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LE COMPONENTI DELLA MEMORIA DI LAVORO
- LOOP FONOLOGICO, archivia brevemente le rappresentazioni mentali dei
suoni ed è attivo quando si ascolta una parola che si sta leggendo
- TACCUINO VISUO-SPAZIALE, archivia brevemente inf visive e spaziali,
come avviene quando formate un’immagine mentale della faccia di
qualcuno o dell’organizzazione spazionale della vostra camera.
—> Loop fonologico e taccuino possono essere attivi simultaneamente ed
essi sono sistemi subordinati (slave System) perché si assume che siano
controllati dall’esecutivo centrale
- EPISODIC BUFFER, offre uno spazio temporaneo di archiviazione in cui le
inf provenienti dalla memoria a lungo termine e/o dai sottoinsiemi
fonologaico e/o visus-spaziale si possono integrare, manipolare e mettere a
disposizione per la consapevolezza (coscienza).
Esso entra in gioco anche quando facciamo il chunking.
-ESECUTIVO CENTRALE, che dirige il processo complessivo. Esso pianifica
e controlla la sequenza di azioni da eseguire, divide e alloca l’attenzione sugli
altri sottosistemi e integra le inf all’interno dell’episodio buffer
LA MEMORIA A LUNGO TERMINE (MLT)—> è la nostra vastissima biblioteca
di ricordi più duraturi. La sua capacita di archiviazione è illimitata e, una volta
formatosi, un ricordo a lungo termine può durare tutta la vita
EFFETTO DI POSIZIONE SERIALE—>la capacità di ricordare una voce
dipende dalla posizione che occupa all’interno di una serie. L?effetto di
posizione seriale ha due componenti:
- effetto primacy—> riflette il maggior impatto mnemonico delle prime voci
- Effetto recency—> riflette il maggior imputato mnemonico delle ultime,
ossia le più recenti
9.2 LA CODIFICA: ACQUISIRE LE INF
9.2.1 L’ELABORAZIONE VOLONTARIA—> una codifica che viene intrapresa
intenzionalmente e richiede un’attenzione conscia
ELABORAZIONE AUTOMATICA—> una codifica che viene intrapresa
involontariamente e richiede attenzione minima
9.2.2 I LIVELLI DI ELABORAZIONE—> secondo essi, più in profondità
processiamo le parole e meglio le ricorderemo, perciò ricordiamo meglio le
parole che abbiamo processato semanticamente
9.2.3 L’ESPOSIZIONE E LA RIPETIZIONE
RIPETIZIONE MANUTENTIVA—> la semplice ripetizione a memoria, non è
mai un metodo ottimale per trasferire le inf nella memoria a lungo termine
RIPETIZIONE ELABORATIVA—> comporta la focalizzazione sul significato
delle inf o la loro elaborazione
9.2.4. L’ORGANIZZAZIONE E LE IMMAGINI VISUALI
GERARCHIE—> una gerarchia logica migliora la nostra comprensione della
correlazione tra i concetti; procedendo dall’alto verso il basso, ogni categoria
innesca il ricordo delle voci sottostanti. Inoltre le immagini possono essere
utilizzate come codice mnemonico supplementare
CHUNKING—> è gia stato citato precedentemente
IMMAGINI VISUALI—> Allan Paivio spotizza che le inf siano archiviate nella
mld in due modi: in codici verbali e in codici visuali. In base a questa TEORIA
DELLA DOPPIA CODIFICA, la codifica delle inf con dei codici verbali migliora
il ricordo
METODO DEI LOCI—> trucco mnemonico che associa le inf a immagini
mentali di luoghi fisici
L’EFFETTO RAPPRESENTAZIONE—> Le ricerche hanno dimostrato che il
ricordo di un compito messo concretamente in atto dura molto di più di
quello della stessa operazione espressa in termini puramente verbali
ALTRI SUPPORTI MNEMONICI—> un supporto mnemonico è tutto ciò che
agevola il ricordo
-Gli “acronimi”, che combinano una o più lettere di ciaocun elemento che
volete ricordare
- L’uso della rima
9.2.5 L’INFLUENZA DELLE CONOSCENZE PREGRESSE SULLA
CODIFICA—> quando leggiamo, ascoltiamo qualcuno che parla o
partecipiamo ad un evento, non codifichiamo esattamente tutte le parole,
tutte le frasi o tutte le azioni. Codifichiamo quasi sempre la sostanza, il senso
generale
GLI SCHEMI, I NOSTRI ORGANIZZATORI MENTALI—> uno SCHEMA è un
quadro di riferimento mentale che riguarda un aspetto del mondo
SCHEMI, CODIFICA ED EXPERTISE—> L’acquisizione di expertise è lo
sviluppo di schemi che aiutano a codificare le inf in modelli significativi
9.2.6. LA CODIFICA E LA MEMORIA STRAORDINARIA—> Ericsson e i suoi
colleghi affermano che la memoria eccezionale o straordinaria, più che
un’abilita innata, è una competenza appresa che richiede conoscenze
pregresse, associazioni significative, efficienza nell’archiviazione e nel
recupero di un esercizio costate.
—> Gli MNEMONISTI (o MEMORISTI) sfruttano i principi base della memoria
utilizzando molte delle idee illustrate in precedenza come la creazione di
immagini visuali o di narrazioni che li aiutano a codificare le inf, a combinarle
in aggregati di maggiori dimensioni e a elaborarle associando gli aggregati
ad altre inf significative
9.3 L’ARCHIVIAZIONE: TRATTENERE LE INF
LE RETI ASSOCIATIVE—> un gruppod i teorie afferma che la mld si può
rappresentare come una rete associativa, un grande network di idee e
concetti correlati
In sostanza una “rete associativa” è un tipo di schema, un quadro di
riferimento mentale che rappresenta il modo in cui abbiamo organizzato le inf
e il modo in cui vediamo il mondo.
PRIMING—> designa l’attivazione di un concetto da parte di un altro
concetto o di un’altra unita di inf. Es rosso ci fa pensare ad ambulanza
LE RETI NEURONALI—> Una rete neurale ha dei nodi ( detti anche unità) che
sono collegati tra di loro; pero, ogni nodo di una rete neurale, contiene una
singola unità di inf.
—> ogni nodo è più simile a una piccola unità di processazione delle inf. per
fare un paragone, assimiliamo ogni neurone del nostro cervello a un nodo.
Un neurone processa degli input e invia degli output ad altri neuroni, ma per
quanto ne sappiamo, i concetti di “rosso” ed “ambulanza” non sono
immagazzinati in nessun neurone. Essi si trovano nei MODELLI DELLE RETI
NEURONALI (CONNESSIONISTI), ogni ricordo è rappresentato da un tratto
specifico di nodi interconnessi e attivati simultaneamente. Es quando il
nodo 4 viene attivato simultaneamente ai nodi 95 e 423,viene alla mente il
concetto di rosso
—> determinati nodi ne attivano altri ed è per questo che i modelli delle reti
neurali vengono anche detti MODELLI DI ELABORAZIONE PARALLELA
DISTRIBUITA o PDP
9.3.2 I TIPI DI MEMORIA A LUNGO TERMINE
MEMORIA DICHIARATIVA—> coinvolge ed include due categorie:
- MEMORIA EPISODICA—> è il magazzino che custodisce le esperienze personali
-MEMORIA SEMANTICA—> contiene le conoscenze generali sul mondo e sul
linguaggio, incluso il ricordo di parole e concetti
MEMORIA PROCEDURALE (NON DICHIARATIVA)—> si riflette nelle
competenze e nelle azioni. Una componente della memoria procedurale è
costituita da competenze che si esprimono in determinate situazioni, come
digitare su una tastiera.
IL RICORDO ESPLICITO—> comporta il recupero consapevole e
intenzionale del ricordo, come quando richiamiamo qualcosa alla nostra
mente
- Il RICONOSCIMENTO impone di stabilire se uno stimolo è familiare
-il RICHIAMO ALLA MENTE comporta il recupero spontaneo del ricordo, nel senso che
dobbiamo recuperare direttamente gli stimoli e le inf
- Il RICORDO FACILITATO vengono forniti degli spunti o indizi mnemonici per agevolare
il recupero delle informazioni Es se non siete in gradi di ricordare la parola cappello
potreimo dirvi che fa rima con pipistrello
IL RICORDO IMPICITO—> avviene quando la memoria influenza il nostro
comportamento senza che ce ne rendiamo conto
9.4 IL RECUPERO: ACCEDERE ALLE INF
INDIZIO PER IL RECUPERO—> è uno stimolo, interno o esterno, che attiva
delle informazioni conservate nella memoria a lungo termine
—> Avere a disposizione indizi multipli autogenerati per il recupero
massimizza il ricordo
9.4.2 IL VALORE DELLA DIFFERENZIAZIONE—> gli eventi distintivi o
differenziati hanno maggior probabilità di suscitare ricordi a lungo termine
9.4.3. L’ATTIVAZIONE, L’EMOZIONE E IL RICORDO
—> Molte esperienze della nostra vita, come incontri amorosi, decessi,
lauree ecc vengono ricordati meglio non solo perché hanno qualcosa di
speciale, ma anche perché ci hanno coinvolto particolarmente sul piano
emotivo
—> Gli stimoli ad alta valenza emotiva favoriscono il rilascio degli ormoni
dello stress. Ciò induce i neuroni a intensificare l’attivazione dell’amigdala.
—> il coinvolgimento emotivo promuove i RICORDI AUTOBIOGRAFICI, che
riguardano gli eventi della propria vita
9..4.4. RICORDI FOTOGRAFICI (O FLASHBULB) —> poiché essi appaiono
nitidi e sono facili da ricordare, ci fidiamo spesso della loro attendibilità
—> per la formazione di ricordi fotografici devono essere presenti sia la
sorpresa che il coinvolgimento personale
9.4.6. INFLUENZE SULLA MEMORIA
La nostra capacita di recuperare un ricordo è influenzata non solo dalla
natura dello stimolo originario ma anche da fattori ambientali, fisiologici e
psicologici
PRINCIPIO DELLA SPECIFICITA’ DELLA CODIFICA—> il ricordo viene
potenziato quando le condizioni presenti nel recupero sono simili a quelle
presenti durante la codifica
IL RICORDO DIPENDENTE DAL CONTESTO—> l’applicazione del principio
di specificità della codifica agli indizi esterni ci porta al ricordo dipendenti dal
contesto secondo cui, di solito, è più facile ricordare qualcosa nello stesso
ambiente in cui è stato codificato originariamente
IL RICORDO DIPENDENTE DALLO STATO PSICOLOGICO—> afferma che la
nostra capacità di recuperare le inf è maggiore quando il nostro stato
psicologico al momento del recupero coincide con quello in cui ci trovavamo
al momento dell’apprendimento
—> il ricordo dip dallo stato psic afferma che gli eventi vissuti sotto gli effetti
della droga si ricordano peggio quando gli effetti della droga sono finiti
9.5 DIMENTICARE
IL PROCESSO DI OBLIO DEI RICORDI—> HERMANN HEBBINGHAUS avviò
lo studio sull’oblio lavorando solo su se stesso.creò più di 2000 sillabe prive
di significato, combinazioni casuali di lettere per studiare la memoria
minimizzando l’influenza dell’apprendimento pregresso, che avrebbe avuto
un peso sul ricordo di parole di senso compiuto. Lo studioso misurava la
memoria con un metodo denominato riapprendimento, per poi calcolar