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Tipografia del romanzo

Destinata a di tipo si inizia a leggere, si dimentica ciò che c'è intorno a noi (se il testo è buono), immersi nel filo del discorso che si sta leggendo. Se all'inizio si ha prestato attenzione al carattere, nel momento in cui si inizia a leggere l'occhio non guarda più i caratteri, segue il pensiero.

Lettura di consultazione, lettura puntuale, che può corrispondere a quando si apre un'enciclopedia o vocabolario perché si cerca un lemma, si cerca rapidamente perché si è familiari con il sistema di navigazione all'interno del volume, si trova ciò che interessa e si legge solo la parte che si cerca. A colpo d'occhio ci si orienta e si trova ciò che si cerca. Con diagrammi e tabelle la lettura è ancora più frammentata, non solo testuale, ma ha degli strumenti con significato: allineamento, orizzontale o verticale, perché abituati a leggere in quel modo.

Tipografia è qualcosa di complesso. Differenti approcci a come si compone un testo:
  1. Concettuale: ad esempio, se mettessi una piazza e Coca Cola, non avrebbero un significato comune, ma la nostra mente cerca di trovare un'area semantica tra le due immagini.
  2. Espressivo: attraverso una composizione che non rispetta la lettura immersiva o di consultazione o di approccio analitico, ma serve a esprimere in maniera emotiva quello che dice il testo.
Anthony Froshaug diceva che la tipografia è una gabbia perché le lettere in tipografia, che siano di piombo, in fotocomposizione o digitali, sono dei rettangoli di larghezza variabile ma di altezza fissa. Sono tanti blocchi. Implicitamente, una dimensione orizzontale e una direzione orizzontale sono implicite nella tipografia. Il caso dei futuristi è un caso a parte: non avevano una griglia e si permettevano di disporre il testo su curve, in diagonale, spezzettandolo e a volte facendo interventi a mano. La tipografia è stampa, cioè...

una scrittura con elementi prefabbricati, standardizzati, ogni corpo quello è non può essere quasi 400, la larghezza dipende dalla lettera, dal font (i caratteri mono-spaziali di certe vecchie macchine da scrivere era perché erano tutte con stessa larghezza). Ciò implica una relazione modulare tra gli elementi, non ci sono mille possibilità i blocchetti di lettere saranno vicini come dimensioni.

Parametri: aspetti da considerare e operare determinate scelte in funzione dell'oggetto di comunicazione e al pubblico a cui ci si rivolge.

Parametri: 1. Carattere

Parametri: 2. Spaziatura orizzontale: interlinea spaziatura,

Posso alterare la cioè alterare tutti gli spazi in proporzione, chiamato tracking, di solito crenatura va in percentuale. Mentre la corrisponde all'alterare lo spazio tra le lettere (tra T maiuscola e A), all'interno del font ci sono liste della crenatura L maiuscola seguita da T maiuscola togli 20 unità, si può alterare.

Alterare spazio tra due specifiche lettere. Alternanza di bianchi e neri all'interno dei singoli segni e tra i segni stessi è un principio fondamentale di equilibrio.

Corpo piccolo si aumenta spaziatura, perché anche se carattere è piccolo consente di meglio separare le lettere e migliora la leggibilità. Sotto 8 punti si dà inter-lettera positiva. Mentre per i titoli di grandi dimensioni lo spazio può essere facilmente ridotto per una questione di ergonomia, le lettere sono grandi molto visibili si possono avvicinare, si adotta inter-lettera negativa spesso.

Le maiuscole all'interno di un font sono state pre-spaziate per funzionare bene nelle condizioni normali, cioè come iniziali di una parola e il resto minuscolo, hanno una spaziatura che funziona bene con le minuscole e è un po' più stretta. Quando si ha una parola che è solo in maiuscolo, hanno una tendenza a essere troppo schiacciate una sull'altra.

In generale il maiuscolo tende a essere un po' più spaziato perché i bianchi interni sono maggiori perché più alte, più bianco all'interno richiede più bianco all'esterno. Parametri: 3. Spaziatura orizzontale: inter-parola Di solito lo spazio inter-parola è l'equivalente di una "i" o poco più. Spazio inter-parola viene stabilito all'interno del font che è ¼ della larghezza circa. Agire sulla cesura -> agire sulla sillabazione. Font stretta con cesura mi da spaziatura accettabile, per misura tanto stretta, gli altri la hanno a posto. Composizione a bandiera -> Spaziatura ideare ma lavorare bene la parte destra della colonna. Parametri: 4. Spaziatura verticale: interlinea L'interlinea è una griglia invisibile che divide e articola verticalmente il testo, un tempo erano bacchette, spessori che venivano inserite nelle righe di testo. In digitale l'interlinea è

calcolata da una linea del piede a quella successiva. Per un tipografo giocare sull'interlinee è un fattore per modificare il colore della composizione, agire su compattezza delle linee in verticale è strumento chiave. A parità di carattere, corpo e interlinea una colonna più stretta sembrerà più chiara di una colonna larga.

Parametri: 5. Allineamento Fino a inizio del 900 è stato utilizzato solo occasionalmente l'allineamento a bandiera, nei testi e nei libri sempre utilizzato testo giustificato. Funziona bene per piccoli testi, didascalie per esempio.

Parametri: 6. Articolazione dei paragrafi Un testo è una serie di righe in successione, però vanno a blocchi e questi si chiamano paragrafi. Creare rientro bianco per segnalare che lì inizia paragrafo successivo Interlinea di 24 pt allora lo spazio orizzontale era 24 pt, praticamente l'altezza tra un rigo e un altro e la dimensione orizzontale faceva un quadrato.

in realtà si può fare di più o meno. Parametri: 7. Paragrafi. Due cose da evitare, sia per fatto estetico sia per funzionalità. Per evitarlo agire su spaziatura, interparola o agire su cesura o mandare più testo su altra parola, oppure su larghezza della colonna. Parametri: 8. Vocabolario: spazi. Parametri: 9. Vocabolario: legature e altri simboli. Parametri: 10. Contrasto: stile e forme. Parametri: 11. Uso: accenti, cesura e abbreviazioni. LEZIONE 2 Sintassi tipografica Ci sono diversi approcci alla composizione in tipografia. Su un asse immaginario orizzontale ai due approccio espressivo estremi si avrà un (copertina di Marinetti) dove l'emozione visiva è quella predominante, cioè i caratteri tipografici sono usati come un'illustrazione. Quindi la leggibilità, la struttura vengono relegati sullo sfondo, si abbassa il valore come se silenziassimo l'importanza della struttura e della leggibilità e invece alzassimo.ilvolume alla parte espressiva. L'approccio opposto, sempre sulla linea funzionalista, immaginaria, è quello puramente dove gli obiettivi primari sono: la chiarezza, l'ordine, la gerarchia e tutti gli elementi non essenziali che vanno sotto il termine ombrello che è decorazione o ornamento vengono in pratica zittiti o scartati a favore di un'organizzazione che faciliti l'accesso all'informazione e alla lettura. L'esempio, quasi contemporaneo è la copertina della rivista rappresentata in figura di cui una sezione importante venne affidata a Jan Tschichold nel 1925 per presentare le caratteristiche della tipografia elementare, come si chiamava all'epoca, prima che venisse ribattezzata la nuova tipografia costruttivista degli anni '20. In questo esempio vediamo le linee ortogonali, le diagonali, i filetti, tutti caratteri rigorosamente bastoni, il bianco che diventa un elemento attivo nella composizione. Poiché la tipografiaè una rappresentazione dinamica del linguaggio verbale, noi parliamo o scriviamo o usiamo lettere prefabbricate come in tipografia, noi abbiamo una rappresentazione dinamica del linguaggio verbale, quindi serve a comunicare. Durante il ‘900 il tema più presente è stata l’opposizione tra i sostenitori del razionalismo, chiarezza, e quelli invece del dinamismo espressivo. In realtà non ci sono ricette universali, alcuni messaggi richiedono una massima enfasi sulla chiarezza che deriva dalla leggibilità, ordine, gerarchia dei livelli, l’enfasi scelta su determinati elementi piuttosto che su altri. Altri invece contano di più sul dinamismo, altri ancora (la maggior parte) su un misto di queste due forze. Ciò che conta è la pertinenza complessiva del messaggio tipo/grafico. Raro che ci sia categoria di messaggi puramente tipografici, anche se c’è, ma molto più spesso categoria di messaggi tipo/grafici, in

Cui il testo interagisce con le immagini alla pari. Quindi è un mezzo di rappresentazione dinamico.

La tipografia all'inizio del '900 è diventata una forma "rivoluzionaria" di comunicazione, grazie all'approccio di avanguardie artistiche che hanno fatto irruzione, per così dire, in tipografia e si sono messi a fare i matti, a giocare con i materiali che per lungo tempo erano serviti a fare libri, stampati commerciali e pubblicità nel corso dell'800 ma mai in maniera tanto disordinata e caotica.

Nel corso del '900 fasi in cui le due forze si sono alternate, negli anni '80/90 ritorno all'esperimentazione, rompere le regole, ritorno a riscoprire determinato classicismo, regolarità. Da più o meno 25 anni siamo in questa fase di transizione in cui c'è un po' di tutto.

Forma e funzione del linguaggio sono indissolubilmente legati, perché non esiste un carattere neutro al 100%.

dimensione estetica e semantica contrastante. Inoltre, il progettista deve considerare anche l'aspetto funzionale del testo, come la leggibilità, la scelta del carattere e la disposizione degli elementi sulla pagina. L'obiettivo finale è creare un design visivamente attraente e allo stesso tempo accessibile e comprensibile per gli utenti. Questo richiede una conoscenza approfondita delle regole di design e delle tecniche di comunicazione visiva. In conclusione, il design del testo è un processo complesso che richiede un equilibrio tra forma e funzione, estetica e accessibilità. Solo attraverso una corretta integrazione di questi elementi è possibile creare un design efficace e di successo.certaconsonanza o armonia, come gli acc
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Publisher
A.A. 2021-2022
42 pagine
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SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/17 Disegno

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher heialee di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Typographic Design e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Colizzi Alessandro.