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THE LAMB

Thee = arcaismo di to you (a te al dativo)

Thou = arcaismo di you al nominativo

L'immagine della copertina presenta ancora una volta dei colori pastello, molto tenui e delicati.

Cielo e terra sono uniti tra di loro in una dimensione verticale: la natura è una natura vitale e presente che unisce queste due dimensioni.

- Parte superiore: prevale il colore azzurro, simbolo di spiritualità della natura, che riempie lo spazio

- Parte inferiore: si trovano i due soggetti della poesia, ovvero un bambino e un agnello.

Questi due soggetti rappresentano un richiamo al giardino dell'Eden: sia perché il bambino è nudo, come Adamo, sia perché egli sta parlando con un agnello.

Il parlare tra diverse specie richiama la dimensione edenica: è un linguaggio non strettamente umano ma che unisce le varie specie della natura, che nell'Eden potevano comunicare senza problemi. Questo dialogo richiama questa dimensione di unità.

Il bambino e l'agnello richiamano l'idea di innocenza: essi sono i simboli più noti dell'innocenza. Contenuto e analisi Nella poesia c'è un bambino che parla ad un Agnello. La poesia si apre con una domanda: il bambino chiede all'agnello se sa chi è stato a crearlo. Egli ripete due volte questa domanda, come in una filastrocca: il tono è molto leggero, come quello di una filastrocca infantile, a rima alternata (caratteristiche che aveva anche l'introduzione alle Songs of Innocence). Il bambino chiede all'agnello se sa chi gli ha dato la vita, chi gli ha dato il cibo, il luogo dove si trova, il suo bellissimo manto, la sua voce. Poi ripete ancora la domanda e in seguito egli gli dà una risposta: colui che ha dato il nome all'agnello non è altro che lo stesso che ha dato il nome al bambino. Creatore dell'agnello = colui che si fa chiamare lui stesso agnello e che si

è fatto a sua volta bambino. Hanno la stessa origine, agnello e bambino sono uniti in un’ulteriore immagine di innocenza, cioè quella di Cristo.

Nella figura di Cristo, che è l’innocente per eccellenza, si rispecchiano sia l’agnello sia il bambino, che sono entrambi miti e pacifici (meek and mild).

Tutta la natura è unita in un gioco di richiami.

La metafora evangelica è molto presente: anche il Vangelo riprende la tematica dell’innocenza. È infatti esplicitamente scritto che per entrare nel regno dei cieli bisogna tornare a uno stato di innocenza e di infanzia, ovvero bisogna tornare ad essere dei bambini.

Il monologo può sembrare semplice, ma in realtà esso riguarda la natura dell’essere. Vengono poste domande sull’essere, domande ontologiche: “chi di fece?” = “da dove vieni?”. Sono domande sull’essenza, che poi hanno una risposta.

Cioè quella di bellezza e innocenza che ha generato le essenze dei due personaggi.

Lo stile è superficialmente semplice e infantile, ma a una lettura più attenta si coglie che alla semplicità dello stile letterario corrisponde una difficoltà di rimandi, una difficoltà nello stile simbolico.

Sono presenti rimandi sia tra agnello e bambino, sia di agnello e bambino con il Creatore.

Inoltre, c'è un grande gioco di unione orizzontale e verticale: lo stesso che si vede anche nelle immagini, ovvero il fatto che immagini e testo si uniscono in questo loro rimando orizzontale e verticale.

Blake è in grado di veicolare a livello affettivo al lettore il sentimento di dolcezza e purezza legato all'innocenza: è in grado di veicolare i complessi significati.

Questo avviene spesso nella poesia di Blake, dove i significati sono spesso nascosti in simboli, immagini, figure retoriche, simboli che sono preclusi alla

Comprensione prettamente razionale. È un testo che non va letto con la ragione ma soprattutto con la vista e con le facoltà affettive. Si capisce attraverso una facoltà diversa, quella del cuore: ritorno a Pascal. Poesie che parlano a livello esperienziale: Blake era antirazionalista, fa quindi appello alle facoltà della visione e dell'affettività.

Tema della poesia. È un tema fresco, leggero e gioioso, che rispecchia anche il modo di parlare del bambino: le parole scelte hanno musicalità dolce, con la ripetizione delle lettere L, M e B. Blake fa una scelta lessicale e presta particolare attenzione alla musicalità delle parole, con la ripetizione di suoni molto dolci e musicali.

Questo testo rappresenta perfettamente l'ideale cristiano originario a cui aspirava Blake: il poeta, infatti, non si identificava con la Chiesa istituzionale del suo tempo. Egli era come un cristiano senza Chiesa, cercava lo spirito.

evangelico puro legato all'ideale originario, senza le varie corruzioni legate alle Chiese. La sua era una forma di spiritualità spontanea, non oppressiva, in cui si faceva ritorno all'infanzia, si tornava bambini e si tornava ad un'unione con la natura. La visione della sola innocenza, però, non è sufficiente: essa, infatti, non affronta il problema più oscuro della vita, cioè quello del male, delle forze oscure. Per questo deve essere bilanciata dalla prospettiva più terribile e spaventosa, cioè quella della tigre.

THE TYGER ​Il testo è pieno di significati simbolici​ a diversi livelli, che vengono espressi nel testo. L'immagine di un albero spoglio, ad esempio, rappresenta l'idea di una natura morta, assente, in cui viene descritto il personaggio della tigre, un personaggio dipinto a tinte scure: la tigre è infuocata, sotto di lei c'è del fuoco. La poesia inizia ancora con una

domanda ontologica, cioè una domanda che riguarda l'essere: in The Lamb si trattava di una domanda semplice, espressa in forma infantile poiché pronunciata da un bambino. Qui la domanda, invece, viene espressa con un tono filosofico: "quale immortale mano o occhio può aver mai plasmato la tua paurosa simmetria?".

Linguaggio diverso: sembra che a parlare sia un saggio o un filosofo, non un bambino.

Questa domanda viene ripresa in ogni strofa e ogni volta la sua risposta viene rimandata, fino ad arrivare alla fine, dove non vi è alcuna risposta alle domande, che si ripetono uguali.

Nella prima strofa viene fatta la domanda vera e propria, con tono filosofico.

Nella seconda strofa l'Io lirico riprende con una serie di domande le fattezze della tigre: "in quali abissi o cieli hanno bruciato i fuochi dei tuoi occhi...".

Il testo è composto da una domanda dopo l'altra: se, però, in

The Lamb c'è una domanda e poi una risposta, qui ci sono solo una serie di domande che rimangono senza risposta. Perché non c'è risposta alle domande? Se l'innocenza viene da Dio, che viene rappresentato nell'innocenza con un rispecchiamento tra cielo e terra, nell'esperienza l'Io lirico non ha questo rispecchiamento, ma è abbandonato nel suo scetticismo, nel suo mettere indiscussione tutto, nel porsi domande su tutto (rappresenta infatti lo spirito moderno). Se da un lato l'esperienza ha aspetti positivi perché aiuta a difendersi dalle insidie, dall'altro ha anche aspetti spaventosi e oscuri: abbiamo la disillusione e il disincanto legato a queste continue domande. Queste domande senza risposta sono anche generatrici di panico e smarrimento. Blake, quindi, presenta l'esperienza come uno statuto un po' ambiguo: come una domanda aperta che continua ad essere posta ma che non trova mai

risposta.Questo rispecchia perfettamente la modernità: atteggiamento di continue domande che non sembra mai arrivare ad una risposta, perché si è perso il rispecchiamento tra cielo e terra. Anche se la modernità per Blake ha uno statuto ambiguo, è anche portatrice di violenza nei confronti dell'ambiente e delle persone: riporta nella dimensione della caduta di Adamo ed Eva che, mangiando il frutto della conoscenza, acquisiscono conoscenza, ma allo stesso tempo perdono il loro status di innocenza. Le certezze che ci sono in The Lamb sono perse nella figura della tigre: la domanda, alla fine, è sempre la stessa, ma in tono più magniloquente, e senza risposta. Idea di una conoscenza progredita che, però, non arriva alla conoscenza delle cose. Dio nella poesia Nella poesia ci sono molti simboli che rimandano all'immagine di Dio: in The Lamb Dio viene nominato attraverso i suoi simboli, mentre in Thenotte può essere interpretata come un luogo misterioso e oscuro, dove regna l'incertezza e l'ignoto. La scelta di questa ambientazione contribuisce a creare un senso di mistero e tensione intorno alla figura della tigre. Inoltre, l'uso dei simboli della mano e dell'occhio per rappresentare Dio suggerisce una visione più astratta e impersonale della divinità. Non si parla di un Dio personale, ma di un'entità misteriosa e sconosciuta, la cui vera essenza rimane nascosta. Nel complesso, la formattazione del testo potrebbe essere la seguente:

Tyger Dio viene ridotto a due soli​elementi, cioè mano e occhio (hand or eye). Essi sono dei tradizionali simboli attraverso cui, già a partire dal Medioevo, veniva espresso Dio.

● mano che sta creando il mondo

● occhio all'interno di un triangolo

Dio viene quindi ridotto a dei frammenti: non si parla di un Dio personale, ma di un'entità astratta di cui non si conosce l'essenza reale.

Ambientazione

L'ambientazione nelle due poesie è molto diversa: l'agnello si trovava in un paesaggio edenico, con vallate, pascoli e ruscelli; la tigre, invece, si trova nella foresta della notte, due simboli ("notte" e "foresta") molto carichi di significato.

- Foresta = luogo dove ci si perde, come la foresta oscura di Dante o la foresta nell'immaginario fiabesco: luogo dove si perdono le coordinate e ogni orientamento.

- Notte = luogo oscuro, dove ci si perde e dove non si può vedere bene.

Foresta della notte può essere interpretata come un luogo misterioso e oscuro, dove regna l'incertezza e l'ignoto. La scelta di questa ambientazione contribuisce a creare un senso di mistero e tensione intorno alla figura della tigre.

Inoltre, l'uso dei simboli della mano e dell'occhio per rappresentare Dio suggerisce una visione più astratta e impersonale della divinità. Non si parla di un Dio personale, ma di un'entità misteriosa e sconosciuta, la cui vera essenza rimane nascosta.

= personaggio opposto all'agnello, rappresenta la forza, la ferocia e l'aggressività. È un essere selvaggio e pericoloso, creato artificialmente dal fabbro.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
24 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/10 Letteratura inglese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher aeea11 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura inglese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Taschini Audrey.