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PARETE PERIMETRALE VERTICALE (PPV)
In base all’impiego strutturale, si può distinguere in:
• parete portante – assolve alle funzione strutturale, vi gravano sia il peso proprio che i carichi di
esercizio - ;
• parete non portante – vi grava solo il peso proprio - .
In base alla funzione a cui assolve, può essere classificata in:
• parete opaca – impedisce il passaggio della luce e, di conseguenza, impedisce la trasmissione
diretta di energia radiante solare dall’esterno dell’edifico all’interno - ;
• parete trasparente – consente il passaggio della luce e, di conseguenza, consente la trasmissione
diretta di energia radiale solare dall’esterno dell’edificio all’interno -;
• parete doppia – è caratterizzata da una camera d’aria - ;
• parete ventilata – è caratterizzata dalla presenza di uno strato di ventilazione - ;
• parete isolata – è caratterizzata dalla presenza di strati specifici di isolamento termico e/o acustico.
In base agli elementi da cui è composta, si può distinguere:
• PPV composta da piccoli elementi (pietra naturale, laterizio, elementi cementizi, vetrocemento,
elementi in gesso) ;
• PPV composta da pannelli autoportanti;
• PPV gettata in opera in cls armato (monolitica);
• PPV a struttura ausiliaria – è realizzata montando una struttura generalmente metallica, nella quale si
inseriscono i componenti di tamponamento che possono essere pannelli o lastre di vetro.
• PPV miste
Requisiti
1. resistenza meccanica;
2. resistenza meccanica ai carichi sospesi;
Il requisito può considerarsi a priori soddisfatto per le PPV portanti, deve invece essere verificato per le
altre.
3. Protezione e resistenza dagli agenti esterni;
4. Tenuta all’acqua;
5. Tenuta al fuoco;
6. Isolamento termico;
7. Isolamento acustico;
8. Controllo delle condensazioni interstiziali e superficiali;
9. Aspetto estetico;
10. Attrezzabilità;
11. Durabilità;
12. Manutenibilità
Strati funzionali
• Strati di tenuta;
Sono composti da: strato di barriera al vapore, strato di tenuta all’acqua, strato di tenuta all’aria.
Lo strato di barriera al vapore impedisce la formazione di condensa sulla parete. Affinché sia
efficace, occorre posizionarla adiacente allo strato di isolamento termico e il più vicino possibile alla
facciata interna della parete. 8
Lo strato di tenuta all’acqua conferisce alla parete una certa impermeabilità alle acque meteoriche,
soddisfacendo il requisito di non umidità interna.
• Strati di isolamento;
Sono composti da: strato di isolamento termico, strato di isolamento acustico.
Lo strato di isolamento termico diminuisce la trasmissione del calore dall’interno all’esterno
dell’edificio. Se posto all’esterno, permette di sopprimere la maggior parte dei ponti termici
rispondendo efficacemente all’esigenza di contenimento dei consumi energetici.
Lo strato di isolamento acustico attenua la trasmissione di onde sonore attraverso la parete, sia che
queste provengano dall’esterno dell’edificio, sia che queste provengano dall’interno, senza
dimenticare i rumori prodotti dal passaggio delle reti impiantistiche.
• Strati di ventilazione
• Strati di rivestimento
Sono composti dal rivestimento interno e dal rivestimento esterno.
Il rivestimento interno protegge gli strati sottostanti dagli agenti di degrado biologici e chimici, deve
permettere l’attrezzabilità della parete senza modificazioni permanenti del suo aspetto.
Il rivestimento esterno protegge l’edificio dall’attacco diretto degli agenti atmosferici ed ha anche un
ruolo determinante nella composizione estetica della facciata. Spesso integra gli strati di tenuta
all’acqua e, se di tipo continui, di tenuta all’aria.
• Strati resistenti
Come lo strato di irrigidimento, che si realizza per ottenere un’idonea resistenza alle deformazioni
provocate dagli urti o da eventuali carichi concentrati, soprattutto in presenza di strati non
sufficientemente resistenti, quali gli strati di isolamento.
• Strati di collegamento
Lo strato di collegamento può essere di tipo puntuale o lineare (ancoraggi meccanici) o
adesivo/cementizio, ed assicura il fissaggio dei diversi strati all’elemento portante.
Lo strato di regolarizzazione invece, riduce le irregolarità superficiali.
• Strato di protezione al fuoco
E’ uno strato specifico composto da materiale ignifugo.
Un modello funzionale di parete perimetrale verticale, è quello costituito dalle facciate ventilare,
caratterizzate dal passaggio di aria al loro interno. L’aria attraversa la parete e mette in comunicazione
l’ambiente interno con l’ambiente esterno. In questo modo, la chiusura partecipa attivamente al ricambio
dell’aria interna.
RIVESTIMENTI ESTERNI
Rappresentano lo strato di finitura esterna della chiusura verticale, generalmente sempre presenti, e hanno la
funzione primaria di proteggere dagli agenti atmosferici, impedire l’ingresso dell’acqua, tenere l’aria, nonché
di garantire all’intero sistema un certo grado di apprezzabilità estetica. I requisiti che devono soddisfare sono
essenzialmente quelli che deve soddisfare una pavimentazione.
Possono essere realizzati con una vasta gamma di prodotti (cementizi, plastici, ceramici, lapidei, metallici,
isolanti, ecc.). I rivestimenti lapidei, ad esempio, sono più adatti a chiusure a cui si vuole assegnare un certo
valore rappresentativo e di prestigio. 9
La scelta del rivestimento viene effettuata in base alla funzionalità, destinazione d’uso ed immagine
dell’edificio.
Per quanto riguarda i rivestimenti lapidei, essi sono solitamente utilizzati nell’edilizia pubblica o
privata/residenziale quando le caratteristiche simboliche del materiale assumono particolare importanza
rappresentativa. Tali rivestimenti possono adottare soluzioni di tipo tradizionale o di tipo innovativo. Le soluzioni
tradizionali sono rappresentate da lastre singole, posate in modo indipendente l’una dall’altra. Le soluzioni
innovative, invece, sono rappresentate da pannelli formati da più elementi lapidei (prefabbricati o assemblati
a piè d’opera).
Tipologia del supporto murario Tipologia del rivestimento e dei dispositivi di ancoraggio
Struttura in c.a. e pareti Lastre applicate per mezzo di:
perimetrali in laterizio • Imbottitura di malta;
• Imbottitura di malta e ancoraggio di zanche isolate fissate alla
parete per mezzo di malte autoespansive;
• Profili in metallo provvisti di staffe e fissati al c.a. per mezzo di tasselli
a espansione;
• Staffe isolate fissate alle pareti per mezzo di tasselli chimici (per
pareti in laterizio forato) e di tasselli a espansione (per pareti in
mattoni pieni).
Struttura a travi e pilastri Applicazione per mezzo di vari dispositivi di ancoraggio di:
prefabbricati in c.a. o in • Pannelli precast su c.a. o su telaio metallico;
acciaio • Pannelli sandwich;
• Pannelli i cui elementi vengono assemblati in opera.
Struttura in c.a. gettato in Lastre o pannelli applicati a:
opera • Profili in metallo provvisti di staffe e ancorati alle pareti per mezzo di
tasselli a espansione;
• Staffe isolate ancorate alle pareti per mezzo di tasselli a espansione;
• Profili in metallo provvisti di staffe e annegati nel getto di cls.
Una struttura a travi e pilastri in c.a. o acciaio esclude l’utilizzo delle sole lastre posate in modo indipendente le
une dalle altre.
Una struttura a pareti portanti, invece, premette un’ampia libertà sia per quanto riguarda l’applicazione delle
lastre sia per quanto riguarda l’applicazione dei pannelli.
E’ da ricordare che pochi graniti e pochissimi marmi presentano su grandi formati, assenza completa di difetti
meccanici. Per cui bisogna considerare che quanto è maggiore la dimensione delle lastre, tanto più si
impone una selezione del materiale utilizzabile.
E’ da ricordare anche che la pietra è un materiale oneroso, ma questo aspetto è compensato dal fatto che il
materiale lapideo è durevole e resistente, oltre che bello.
I dispositivi di ancoraggio, variano in base al tipo di superficie muraria alla quale viene applicato il
rivestimento e in base al tipo di rivestimento stesso.
FACCIATE CONTINUE
Si intende una facciata non portante collegata ad una struttura portante e costituita da elementi modulati
prefabbricati. Il fissaggio alla struttura portante può avvenire direttamente tramite telai modulari prefabbricati
con tamponamenti già inseriti, o attraverso montanti orizzontali e trasversi verticali, in modo da costituire un
10
reticolo sul quale inserire i tamponamenti. Oppure con soli montanti sui quali vengono collegati telai già
montati insieme al tamponamento.
La facciata continua è chiamata ad assolvere alcune funzioni che devono rispondere ai requisiti di sicurezza,
isolamento, indeformabilità.
FACCIATA VENTILATA (TIPO DI RIVESTIMENTO)
Un rivestimento in laterizio (si usano: doga, lamella, quadrello) può essere realizzato tramite incollaggio – non
permettendo il passaggio dell’aria - , ad ancoraggio meccanico o ad ancoraggio meccanico a facciata
ventilata.
Nelle facciate ventilate, l’aria passa attraverso un’intercapedine, o canale di ventilazione (moto di risalita
dell’aria – si innesca l’effetto camino). Questa soluzione è usata per allontanare il calore in eccesso dovuto
all’irraggiamento dei raggi solari (quindi la facciata in questione dovrà essere sottoposta all’irraggiamento del
sole, non sarà orientata, dunque, verso Nord. Oltretutto, non viene usata in strutture che presentano molte
bucature). I giunti saranno aperti e quindi non tengono l’acqua: la facciata di appoggio dovrà soddisfare,
autonomamente, quindi, il requisito di tenuta all’acqua. Le facciate ventilate sono usate soprattutto negli
edifici alti più di 8 m. Sono realizzate con componenti a catalogo: esistono aziende che producono
interessanti soluzioni. La libertà del progettista deriva dalla scelta del dettaglio, dalla scelta dell’attacco a
terra. Come succede nei solai ventilati, l’isolamento dovrà essere ubicato tra il supporto murario e il camino
d’aria. Gli elementi di entrata ed uscita dell’aria devono essere protetti in modo da evitare il passaggio di
piccoli animali. Gli elementi di fissaggio (ancoraggio) sono scelti anche in base a cosa si vuol far vedere in
facciata.
- Sannini SPA– Palagio -
Il sistema di facciata appesa, viene usato attualmente anche per riqualificare edifici.
Fu Renzo Piano a