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La gestione delle emozioni implica la capacità di saper esprimere
adeguatamente le emozioni, sia positive che negative, e gestirle
consapevolmente (Gibbons et al., 2006). E’ importante, inoltre, in tutti i
contesti, frenare le emozioni eccessivamente intense, senza però reprimerle
perché ogni emozione ha un suo significato importante (Goleman, 1999).
L’adattabilità culturale riguarda la capacità di comunicare in modo
culturalmente appropriato, gestire le situazioni che disconfermano le proprie
aspettative senza giungere a conclusioni affrettate e senza provare uno “shock
culturale” quando ci si deve confrontare con credenze, opinioni e giudizi
radicalmente opposti ai propri (Gibbons et al., 2006). E’ una competenza che
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può essere rilevante soprattutto nei contesti lavorativi multiculturali, ma può
essere utile in tutti i contesti in quanto consente alle persone di imparare a
prendere in considerazione e rispettare modi di pensare diversi dai propri, sia
che questa diversità dipenda dalla cultura di riferimento, sia che essa dipenda
da caratteristiche individuali.
Infine un’altra dimensione non tradizionale molto importante è la disponibilità
allo sviluppo. Le persone che manifestano un’elevata disponibilità allo
sviluppo tendono a ricercare feedback e suggerimenti relativi allo svolgimento
del proprio lavoro, esprimono interesse per la loro crescita personale e tendono,
quindi, ad impegnarsi in attività di miglioramento di abilità, conoscenze ed
altre caratteristiche legate al lavoro. Inoltre sono molto coinvolte nelle attività
di apprendimento (Gibbons et al., 2006). Questa dimensione potrebbe essere
connessa anche al comportamento che le persone manifestano durante e dopo i
development center.
La valutazione dei development center
3.1 Introduzione
I development center sono degli interventi che richiedono notevoli
investimenti, sia in termini economici, sia in termini di risorse temporali e di
sforzi richiesti ai dipendenti e all'organizzazione nel complesso. Lo sviluppo
delle dimensioni oggetto di interesse richiede tempo, motivazione,
apprendimento continuo, possibilità di sperimentarsi e questo è possibile solo
se le persone si sentono supportate in questo percorso dall'organizzazione, dai
superiori e dai colleghi. Per questo, il piano di sviluppo può prevedere anche
un accordo tra i partecipanti, i superiori e gli assessors/facilitatori, per rendere
più formale l'impegno reciproco ed aumentare nei partecipanti la
consapevolezza del fatto che riceveranno aiuto e sostegno. Affinchè
l'organizzazione decida di investire nei development center, però, è importante
che questo tipo di interventi vengano valutati e venga dimostrata la loro
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efficacia. Purtroppo, però, non esiste molta letteratura relativa alla valutazione
dei development center (Thornton III e Rupp, 2005).
Il development center deve essere analizzato sia come intervento di
valutazione, sia come intervento di formazione e sviluppo in quanto presenta
questo duplice scopo. E' importante che le valutazioni siano accurate perchè
solo in questo modo è possibile individuare il livello di sviluppo iniziale dei
partecipanti, fornire feedback precisi, pianificare un percorso di sviluppo
adeguato, cogliere i cambiamenti che si sono verificati nel corso del tempo. E'
altrettanto fondamentale che il development center sia progettato in modo tale
da essere un programma di sviluppo efficace, in grado di favorire il
cambiamento perchè questo costituisce l'elemento distintivo che lo differenzia
dall'assessment center, quindi non avrebbe senso effettuare una valutazione
accurata se questa non viene seguita da un effettivo sviluppo nelle dimensioni
utilizzate (Rupp et al., 2006c).
3.2 La validità della valutazione
Il development center può essere ritenuto valido quando le valutazioni che
vengono effettuate sono precise e cioè rappresentano effettivamente il livello di
possesso di determinate conoscenze, abilità o competenze che le persone
possiedono. Un importante indicatore della validità delle valutazioni effettuate
è considerato il grado di accordo tra i giudizi dei vari assessors e, nel caso dei
development center, è molto importante anche il livello di accordo tra assessors
e partecipanti (Thornton III e Rupp, 2005).
Ovviamente i development center non sono gli unici interventi valutativi che
possono essere utilizzati dalle organizzazioni, tuttavia presentano delle
particolari caratteristiche che li rendono diversi da tutti gli altri interventi e che
possono costituire dei vantaggi. L’accuratezza della valutazione dei
development center è stata confrontata soprattutto con quella delle interviste e
dei test attitudinali, che sono gli strumenti più frequentemente utilizzati. I
risultati di ricerca mostrano che le interviste possono raggiungere gli stessi
livelli di accuratezza dei development center, tuttavia questi ultimi sono
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considerati più efficaci dalle organizzazioni e questo è un elemento che può
incentivare il loro utilizzo (Thornton III e Rupp, 2005).
Anche i test possono raggiungere gli stessi livelli di accuratezza dei
development center ed hanno dei costi inferiori, per questo possono venire
utilizzati maggiormente. La somministrazione di un test, infatti, richiede molto
poco tempo rispetto a quello richiesto da un development center, spesso
prevede una somministrazione collettiva e, in alcuni casi, i risultati sono molto
semplici da comprendere. Tuttavia, i test vengono accettati più difficilmente
dalle persone alle quali vengono sottoposti perché può risultare complicato
capire come i risultati di un test possano fornire informazioni utili sulle
competenze lavorative. Molte persone pensano che il test non sia lo strumento
più adeguato per dimostrare le proprie capacità o potenzialità e quindi hanno
scarsa fiducia nel risultato del test, di conseguenza possono non impegnarsi al
massimo. I development center, invece, godono di maggiore accettazione
perché le persone ritengono che le simulazioni, dal momento che sono delle
prove pratiche e sono simili alle situazioni lavorative, permettono ad ognuno di
mostrare il meglio di sé, di essere giudicati in modo più adeguato e di ricevere
informazioni accurate relative ai propri punti di forza e ai propri punti di
debolezza (Thornton III e Rupp, 2005).
3.3 L’efficacia dei development center come interventi di formazione
Kirkpatrick (1967) ha proposto un modello di valutazione degli interventi di
formazione molto importante ed influente che viene frequentemente utilizzato
come quadro concettuale di riferimento e può essere applicato anche alla
2006a).
valutazione dell’efficacia dei development center (Ruppe t al.,
Secondo Kirkpatrick, quando si valuta l'efficacia di un intervento formativo è
fondamentale analizzare quattro elementi: la reazione dei partecipanti al
programma, il loro apprendimento, il cambiamento di attitudini e
comportamenti lavorativi ed i risultati organizzativi.
Le reazioni dei partecipanti al programma sono importanti perchè spesso le
persone desiderano apprendere nuove cose e tendono ad impegnarsi soltanto se
percepiscono l'esperienza come piacevole ed utile. Le reazioni positive non
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determinano necessariamente un apprendimento ottimale, ma possono
facilitarlo. Le reazioni dei partecipanti possono venire indagate tramite dei
questionari anonimi nei quali si chiede alle persone di esplicitare le loro
percezioni relative al programma nel suo complesso, alle dimensioni utilizzate,
all'adeguatezza degli esercizi, al tipo di feedback ricevuti (Rupp et al., 2006c).
L'apprendimento può venire analizzato durante il programma oppure al termine
dell'intero processo e può riguardare conoscenze teoriche, problem solving, o
competenze relazionali legate alla comunicazione, alla leadership, alla gestione
dei conflitti. Nei development center può essere particolarmente utile valutare
l'apprendimento nel corso del programma, per permettere alle persone di capire
quelle che sono le loro carenze e cercare di migliorarsi a partire dagli altri
esercizi che verranno svolti successivamente. Il miglioramento in termini di
apprendimento, a volte, può essere difficile da valutare perchè il development
center prevede che le persone effettuino nel corso del programma delle prove la
cui difficoltà aumenta progressivamente; quindi se le persone nella seconda
serie di esercitazioni attuano delle prestazioni inferiori rispetto a quelle della
prima serie, questo può essere dovuto al fatto che le persone hanno dovuto
affrontare un esercizio molto più difficile rispetto ai precedenti, e quindi non
significa necessariamente che non si è verificato alcun tipo di apprendimento.
Bisogna anche tenere in considerazione il tipo di dimensione che si sta
utilizzando perchè le dimensioni più complesse possono richiedere molto
tempo per essere sviluppate e quindi, in questo caso, l’apprendimento non può
essere riscontrato in poche ore o pochi giorni (Rupp et al., 2006c).
Non è sufficiente che si sviluppino degli apprendimenti relativi a nuove
conoscenze, abilità o competenze, ma è fondamentale che questi apprendimenti
determinino a loro volta un cambiamento dei comportamenti e cioè, che
vengano trasferiti ed applicati all'interno del contesto lavorativo. Per questo,
probabilmente, la modifica dei comportamenti costituisce il criterio più
importante per valutare l'efficacia dei development center come interventi
formativi, ma tali informazioni sono anche più difficili da ottenere rispetto alle
informazioni sulle reazioni dei partecipanti o sui loro apprendimenti. E'
fondamentale confrontare il comportamento dei partecipanti ai development
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center prima e dopo la partecipazione al programma e, preferibilmente,
analizzarlo in relazione al comportamento di un gruppo di controllo, per avere
la certezza che eventuali miglioramenti siano da attribuire effettivamente
all’intervento che si sta effettuando e non ad altre variabili. Per fare questo, di
solito, si utilizzano auto-valutazioni, ma anche valutazioni dei superiori e dei
subordinati. Le valutazioni provenienti da fonti diverse possono anche non
essere congruenti tra loro. Ad esempio, spesso, può capitare che le auto-
valutazioni siano più positive rispetto alle etero-valutazioni che però, a loro
volta, possono essere influenzate da una molteplicità di motivazioni, anche non
legate all'obiettivo di fornire una descrizione adeguata del comportamento del
soggetto. Può risultare difficile, quindi, capire quali di