

Le società quotate possono optare o per il METODO DEL COSTO o per quello del

PATRIMONIO NETTO.

Metodo del costo: prevede l’iscrizione delle partecipazioni al costo di acquisto o

produzione. Tale valore va poi periziato. Se il v.contabile è maggiore del valore economico

va svalutata la partecipazione al fine di rispettare il postulato della prudenza. Se vengono

meno i motivi della svalutazione si opera al RIPRISTINO DEL VALORE.

Metodo del patrimonio netto: prevede l’iscrizione delle partecipazione al costo di acquisto

o di produzione. Tale valore varia ogni anno perché bisogna aggiungere le rettifiche del

valore della partecipata a cui si aggiunge l’avviamento. Se il valore contabile è maggiore

al valore economico, si opera alla svalutazione. In caso contrario si originerà ad una

plusvalenza che può essere dovuta a:

- maggior p pagato per l’avviamento

- maggior p pagato per un cattivo affare

- maggior prezzo pagato per il maggior valore di alcuni elementi dell’attivo patrimoniale

della partecipata

BILANCIO IMPRESE TURISTICHE E AMBIENTALI 16

2.2. CREDITI

I crediti devono essere iscritti secondo il loro presumibile valore di realizzo e quindi valore

originario - fondi - la svalutazione.

Per tale svalutazione possiamo optare per due strade:

- metodo analitico

- metodo forfettario

METODO ANALITICO: si analizza la singola voce di credito, i suo rischio e la sua copertura.

Si tiene conto quindi della storia del debitore, del rischio di default dello Stato

METODO FORFETTARIO: se ci sono dati storici ci si basa su quelli. Se non ci sono si ricorre

al metodo campionario e quindi si estrae un campione nell’universo di crediti, si analizza e

si divide in classi in base alla situazione del creditore. Si determina la percentuale di perdita

per ogni classe e si rapportano all’universo i dati analizzati.

2.3 RIMANENZE

L’aggregato delle rimanenze comprende le rimanenze, i titoli e le attività finanziarie che non

costituiscono immobilizzazioni. Queste sono valutate al minore tra il costo e il valore di

mercato. Il costo abbiamo detto può essere di acquisto o di produzione (dove non vanno

per ovvi motivi i costi di distribuzione). Il valore di mercato è determinato per materie prime

e sussidiarie dal costo di sostituzione, dai prodotti finiti e semi-lavorati dal prezzo di

mercato al netto degli oneri di vendita e completamento.

Per quanto riguarda invece le rimanenze dei beni fungibili, che sono quelli acquistati in

tempi e a prezzi diversi, per i quali occorre definire il criterio di scarico del magazzino,

abbiamo tre criteri di valutazione:

- LIFO ultime merci acquistate, prime ad uscire, quindi la valutazione è ai prezzi più remoti

- FIFO prime ad entrare, prime ad uscire, quindi la valutazione è ai prezzi più recenti

- CMP, le rimanenze sono valutate al prezzo medio ponderato dell’anno, ponderato per le

q acquistate

3. SCOPO DEL BILANCIO

Il bilancio di esercizio è un documento che presenta le informazioni sulla situazione

patrimoniale, economico e finanziaria dell’azienda. L’art. 2423 c.c. ci dice che la redazione

del bilancio entro il 31/12 non è una discrezionalità, bensì un obbligo che spetta agli

amministratori.

Il bilancio è uno strumento fondamentale che hanno gli stakeholder, ovvero tutti coloro

che sono interessati alla gestione aziendale, che permette loro di formulare giudizi e

prendere consapevolmente le proprie decisioni. Ecco perché dal punto di vista degli

stakeholder è uno strumento di informazione passiva, in mano agli amministratori, che

quindi permette di controllare l’operato degli amministratori stessi.

Il S.E. invece intende il bilancio come strumento per influenzare gli stakeholder, ed è quindi

uno strumento di informazione attiva in mano agli amministratori che non ammette il

BILANCIO IMPRESE TURISTICHE E AMBIENTALI 17

controllo dell’operato degli amministratori e ammette politiche di bilancio. Va in contrasto

con lo scopo del bilancio delle principali nazioni evolute.

Dal punto di vista della dottrina il reddito e il capitale di funzionamento sono quantità

astratte in quanto possono assumere infiniti valori quante sono le configurazioni diverse

con le quali si possono calcolare. Quindi, più che di determinazione del reddito, dobbiamo

parlare di assegnazione, individuazione.

3.1 Modelli induttivi e deduttivi

Il significato economico del reddito dipende da:

- valore capitale funzionamento e reddito

- configurazione utilizzata

- fine del bilancio

A proposito di fine del bilancio abbiamo due modelli teorico contabili:

- induttivo

- deduttivo

Il modello deduttivo è quello in cui il legislatore stabilisce fini e principi di redazione del

bilancio, da cui scaturiscono i criteri di valutazione.

Il modello induttivo è invece quello in cui il legislatore stabilisce i criteri di valutazione e

principi, e mettendo i due a sistema si può interpretare il fine.

3.2 Fine Alfa e Fine Beta

Secondo ONIDA abbiamo due fini di bilancio:

- ALFA

- BETA

Il fine ALFA è quello che individua il reddito come indicatore delle condizioni più o meno

favorevoli incontrate dalla gestione nel tempo. Si regge sui seguenti principi generali:

- periodi amministrativi sono tutti uguali e vanno considerati e trattati allo stesso modo

- criteri di valutazione e struttura dei conti non possono variare nel tempo

- costi e ricavi sono iscritti e rilevati secondo tecniche neutrali

- non ammette politiche di bilancio

I vantaggi del fine Alfa sono:

- comparabilità tra i bilanci (no modificazione di criteri di valutazione e struttura dei conti)

- neutralità e quindi strumento di controllo

Gli svantaggi sono:

- bilancio non indicatore di economicità

- difficoltà ripartizione dei dividendi

Il fine BETA individua il reddito come indicatore dell’economicità dell’azienda.

Si poggia sui seguenti principi generali:

- periodi amministrativi non sono tutti uguali perché sono caratterizzati da diversi momenti

politici, storici, sociali

BILANCIO IMPRESE TURISTICHE E AMBIENTALI 18

- la massa dei costi si contrappone a quella dei ricavi

- bilancio indica il reddito medio prospettico e quindi ammette politiche di bilancio

- necessità di una programmazione pluriennale. Questo perché i progetti devono essere

considerati e valutati nell’insieme e non esercizio per esercizio.

La valutazione dei singoli elementi si struttura in due fasi:

FASE A : si individuano le singole voci, si interpretano e valutano

FASE B: si mettono a sistema le singole valutazioni

BILANCIO IMPRESE TURISTICHE E AMBIENTALI 19

7. Analisi di bilancio

1. ANALISI DI BILANCIO

L’analisi di bilancio è una tecnica che viene usata per formulare giudizi sullo stato di salute

di un’azienda. È quindi una forma di controllo. Rappresenta una tecnica fondamentale per

la conoscenza e la comprensione della gestione aziendale.

Esistono diverse tipologie di analisi di bilancio (per indici, per flussi, esterna, interna).

In particolare distinguiamo quella consuntiva e quella prospettica. Quella prospettiva

verifica la fattibilità di program gestionali misurando i risultati attesi. Quella consuntiva

agevola la lettura di strategie politiche, scelte aziendali, e il loro impatto sulla gestione.

Per calcolare gli indicatori non sono sufficienti i risultati che ci vengono dati dall’art. 2423 -

e quindi è necessario riclassificare il bilancio per costruire gli indicatori e determinare i

risultati.

2. RICLASSIFICAZIONE STATO PATRIMONIALE

Le attività vengono riclassificate in base al grado di liquidità e quindi alla loro attitudine a

trasformarsi in moneta.

Le passività vengono riclassificate in base al grado di esigibilità e quindi in base al tempo

necessario per la loro estinzione.

Stato patrimoniale riclassificato

Attività Passività

LIQUIDITÀ ESIGIBILITÀ

attività che già si presentano in forma monetaria debiti a breve termine, estinti entro l'anno

(cassa, banca)

DISPONIBILITÀ REDIMIBILITÀ

attività che torneranno entro l'anno in forma debiti a m/l termine, oltre l'anno

monetaria

ATTIVO CIRCOLANTE CAPITALE DI CREDITO

IMMOBILIZZAZIONI PATRIMONIO NETTO (capitale proprio, netto)

attività che torneranno in forma monetaria oltre Fonte permanente legata all'azienda perché il

l'anno capitale netto non va rimborsato, non vi è

obbligo di remunerazione e rimborso (no

ATTIVO IMMOBILIZZATO interessi), i dividendi agli azionisti non devono

per forza essere distribuiti. Per la distribuzione si

devono infatti verificare le seguenti condizioni:

- conseguimento utili

- delibera distribuzione

TOTALE IMPIEGHI TOTALE FONTI DI FINANZIAMENTO

BILANCIO IMPRESE TURISTICHE E AMBIENTALI 20

LEGGE FONDAMENTALE PER L'EQUILIBRIO :

Le fonti a breve termine ESIGIBILITÀ , devono finanziare le attività a breve termine ATTIVO

CIRCOLANTE.

Le fonti a m/l termine REDIMIBILITÀ E PAT.NETTO vadano a coprire le attività a m/l

termine ATTIVO IMMOBILIZZATO.

TRAGEDIA: quando ho immobilizzazioni mi vanno a coprire esigibilità (debiti a breve

termine) poiché la scadenza dei debiti è a breve ma le immobilizzazioni torneranno in tempi

lunghi in moneta e io non so come coprire i debiti.

3. RICLASSIFICAZIONE CONTO ECONOMICO

Il conto economico è oggetto di riclassificazione allo scopo di esaminare il contributo dato

dalle diverse gestioni presenti nell’impresa alla realizzazione del risultato economico di

esercizio. Conto economico

RICAVI OPERATIVI

- COSTI OPERATIVI

RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA

+\- SALDO GESTIONE EXTRA

CARATTERISTICA

RISULTATO GESTIONE CORRENTE

(ordinaria)

+\- SALDO GESTIONE FINANZIARIA

+\- SALDO GESTIONE STRAORDINARIA

RISULTATO AL LORDO DELLE IMPOSTE

- imposte

REDDITO NETTO DI ESERCIZIO

Possiamo riclassificare il CONTO ECONOMICO a valore aggiunto o al costo del venduto.

La riclassificazione a costo del venduto richiede che l’analista sappia esprimere i costi della

sp

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A.A. 2014-2015
29 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ALEFormia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Bilancio delle imprese turistiche e ambientali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale o del prof Buttaro Tiziana.