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se ne riscontrano gli esiti in opere di Dickens, Wilkie Collins e Mary Elizabeth Braddon. Sulla base
“canovaccio”,
di questo il contesto delle opere della Christie è solitamente quello di una casa di
terribile di
campagna inglese, un ambiente rurale e apparentemente idillico, su cui si avventa l’ombra
delitti macchinosi e spietati.
Il debito verso il Modernismo e Shakespeare
la sua
Oltre all’ambientazione, Englishness è dovuta a tutta una serie di allusioni letterarie alla
quest’autrice è
letteratura vittoriana. Nonostante sia nata intorno agli anni Novanta dell’Ottocento,
imbevuta di questo tipo letteratura per via della sua istruzione. Ad esempio, i suoi romanzi abbondano
Vittoriana e l’autore della raccolta poetica
di citazioni tratte da Tennyson, il poeta laureato dell’Età
più celebre durante il regno di Vittoria, In Memoriam. Addirittura il titolo di un romanzo, The Mirror
Crack’d from Side to Side (1962), per altro uno fra i più celebri, è una citazione da The Lady of Shalott
di Tennyson. Altra grande influenza di matrice vittoriana è Shakespeare. Moltissime sono le citazioni
tratte dai drammi shakespeariani disseminate fra le pagine dei suoi romanzi. Il teatro inglese soffrì di
Vittoriana, al punto che solo
una vera e propria crisi durante l’Età con Oscar Wilde e George Bernard
Shaw questo comincia a rinnovarsi. Durante tutto l’Ottocento, oltre a pièce di scarso valore letterario,
fu Shakespeare a essere continuamente e ripetutamente riportato sulle scene, specialmente Amleto. Il
Party
più shakespeariano fra i romanzi della Christie è Hallowe’en (1969), in cui sono rintracciabili
echi vivissimi tratti dalla Tempesta di Shakespeare. La Christie comincia a scrivere nel periodo della
prima guerra mondiale, in una temperie culturale segnata primamente dal Modernismo che risponde
nei suoi romanzi.
dei punti di vista ambigui e inattendibili spesso impiegati dall’autrice In particolare,
la Christie deve molto a Joyce e ai modernisti come V. Woolf, soprattutto per quanto riguarda le
tecniche narrative e le descrizioni, oltre a disseminare nei suoi testi citazioni tratte dalle loro opere.
Ella è maestra delle descrizioni pittoriche degli ambienti, ed è anche per questo che le sue opere si
innumerevoli. Dunque,
prestano agli adattamenti cinematografici, all’oggi la grande bravura tecnica
come giallista della Christie deriva dalla tradizione modernista del narratore o del punto di vista
inattendibile. Esempio principe di questa tecnica è The Murder of Roger Ackroyd (1937), in cui la
Tutto ciò
voce narrante, assegnata a uno dei protagonisti, si rivela essere in ultima istanza l’assassino.
che nella sua
è molto fuorviante, tant’è introduzione al romanzo, tradotto in italiano come
L’assassinio di Roger Ackroyd o Dalle nove alle dieci, Leonardo Sciascia taccia la Christie, con
difatti, si diletta
grande ammirazione, di non essere assolutamente trasparente con il lettore. L’autrice,
a disseminare false piste durante lo scioglimento della trama, invitando il lettore a risolvere il mistero
e, tuttavia, non fornisce a questi tutti gli indizi, o tralascia di fornire elementi che solo il contesto della
storia, estraneo per sua natura al mondo del lettore, possono rivelare. Il lettore perde e il grande
e riporta
investigatore, la cui mente rappresenta quel faro che si staglia fra le tenebre dell’omicidio
vince
l’ordine, sul caos del crimine.
I detective della Christie:
Vale la pena di spendere qualche parola sui detective della Christie:
- Miss Marple: come già sottolineato, si tratta di un vero e proprio alter ego della Christie.
Protagonista in minor misura dei romanzi rispetto a Poirot, Miss Marple sembra essere stata
più cara alla Christie secondo la critica in quanto lei riesce a scampare alla morte, a differenza
signora che vive in un villaggio di
della sua controfigura belga. Miss Marple è un’anziana
campagna e, benché canuta e apparentemente mansueta, è celebre fra i membri del vicinato
per il suo acume e la sua innata capacità di risolvere i misteri, oltre che per captare tutti i