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Le caratteristiche del materiale della conchiglia sono:
Alta temperatura di fusione per resistere al fuso colato al suo interno
Elevata resistenza meccanica per non deformarsi nell’utilizzo ripetuto (in particolare nel caso di colata
sottopressione)
Elevata resistenza alla fatica termica per impedire l’insolvenza di cricche
Elevata resistenza all’adesione per evitare la saldatura del fuso con le pareti della forma (in questo caso
rovinerei il getto e la conchiglia durante la sformatura
I materiali più utilizzati sono: ghisa grigia o acciai legati e leghe refrattarie.
Le conchiglie sono preriscaldate ad una temperatura dipendente dal materiale colato. La temperatura è bassa per lo
zinco mentre sale per magnesio. alluminio e rame.
La protezione della superficie interna e la riduzione del trasferimento di calore sono realizzati mediante l’applicazione
di rivestimenti o vernici costituiti da polvere refrattaria in un mezzo di sospensione. Il rivestimento viene rieseguito
dopo ogni ciclo.
La fuoriuscita dei gas è ottenuta mediante opportune prese d’aria in quanto il materiale della forma non è permeabile.
Devo curare le prese d’aria in modo che il fuso non vi entri all’interno.
Caratteristiche e requisiti delle forme:
Devo avere facilità di rimozione del getto dalla conchiglia. Realizzando geometrie meno complesse rispetto a
quelle ottenute con forme transitorie
Le cavità interne sono realizzabili con anime metalliche fisse o mobili
Le anime sono costruite in più parti nel caso di sottosquadri
Utilizzo anime in terra solo quando la colata avviene per gravità o con bassa pressione
Può essere necessaria la presenza di espulsori per la rimozione del getto
Il getto è espulso nel momento in cui inizia a ritirarsi contro la conchiglia. In quanto la conchiglia non è cedevole
e potrei far nascere tensioni interne anche elevate
La velocità di raffreddamento è attenuata preriscaldando la forma
I getti con pareti sottili sono ottenuti sotto uno stretto controllo della temperatura della forma della
composizione e della applicazione del rivestimento.
I processi sono principalmente classificati in:
Fonderia in conchiglia a gravità
Fonderia in conchiglia con applicazione di pressione
67. Fonderia in conchiglia a gravità
Il riempimento della forma per gravità è analogo alla fonderia in terra. È usata per colare leghe di alluminio, magnesio,
rame e ghisa. La conchiglia è protetta per le leghe di alluminio e magnesio con un rivestimento di lubrificante e per le
leghe di rame e ghisa con rivestimento ceramico. Spesso si usano anime in terra per forme con cavità complesse.
Le fasi del ciclo sono:
preriscaldamento e rivestimento della forma
inserimento di anime e chiusura della conchiglia
colata del fuso
apertura della conchiglia ed estrazione del getto
È utilizzata per alti volumi di produzione e per la sua produttività. Le superfici ottenute sono ottime e precise con
tolleranze strette, si ha inoltre efficacia nello smaltimento del calore e quindi proprietà finali migliori del getto.
68. Fonderia in conchiglia con colata a bassa pressione
L’applicazione di pressione è realizzata:
Indirettamente insufflando gas impressione nel fuso nel caso di
colata a bassa pressione
Direttamente con uno spintore che esercita l'azione sul fuso
all'interno di un cilindro. Si possono avere due casi:
Se il sistema di pompaggio è immerso nel fuso allora si
parla di colata in camera calda o iniettofusione. Il fluido
viene iniettato a temperatura maggiore e questo è un
beneficio in caso di pareti sottili
Se il fuso è spillato dal forno e posto entro un cilindro
non scaldato dall'esterno allora si parla di colata in
camera fredda o pressofusione. Nel fluido può essere espressa maggior pressione
Il caso di fonderia in conchiglia con colata a bassa pressione il fuso è posto in un crogiolo riscaldato e grazie all’azione
del gas compresso a bassa pressione il fuso è costretto a entrare nel tubo di alimentazione che lo porta entro la cavità.
L’avanzamento del fronte di solidificazione avviene dalle parti più distanti verso il tubo di alimentazione. L'estrazione
del getto è fatta con opportuni dispositivo. La tecnologia è però obsoleta e superata da quella ad alta pressione.
Fonderia in conchiglia sotto pressione:
Nella fonderia in conchiglia sotto pressione il metallo è immesso nella conchiglia sotto l'azione di un sistema che
permette di:
Imporre e controllare la velocità del fuso durante il riempimento
Esercitare controllare la pressione sul fuso in solidificazione per ridurre gli effetti del ritiro
Durante il riempimento il metallo si trova completamente allo stato liquido nella iniettofusione e allo stato bifasico
liquido-solido nella pressofusione. La pressione è di entità dipendente dalle condizioni del metallo da colare. La
conchiglia è riempita in tempi molto ridotti quindi questo processo è adatto per pezzi piccoli e con pareti sottili.
Il ciclo comprende anche la fase di solidificazione sotto pressione che avviene a conchiglie ancora chiuse. Seguono poi
le fasi di apertura delle conchiglie, estrazione del getto, lubrificazione e rigenerazione per il ciclo successivo e chiusura
della forma. La fase di colata è la più critica a causa della necessità di evitare turbolenze eccessive e per consentire
l'evacuazione dell'aria dalla forma attraverso i canali di sfogo ricavati nella conchiglia.
I costi di impianto in aggiunta a quelli delle conchiglie sono elevati e giustificati da volumi di produzione elevati. Dal
punto di vista realizzativo le conchiglie possono essere:
Semplici: hanno una sola cavità ricavata dal blocco conchiglia
Multiple: hanno più cavità, identiche o diverse tra loro, ricavate nel blocco conchiglia
Solitamente il rapporto tra il peso della conchiglia e quello del getto è dell’ordine di 1000: 1
Gli impianti per la colata sottopressione sono macchine in grado di applicare alla conchiglia forze di chiusura adeguate
a quelle derivanti dalla pressione conferita al fuso. Le macchine sono simili a presse idrauliche e la conchiglia è chiusa
con sistemi meccanici. Le macchine sono classificate in base alla forza di chiusura della conchiglia (da 25KN a 30MN)
Il forno di riscaldamento può essere:
Integrato nella macchina: in modo da mantenere a temperatura di colata il fuso all’interno di un crogiolo.
Poiché la camera di pressione è immersa nel fuso all’interno del crogiolo il processo è definito a colata
sottopressione in camera calda o iniettofusione
Non integrato nella macchina: il forno da cui si spilla il fuso è collocato in una stazione di fusione più o meno
lontana dalla macchina e poiché la camera di pressione non è riscaldata il processo è definito colata sotto
pressione in camera fredda o pressofusione
L’inizio della solidificazione parte dalle pareti con formazione di una struttura a grani fini, grazie alla elevata velocità
di raffreddamento. La prosecuzione della solidificazione avviene verso l’interno con crescita dendritica, si ha la
presenza di cavità di ritiro interdendritiche che crescono di densità e dimensioni all’avvicinarsi del baricentro termico.
I pressocolati sono caratterizzati da un certo grado di porosità dovuto anche alla presenza di soffiature.
I getti ottenuti hanno caratteristiche meccaniche superiori rispetto a quelli ottenuti con altri processi in conchiglia. I
getti colati allo stato pastoso (pressofusione) sono più resistenti di quelli colati allo stato liquido (iniettofusione). La
fonderia in conchiglia sotto pressione è particolarmente adatta alla produzione di getti con piccoli spessori (la migliore
per pareti sottile è la iniettofusione in quanto ho temp. di colata maggiore e
quindi maggior fluidità e maggior probabilità di riempire le pareti sottili).
Si devono ottenere volumi di produzione molto alti per ammortizzare il
notevole costo delle conchiglie e dell’impianto
69. Pressofusione
Nel processo in camera fredda o pressofusione il fuso è versato mediante una
siviera all’interno della camera di spinta non riscaldata e forzato ad entrare
nella cavità della conchiglia con pressioni tra i 20 e i 70MPa. Si possono colare
anche metalli con temperatore di fusioni maggiori (come Al, Mg e Cu) e anche
leghe ferrose. Le macchine sono orizzontali o verticali.
70. Iniettofusione
Il processo in camera calda o iniettofusione può essere un sistema a pistone
tuffante. Si ha una opportuna quantità di fuso intrappolata e forzata nella
conchiglia dall’azione del pistone. La pressione applicata arriva fino a 35MPa. Il
metallo è mantenuto in pressione fino al termine della solidificazione.
In questo caso le conchiglie sono raffreddate con circolazione di acqua e olio
per aumentarne la durata e ridurre il tempo del ciclo. La produttività è
dell’ordine del migliaio di parti all’ora e si ha possibilità di colare leghe di zinco
e anche leghe di stagno e piombo. La produzione dei getti di alluminio è più
complessa a causa di problemi della durata delle pompe.
71. Pressocolata sottovuoto
I principali difetti dei getti colati sotto pressione sono quelli
derivanti dalla presenza di gas nell’ambiente e quindi della presenza
di soffiature nel getto. La pressocolata sottovuoto sfrutta i vantaggi
offerti dal sottovuoto e quindi soffiature minori dovute al fatto che
il fuso non entra in contatto con il gas.
I getti ottenuti hanno migliori proprietà e sono ottenuti con
soluzioni basate sulla colata effettuata dopo la rimozione dell’aria
all’interno della conchiglia. La pressione nella conchiglia è ridotta a
valori molto inferiori rispetto a quella atmosferica mediante pompe
da vuoto. La depressione è ottenuta utilizzando metodi diversi
Il processo Nelmor produce una depressione di 60-70 hPa generata
chiudendo la cavità della conchiglia in una camera da vuoto. Il
vantaggio principale è quello di non dover effettuare modifiche sulle forme, lo svantaggio è che se il volume della
camera da vuoto è molto grande è richiesto, per le rilevanti quantità di aria da aspirare, un impianto di notevole
capacità per non allungare troppo il ciclo. Questo processo è quindi poco pratico ed economico.
Sistemi alternativi sono dotati di particolari valvole e dispositivi di aspirazione e di controllo che complicano l’impianto
e necessitano di interventi di manutenzione. Questo comporta un maggior costo delle conchiglie e tempi morti per la
manutenzione, con conseguent