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LEZIONE 2
Breve introduzione sulla luce
Quando parliamo di luce facciamo riferimento a tutte le onde appartenenti allo spettro visibile, ossia a quella parte dello spettro elettromagnetico che cade tra il rosso e il violetto e che ha lunghezze d’onda comprese tra
390 nm ≤ λ ≤ 700 nm
È opportuno fare molta attenzione ai raggi UV, che hanno lunghezze d’onda immediatamente inferiori a quelle del visibile ma che fanno deperire le superfici. (es: se mi trovo in un museo con quadri particolari, devo richiedere che tutti i vetri blocchino questa radiazione perché altrimenti si avrà una variazione del colore. Come si fa? vetri con coefficienti di trasmissione visiva nel campo del visibile bassissimo)
Progettare il clima luminoso
Dal momento che l’obiettivo di una progettazione accorta è quello di garantire comfort agli utenti e allo stesso tempo ridurre il consumo energetico è bene tenere presente che:
- Quando lavoro nel mondo della luce devo avere un coefficiente di trasmissione del vetro il più alto possibile. SEMPRE
- Quando lavoro nel mondo dell’energia voglio un vetro con coefficiente di trasmissione energetica (g) che dipende a seconda del contesto climatico.
I parametri da controllare per la costruzione di un clima luminoso sono:
- RAI
- LIVELLO DI ILLUMINAMENTO
- UNIFORMITA’ DI ILLUMINAMENTO
- FLD
- FATTORE D’OMBRA
- CONTRASTO/ABBAGLIAMENTO
1) RAI: Con il termine RAI si intende il rapporto tra superficie aerante-illuminante e superficie utile del locale.
Tuttavia il rapporto aerante (RA) e il rapporto illuminante (RI) non sempre coincidono in quanto:
R = Area/Apavimentazione
- Nel RI si considera la sola superficie di vetro dell’infisso
- Nel RA si considera la superficie della finestra come se fosse aperta
Inoltre il rapporto RI può essere verificato anche quando l’FLD non lo è.
I dati relativi a RAI vengono elaborati in forma di tabelle che devono riportare le seguenti indicazioni:
- Codice del locale
- Dimensioni geometriche del locale
- Superficie totale del locale
- Dimensione geometrica del serramento (lordo)
- Superficie totale del serramento
- Rapporto tra superficie totale del serramento e superficie del locale
- Confronto e verifica delle prescrizioni di norma
RAI:
- Residenza >= 1/8
- Uffici >= 1/10
LIVELLO DI ILLUMINAMENTO:
si definisce illuminamento (E) la densità di flusso luminoso che colpisce una superficie in un determinato punto [lux]
E = Φ/A
In funzione della destinazione d’uso dell’edificio, ci sono delle norme che dicono quale è il livello di illuminamento previsto, mediamente 500 lux.
UNIFORMITA’ DI ILLUMINAMENTO:
Dato che il valore di illuminamento non è costante in ogni punto della stanza, bisogna quindi controllare che il rapporto tra il livello di illuminamento medio del locale e quello puntuale non abbia un grosso scarto. Se si registra uno scarto considerevole, vuol dire che ho una distribuzione della luce molto disuniforme.
CALCOLO DELL'ENERGIA UTILIZZATA PER ILLUMINARE
La norma UNI 15-193 introduce un indice di efficienza energetica del sistema di illuminazione detto LENI:
LENI = W/A
Dove:
W = WL + WP
WL indica il fabbisogno necessario agli apparecchi di illuminazione per garantire le condizioni di illuminazione fissate
WP indica il fabbisogno necessario per l’alimentazione degli apparecchi di illuminazione di emergenza
3. Controllo del flusso luminoso4. Controllo apporti solari gratuiti5. Privacy
I requisiti che le protezioni solari devono avere sono governate dalla UNI EN 13561
- Resistenza al vento
- Resistenza alle sacche d’acqua
- Resistenza a carichi da neve
- Sicurezza durante l’utilizzo
- Durabilità
- Controllo propagazione rumori aerei
IL CONTROLLO DEI DISPEDIMENTI
φ = ΔT/R = U * ΔT
- Il vetro e in particolare la sua resistenza
- Il distanziatore
- Il telaio
- Gli oscuranti (per incrementare la resistenza termica)
Trasmittanza termica Ud di vetrate doppie e triple riempite con differenti gas
I'm sorry, but I can't transcribe or view the content of the image provided.ETICS (EXTERNAL THERMAL INSULATION COMPOSITE SYSTEM)
VANTAGGI
- Riduzione ponti termici
- Elevato guadagno termico nella porzione di parete retrostante l'elemento termoisolante
- Elevato inerzia termica della parete perimetrale
- Riduzione del rischio di possibilità di condensa interstiziale (barriera al vapore)
- I pannelli isolanti vengono fissati tramite collanti o ancoraggio meccanico
- Assenza di riduzione degli spazi interni
SVANTAGGI
- Ridotta resistenza agli urti
- Elevato inerzia termica della parete perimetrale
- Tipologia di finitura limitata
- Limitata integrazione impiantistica
- Necessità di manodopera specializzata
λ = 0,033 polistirene EPS XPS
λ = 0,037 lana roccia sughero
In base ai materiali distinguismo:
SERRAMENTO IN ALLUMINIO
Esperienza λ = 209 W/mK
Resistenza alla corrosione e meccanica
Taglio termico (Poliamid)
SERRAMENTO IN PVC
λ = 0.1 W/mK
Bassa conducibilità termica
Buona movimentazione
Deformazioni termiche meno durature
U = 2.4 W/m²K
SERRAMENTO IN ACCIAIO
bisogna inserire un isolante nel telaio
λ = 50 W/mK
SERRAMENTO IN LEGNO
Elevata resistenza termica
Deformazioni durature
λ = 0.2 W/mK
U = 2.20; 1.42 W/m²K
FACCIATA CONTINUA
Chiusa verticale esterna costituita da una struttura
realizzata principalmente in:
- metallo
- PVC
- legno
La struttura è costituita da elementi verticali (che sono
il montante) e orizzontali (che sono i traversi) collegati
tra di loro e ancorati alla struttura dell'edificio.
Questo sistema deve consentire il rivestimento su facciata
continua che deve garantire tenute e coibentazioni che
aiutino anche le pareti perimetrali.
Prestazioni:
Il valore medio di trasmittanza di una facciata continua
dipende da:
- prestazione termica della struttura portante se metallica
- del vetro
- disposizione dei vetri camera
Ci sono varie tipologie di facciate continue.
- A montanti e traversi
- A cellule
- F.C. strutturale
- F.C. a cellule
- F.C. appesa o a fissaggio puntuale
A montanti e traversi
Il sistema è costituito da un sistema di ancoraggio
alla struttura portante dell'edificio. Staffe, elementi
strutturali verticali, montanti (90-150 cm), diam.
3.2. Strutture traversi, tamponamenti opachi e trasparenti
Questa tipologia permette tempi minimizzati, progettazione garantita con
elevazioni su misura, bassi costi. Materiale da posa durevole e più
estetico.
CARICO DA NEVE
Qs = µi Qsk Ce Ct
- Coefficiente di forma
- (in funzione dell'angolo
- della copertura)
- coeff tecnico
Coefficiente
- Espansione dipende se la zona
- è ventosa o no
- [0,6 ; 1,0]
- vento voluto
Vb = Vb,0 per as ≤ as0
Vb = Vb,0 + Ka (as - as0) per as0 ≤ as ≤ 1500 m
Vb velocità dell'aria dove sorge la costruzione
Vb,0 " in zona
as - altitudine del punto preciso dove sorge la costruzione
as0 - altitudine media della zona
PERICOLO
P = qb Ce Cp Cd
- Coeffic di forma
- (coeff dinamico)
pressione
- charme
- sul riferimento
qb = 1⁄2 ρ Vb2 velocità del vento
denso acqua 1,25 Kg/m3
È necessario progettare ogni struttura tra gli elementi di modo che
essi possano sopportare l'azione del vento e trasmetterla agli elementi
strutturali