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Politiche del lavoro e dell'occupazione
Definizione: le politiche del lavoro e dell'occupazione riguardano interventi pubblici volti a promuovere l'occupazione e tutelare l'interesse collettivo. Queste politiche interagiscono con altri settori come quello fiscale, sociale ed economico.
I compiti delle politiche del lavoro e dell'occupazione includono la regolamentazione del lavoro, la promozione dell'occupazione e la garanzia di reddito contro il rischio di disoccupazione.
Distinzione: le politiche del lavoro e dell'occupazione possono essere passive o attive.
Le politiche passive riguardano le prestazioni monetarie fornite ai disoccupati, chiamate ammortizzatori sociali. Queste prestazioni sono presenti in tutti i paesi europei e possono essere di tipo assicurativo, operando in modo automatico o semi-automatico.
I tre pilastri delle politiche passive sono:
- Pilastro assicurativo: prestazioni come l'indennità di disoccupazione erogate per una durata definita e solo a coloro che hanno versato contributi. Per ottenere queste prestazioni, la disoccupazione deve essere involontaria e devono essere soddisfatti determinati requisiti di anzianità contributiva.
- Pilastro assistenziale dedicato: sussidi di disoccupazione per coloro che non hanno versato contributi.
- Pilastro assistenziale generale: sostegno economico per coloro che non possono beneficiare dei primi due pilastri.
- Assistenza sociale: rivolta a condizione sociale, redditi e patrimoni dell'individuo; garantisce reddito minimo a chi si trova in condizioni di indigenza.
- Disoccupazione involontaria
- Il lavoratore deve avere dati requisiti anagrafici e contributi versati in un dato periodo di tempo
- Bisogna presentare domanda per avere l'indennità di disoccupazione
- Vincoli di attivazione (corsi di orientamento, formazione professionale, lavoro)
- I contributi sono versati da datori di lavoro e lavoratori; sono esclusi le persone in cerca della prima occupazione, i lavoratori discontinui e i lavoratori in nero.
- Incidono sul mercato del lavoro creando nuova occupazione o intervenendo sulle possibili cause di disoccupazione con 5 tipi di intervento:
- Sussidi all'occupazione
- Creazione di nuovi posti di lavoro
- Formazione professionale
- Sostegno finanziario per nuovi imprenditori
- Servizi di orientamento e collocamento al lavoro
disoccupata, promuovendo Workfare, stato Sociale che aiuta soggetto a rimanere attivo in mondo lavoro, avendo benefici da Assicurazioni legate a sua condizione lavoro e non dipendere da assistenza. -interviene regolando incontro domanda e offerta lavoro e promuovendo occupabilità Offerta lavoro complessiva o per specifiche categorie svantaggiate (orientamento, formazione..) - si sviluppa in 3 fasi:
- anni 50: formazione professionale e apprendistato e istituzione Collocamento;
- anni 70: peggioramento condizione economica crescita disoccupazione;
- anni 90: paradigma attivazione con promozione interventi per portare Ingresso rapido in mondo lavoro, togliendo eventuali ostacoli con: - disincentivi a immobilismo e condizionando sussidio a Dimostrazione di cercare lavoro.
- anni 50-70: - Italia attraversa crescita economica; settore agricoltura cede passo a industria E servizi;
- 1949, legge 264 (legge Fanfani) riformava sistema collocamento fondato su Monopolio pubblico: competenza affidata solo
Ministero del Lavoro
Il Ministero del Lavoro opera in collaborazione con la rete degli Uffici Provinciali per garantire la massima occupazione nel paese. È vietata qualsiasi altra forma di mediazione nella domanda e offerta di lavoro.
Il collocamento avviene attraverso tre modalità:
- Richiesta o chiamata numerica: il datore di lavoro fornisce il numero, la categoria e la qualifica delle assunzioni di cui ha bisogno.
- Richiesta o chiamata nominativa: il datore di lavoro seleziona direttamente il personale da assumere nelle aziende con meno di 5 dipendenti.
- Assunzione diretta: riservata solo per l'assunzione di parenti affini tramite concorso pubblico per il personale con funzioni di servizi familiari.
Nel 1955 è stato introdotto l'apprendistato per favorire l'occupazione dei giovani e acquisire competenze professionali. Tuttavia, spesso viene utilizzato dagli imprenditori per sfruttare manodopera sottopagata e beneficiare di sgravi fiscali. Il contratto di lavoro ha una durata massima di 5 anni e l'orario di lavoro settimanale non può superare le 44 ore. Gli stipendi corrispondono anche al 90% della paga base per la qualifica più bassa.
Nel 1962 è stato disciplinato il contratto di lavoro a tempo determinato per alcune categorie e prestazioni, come i lavoratori stagionali.
spettacolo, sostituire lavoratori assenti…) -1978, legge quadro su formazione professionale, ruolo centrale affidato a Regione per creare sistema pubblico formazione. -da 1970: -primi anni grave crisi economica e trasformazione mercato lavoro; crisi petrolio porta rincari materie prime e inflazione; diminuiscono occupazione e disoccupazione mentre crescono dal 1972 al 1992. -anni 80: -cresce ancora inflazione, aumenta spesa pubblica e tagli al personale meno qualificato; aumentano donne in mondo lavoro; in Europa e USA c'è deregulation (contenere inflazione e spesa pubblica, crescita occupazione..) -in Italia problemi di crescita inflazione e dissesto conti pubblici; governo introduce Prepensionamento e contrattazione blocco scala mobile; 1983, protocollo Scotti che porta nascita concertazione trilaterale (governo-confindustria-sindacati) e Contrattazione Craxi taglia decreto scala mobile. -1984, introdotti contratti solidarietà difensivi, che prevedono riduzione orariolavoro Per evitare esuberi personale, dando integrazioni salariali a operai e esterni; introdotti Anche contratto formazione lavoro, il part-time, abbattimento vincoli procedurali In assunzioni a favore di forme più libere.-introdotto prepensionamento che consente a donne di 50 e uomini di 55 anni (con Almeno 15 di contributi) di andare in pensione; introdotta indennità disoccupazione a requisiti ridotti per quelli che non potevano avere quella ordinaria; introdotto anche contratto formazione lavoro per i giovani per max 2 anni, per favorire occupazione giovanile; altre misure introdotte per favorire occupazione nel mezzogiorno d’Italia.
anni 90: -1992, firma trattato Maastricht di Unione europea, impegnava Italia a risanamento Conti pubblici e controllo inflazione; vincoli permettono rilancio concertazione; -1997, legge pacchetto Treu, riordina formazione professionale, crea nuova occupazione, regola contratti per fornire lavoro interinale; altri interventi creano nuova
occupazione con ricorso agevolazione lavoro a tempo parziale, lavori socialmente utili e definendo lavori pubblica utilità e borse lavoro per giovani del mezzogiorno; lavoro interinale: impresa fornitura lavoro temporaneo assume lavoratori mettendoli a disposizione di altra impresa per sue esigenze di solito temporanee; nel 2003 contratto prende nome di somministrazione lavoro subordinato.
1997, legge Bassanini, porta passaggio funzioni politiche attive lavoro e collocamento Da Stato a regioni e enti locali; possibilità imprese, società, cooperative.. svolgere Mediazione tra offerta e domanda lavoro dopo autorizzazione ministero. centri per impiego incaricati di orientare e aiutare soggetti con difficoltà inserimento Professionale e offrono servizi a imprese; riforma collocamento va in 2 direzioni: apertura a privati in attività intermediazione e riqualificazione collocamento pubblico; trasferisce a regioni funzione collocamento.
da metà anni 90 si passa
da tutela passiva disoccupazione a promozione inserimento Professionale persone in cerca occupazione, aiutata da strategia europea per Occupazione, legalizzando lavoro interinale, incentivare part-time, lavoro a termine.. -nuovi tipi contratto lavoro: lavoro interinale; lavoro a progetto; lavoro ripartito; lavoro a chiamata; apprendistato; part-time..8) Politiche educative e formativeAttivazione: -riforme iniziano anni 80 e realizzate primi anni 2000; riguardano promozione occupazione, attivazionePrivatizzazione e decentramento politiche-2003 legge Biagi: per regolare mercato lavoro, mette fine a modello garantista;-misure a sostegno reddito: aumento importo e durata trattamento disoccupazione; disoccupazione in casoSospensione lavoro.-politiche proattive: liberalizzazione SPI; disciplina contratto inserimento.-cresce occupazione e cala disoccupazione giovanile.Riforme scuola: -riforma Berlinguer (1996-1999): promossa da ministro funzione pubblica Bassanini, obiettivo Decentramentoamministrativo e trasferimento funzioni Stato a enti locali; composta da serie norme
Per delineare nuovo percorso studi da scuola infanzia a secondaria secondo grado a formazione Post-diploma, educazione adulti, università; istituita autonomia scolastica, dando poteri di Organizzazione didattica, ricerca e sperimentazione per realizzare offerta formativa a scuole e
Diventano elemento centrale governance territorio basato su rapporto con enti locali. -legge 2003 Moratti: fatta per riformare intero sistema scuola, per renderla meno costosa; inizia con sistema duale: -abolizione legge su cicli scolastici; - istruzione tecnica e professionale e formazione professionale passano a regioni, mentre sistema licei rimane sotto stato; ridimensiona investimenti scuola pubblica; privatizzazioni (gestione mensa privati, minor costi); finanziamenti dati in base a livello competenza studenti e numero iscritti; occupabilità- alternanza scuola lavoro.
-legge 2008 Gelmini: -avvia grande operazione
Razionalizzazione istruzione contagli a personale scuola, riducendo cattedre e cambiando tempo scuola; Gelmini attua interventi su scuola primaria per riportare modello scuola tradizionale, con voti numerici e maestro unico, e su scuola secondaria di secondo grado riprendendo la legge Moratti sui licei.
Legge 1989:
- Riforme per portare autonomia universitaria, vengono istituiti atenei e definiti statuti, università viene separata da pubblica amministrazione.
Legge 1999:
- Porta cambiamenti che adeguano università italiane con modello altri paesi unione europea, obiettivi: ridurre tempi per arrivare a titolo di studio e ridurre abbandoni; collegare preparazione culturale con formazione professionale; creare sistema di studi su 2 livelli laurea (3 più 2); introduce sistema crediti, per misurare carico di lavoro dello studente per l'apprendimento (lezioni, studio individuale, laboratori..) per non dare lavoro eccessivo allo studente.
Legge 2004:
- Sgancia corso di laurea specialistica da corso di laurea,
prendendo nome dilaurea magistraleTenendo durata 2 anni, con obiettivo incentivare più saperi; università ha maggiorautonomia in definireStudi riducendo vincoli ministero; introduce corsi interclasse, ibridi tra pedagogia efilosofia ad es. -attività extra-curricolari: tirocinio curricolare e orientamento lavoro (competenzaregionale); riconoscimento crediti attività professionalizzanti; Erasmus; placement.-con Treu inizia promozione occupazionale (università svolge mediazione a lavoro),promuovendo tirocinioCurricolare e rientra in progetti ministero promozione occupazione giovanile;obiettivo autonomia e svolgere esperienze extra-didattiche è preparare figureprofessionali nuove,che rispondano a rapida evoluzione di moderna società conoscenza.-politiche educative, formazione e lavoro guardano a promuovere occupabilità, che ègrado spendibilitàIndividuo rispetto a mercato lavor