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Violeta Parra

Violeta Parra fu una figura importante del Novecento ispanoamericano; a lei si deve un'importante opera di diffusione della tradizione popolare del Cile. Nonostante ci sia stata una disputa riguardo il suo luogo di nascita, è stato confermato che nacque nel sud del Cile, a San Fabián de Alico nel 1917. Ebbe una famiglia numerosa, era terza di undici fratelli di cui il maggiore fu il poeta Nicanor Parra (1914-2018). Egli, insieme a Pablo Neruda, è uno dei poeti più rappresentativi del continente sud-americano; i due furono amici e allo stesso tempo avversari. Violeta era figlia di un professore di musica, la sua vita non fu mai semplice a partire già da quando aveva soli 13 anni a causa della morte della figura paterna. Nel 1932 si trasferì nella capitale Santiago dove viveva con il fratello maggiore, insegnante di matematica. Lì, Violeta si appassionò alla musica, alla pittura, alla scultura e al ricamo. Ebbe due

Matrimoni e una vita sentimentale non sempre serena. Nel 1938 sposò Luís Cereceda, un ferroviere con cui ebbe due figli, Ángel e Isabel, che diventarono affermati musicisti seguendo le orme materne. Da un secondo matrimonio con Luís Arce nacquero Luisa e Rosita Clara. Nel 1953 incise il suo primo 45 giri ("Què pena siente el alma") che ebbe una discreta popolarità. Lo incise con sua sorella, anche lei appassionata di musica e che ebbe una certa carriera come autrice di canzoni. Nel 1954 fu invitata ad un festival a Varsavia e fece il suo primo viaggio in Europa dove tornò molto spesso. Oltre alla morte del padre, soffrì il dolore per la perdita della figlia di soli quattro anni e tornò per i suoi funerali. "Cantos de Cile" fu il suo primo album, lo incise in Francia e nel 1957 ritornò definitivamente in Cile. Violeta Parra fu un'artista.

“polifacetica”: fu una musicista, cantautrice, poetessa. Per lei il testo precedeva la musica, le melodie venivano adattate alle parole. Fu anche una scultrice, ricamatrice, ceramista e soprattutto una “arregladora de angelitos”. In particolare quest’ultima attività mostrava la sua sensibilità verso le morti giovani.

E’ nota anche per le sue famose “cabeceras”, vale a dire le testiere del letto, alcune sono esposte al museo di Santiago de Cile. Tra le sue opere abbiamo “Naufragio”, una sorta di pittura e ricamo e “El circo” in cui utilizza una tecnica mista.

Non esistono molte foto di Violeta Parra, ma di quelle che si hanno a disposizione si nota che l’artista mostrava di essere più matura della sua reale età, ciò probabilmente dovuto alla sua vita complicata a causa dei dolori causati dai lutti, dalla sua salute precaria e dai continui viaggi tra Cile e Europa.

Infatti, morì a soli 49 anni, molto provata dal suo percorso esistenziale. I temi principali dei suoi testi in musica sono il Cile e le sue tradizioni, la denuncia sociale per i più poveri e per le ingiustizie, la celebrazione del mondo naturale, la fugacità della vita e la sofferenza amorosa per amori non corrisposti. Tra il 1953 e il 1955 pubblicò "Autobiografía en décimas", novantadue composizioni poetiche che successivamente metterà in musica. Violeta Parra utilizza delle strutture formali precise sia nelle sue poesie che nei testi delle sue canzoni come: - Divisione in strofe (décimas), tipiche della poesia cilena tradizionale. - Prevalenza del dodecasillabo, verso tradizionale cileno. - Uso di ottosillabi. - Frequenti allitterazioni o metafore. - Rima assonante. Inoltre, l'artista pretendeva che nei suoi album fossero sempre presenti i testi delle canzoni, a testimonianza dell'importanza che dava alle parole.

Parole che, secondo la cantante, venivano prima delle melodie, e le copertine delle raccolte venivano disegnate da lei stessa. Negli anni che vanno dal 1957 al 1961 vi furono moltissime pubblicazioni, uscirono dei Cile. Si aggiunsero al folklore dei testi inediti di Violeta Parra, autrice dei suoi testi e della sua musica. La cantante stessa diventò tradizione del Cile, anche se fu apprezzata molto di più in "Violeta en Argentina" che uscì in Europa che nel suo paese natale. Un disco importante è nel 1962. Nel 1964, invece, ci fu una mostra personale al Louvre dedicata a Violeta, in quell'occasione fu la prima artista latinoamericana alla quale venisse dedicata una mostra per registrare "Recordando a Chile (una chilena a París)". Un album molto famoso è "Defensa de Violeta" che fu ampliato in onore della sua morte diventando così.

un’elegia funebre ad opera del fratello Nicanor “Qué dirá el Santo Padre”Parra.e unisce la religione istituzionale alla sua, che prevalentemente erafa parte di quest’albumanimista. Il messaggio che Violeta Parra voleva trasmettere era che la religione doveva prendere“Las últimas composiciones de Violeta Parra”le difese della parte più debole della popolazione.è probabilmente il suo disco più importante ed è stato pubblicato nel 1966, contiene le canzoniche hanno fatto il ‘900 come “Run run se fue pa’ el norte” e “La cuenca de los poetas” che è unacanzone che scrisse con il fratello Nicanor ed ha un tono molto scherzoso e allegro. La copertinaè una foto dell’artista. “Volver a los 17” è stata reinterpretata da moltissimi artisti ed è lacanzone che probabilmente mostra di più il suo malessere esistenziale. Forse

È stata scritta per il di un amore non corrisposto per un diciassettenne. Dimostra un'enorme instabilità dolore amorosa e sentimentale. Si tratta di ottosillabi con rima assonante, il verso di una poetessa e non "Gracias a la vida" e "Maldigo del alto cielo" solo di una cantautrice. sono due canzonicomprese nel suo ultimo album "Las últimas composiciones de Violeta Parra" e sono in antitesi tra loro. In "Gracias a la vida", la cantautrice ringrazia per ciò che ha ricevuto: gli occhi, l'udito, la musica, il suo cuore, la risata ma anche il pianto. E' composta da sei strofe e ciascuna "Gracias a la vida que me ha dado tanto". Al contrario nella canzone strofa si apre con il motivo "Maldigo del alto cielo", maledice tutto ciò che precedentemente aveva benedetto e aveva E' un'enorme imprecazione, se prima glorificava la parola amore qui l'ingraziato di avere.maledice.

Le ragioni della sua crisi furono molteplici:
  • Il terremoto del 1960 nel suo amato Cile che causerà circa 3000 morti e 2 milioni disfollati.
  • Lo stentato riconoscimento nel suo paese.
  • La sua indigenza poiché guadagnava solo attraverso la musica e l'arte ma i suoi guadagni non erano sufficienti.
  • La sua salute precaria.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
4 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/06 Lingua e letterature ispano-americane

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sally96V di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di letteratura ispano-americana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Parma o del prof Pezzè Andrea.