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AGNATI
- Corpo allungato, anguilliforme, con pelle nuda.
- Pinne impari presenti, pinne pari assenti.
- Scheletro fibroso e cartilagineo; notocorda persistente; vertebre assenti o ridotte.
- Mascelle assenti; bocca con piastre cheratinizzate poste sulla lingua nelle missine; disco orale a
ventosa con denti cheratinizzati nelle lamprede.
- Cuore con un seno venoso, un atrio e un ventricolo; circolazione semplice; missine con cuori
accessori.
- Da cinque a 16 paia di branchie nelle missine; 7 paia di branchie nelle lamprede.
- Rene pronefrico e mesonefrico nelle missine; rene opistonefrico nelle lamprede.
- Cordone nervoso dorsale con un cervello differenziato; 10 paia di nervi cranici.
- Sistema digerente senza uno stomaco distinto.
- Organi di senso per il gusto, l’olfatto e l’udito; occhi scarsamente sviluppati nelle missine ma
moderatamente ben sviluppati nelle lamprede adulte; un paio di canali semicircolari (missine) o
due paia (lamprede).
- Fecondazione esterna; nelle missine ovari e testicoli presenti nel medesimo individuo ma con
gonadi di un solo sesso funzionali. Stadi larvali assenti; nelle lamprede sessi separati e stadio
larvale prolungato con metamorfosi radicale
Missine: sono organismi allungati, vivono nei substrati fangosi. Appartengono agli agnati e non hanno le
mascelle, si nutrono di sostante liquide prese da altri organismi. Non hanno ossificazione interna, né scaglie
ne pinne pari.
Le missine sono più piccole delle lamprede, si nutrono di carcasse. Il sostegno è dato dalla corda ma non
dalle vertebre che non ci sono. Aperture branchiali esterne da 1 a 15.
Producono forti quantità di muco che le ricopre tutte e polimerizza rapidamente e difficilmente è
superabile dai predatori.
Lamprede: hanno una ventosa orale per attaccarsi alla preda (ectoparassiti di pesci). La bocca contiene i
denti. Tutti gli ectoparassiti hanno un problema, perché l’organismo reagisce con la coagulazione.
Secernono sostanze anticoagulanti. Qui abbiamo le vertebre e una piccola scatola cranica.
Le lamprede vivono sia in acqua dolce sia in acqua di mare. Larve affossate nella sabbia.
GNATOSTOMATA
Condritti e Osteitti.
Dimensioni molto variabili. I più primitivi sono le chimere nella classe dei condritti.
Chimera: organismi abissali, grossi occhi, una sola fessura branchiale per lato, coda filamentosa.
Squali: la pinna degli squali è eterocerca (è considerato un carattere primitivo). Aperture branchiali nude
esterne. I denti degli squali sono a rotazione.
Tra i condritti abbiamo anche le razze, compresse dorso ventralmente, pinne pettorali molto sviluppate,
fessure branchiali (nude perché condritti) sul lato ventrale con la bocca.
Osteitti:
morfologie corporee molto diverse.
Le pinne:
- Eterocerca: squali
- Dificerca: dipnoi
- Omocerca: pesci ossei
-
I dipnoi sono quelli che sono capaci di restare per un certo periodo fuori
dall’acqua. La vescica natatoria è una sorta di polmone.
Le scaglie dei pesci sono di origine dermica, la loro base è nel derma e
sono rivestite in parte dall’epidermide.
Sono costituite da dentina, sono di forme diverse.
Nei pesci cartilaginei rimangono solo dentelli dermici (scaglie placoidi)
Nei predatori di colonna d’acqua la bocca è terminale.
Nei predatori bentonici ha una forma ad u, utilizza una maggiore superficie per attaccare il substrato. Nel
caso di cibo nel fondale abbiamo bocca inferiore.
Dopo la bocca:
- Esofago
- Stomaco con ghiandole. Lo stomaco manca nei polmonati, nelle chimere, nei cavallucci e in molti
pesci filtranti
- Intestino
Respirazione:
attraverso le branchie su cui passa una corrente d’acqua. L’acqua entra dall’apertura orale e passa sulle
branchie per poi uscire.
1) Bocca aperta entra l’acqua, le branchie sono chiuse
2) La bocca si chiude, gli opercoli si aprono e l’acqua fluisce all’esterno passando sulle branchie.
Nei pesci con opercolo che copre tutte le fessure branchiali:
1) Acqua entra, la bocca si chiude
2) Gli opercoli si allargano e l’acqua esce.
Scambio di gas in controcorrente:
la direzione dell’acqua è inversa alla direzione del sangue nei capillari. È un sistema molto più efficiente
rispetto alla stessa direzione, perché arriva ad un punto in cui l’ossigeno non passa più dall’acqua ai capillari
perché l’ossigeno ha raggiuto la stessa concentrazione nei due fluidi.
Phylum Cordata
subphylum Vertebrata
Classe Mammalia
Ordine Cetacea
Arti modificati in pinne anteriori. Arti posteriori assenti. Alcuni posseggono una pinna carnosa dorsale e la
coda è divisa. Come tutti i mammiferi, respirano con i polmoni. Le narici sono rappresentate da uno
sfiatatoio singolo o doppio posto sul vertice del capo. Al contrario di buona parte dei mammiferi, non
possiedono pelo, alcuni hanno qualche pelo sul muso. Il pelo renderebbe infatti meno idrodinamici i
movimenti dell’animale stesso.
Non hanno ghiandole cutanee eccetto quelle mammarie e quelle dell’occhio. Privi di orecchio esterno.
Possiedono occhi piccoli.
I cetaci sono circa 80 specie.
Un’altra caratteristicha che li distingue da tutti i vertebrati è che molte parti dello scheletro sono
cartilaginee (vantaggio idrostatico, rende infatti più facile il galleggiamento dell’animale). Un particolare
tessuto osseo molto denso e duro, molto adatto alla conduzione del suono, è situato nella zona otica del
Cranio di quasi tutti i cetacei. Pur non avendo l’orecchio esterno hanno quindi modo di trasportare i suoni
esterni all’interno e in diretto contatto con il sistema nervoso.
SI dividono in due grandi categorie:
- Misticeti
- Odontoceti
Misticeti
cetacei con i fanoni
I fanoni sono costituiti da una sostanza molto simile alle nostre unghie; hanno la forma di lamine triangolari
assottigliate verso la punta, col lato più lungo sfrangiato. Pendono dalla parte superiore della mascella.
I fanoni sono un sistema di filtrazione, infatti i misticeti si cibano di piccoli crostacei e plancton. La bocca è
molto vasta e la mascella inferiore forma un arco dal quale pende una grande sacca.
Tutto questo meccanismo, compreso una enorme lingua, è fatto in modo da permettere alle “balene” di
nuotare con la bocca aperta nelle acque ricche di crostacei e altro cibo minuto e di raccoglierlo contro la
superficie sfrangiata dei fanoni. Quindi la bocca si chiude, viene alzata la lingua che spinge fuori l’acqua,
mentre il cibo si ferma contro il filtro formato dai fanoni e successivamente viene inghiottito.
I Denticeti (Odontoceti) contano sei famiglie e non è affatto sicuro che sia un gruppo monofiletico.
Si passa dal colossale Capodoglio ad un piccolo Delfino di appena un metro di lunghezza. Anche la
numerosità dei denti è molto varia da pochissimi (1-2) a moltissimi, molto maggiore rispetto agli altri
mammiferi (44). Altra caratteristica sono le mascelle che si sono molto allungate.
Fiseteridi (Capodogli) si nutrono esclusivamente di calamari, polpi e seppie.
Pare che i Capodogli non possano digerire le parti dure (becco) delle prede e va incontro irritazioni
gastriche che portano a vomitare una sostanza (ambra grigia). Si ipotizza che i becchi taglienti dei calamari
consumati, contenuti nell'intestino inducano la produzione di ambra grigia. L'irritazione dell'intestino
provocata dai becchi stimola la secrezione di questa sostanza simile ad un lubrificante.
L’ambra grigia è prodotta da un batterio ( Spirillum physeteri)
La sostanza viene prodotta naturalmente come secrezione biliare per difendere le mucose intestinali del
capodoglio dai resti indigesti dei molluschi cefalopodi, di cui i capodogli si nutrono, indurendosi intorno ai
residui della digestione ed inglobandoli. Il principale costituente chimico dell'ambra grigia è l'ambreina
L'ambra grigia viene espulsa naturalmente dal capodoglio attraverso le feci, oppure, in caso di accumuli
eccessivamente grandi per essere espulsi attraverso il tratto fecale, viene occasionalmente rigurgitata. In
entrambi i casi vengono a formarsi masse solide in forma di blocchi che, una volta espulsi, possono
galleggiare, spinti dalle correnti, fino ad essere ritrovati sulle coste; tipicamente questo accade nell'Oceano
Indiano (in India o in Africa orientale). Lasciata seccare al sole si ammorbidisce ed acquista un ottimo
profumo e la proprietà di fissare gli odori.
Monodontidi o Delfinatteri piccoli cetacei esclusivi dell’Artico Denti ridotti a pochi molari o mancano del
tutto.
Il Beluga (Delphinapterus leucas) nascono neri poi diventano pezzati e poi bianchi da adulti (8-10 denti)
raggiungono circa i 5 metri di lunghezza. Hanno pochi denti, fino a 10. Hanno la capacità di passare
dall’acqua salata all’acqua dolce. Capaci di risalire i fiumi per centinaia di Km. Mancano di pinna dorsale.
Il Narvalo (Monodon monoceros) da giovane ha pochi denti che poi vengono persi tranne il canino
superiore che cresce a formare il così detto “dente del Narvalo” o zanna che raggiunge dimensioni notevoli.
Il”dente” è perfettamente dritto con un solco elicoidale sinistrorso. In alcuni casi si può avere due denti.
Delfini
Certamente il gruppo più numeroso di Cetacei e comprende animali di aspetto oltremodo vario e di non
meno svariate dimensioni e abitudini. Questi organismi come altri odontoceti hanno un meccanismo di
ecolocazione.
I delfini sono capaci di emettere dei suoni; le onde sonore raggiungono il bersaglio, tornano indietro e
vanno a sollecitare il melone, una parte molle circondata da un tessuto osseo molto duro capace di
trasportare velocemente il suono. Subito dietro troviamo il cervello a cui vengono passati i messaggi sonori
e abbiamo un’immediata risposta neuronale.
Orca il più grosso carnivoro e predone, fino a 9 metri, bocca con una fila ininterrotta di denti ricurvi. I denti
superiori e i denti inferiori si incastrano perfettamente e una volta chiusa trancia la preda.
Globicefalo: testa molto corta, si trovano in tutti i mari.
Focenidi: sono cetacei primitivi, hanno una dentatura più complessa (denti con doppia radice) e a spatola
Si differenziano perché mentre i delfini hanno un "melone" rotondo e bulboso, le focene ne sono prive.
PROTOSTOMI MINORI
Nove phyla di celomati la cui posizione filogenetica nel regno animale è stata per lungo tempo controversa,
tant’è che in ogni testo sono indicati come appartenenti a diversi raggruppamenti.
Sipuncula ed Echiura hanno alcune caratteristiche anellidiane e i dati molecolari sono a favore del loro
inserimento con gli anellidi nel superphylum Lophotrochozoa.
Ectoprocta, Phoronida e Brachiopoda, raggruppati fra loro per il fatto di possedere una struttura chiamata
lofoforo sono anch’essi inseriti fra i Lophotrochozoa, se