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Distinguiamo due tipologie di depositi:
1) Deposito a Risparmio: depositi le quali somme versate sono destinate a rimanere impiegate presso
l’intermediario per un certo periodo di tempo.
2) Deposito monetario: depositi i cui fondi depositati sono a disposizione del risparmiatore e formano
oggetto di servizi di pagamento.
L’emittente del servizio deposito mira a massimmizzare l’ammontare delle risorse raccolte, puntando sulla
politica di raccolta vengono analizzati due fattori:
è l’interesse attivo che matura al depositante su una certa somma di denaro a un certo lasso
Costo:
temporale.
Stabilità delle risorse: che non vi siano variazioni nel tempo, inteso come prelievi e depositi
Possiamo avere:
1) Depositi a Risparmio:
Si costituisce presso uno sportell bancario o postale depositando una certa somma di denaro a fronte
dell’emissione del libretto di risparmio: documento dove vengono annotate in ordine di data tutte le
L’emittente del servizio corrisponde al
operazioni di prelevamento e di versamento sul deposito.
titolare un certo tasso d’interesse, in proporzione alle somme depositate e al tempo di permanenza
delle somme depositate. Tali interessi vengono annotati sul libretto in occasione della prima
operazione successiva alla data di calcolo.
I libretti emessi dall’emittente possono essere di 2 tipi:
riporta l’indicazione di uno o più intestatari.
1) Libretto Nominativo:
- Nel caso in cui tutti gli intestatari possono congiuntamente richiedere il rimborso (libretto a
firme congiunte)
- Nel caso in cui ciascun titolare può richiedere in maniera singola il prelievo di somme di
denaro (libretto a firme disgiunte)
2) Libretto Al Portatore: la leggittimazione a incassare le somme depositate cade sul possesso del
è legittimato, se l’intestatario consegna in maniera fisica il libretto, a
libretto. Il possessore
incassare le somme depostate. Secondo quanto stabilito dalla Legge Antiriciclaggio, non vi è
possibile superare il saldo disponibile pari a 1.000€.
I libretti possono essere classificati anche in base al luogo di emissione:
- Libretti Bancari
- Libretti Postali;
Infine, possono essere classifcati in relazione al periodo in cui le somme di denaro sono destinate a
rimanere depositate:
- Depositi a risparmio libero: i versamenti e i prelevamenti possono essere effettuati in
qualsiasi momento senza limite di importo;
- Depositi a risparmio vincolati: il risparmiatore si impegna a non eseguire prelevamenti per
un certo periodo di tempo. Il vincolo può essere a scadenza fissa o a scadenza
predeterminata.
Sul Deposito a Risparmio risulta minore il Rendimento Effettivo rispetto al Rendimento Nominale espresso
dal tasso di interesse, poiché gravano le spese, le ritenute fiscali e la differenza tra data valuta e data effettiva
dell’operazione effettuata sul deposito. Se la data valuta è posticipata rispetto al versamento, allora sarà
posticipato anche il periodo sui verranno calcolati gli interessi.
Un caso particolare è la capitalizzazione infrannuale dove l’interesse ha un effetto positivo sul rendimento
effettivo: maturano interessi su altri interessi (regime composto di capitalizzazione*).
Ma c’è da dire anche che il tasso d’interesse è un tasso che può essere modificato dall’emittente del servizio,
comportando l’avversità al rischio dell’investitore dove può registrarsi una diminuzione del tasso nominale,
ma è anche sottoposto al rischio monetario, quando il tasso di rendimento non è capace di coprire la perdita
di potere d’acquisto derivante dall’inflazione, dove le somme di denaro risultano diminuire in termini di
valore reale.
Analizzando dalla parte dell’investitore:
- Può effettuare molteplici di versamenti con data ravvicinata e di piccola entità;
- I costi di gestione del deposito a risparmio sono molto bassi;
- Il tasso di interessa è relativamente basso;
Mentre, dalla parte dell’emittente del servizio:
- I depositi liberi hanno una raccolta la cui variazione è alta
- I depositi vincolati hanno una raccolta più stabile
2) Certificati di Deposito Bancari: l’investitore deposita presso una Banca una
Con la sottoscrizione di un certificato di deposito,
somma di denaro sul quale viene stabilito un vincolo temporale con durata variabile tra 3 mesi a 5
anni. In riferimento al vincolo temporale, l’investitore non potrà ritirare la somma depsitata. A
fronte della somma depositata con vincolo temporale, gli spetta una remunerazione del capitale sotto
forma di interesse.
A differenza del Deposito a Risparmio, qui nei Certificati di Deposito l’investitore non ha la
possibilità di effettuare versamenti o prelievi in momenti successivi alla sottoscrizione, salvo gli
incassi di interessi che maturano sulle somme depositate. I Certificati di Deposito è un titolo di
credito che può essere ceduto rispettando ovviamente le regole sulla circolazione dei titoli di credito.
In base alle sue caratteristiche, possiamo avere due tipologie di CD:
1) Certificati Deposito con cedola: a fronte del versamento iniziale del valore nominale,
l’investitore incassa periodicamente un certo interesse attivo rappresentato dalle cosi dette
cedole. E alla scadenza del valore temporale, otterrà il rimborso del capitale investito.
Il tasso di interesse che matura sulla somma versata può essere di due tipologie:
- Tasso Variabile: il tasso dipende dal tasso su altre attività (come ade esempio sui BOT).
Le cedole periodiche quindi saranno composte da due elemtni:
Tasso cedolare = tasso di riferimento + spread
Dove lo spread indica la correzione che per contratto viene apportato al tasso dell’attività
di riferimento per giungere al tasso cedolare
viene definitio all’atto costitutivo del certifcato di deposito e le cedole
- Tasso Fisso:
corrisposte periodicamente sono di pari ammontare.
–
2) Certificati Deposito Zero Coupon: essi non prevedono la remunerazione del capitale
impiegato nell’investimento sotto forma di interesse. L’investitore, quindi, verserà una somma di
denaro superiore al prezzo di emissione, all’atto di costituzione.
Sul Certificato di Deposito si ha il rendimento che può configurarsi in maniera diversa in base alla tipologia
di CD sopra elencati. Nel caso dei CD con cedole periodiche il rendimento deriva dalle cedole incassate le
quali possono essere destinato al consumo oppure reinvestite in altri strumenti finanziari. Mentre nel caso dei
–
CD zero coupon il rendimento deriva dalla differenza tra prezzo di emissione e prezzo di rimborso. In
ques’utlimo caso la remunerazione totale sarà uguale a :
–
Prezzo di Rimborso Prezzo di emissione
La remunerazione netta, in entrambe le tipologie di CD, è data dagli interessi netti dalle eventuali spese,
trattenuta fiscale e imposta di bollo.
Per quanto riguarda la liquidità dei CD, si è detto che non sono possibili smobilizzare le somme versate fino
l’investitore li potrà smobilizzare in via anticipata attaverso la vendita di
alla data di scadenza. Ma
questi ultimo nel mercato secondario. se l’investitore ha deciso di
Ultimo elemento dei CD è il grado di rischio legato alla variazione dei tassi:
costituire un CD a tasso fisso, se i tassi di riferimento del mercato aumenteranno, significa per l’investitore
pattuito con l’Intermediario.
una rinuncia a redditività di capitale immobilizzato maggioe rispetto a quello
3) Buoni Fruttiferi Postali:
Esso equivale al Certificato di Deposito emesso dalla Banca, ma viene emesso da Poste Italiane
S.p.a.
Attraverso la sottoscrizione di un buono fruttifero, il risparmiatore deposita presso le Poste
Italiane S.p.a. una somma di denaro per un periodo di tempo corrispondente al periodo di vita
del buono fruttifero. Poste Italiane S.p.a. emette varie tipologie di buoni fruttiferi, ciascuno con
diverse caratteristiche. Possiamo distinguere due tipologie:
- Buoni Ordinari: con durata di 20 anni;
- Buoni Indicizzati: con durata < 20 anni.
Essi vengono emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti, con garanzia da parte dello Stato Italiano e
vengono poi distribuiti da Poste Italiane S.p.a.
Sono comprovati da un certificato che attesta il deposito effettuato, ma ultimamente vengono
certificate da iscrizioni nominative. Il taglio dei Buoni Fruttiferi Postali varia tra 50€ a 5.000€. I
Buoni Fruttiferi Postali sono titoli di credito nominativi, rimborsabili a vista e non cedibili e
neanche in pegno. Possibile trasferirli per causa morte con effetto eredità.
Abbiamo due tipologie di Buoni Fruttiferi:
1) Buoni fruttiferi Postali Ordinari: tra la data di sotoscrizione e la data di scadenza, il
capitale versato frutta un certo interesse calcolato sulla base bimestrale e capitalizzati
annualmente. Ogni anno, a loro volta, gli interessi diventano fruttiferi di altri interessi e
sono corrisposti, insieme al rimborso del capitale versato, alla data di scadenza nel loro
ammontare.
2) Buoni Fruttiferi Postali Indicizzati: prevedono una remunerazione variabile in funzione
dell’andamento di un parametro di riferimento.
La remunerazione dei Buoni Fruttiferi Postali è data da: –
Valore di rimborso netto della ritenuta fiscale e del bollo Valore della sottoscrizione
dei Buoni Fruttiferi Postali è in funzione della Ritenuta Fiscale e dell’imposta di bollo.
Il rendimento