Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
FONTI ENERGETICHE ASSIMILATE ALLE RINNOVABILI
La cogenerazione è la produzione simultanea, attraverso un motore primo, di energia termica o elettrica mediante una unica fonte di energia primaria. Il sistema sfrutta il calore di scarto che il motore termico genera in ogni caso, evitando la dissipazione dell'energia. Le pompe di calore geotermiche sono macchine in grado di trasferire calore da una sorgente fredda ad un corpo a temperatura più alta mediante l'uso di energia elettrica. Questo sistema genera più energia di quanta ne consumi (3-4 volte in più) in base al principio che costa meno energia muovere il calore piuttosto che produrlo. Viene sfruttato il fatto che la temperatura del terreno, a qualche metro di profondità, si mantiene praticamente costante tutto l'anno a 10-14°C. Le sonde geotermiche utilizzate possono essere orizzontali o verticali; queste ultime sono più costose e complicate ma hanno prestazioni migliori neltempo. Nel funzionamento invernale il fluido termovettore, dopo aver preso calore dal terreno, scalda un liquido che evapora nella pompa di calore e poi viene compresso in modo che la sua temperatura si innalzi, cedendo calore all'acqua. Nel funzionamento estivo il ciclo si svolge all'inverso, prendendo calore dall'ambiente interno e cedendolo al terreno fresco. La resa di una pompa di calore è misurata dal "coefficiente di prestazione" (COP) dato dal rapporto tra la potenza termica fornita e la effettiva potenza assorbita dall'apparecchio. Il COP è tanto maggiore quanto più bassa è la differenza di temperatura tra la sorgente fredda e il pozzo caldo, ed è mediamente superiore a 4. 30 APPROVIGIONAMENTO IDRICO E USO RAZIONALE DELL'ACQUA La UNI 9182 regolamenta gli impianti di alimentazione e distribuzione dell'acqua. I regolamenti locali di igiene prevedono che ogni edificio sia allacciato all'acquedotto o, in mancanza di possibilità,Si rifornisca di acqua potabile da altre sorgenti protette. La rete di distribuzione dell'acqua deve essere separata e protetta rispetto ai condotti fognari, e deve passare almeno mezzo metro sopra di essi. È bene che l'acqua potabile venga utilizzata solo per usi alimentari e igienici: per gli altri usi, quali irrigazione, lavaggio di auto o di altri elementi, alimentazione degli scarichi dei WC e degli impianti antincendio, è invece auspicabile l'uso delle acque grigie, ovvero quelle piovane o raccolte dagli scarichi di lavandini, docce e bidet e opportunamente trattata, ad esempio con sistemi di fitodepurazione, che sfruttano il potere filtrante e depurativo della vegetazione. La stima della quantità di acqua piovana captabile in un anno si effettua moltiplicando i mm di pioggia annua per la superficie di raccolta.
TECNOLOGIA DELL'ARCHITETTURA
QUALITÀ EDILIZIA
UNI 8290: definisce le esigenze che un'opera edilizia deve soddisfare: 31-
sicurezza- igiene e salute- benessere termoigrometrico ed efficienza energetica- fruibilità- integrabilità impiantistica- sostenibilità ambientale- durabilità e manutenibilità
Queste esigenze si traducono nel rispetto di precisi standard e di caratteristiche tecniche minime, nonché di procedure ben definite.
Il certificato di agibilità è un documento che attesta la sussistenza delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico degli edifici e degli impianti in essi installati.
Per ognuna delle ESIGENZE sussistono vari requisiti:
- SICUREZZA- Resistenza meccanica e stabilità
Le azioni a cui è sottoposta una struttura edilizia sono di 4 tipi: permanenti, variabili, eccezionali, sismiche. Per tutti i comuni italiani dal 2008 esistono apposite Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC) che forniscono i criteri generali di sicurezza, precisano le azioni agenti sulla struttura da utilizzare nel progetto,
definiscono le caratteristiche dei materiali e dei prodotti e, in generale, trattano gli aspetti attinenti alla sicurezza strutturale delle opere. Ai sensi delle NTC le opere non possono essere poste in esercizio prima di un adeguato collaudo statico. In particolare le opere devono possedere i seguenti requisiti: - sicurezza nei confronti di stati limite ultimi - sicurezza nei confronti di stati limite d'esercizio - robustezza nei confronti di azioni eccezionali - Sicurezza in caso d'incendio Le NTC indicano vari livelli di prestazione delle strutture in caso di incendi. È necessario, per classificare i prodotti e i materiali da costruzione, conoscerne la resistenza al fuoco REI (capacità di compartimentazione + resistenza strutturale) e la reazione al fuoco (partecipazione alla combustione). - Sicurezza nell'impiego scale: Di particolare attenzione necessitano le scale: devono mantenere un andamento regolare ed omogeneo; devono avere una larghezza minima di 1.20 m se diusopubblico e di 0.80 m se private; devono rispettare il rapporto alzata-pedata di2A+P=64; devono avere un parapetto alto almeno 1 m e corrimano alla stessaaltezza. Le rampe invece devono avere pendenza massima dell'8%.
Igiene e salute (DM 5 LUGLIO 1975) 32
Il sindaco ha potere di far eseguire ispezioni dalle ASL per accertare le condizioniigieniche delle costruzioni e, se necessario, dichiararle inagibili quando si presentanocondizioni di inadeguatezza quali:
- Assenza di servizi
- Tracce di umidità permanente
- Impianti non presenti o malfunzionanti
- Requisiti insufficienti di aeroilluminazione
- Indici di superfici e altezze inferiori agli standard
- Alloggi impropri (soffitte, cantine, box)
Altezze minime: abitazioni 2.70 m; servizi 2.40 m (nei comuni al di sopra dei 1000m si riducono a 2.55 m). Questi valori sono derogabili in caso di necessità di controsoffittature destinate all'alloggiamento di impianti a energia rinnovabile. Per i soffitti non orizzontali i
limiti sono 2.10 m per le abitazioni e 1.80 m per i servizi (al disotto di questa altezza le superfici non sono computabili). Superfici e volumi minimi: - Stanze singole: 9 mq - Stanze doppie: 14 mq - Soggiorno: 14 mq - Alloggio monolocale con servizi: 28 mq per single, 38 mq per coppia - Locali pubblici: 4 mc a persona Rapporto aeroilluminante: la superficie finestrata deve essere almeno 1/8 della superficie del pavimento. Servizi igienici: devono essere dotati di una finestra o di un impianto di aspirazione meccanica che assicuri 6 volumi orari se in espulsione continua e 12 volumi orari se in espulsione intermittente; devono avere superficie piastrellata fino ad 1.60 m di altezza. Cucine: devono essere munite di impianto di aspirazione dei fumi (cappe); devono avere superficie piastrellata fino ad 1.80 m di altezza. Dotazioni impiantistiche: quelle minime sono impianto di riscaldamento/climatizzazione, impianto di smaltimento aeriformi, impianto idrico, impianto di smaltimento liquidi. Qualità dei materiali:progettista si richiede di attestare che i materiali impiegati nel progetto non emettano gas, sostanze, polveri o particelle dannose o moleste per gli utenti sia in condizioni normali che in condizioni critiche.
Smaltimento delle acque reflue: è opportuno disporre pluviali ogni 60 mq di tetto e che non distino più di 25 m tra loro; che il diametro delle grondaie sia almeno di 75 mm; che i sistemi di scarico non vadano incontro all'emissione di cattivi odori, al reflusso, al gelo, a cedimenti o a corrosione.
Tenuta all'acqua: Assenza di fenomeni di condensazione superficiale e interstiziale.
Protezione dalle intrusioni di animali.
2. BENESSERE TERMOIGROMETRICO ED EFFICIENZA ENERGETICA
edifici ad energia zero (zero energy buildings): L'obiettivo è quello di realizzare ossia edifici ad elevatissima prestazione energetica, caratterizzati da un fabbisogno energetico annuo molto basso o quasi nullo, coperto interamente o quasi da energia da fonti rinnovabili.
preferibilmente prodotta in loco. Per ottenere questo risultato è opportuno progettare efficientemente l'edificio a livello tipologico, strutturale, impiantistico affinché sia anche rispettoso del contesto, salubre, bello e vantaggioso nei costi.
Dal 2011 è previsto che il 50% dei consumi delle nuove abitazioni sia coperto da fonti rinnovabili. Per quanto concerne la potenza elettrica P misurata in kW di impianti rinnovabili, essa è il risultato della superficie a terra dell'edificio divisa per 50 mq/Kw.
A livello amministrativo il rispetto dei requisiti in materia di efficienza energetica viene attestato in 3 momenti distinti del processo edilizio:
- Contestualmente alla richiesta del titolo abilitativo
- Contestualmente alla dichiarazione di fine lavori (Attestato di qualificazione energetica)
- Successivamente attraverso la redazione dell'attestato di Prestazione Energetica APE
3. PROTEZIONE DAL RUMORE
Il Dpcm 5 Dicembre 1997 suddivide gli edifici in
7 categorie in base alla destinazione d'uso
ed assegna ad ognuna dei parametri di rumorosità massima percepita nell'edificio e generata dagli impianti.
4. FRUIBILITÀ
Ai sensi della normativa vigente gli edifici non devono presentare barriere architettoniche o altri ostacoli alla mobilità di chiunque voglia accedervi. I livelli qualitativi di fruibilità degli edifici sono articolati in 3 requisiti:
- L'accessibilità prevede la totale fruizione degli spazi e la presenza di un numero congruo di servizi igienici accessibili per tutti.
- La visitabilità rappresenta invece un livello di accessibilità limitato ad una parte dell'edificio, che consente comunque ogni tipo di relazione fondamentale anche a chi ha ridotta capacità motoria.
- L'adattabilità rappresenta la possibilità di un organismo edilizio di essere trasformato in un luogo accessibile.
INTEGRABILITÀ IMPIANTISTICA
5. Gli elementi
costruttivi dell'edificio (in particolar modo pareti e solai) devono essere progettati in modo da integrarsi perfettamente col sistema impiantistico e devono quindi avere adeguati spessori e proprietà fisico-chimiche.6. SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE
È necessario che venga garantito l'uso di materiali ecocompatibili e durevoli, nonché riciclabili e riutilizzabili dopo la loro dismissione. Il fine fondamentale è la realizzazione di un intervento di qualità e tecnicamente valido, nel rispetto del miglior rapporto costi-benefici.
7. DURABILITÀ E MANUTENIBILITÀ
Il manuale d'uso ed il programma di manutenzione sono gli strumenti che determinano i modi ed i tempi di manutenzione del bene edilizio, il quale va costruito con materiali quanto più possibile durevoli e facili da