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Motivazione

QMS• SVAM• IVAM• 67 Definizione generale Motivazione: Insieme dei processi di attivazione e di orientamento del comportamento e dell'azione verso un oggetto-meta, ovvero verso la realizzazione di un determinato scopo. La motivazione include aspetti biologici, cognitivi e sociali e la complessità di tale concetto ha portato allo sviluppo di una molteplicità di approcci teorici al suo studio. Quadro storico Teorie istintuali Le teorie che inizialmente cercarono di spiegare la motivazione rivolsero la loro attenzione agli istinti, ovvero pattern di comportamento innati, integrati nel sistema nervoso e biologicamente determinati piuttosto che appresi. Il concetto di istinto fu inizialmente proposto da Darwin il quale suggerì che gli individui umani nascono provvisti di istinti che spingono il comportamento in certe direzioni e garantiscono la sopravvivenza. Secondo la Psicologia degli istinti di McDougall, gli istinti rappresentano i motori di ogni

condotta; nella sua definizione si possono rintracciare una componente cognitiva (riconoscere qualcosa e prestarvi attenzione), una affettiva (ogni istinto è caratterizzato da una specifica emozione), e una conativa (l'impulso di agire in un certo modo, tendere verso l'oggetto o allontanarsene).

Il concetto di istinto fu ulteriormente sviluppato e precisato dagli studi in etologia. Il concetto di istinto fu utilizzato per indicare schemi innati e specie-specifici di comportamento, a carattere automatico e involontario, innescati da stimoli specifici, corrispondenti a veri e propri rituali fissi.

Teoria pulsionale ecologica di Lorenz: Studiando il comportamento specie-specifico di oche e anatre, Lorenz elaborò il concetto di imprinting, ovvero la tendenza innata del piccolo anatroccolo a seguire il primo oggetto in movimento con cui entra in contatto nelle prime ore dopo la nascita e che emette un richiamo sonoro.

Il modello sottostante viene denominato modello idraulico.

Un modello energetico fondato sull'idea di un'energia che, accumulandosi all'interno dell'organismo, spinge per essere liberata causando così schemi di comportamento.

Teorie pulsionali

Secondo le teorie incentrate sulla riduzione delle pulsioni, la mancanza di requisiti biologici fondamentali (es. acqua e cibo), produrrebbe una pulsione allo scopo di ottenere quella determinata risposta.

Queste teorie si basano quindi sull'idea che il comportamento sia guidato dalla necessità di mantenere il più possibile una situazione di equilibrio e che cerchi di riprodurlo in risposta ai cambiamenti imposti dall'ambiente.

All'interno di quest'impostazione teorica si distinguono:

- pulsioni primarie: legate ai bisogni biologici del Corpo

- pulsioni secondarie: bisogni non di necessità biologica ma che nascono da esperienze passate e dall'apprendimento. Le pulsioni sono inizialmente apprese, ma poi funzionano come

primarie, generando uno stato di bisogno che deve essere ridotto.

Teoria biologica della motivazione di Cannon

Secondo Cannon il comportamento è regolato dalla necessità di mantenere un equilibrio omeostatico costante nel funzionamento fisiologico.

Secondo la sua teoria, il corpo è caratterizzato da alcuni bisogni biologici (cibo, acqua, riposo, calore, ecc.) che devono essere soddisfatti. Quando ciò non accade, si attivano meccanismi, o pulsioni, che spingono e attivano i comportamenti per ristabilire il livello ottimale di equilibrio.

Il modello della riduzione delle pulsioni è riscontrabile in teorie diverse: dalla psicoanalisi di Freud alle concezioni di matrice comportamentistica.

Per Freud le pulsioni che motivano il comportamento umano sono quelle di aggressività e di sesso.

Teoria di Hull

Nell'ambito del comportamentismo, la teoria formulata da Hull considera due diversi fattori come componenti costitutive della motivazione al comportamento:

da un lato l'abitudine, ovvero l'associazione ripetuta tra un dato stimolo e una certa risposta, dall'altro la pulsione. La forza dell'abitudine dipende dal numero di rinforzi o ricompense ricevute; tuttavia, l'abitudine da sola non è sufficiente a motivare il comportamento se non è presente la pulsione. Una pulsione può essere definita come una tensione motivazionale, che mette in moto un comportamento per soddisfare un bisogno. Il bisogno alimenta, quindi, una pulsione che fornisce l'attivazione necessaria all'abitudine adeguata al contesto e la conduce all'esecuzione. Teoria dell'incentivo L'incentivo rappresenta il valore di ricompensa dell'oggetto: attraverso questo concetto si riduce la possibilità che un fattore che non è interno all'organismo, ma che appartiene all'ambiente, possa intervenire a motivare il soggetto. Secondo la teoria dell'incentivo, quindi, laCuriosità Le teorie dell'arousal cercano di spiegare i comportamenti il cui obiettivo è quello di mantenere o aumentare l'attivazione. Secondo queste teorie, ciascun individuo cerca di mantenere un livello ottimale di stimolazione e di attività. Sensation seeking di Zuckerman ricerca di sensazioni All'interno di quest'ottica, Zucherman ha formulato il concetto di sensation seeking, la quale consiste nel bisogno, che varia da individuo a individuo, di stimolazioni nuove, varie e complesse, unito alla disponibilità a correre rischi fisici e sociali per provarle. Questa ricerca, secondo il ricercatore, si strutturerebbe in quattro diverse componenti: 1. Ricerca di brivido e avventura 2. Ricerca di esperienze 3. Disinibizione

Suscettibilità alla noia

Teorie dei bisogni

Murray e il bisogno primario e secondario

Per Murray, i bisogni sono forze interne che organizzano tutte le attività e il comportamento dell'individuo in vista della modifica di una situazione insoddisfacente. Egli distingue tra:

  • bisogni primari o viscerogeni: che corrispondono alle necessità fisiche dell'organismo
  • bisogni secondari o psicogeni: che non corrispondono ad alcun processo fisiologico ma vengono acquisiti nel corso dello sviluppo individuale tramite esperienze di apprendimento nella realtà sociale e culturale.

Gerarchia dei bisogni di Maslow

Il modello di Maslow classifica i bisogni secondo una gerarchia e sostiene che, affinché i bisogni più sofisticati possano sorgere, è necessario soddisfare alcuni bisogni di base. Una volta soddisfatti, questi ultimi cessano di dominare l'organismo e l'organizzazione dei suoi comportamenti e lasciano spazio

all'insorgere di altri bisogni di grado superiore. I diversi bisogni possono essere rappresentati all'interno di una piramide, la cui base è formata dai bisogni primari (bisogni fisiologici, bisogni di sicurezza), mentre la parte superiore è composta dai bisogni di ordine più elevato (bisogni di appartenenza, bisogni di stima, bisogni di autorealizzazione). Mentre i bisogni alla base della piramide sono bisogni di carenza, ovvero decrescono in concomitanza della loro soddisfazione, i bisogni successivi sono bisogni di crescita, che continuano a svilupparsi, non scompaiono mai e sono inglobati negli stadi seguenti. Teoria di McClelland McClelland, parte dalla teoria di Murray per distinguere i bisogni secondari in tre grandi classi: - Bisogno di successo: bisogno stabile e appreso, per cui un individuo ottiene soddisfazione nel cercare di raggiungere e nell'ottenere risultati di eccellenza. - Bisogno di affiliazione: bisogno di ottenere, donare e condividere.affetto e amore con le altre• persone. Bisogno di potere: bisogno di far valere, con qualsiasi possibilità, la propria volontà. È il bisogno• di dominare il proprio ambiente fisico e sociale. Questi bisogni sono di solito compresenti ma è possibile che uno di essi prevalga sugli altri e assuma il ruolo di principale motore del comportamento di un individuo. Secondo questa prospettiva, la motivazione scaturisce da un’interrelazione tra individuo e ambiente e per questa ragione è necessario considerare da un lato fattori disposizionali dell’individuo, dall’altro la situazione in cui egli si trova ad agire. Esperimento degli anelli nel piolo Alcuni bambini erano sottoposti a un compito di infilare anelli in un piolo e veniva analizzato il loro comportamento durante la risoluzione del compito. Il ricercatore notò che: bambini con elevato bisogno di successo si ponevano ad una distanza intermedia dal piolo in• modo daottenere le migliori condizioni per risolvere il compito. I bambini con basso bisogno si ponevano ad una distanza molto vicina così che il compito risultasse più semplice oppure esageratamente lontani così che il compito diventasse impossibile. Teorie socio-cognitiviste Secondo l'approccio cognitivista la motivazione è il prodotto di pensieri, valutazioni, aspettative e scopi dell'individuo. L'attenzione, quindi, si sposta sui sistemi di elaborazione dell'informazione attraverso cui l'individuo valuta l'ambiente e attribuisce il valore "per sé" agli eventi o oggetti. Teoria dell'utilità soggettivamente attesa di Edwards Secondo Edwards, alla base delle scelte che un soggetto compie vi sono probabilità e preferenze: l'assunto della teoria è che gli individui tendono a scegliere l'opzione con l'utilità soggettivamente attesa più elevata. Teoria delleSecondo questa teoria, ciascun individuo formula ipotesi e giudizi relativi ai fattori causali degli eventi. In particolare, tali ipotesi riguardano la localizzazione delle cause (interne vs esterne), la stabilità temporale dell'evento (stabile vs instabile) e la controllabilità del fattore causale individuato (controllabile vs non controllabile). Le attribuzioni causali influiscono direttamente sull'individuazione di obiettivi, sull'impegno e sull'energia messi in atto per raggiungerli, sul valore attribuito loro e sulle reazioni emotive conseguenti al successo o insuccesso nel loro conseguimento. La teoria dell'autodeterminazione di Deci e Ryan sostiene che le persone siano motivate a crescere e cambiare per bisogni psicologici innati. Secondo Deci e Ryan vi è una distinzione tra motivazione intrinseca, che porta a intraprendere un'attività per il piacere e l'interesse che essa suscita, e motivazione estrinseca, che deriva da fattori esterni come ricompense o pressioni sociali. La teoria dell'autodeterminazione sostiene che la soddisfazione dei bisogni psicologici di autonomia, competenza e relazione sia fondamentale per promuovere la motivazione intrinseca e il benessere psicologico delle persone.
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Publisher
A.A. 2019-2020
112 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giu1603 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di esame di stato di psicologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Parolin Laura.