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ACQUISIZIONE DEI DATI
I dati che vengono trattati dai con i GIS provengono essenzialmente da due principali fonti:
1. Fonti in formato digitale: ad esempio come fogli elettronici, cad, gps, fotogrammetria
2. Fonti in formato cartaceo: provenienti da tutta la cartografia storica
Geolocalizzazione e Georeferenzazione
• Geolocalizzazione: posizionamento geografico di un oggetto in spostamento
• Georeferenzazione: assegnazione di un sistema di coordinate univoco ad una mappa
Come vengono assegnate le coordinate di una mappa
Per prima cosa nelle mappe di nuova produzione bisogna anzitutto definire il sistema di
coordinate.
Per le mappe già esistenti, ma non riferite ad un sistema assoluto di coordinate
- formato Raster
- formato vettoriale
GEOREFERENZIAZIONE
Georeferenziazione
Permette di definire in modo univoco la posizione di un oggetto nello spazio da un sistema di
coordinate generico X;Y a un sistema assoluto di coordinate geografiche.
Le carte da georeferenziare, essendo sul piano cartesiano deve
essere stata prodotta mediante l’adozione di un sistema di
proiezione.
È quindi sempre necessario sapere prima il datum e il sistema
di riferimento (EPSG) in modo da poter assegnare alla mappa il
proprio corretto sistema.
La cartografia scannerizzata è un Raster con il suo sistema di
riferimento.
La Georeferenziazione consiste nel riassegnare ad ogni cella un valore di X;Y nel nuovo sistema di
riferimento.
Controllo Un aspetto fondamentale della georeferenziazione
è il controllo: le coordinate del Raster
georeferenziato e le coordinate UTM devono
essere congruenti.
Qualità dei dati – Accuratezza spaziale
Se si può scegliere tra:
• Alta precisione ma con errore standard
• Bassa precisione senza errore standard
Si sceglierà la prima opzione in quanto può essere possibile sottrarre il valore di errore standard e
riportare i dati nella loro corretta posizione.
Scala nominale
L’errore di graficismo accettabile per la cartografia è 0,2 mm alla scala della carta
(es. piccola scala, 1:100.000 0,2mm=20m; grande scala, 1:1.000 0,2 mm=20cm)
à à
Digitalizzazione
Si utilizza quando:
• I dati che servono esistono ma sono in formato cartaceo (curve di livello, carte tematiche,
geologiche)
• Non è possibile effettuare nuovi rilievi di campagna o utilizzare tecniche di remote sensing
per problemi di costo
La digitalizzazione può avvenire in:
• Modalità diretta: tramite tavoletta digitalizzatrice che è uno strumento elettromagnetico
sopra il quale viene posizionata la carta. I punti, le linee e i poligoni vengono disegnati
usando il cursore e sono già in coordinate assolute
• A video: scansione tramite scanner e tramutazione nel file con il Raster di fondo o
vettorializzazione tramite procedure automatiche/semiautomatiche.
Le problematiche della digitalizzazione sorgono quando bisogna riferire ad un sistema di
coordinate i files digitalizzati: il digitalizzatore ha un suo sistema X;Y mentre il file scannerizzato
adotta il sistema X;Y del file Raster.
In entrambe i casi è sempre necessario riferire i nostri dati di input ad sistema di coordinate
assoluto.
Vettorializzazione
Prevede precise fasi di lavoro:
- Scansione delle carte
- Digitalizzazione a schermo con il Raster di sfondo oppure vettorializzazione tramite
procedure automatiche/semiautomatiche.
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PowerPoint successivo---------------------------------------------------------------
MODELLI DI DATI GEOGRAFICI
Geodatabase, database geografici
L’insieme della moltitudine di temi che rappresentano nel GIS il mondo reale costituiscono un
Database geografico.
Ogni ente/progetto costituirà il proprio database geografico.
Introduzione ai data base
Un database è una raccolta di informazioni di diversa tipologia.
I dati vengono archiviati secondo dei precisi criteri permettendo così di mettere in relazione
diverse tipologie di informazioni al fine di renderne agevole la consultazione e l’estrazione.
Definizioni
• Database (banca dati): è l’informazione immagazzinata e le relazioni reciproche esistenti
tra i vari oggetti
• Database management system (sistema di mantenimento dei dati): è lo strumento
utilizzato per la manipolazione dell’informazione, cioè l’insieme di programmi che servono
a manipolare e mantenere l’informazione
• Mondo reale: la realtà che noi cerchiamo di organizzare attraverso rappresentazioni
schematiche
• Entità: oggetto per il quale vengono raccolti gli attributi
• Elemento (attributo): proprietà di una entità (campi)
• Record: insieme degli elementi per ogni entità
• Identificazione: elemento di una entità che serve per creare relazioni con altri elementi
della stessa entità
• Chiave: identificatore unico per ogni entità. Una soltanto deve essere scelta come chiave
primaria
Il campo ed il record
Una serie di informazioni attinenti alla stessa entità costituiscono la cellula elementare della
conoscenza, la “scheda” cioè il record
Il record è a sua volta suddiviso in informazioni tra loro omogenee che prendono il nome di campi
Tipologie di database
Gerarchici
Sono efficaci per descrivere realtà logicamente ordinate. Rispecchia un ordinamento della realtà di
tipo aristotelico, basato su categorie o scatole cinesi.
È il sistema più vecchio di database e per questo è utilizzato in moltissime banche dati.
Questo database si basa su una struttura ad albero in cui ogni
livello contiene tutti i livelli precedenti.
Non si ha la possibilità di legami orizzontali.
In questa tipologia di sistema i rapporti tra i livelli sono
sempre del tipo contenitore-contenuto e non ci sono
collegamenti orizzontali tra elementi in contenitori diversi
Reticolare La struttura è di base gerarchica, quindi simile al modello
precedente
In questo modello si ha anche la possibilità di avere
collegamenti in orizzontale
Possono crearsi eccessive relazioni tra gli elementi
Relazionale
Questo tipo di database ha 3 proprietà:
1. Tutti i dati devono essere rappresentati in forma tabellare e non secondo un modello
gerarchico o a rete
2. Non possono esistere righe duplicate. In questo modo ogni riga sarà univoca.
3. Le righe possono essere riorganizzate senza cambiare il significato della relazione
Grazie a questi database che sfruttano la possibilità di relazionare dati provenienti da tabelle
differenti, l’utente è in grado di richiedere complicate domande (queries)
La possibilità di stabilire delle relazioni tra le tabelle dipende dalla presenza di un campo comune
che deve esistere in entrambe le tabelle da relazione (è la funzione join)
Attraverso una struttura relazionale è possibile
considerare lo stesso oggetto contemporaneamente
sotto punti di vista diversi, cronologico, tipologico,
normativo ecc.
Con una struttura gerarchica invece è possibile solo
un tipo di interdipendenza tra gli oggetti.
La struttura relazionale, a differenza di quella
gerarchica, è molto aperta a evoluzioni
Le relazioni tra tabelle possono essere essenzialmente di tre tipologie:
1. One to one (uno ad uno): esiste soltanto una sola corrispondenza tra l’elemento iniziale e
quello di arrivo
2. One to many (uno a molti): ad un elemento iniziale corrispondono più elementi in quello di
arrivo, mentre viceversa a più elementi di arrivo corrisponde uno ed uno solo elemento
inziale
3. Many to many (molti a molti): più elementi di partenza e di arrive si corrispondono in
entrambe le direzioni
Riguardare questo PowerPoint fino alla fine dalla slide 45 in poi
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PowerPoint successivo---------------------------------------------------------------
SELEZIONE E ANALISI DEI DATI
Visualizzazione, analisi dati
Visualizzazione feature
• Tramite colore univoco
• Tramite colorazioni diverse per diverso contenuto del campo
Slides diverse visualizzazioni features (con screen schermate schermo)
Proprietà delle feature
tutte le operazioni delle features si basano sulle proprietà geometriche degli elementi
• Selezione sulle feature (query)
• Range di scala (limiti)
• Inserimento di etichette
Analisi spaziale
Ci possono essere diverse tipologie di relazioni tra le feature:
• Prissimità/adiacenza
• Contenimento
• Sovrapposizione
Tutte queste operazioni si basano sulle proprietà geometriche degli elementi
Il rispetto delle regole topologiche in analisi spaziale è fondamentale. In base al tipo di operazione
che si svolgerà si parlerà di:
• Selezione in base alle relazioni reciproche tra feature (strati informativi)
• Overlay topologico- sovrapposizione di mappe con generazione di nuova mappa
Analisi vettoriale
Selezione di mappe al fine di unirne le tabelle ovvero la funzione di join
Overlay topologico
Opera nel seguente modo:
vengono creati dei nodi successivamente viene costruita una nuova topologia e poi vengono
esplicate le relazioni spaziali tra le features. Successivamente le linee vengono spezzate sui bordi
dei poligoni e prendono l’attributo del poligono sovrapposto.
Funzioni del programma
• Dissolve: rimuove i limiti tra i poligoni e/o nodi tra gli archi. Si applica a features che
abbiano campi con il medesimo attributo
• Union: crea un nuovo tema dalla sovrapposizione di due mappe di poligoni. I poligoni
dell’input feature sono spezzati alla loro intersezione con i poligoni dell’altra mappa
• Clip: produce una nuova mappa dell’overlay
• Intersect: calcola l’area di intersezione tra due temi
• Identity: definisce tutti i poligoni anche quelli intersecati chiamandoli con nomi comuni
• Update: le informazioni vengono aggiornate automaticamente
• Erase: cancella le info di sovrapposizione tra i due temi
• Merge: creazione di una nuova mappa da due oggetti
• Buffering: viene creata una nuova feature, la cui forma dipende dalla geometria della
mappa di input. Da un tema di punti se ne genera uno di poligoni. Da un tema lineare se ne
genera uno di poligoni
Modello Raster
Analisi dei modelli Raster
Le possibilità di analisi sono legate alla struttura stessa del modello dati raster e/o all’uso della sua
topologia “intrinseca”
Possono essere svolte sui modelli Raster:
1. Operazioni sul singolo pixel, funzioni locali
agisce singolarmente su ogni pixel (cella) indipendentemente dalle altre
2. Ope