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Il processo di quotazione in borsa comporta numerosi benefici/motivazioni:
Ampliamento e diversificazione delle fonti finanziarie. Sicuramente uno dei
➢ benefici è quello di aumentare la capitalizzazione dell’azienda senza dipendere
dalle fonti di finanziamento, prima fra tutte il sistema bancario.
Maggiore visibilità dell’azienda. È una conseguenza del punto precedente. Avere
➢ maggiore visibilità porta dei benefici ma comporta anche dei costi, perché bisogna
sostenere costantemente un’informazione sul mercato ed essere sempre in grado
di aggiornarlo su nuove eventuali modifiche. Perché necessariamente bisogna
essere più visibili? La società non conosce chi sono i proprietari delle quote
azionarie che sono state collocate sul mercato, questo è il motivo per il quale una
società quotata deve comunicare necessariamente le azioni che riguardano la
propria sfera d’attività, con i mezzi di diffusione pubblica (siti internet,
quotidiani). Ci sono dei casi particolari in cui se gli azionisti superano una certa
quota di capitale sociale (in Italia la prima soglia è del 2%), questi soggetti si
devono auto dichiarare. Il fatto che sia obbligatorio dare una certa informativa
costante al mercato su certi argomenti, rende l’azienda più conosciuta e
necessariamente sarà più che opportuno avere un’attività di gestione molto più
trasparente (nel mondo anglo sassone si dicono public company non perché siano
società pubbliche, ma perché una parte della società appartiene ad un pubblico
indistinto).
Accrescimento dello standing creditizio. è una conseguenza dell’essere quotati.
➢ Una società la cui informativa è costante, permette una maggiore facilità di
acquisire tali informative a coloro che desiderano intraprendere un’attività con
tale società. Ad esempio se fossi un fondo di investimento e un banca dovesse
decidere di finanziare un soggetto piuttosto che un altro, è più probabile che lo
faccia nei confronti di un soggetto di cui ha il massimo delle informazioni o nei
confronti di uno di cui non ha informazioni? È evidente. In questo modo la banca
ha la capacità di valutare il rischio o le caratteristiche maggiori. Questo significa
anche essere maggiormente appetibili per avere finanziamenti.
Ottenere una valutazione di mercato (es: rating) È una formalizzazione del valore
➢ dell’attendibilità/credibilità di un’azienda parametrata a dei criteri che le società
di rating attribuiscono alle società quotate.
Trasparenza dell’attività d’impresa. È sicuramente un beneficio (qualcuno
➢ sostiene che un’eccessiva trasparenza o eccessiva pubblicità possa essere un
problema) perché se investiamo in una società quotata, vogliamo sapere certi
risultati come ad esempio il bilancio,non solo annualmente ma anche
semestralmente o trimestralmente. Se ho un’informativa di tale genere,
sicuramente la società ha un maggiore appeal. Quindi una società quotata deve
avere un’attività d’impresa maggiormente trasparente. Ad esempio: i comunicati
stampa. Qui troviamo informazioni tra le più disparate, avvisi di convocazione,
assemblee, ecc. ma anche ogniqualvolta accada un evento nella sua sfera
giuridica che possa essere di interesse per gli investitori (ad esempio aprire in un
nuovo mercato, cambio di un amministratore delegato o del presidente ecc.).
Sicuramente è necessario dotare la struttura della società anche di meccanismi
che consentano di rendere conoscibili e trasparenti tutte una serie di attività
dell’impresa.
Sistemi di incentivazione per il management. In una società quotata dove
➢ presumibilmente una buona parte dei soggetti che acquistano le azioni lo fanno
per investimento, cioè hanno interesse che la società produca degli utili, vada
bene, che il valore delle azioni salga, qual è il miglior strumento per allineare
l’interesse del piccolo azionista a quello della società? Con una remunerazione
cospicua, allineiamo l’interesse anche del piccolo azionista a chi deve attuare le
decisioni strategiche. Se questo meccanismo non ci fosse, ci potrebbe essere una
gestione della società scellerata e non guidata dall’obiettivo di renderla solida,
ma ci potrebbe essere un amministratore il cui unico obiettivo è arricchirsi, fare
un’attività che nel breve periodo gli consenta di ottenere degli utili e così il
semplice azionista non vedrà mai la crescita del valore azionario (deve esserci una
gestione che si orienti al medio-lungo periodo). Quindi strutturare un sistema di
incentivazione intelligente, consente di allineare l’interesse del piccolo azionista
a chi gestisce la società. Questo ovviamente è tanto più forte quanto più si avrà
trasparenza dell’attività d’impresa, una valutazione della società sul mercato che
sarà costante e una comunicazione dei risultati continua.
Adesione ai codici di autodisciplina. Le norme di legge che impongono dei
➢ comportamenti e prevedono delle sanzioni (amministrative, pecuniarie, penali),
diversamente da quanto accade per l’autoregolamentazione, che non prevede
sanzioni. L’autoregolamentazione dipende dal fatto che le società quotate vivono
in un settore talmente veloce e che si evolve con un tale rapidità, che attendere
un provvedimento del legislatore è un meccanismo talmente lungo da risultare
deleterio, si rimarrebbe senza regolamentazione per quella specifica attività.
Pensiamo nei primissimi anni ‘90 quando la borsa era privata. Quando si cominciò
ad utilizzare la piattaforma di negoziazione in fase telematica, l’azione non si
comprava più “fisicamente” nelle maggiori piazze d’affari con gli agenti di
cambio. Cosa significava tutto ciò a livello normativo? Un mondo del tutto diverso
in cui ci si domandava se coloro che effettuavano acquisti o vendite fossero
persone abilitate. Chiaramente se si dovesse aspettare una legge che regolamenti
dettagli di questo tipo, si rimarrebbe senza regolamentazione. Dunque l’ auto-
regolamentazione serve a sopperire alla mancanza di disciplina di certi dettagli
che la norma può regolamentare in senso generale e non nello specifico. Ciò
consente di dare dettagli specifici, per lo più solo principi, che le società
decidono spontaneamente di seguire. È una peculiarità tipica delle società
quotate. Quale è il vantaggio? La società stessa ha l’interesse a rispettare tali
principi per acquisire una valutazione migliore. Quasi ogni anno, in quella che è
definita la redazione sulla corporate governance, si descrive quali sono i principi
che sono stati rispettati e quali no e perché non sono stati rispettati. Se la
spiegazione è convincente il mercato ti premia. Il non rispettare un principio, non
comporta una sanzione né tantomeno una valutazione negativa se si da una
spiegazione valida e razionale.
Criticità ed oneri. Qualunque attività si realizzi ci saranno anche degli aspetti negativi.
Quindi non è detto che quotarsi sia sempre la migliore scelta.
Applicabilità di normative speciali. Se non sono quotato non devo aderire a
➢ nessun codice di autodisciplina; in caso contrario se dovessi quotarmi la
mancata adesione a tali codici potrebbe essere visto in malo modo poiché ho
l’obbligo di spiegare perché non rispetto determinati principi(quelli
dell’autodisciplina).
Cambiamenti organizzativi, gestionali e manageriali. L’approvazione
➢ trimestralmente/semestralmente del bilancio porta gli uffici amministrativi ad
essere più oberati di lavoro, il consiglio di amministrazione dovrà riunirsi più
spesso ecc.. Abbiamo parlato dell’informativa finanziaria, il fatto di dover
tenere costantemente aggiornato il mercato circa gli eventi più importanti che
accadono nella sfera di una emittente significa avere dei soggetti che sono
preposti a monitorare queste informazioni e a fare magari dei comunicati
stampa.
Necessaria pubblicità delle scelte strategiche e trasparenza delle procedure
➢ interne ed incremento degli “stakeholders”. Coloro che hanno degli interessi
affinché la società funzioni correttamente non necessariamente detengono un