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3) TRASFORMATORE
3.1) Trasformatore monofase
Il trasformatore è una macchina elettrica statica reversibile impiegata per alzare o ridurre il valore della tensione.
Tale esigenza deriva dal fatto che gli apparecchi che utilizziamo ogni giorno hanno una tensione che è ben lungi dall'essere paragonabile alla tensione delle macchine utilizzate per produrre energia.
- CENTRALI IDROELETTRICHE
- CENTRALI NUCLEARI
- CENTRALI TERMONUCLEARI...
Un altro motivo per cui si preferisce abbassare la tensione riguarda la sicurezza, tensioni troppo elevate farebbero fondere il materiale isolante che avvolge il cavo (ad esempio).
La riduzione della tensione a partire dalla centrale di distribuzione avviene in maniera graduale, man mano che ci si avvicina ai centri abitati.
La resistenza dei cavi deve essere il più possibile tendente a zero, questo per far sì che le correnti che vi scorrono siano, a parità di tensioni elevatissime, le più basse possibili.
Tutto ciò per ridurre le perdite per effetto Joule e per ridurre la sezione del cavo di trasporto [RAGIONI ECONOMICHE]
ASPETTI COSTRUTTIVI
Il trasformatore è una macchina statica, cioè senza organi in movimento, di costruzione semplice, e (qualità dei materiali permettendo) con rendimento elevato.
È formato da un nucleo ferromagnetico, formato da un pacco di lamierini, sulle quali sono posti due avvolgimenti distinti:
1) AVVOLGIMENTO PRIMARIO, con N1 spire, alimentato da una sorgente esterna di tensione.
→ TENSIONE DA TRASFORMARE V1
2) AVVOLGIMENTO SECONDARIO, con N2 spire, al quale è collegato il carico.
→ TENSIONE TRASFORMATA V2
I pacchi di lamierini sui quali sono collocati gli avvolgimenti sono detti COLONNE (in verticale).
I pacchi di lamierini sui quali non vi è nulla sono detti GIOGHI.
RIEPILOGO
-
Consideriamo un nucleo di materiale ferromagnetico su cui è avvolta una bobina di N spire percorse dalla corrente i.
La corrente i genera un campo magnetico H.
→ LEGGE DI AMPERE
∮ℓ H→ dℓ→ = Ni
Il campo magnetico H interagisce con la materia
Tuttavia, non abbiamo ancora parlato delle f.e.m. nei due circuiti.
Supponiamo che l'avvolgimento primario di N1 spire sia alimentato
da una tensione alternata V2ab(t) ed assorba la corrente
iprim(t) quando il secondario di N2 spire è lasciato aperto.
Per la Legge di Faraday-Lenz si ha:
(3.6.2) ϵem1 = −N1 dФ321dt
ϵem2 = −N2 dФ21dt
Ora essendo il trasformatore una macchina che generalmente
lavora ad alti rendimenti, possiamo considerare il trasformatore
come ideale, escludendo di considerare le perdite per effetto Joule
negli avvolgimenti, le perdite nel ferro ed i flussi dispersi.
OSSERVAZIONE:
Cosa sono i flussi dispersi?
I flussi dispersi Фd1 e Фd2
sono i flussi che non sono
concatenati a nessuno dei due
avvolgimenti.
L'equazione della maglia del primario risulta:
Vab(t) + eem1(t) = 0 (3.7.1)
La tensione applicata al primario è uguale all'opposta f.e.m. ed è
opposta in fase.
L'equazione della maglia del secondario a vuoto (SENZA CARICO)
risulta:
V2cd(t) = eem2(t) (3.7.2)
3.7.2 Circuito equivalente con perdite
Nel caso precedente il circuito equivalente sembrava assorbire solo potenza reattiva. Dovuto all’induttanza magnetizante Lm, in realtà si sfruttano l’ipotesi avanzata nel n. 3.6, oltre le correnti passanti e le perdite per isteresi nel ferro fanno sì che esso assorba anche potenza attiva.
- Ipotesi: Resistenza degli avvolgimenti e flussi dispensi trascurabili.
- Il fasore della corrente al primario, alla luce delle considerazioni effettuate sulla potenza, risulta pari alla somma di una componente attiva e di una reattiva.
- Componente attiva → In fase con f.em. → I0a = Ein / Rfe
- Componente reattiva → In fase con il flusso → I0m = (Rn / N0) φ = Ein/(ω N0φ)
Quanto appena scritto lo vediamo nell’equazione successiva 3.9.
Pertanto la corrente assorbita dal trasformatore a vuoto è:
I0o = I0m + I0a (3.7)
Occorre quindi modificare il circuito elettrico equivalente in figura 3.5 ponendo in parallelo a Rn una resistenza che tenga conto delle perdite nel ferro...
i-3.14
La potenza assorbita dal carico è:
- EzmI2* = -EzmI2"
Non è nota
Per il principio di conservazione dell’energia, la potenza assorbita dal primario a carico è somma di quella assorbita a vuoto e della potenza trasferita al secondario.
- -Em*I2* = Ezm*I2** = Ezm"I2"
Tenendo conto delle espressioni Esm e Ezm ricaviamo:
- I2"* - jωNiΦ = I2* - jωNsΦ
- - jωNsΦ I2*
IL2 = -N1II2
- (3.17)
I2" = N2I1N1
I2" è la corrente opposta assorbita dal primario per avere la potenza Em*I2* al secondario. A vuoto avremmo solo I0s.
i-3.15
Alternzionamente un circuito equivalente a quello in figura 3.14 è il seguente (in cui si nota il riporto delle corrente del secondario al primario)
Circuito elettrico equivalente a carico.
Alternativamente possiamo scrivere l’equazione al primario tenendo conto che
Esm = jωN1Φ e che Φ = N1Ĩ1 + N2Ĩ2:
quindi:
V1 = R1Ĩ1 + jωLσ1Ĩ1 + jωMĨ2 = R1Ĩ1 + jωLσ1Ĩ1 + jωN2I2 / Ř
Anche
V2 = -R2Ĩ2 - jωLσ2Ĩ2 - jωMĨ2
=> V2 = -R2Ĩ2 - jωLσ2Ĩ2 - jωMĨ2 (3,3,4,2)
E quindi: il (3,33) può essere riscritto come:
(3,33)
- V1 = R1Ĩ1 + jωLσ1Ĩ1 + jωMĨ2
- V2 = -R2Ĩ2 - jωLσ2Ĩ2 - jωMĨ2
3.14 – Cadute di Tensione nel Trasformatore
Quando il trasformatore funziona a carico, entrambi gli avvolgimenti sono percorsi da corrente e poiché essi presentano una certa resistenza ohmica, tale corrente provoca in ciascun avvolgimento una certa caduta di tensione.
Inoltre, sempre gli stessi avvolgimenti sono responsabili di una caduta di tensione dovuta alla gom in ingresso per effetto delle induttanze di dispersione.
Quindi parte della tensione V3 deve essere impiegata per contrastare le perdite e avvolgimenti risultarà: Esm < V3
Anche sull'avvolgimento secondario a sono delle perdite dovute a resistenza e all'induttanza di dispersione.
Analogamente al primo avvolgimento deve essere: V2 < Esm
A Carico:
- Esm < V3 => C'è una caduta di tensione nel trasformatore dovuta alla resistenza e alla reattanza di dispersione dei 2 avvolgimenti.
- V2 < Esm
Osservazione:
Ovviamente la caduta di tensione varìa all'ariosie del carico che andiamo ad applicare sul secondo avvolgimento (A corrente nominale), maggiore cdt è maggiore carico.
Inoltre a parità di corrente la cdt è maggiore per un carico induttivo e minore per un carico ohmico.
Per un carico capacitivo la caduta di tensione è addirittura negativa.
[Sopraelevazione di tensione]
Volevte o e la caduta di tensione considerando il circuito con riporti al primario e secondario