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I

M

CF

CI

X

1.191.057 + 1.250.451 = 2.314.487 + 140.635 - 13.614 PIL + CI = P + IIN conto della produzione

1.191.057 + 311.107 = 933.427 + 246.489 + 322.248 PIL + M = CF + I + X conto delle risorse e degli impieghi

Spiegare cosa è PIL, P ecc; e spiega come si forma il prodotto interno lordo italiano al netto dei consumi

intermedi.

PIL SECONDO LE COMPONENTI DELLA DOMANDA PIL = CF + I + (X - M)

 Come si sono evolute le componenti della

domanda nello spiegare il PIL, dagli anni

’70 al 2010; importante perché ci dice

dove fare leva per far crescere il PIL.

Mentre, per gli stessi anni, è qui riportata la composizione del valore aggiunto ai prezzi di produzione per

branca di attività economica :

CONTI DEL REDDITO

1) ● Conti della generazione dei redditi primari distribuzione primaria del reddito riguarda redditi derivanti

dall’utilizzo dei fattori produttivi e non da trasferimenti, sono i primi a formarsi (come il reddito si forma).

Primari perché riguardano la remunerazione dei fattori primari.

PIL = RLD + RLG + IIN PIL = reddito da lavoro dipendente + risultato lordo di gestione + imposte indirette nette

RLG (risultato lordo di gestione) = reddito da impresa, retribuzione imprenditore, rendite da capitale

è il saldo del conto

Il PIL rappresenta una misura sintetica del reddito prodotto in un dato periodo; questo reddito trasferito

dalle unità produttrici alle unità lavoratrici, tramite la remunerazione dei fattori primari (capitale e lavoro).

prima riga: Utilizzo il PIN (prodotto interno

netto= PIL – ammortamenti)

ultima riga: RLD (ha lasciato lordo e non

netto perché aveva lasiato PIL e non PIN)

● Da interno a nazionale conto dell’attribuzione dei redditi primari

Distribuzione dei redditi primari per passare al reddito nazionale

PIL + I + RN = RNL reddito nazionale lordo

e m

PIL + imposte indirette verso il resto del mondo + redditi netti ricevuti dal resto del mondo (capitale + lavoro) = reddito nazionale lordo

Per vedere che fine fa il reddito generato dai fattori produttivi

Flussi interni – operazioni realizzate dai non residenti all’interno del territorio economico nazionale

+ operazioni realizzate fuori dal territorio economico nazionale dai residenti = flussi nazionali

2) ● Conto della distribuzione secondaria del reddito evidenzia il processo con cui gli operatori

trasferiscono in modo volontario o forzoso il reddito ad altri settori istituzionali.

Non avviene in cambio di prestazione.

Reddito nazionale lordo diretto RNLD= RNL + trasferimenti dall’estero - trasferimenti all’estero

Trasferimento all’estero rimesse degli immigrati, debiti di guerra, aiuti internazionali

L’interesse prevalente del conto è a livello di settore istituzionale (da famiglie a AP, da AP a fam/imprese) :

contributi, pensioni, imposte.

● Il Conto della utilizzazione del reddito come si impiega il reddito disponibile; intestato solo a settori

che hanno consumi finali (FAM, AP, ISP) S è il saldo.

RNLD = CFN + S reddito nazionale lordo diretto = consumi finali nazionali + risparmio

● Il Conto della formazione del capitale l’accumulazione del reddito

B se positivo, accreditamento : il risparmio complessivo eccede la propensione nazionale

 all’investimento e si riversa all’estero sotto forma di impieghi nel resto del mondo.

se negativo, indebitamento : necessità del paese di contrarre debiti all’estero per finanziare i propri

 investimenti.

Accreditamento/indebitamento + investimenti + trasferimenti al resto del mondo = risparmio nazionale + trasferimenti in conto capitale dal resto del mondo

B + I + OKe = S + OKm

risorse = impieghi I NUMERI INDICE

Per vedere come sono variati gli aggregati nel tempo .

I numeri indice elementari consentono di misurare la variazione di un singolo fenomeno. Si ipotizzi che un

fenomeno X sia stato osservato in t + 1 situazioni diverse (es. t + 1 istanti temporali). x , x , …, x , x

0 1 t-1 t

Consideriamo un fenomeno economico X che possa essere descritto da una sequenza ordinata ordinata nel

tempo di osservazioni quantitative (es. prezzi, quantità, valori) x , x ,…., x e supponiamo di volerne studiare

0 1 t

l'evoluzione nel tempo attraverso le variazioni dei valori della serie xt.

Come analizzare l’evoluzione temporale del fenomeno X? CON I NUMERI INDICE.

NUMERI INDICI ELEMENTARI

Elementari perché sono riferiti ad un solo bene o servizio.

A) Consideriamo la differenza tra grandezze riferite ad istanti temporali diversi: Δ = x – x

0 t 0 t

Due problemi:

1) se una X è una quantità mi porto dietro l’unità di misura

2) mi porto dietro l’ordine di grandezza (quindi se pane passa da 1 a 2 e lavatrice da 350 a 700, la

differenza è molto diversa 1 e 350, mentre con il rapporto risolvo il problema dell’ordine di grandezza)

passo dalla differenza al rapporto

B) Oppure … consideriamo i numeri indice: dato dal rapporto tra la misura di un certo fenomeno in un istante

x

temporale e la misura del fenomeno ad un altro istante temporale: I = t

0 t x

0

Un numero indice è:

1) un numero puro, senza unità di misura;

2) esprime la variazione relativa (rapporto, non differenza) del fenomeno rispetto alla grandezza da esso

assunta nel momento temporale scelto come base (x ).

0

Se la grandezza a denominatore dei rapporti è sempre la stessa, i numeri indici sono chiamati a base fissa.

x x x x x

, , , … ,

0 1 2 t  I = t

0 t x

x x x x 0

0 0 0 0

Se l’elemento a denominatore varia nel tempo, i numeri indici si dicono a base mobile.

x x x x x x

, , , … ,

0 1 2 3 t  I = t

t-1 t x

x x x x x t-1

0 0 1 2 t-1

Per rendere più immediata l’interpretazione della variazione relativa è opportuno esprimerla in termini di

x x

t - 0

tasso o saggio di variazione. i = ( ) * 100 = I - 1

0 t

x

0

Devo sapere tasso di variazione, e numero indice, differenza.

PROPRIETA’ DEI NUMERI INDICE ELEMENTARI

• Identità: il numero indice riferito al periodo base vale 1 (o 100 se il rapporto è moltiplicato x 100).

x

0

I = 1 = 1

0 0 x

0

• Reversibilità delle basi: indice calcolato per il tempo t con base s è uguale al reciproco dell’indice ottenuto

1

x x

= =

t s

per il tempo s con base t. I = =

s t x

t

x x I

s t t s

x

s

• Transitività (o circolarità) delle basi: dati 2 numeri indici I e I , il numero indice I = prodotto di I e I .

r s s t r t r s s t

x x x

* =

s t t

I * I = I 

r s s t r t x x x

r s r

Implicazioni della transitività delle basi:

I =

r t

– effettuare un cambio di base; I

s t

I

r s I =

0 t

– data una serie di indici a base fissa, è possibile passare alla corrispondente serie a base mobile; I

t-1 t

I

0 t-1

– data una serie di indici a base mobile, è possibile passare alla corrispondente serie a base fissa;

I * I * I * .. * I = I

0 1 1 2 2 3 t-1 t 0 t

• Commensurabilità: il numero indice non deve variare se varia l’ordine di grandezza dell’unità di misura

impiegata per esprimere il fenomeno

• Scomposizione dei fattori: dato un bene di cui conosciamo, in 0 e t:

– Il valore monetario v , v v = p q ; v = p q

 

0 t 0 0 0 t t t

– Il prezzo unitario p ; p

 0 t

– La quantità o il volume q ; q

 0 t

Allora anche il corrispondente numero indice può essere scomposto nel prodotto dell’indice di prezzo per

l’indice di quantità. v p q p q

= = *

t t * t t t

Indice di valore  v p q p q

0 0 * 0 0 0

= * variazioni nominali = variazione prezzo * variazioni reali

I I I

NUMERI INDICE SINTETICI

Gli indici elementari di prezzo misurano la variazione relativa subita

dal prezzo di un bene con riferimento a due unità temporali.

Una volta calcolati gli indici elementari di prezzo per una pluralità di

beni, si pone il problema di sintetizzarli per ottenere una misura

complessiva dell'andamento del prezzo dei beni considerati.

I numeri sintetici sintetizzano le variazioni relative, rispetto ad una base fissa o mobile, di un insieme di k

fenomeni. I termini delle serie relative ai k fenomeni, indicati genericamente con x , posso esprimere :

h t

prezzi p , quantità q , valori v .

h t h t h t

Considerando k merci, come sintetizzare variazioni di prezzo, quantità e valore? Gli indici sintetici sono:

● sono la combinazione di indici semplici

● una volta calcolati gli indici elementari per una pluralità di beni, si sintetizzano mediante un indice sintetico

● si ottiene una unica serie di numeri indice che sintetizza le variazioni realative di tutte le k serie

Es. indici dei prezzi al consumo, indice della produzione industriale

PROBLEMI DEGLI INDICI DI PREZZO

1) Quante e quali merci (beni e servizi) prendere in considerazione?

È generalmente impraticabile considerare i prezzi di tutti i beni e tutte le transazioni a cui essi danno luogo

in un certo istante. Inoltre, occorre scegliere in relazione agli obiettivi conoscitivi da perseguire.

A seconda della scelta dei beni si ha:

● un indice completo, include tutti i beni/merci o servizi obiettivo, es. alcuni indici borsa

● un indice rappresentativo, non considera tutti i beni, fa un campione di servizi/merci oggetto di analisi.

Probabilistico o basato su indagini ISTAT/Banca Italia

2) Quale base per gli indici elementari vanno a costruire l’indice sintetico?

● Base fissa o mobile? Si predilige la base fissa, con un cambio di base ogni 5 anni (per i paesi UE, sono gli

anni terminanti con 0 o 5, es. 2010, 2005 o 2000).

A base fissa costa meno, mentre variabile da un idea migliore perché ha un aggiornamento più rapido

(riflette cambiamenti nelle abitudini di consumo), permette confronto nel lungo periodo, ma in oneroso

perché è in continuo aggiornamento.

● Si tende a scegliere come base un momento in cui i prezzi non siano particolarmente alti oppure bassi,

per evitare distorsioni.

● La base non dovrebbe corrispondere ad un momento troppo remoto perché l’indice non perda di

rappresentatività.

L’ideale sarebbe combinare la base fissa e base mobile.

3) Quale criterio di aggregazione? Come effettuare la sintesi?

● come rapporto di medie ha dei problemi: risente di prezzi più alti, numeri indice pesati per prezzo a

tempo zero; non viene privilegiata la variazione (come dovrebbe ess

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A.A. 2017-2018
54 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-S/01 Statistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher aina.belloni di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Statistica economica I e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Crosato Lisa.