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Estratto del documento

- ARTE BIZANTINA AL TEMPO DELLE DINASTIE DEI MACEDONI (867-1056) E

DEI COMNENI (1058-1185)

Occupazione latina di Costantinopoli a seguito della 4° crociata (1204-

1261)

- ART BIZANTINA AL TEMPO DEI PALEOLOGHI (1261-1453)

Presa di Costantinopoli (1453).

Arte post-bizantina, arte bizantina è viva ancora oggi poiché ancora oggi si fa

uso delle immagini della Bisanzio Medievale.

1) Introduzione spazio temporali

2) Costantino e la fondazione di Costantinopoli

3) La rinascenza Teodosiana

4) L’età d’oro di Giustiniano

5) Culto delle icone e aniconismo

6) L’iconoclastia

7) Il trionfo delle immagini

8) Rinascenza macedone

9) Arte comnena e macedone

Siamo in un periodo in cui l’impero è unico, fondazione della città da Roma a

Costantinopoli , uno spostamento ad est. La città si trova in un ponto di

congiunzione tra due continenti tra l’Europa e l’Asia, tra Mar Nero e Mar

Mediterraneo e il Mar di Marmara prende questo nome perché si

commerciavano marmi, con un canale che si chiama Bosforo, poi c’è un tratto

di mare che si chiama Corno d’Oro un antica insenatura marittima. Le mura

della città sono denominate “cinta di Costantino” di 3 km di lunghezza, qui

Costantino trova i resti dell’acropoli Greca, cioè la Bisanzio fondato dal re Byzas

nel VII sec. a.C. proveniente dall’Attica. Settimio Severo (città romana), la città

si espande anche sotto il profilo dell’urbanistico , nella costruzione del palazzo

imperiale e l’ippodromo così da sembrare la nuova Roma che qui nasce

cristiana e non pagana come a Roma, sotto Costantino, la sua impronta è

cristiana ma promuove l’arte celebrativa imperiale.

Costantino I (306-337)

- Battaglia di Ponte Milvio nel 312 vince contro Massenzio.

- 313 promulga l’editto di Milano ( decreta la libertà di culto, con Teodosio I

la religione di culto sarà quella cristiana).

- 324 Inaugurazione di Costantinopoli come nuova capitale.

Ippodromo

Luogo pubblico monumentale, molto importante per i cittadini dell’epoca ,

luogo dei giochi della corsa dei cavalli, luogo di spettacolo, dove l’imperatore si

esibisce con il pubblico, era giustapposto al palazzo imperiale. Oggi

l’ippodromo è un giardino pubblico, contenente delle opere d’arte. A forma

ellittica, con una parte curvilinea che prende il nome di sfendone il punto in cui

i carri giravano, Carceres dove escono i cavalli.

In rapporto on il Circo Massimo.

7 colli come i setti colli romani, quasi una propaganda di Roma, un Million, che

segna il punto di partenza di tutte le strade che poi si snodano in tutte le

direzioni.

Il Palazzo imperiale (“Mega”)

Sopraelevazione posta sopra la “spina” dove i carri correvano. In mezzo c’è un

obelisco egiziano, molto più antico.

Obelisco in muratura, innalzato per volere di Costantino ma che in epoca

successiva in IX sec. abbellito con delle lamine di bronzo dorato.

Colonna serpentina (tripode greco del sec) , sono tre serpenti attorcigliati,

come un bottino di guerra per ornare l’ippodromo, era in bronzo con un

notevole dislivello al di sotto del manto stradale, lo ritroviamo in una miniatura

conservata al Museo di Topkapi, che raffigura la colonna con tre teste di

serpente. Si pensa che all’inizio fosse un tripode che serviva a sostenere un

manufatto in oro che conteneva un liquido combustibile derivante da Delfi. E

stato trovato la testa del tripode serpentino del IV secolo usato per ornare

l’ippodromo.

Cavalli di Venezia

Ora a San Marco, bottino di guerra dei veneziani durante la IV crociata, sono i

cavalli della quadriga che si trovavano sopra le carceri dell’ippodromo,

importati nel XIII secolo.

Un aspetto importante dell’urbanistica è la Mese, pavimentata e affiancata da

colonne e statue e interrotta da piazze e circondate da colonne che celebrano

l’imperatore , questa strada che parte dal Million e si dirige verso ovest.

Costantino promuove la costruzione del foro arriviamo fino al foro di Teodosio e

poi la strada si biforca e prende varie direzioni.

Colonna di Costantino

Costantino seguendo l’esempio dei suoi predecessori erige una colonna

onorifica che non ha una funzione funzionale di sostegno ma volta a celebrare

la sua grandezza. Si fa rappresentare come imperatore “sole” cioè elios.

Colonna in porfido con un importanza simbolica per la regalità , il cittadino

vedendo il porfido vedeva e riconosceva la regalità. Come anche la porpora che

si produceva dalle conchiglie usate per la colorazione dei tessuti usato però

solo dall’imperatore. Il porfido è una roccia vulcanico simile al granito con delle

sfumature sul violaceo e delle venature bianche. La colonna è imbrigliato in

una struttura metallica che è moderna ottocentesca serve alla messa in

sicurezza, con un altezza di 50 metri costituita da tamburi con uno scheletro

all’interno , quindi 8 tamburi in porfido decorate a forma di corone di alloro

lungo tutta la sua lunghezza, quindi elementi decorativi erano le corone di

alloro con all’apice una statua in forma apollinee l’imperatore con una serie di

raggi intorno alla testa come simbolo di imperatore “sole”( Apollo elios).

Cartina conservata a Vienna abbiamo una personificazione della città come una

donna in trono e come unico emblema abbiamo la colonna di Costantino ed

una statua sopra. Questa sua raffigurazione viene testimoniata anche nelle

monete “al compagno sole invincibile”, Costantino non inventa questo sua

personificazione ma dai suoi predecessori, abbiamo u ipotesi che una sua

statua si trovava vicino al Colosseo.

Philadelfion

Tetrarchi in porfido , gruppo scultoreo in porfido, sono un altra testimonianza

del bottino di guerra in ritorno da Costantinopoli, si tratta di un opera realizzata

prima di Costantino , fine III sec. alti più o meno 1,40 m, tetrarchia= divisione

dell’impero in 4 governanti sotto l’impero di Diocleziano alla fine del III secolo,

( Massimo Daia, Costantino Cloro, Galerio, Diocleziano) ,i tetrarchi vengono dal

Philadelfion, essi sono realizzati in un blocco unico a rilievo scolpiti nel porfido

cioè un'unica colonna dove vennero scolpiti i tetrarchi , con la rappresentazione

gemelle di due coppie di tetrarchi. Vengono quindi strappati dal busto de LA

colonna è trasportati a Venezia nel XIII secolo. Gli archeologi hanno trovato ,

come nel caso della colonna serpentina, una parte un resto della scultura in

particolare il piede di uno dei gerarchi che oggi si trova al museo archeologico

di Istanbul. La colonna pero deriva da un riuso del materiale perché la colonna

risale ancora prima della fondazione di Costantinopoli , due colonne di riuso

alla fine del III secolo. Tema a del riuso dei materiali considerati nobili, riuso

anche simbolico, Costantino si fa uso di un materiale in porfido per sottolinear

la sua missione imperiale, farsi vanto di farsi degno successore dell’impero,

come anche nell’arco di Costantino di epoca di Aurelio Adriana e Traianea.

13/11/18

Gruppo scultoreo dei Tetrarchi oggi a San Marco

In porfido, una roccia vulcanica usato per celebrare una figura imperiale.

Vengono utilizzati come immagini scolpite in una colonna da un monolite, da un

solo elemento lapideo. Costantino riutilizza i tetrarchi.

Philadelphion = “amore fraterno”, caratteristico nei tetrarchi.

Inizio IV sec. Possiamo vedere un fenomeno di lettura con i canoni classici, con

quali criteri hanno eseguito i tetrarchi? Con quali proporzioni?

Es. Ottavio Augusto, primo imperatore romano, statua di elevata qualità

artistica con una leggera torsione della testa e del busto, voler celebrare gli

imperatori viventi, riaffiora l’elemento simbolico che conta più dell’imitazione

della natura e questo è esplicitato dall’uso della materia in questo caso il

porfido.

Codice convenzionale alla gestualità : non c’è nulla di spontaneo ma tutto è

codificato , che tende a rappresentare l’imperatore nel caso di Ottaviano più

naturale possibile, mentre nei Tetrarchi abbiamo gesti codificati tra cui

l’abbraccio, prevale l’elemento convenzionale , non si può pensare che fossero

alti uguali, ma il messaggio prevale sulla bellezza, messaggio della fratellanza

e del gesto di impugnare la spada, c’è molta attenzione in questa

rappresentazione poiché sebbene non vengono utilizzati i canoni classici, si

enfatizza sui messaggi dell’opera. Qui nella tetrarchia indossano delle loire ,

delle corazze gonne per permettere i movimenti e proteggere il corpo del

soldato e il paludamentum, sorretto da una fibula sulla spalla, che servono a

mostrare che questi quattro sono soldati.

Il messaggio è di forza militare e solidarietà tra gli imperatori, con una certe

rigidità nella rappresentazione ma con una rappresentazione del dettaglio,

come il manico della spada che è di tipo orientale , non tipico dei romani , a

forma di aquila quindi ancora emblema del potere. Questo modo di

raffigurazione rappresenta una rottura con l’arte classica. Il porfido è

comunque un materiale molto rigido da maneggiare, c’è un alternanza tra chi

ha la barba augusti e cesari, tra il più anziano e il più giovane. Esaltazione

dell’egualità , insistere sull’individuazione del soggetto voleva dire mettere a

rischio il significato complessivo della tetrarchia. Berretto di tipo pannonico,

derivante dall’attuale Ungheria, il quale conteneva al centro delle gemme. Da

una parte, e abbiamo la perdita del naturalismo ma dall’altro l’arricchimento di

materiali preziosi cose che ritorneranno nella statuaria tardo bizantina.

Piazza Armerina , particolare di scena di caccia con lo stesso copricapo.

Due Tetrarchi Musei Vaticani 300, con in mano il globo simbolo dell’universo,

raffigurati barbati , in una colonna sempre in porfido.

Busto in porfido (forse Galerio) Museo Egizio di El Cairo. I volti hanno una loro

tensione , sono molto vigili che vigilano sull’impero, qui il volto è rappresentato

in modo diverso, con una capigliatura rasato con un atteggiamento di viridità

con occhi enormi molto grandi rispetto il normale.

Statua acefala , senza la testa conservata a Vienna al Kunsthistorisches

Museum, porfido con del quarzo all’interno. Cave dal porfido in Egitto tra il Nilo

e il Mar Rosso e nel VI sec. Viene diminuita l’uso del porfido e quindi anche la

sua esportazione quindi molto più raro e particolare, simboleggiando anche il

sangue e la passione di Cristo.

Porpora astratto dalle conchiglie, per tingere i tessuti degli imperatori.

3

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
45 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/07 Civiltà bizantina

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ilearte96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte bizantina e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof Piazza Simone.