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DOVE ANDARE PER UN'AGRICOLTURA INDOOR SOSTENIBILE?
- Migliorare l'efficienza nell'uso dell'acqua attraverso un'adeguata gestione della luce e una condensazione dell'umidità dell'aria
- Ridurre l'uso del suolo, attraverso adeguati sistemi di coltivazione, spaziatura dinamica delle piante e stratificazione delle colture
- Ridurre il fabbisogno energetico, attraverso l'adozione di sistemi di rigenerazione e migliorare l'efficienza d'uso dellaluce tramite un'adeguata gestione della luce (spettro, fotoperiodo e intensità)
- Miglioramento delle prestazioni ambientali PFAL abbinando cogenerazione, refrigeratore ad assorbimento ed elettricità fotovoltaica
- Scegliere adeguatamente le fonti di energia, le colture meno impattanti, una migliore composizione spettrale e un adeguato input di colture BIOSTIMOLANTI
I biostimolanti sono prodotti che vengono forniti alle piante in bassissime concentrazioni.
Sono in grado di migliorare il metabolismo della pianta ed aumentarne la qualità. La normativa attuale di riferimento comprende:
- Decreto Legislativo 75/2010
- Regolamento CE 2003/2003
- Regolamenti CE modificati dal nuovo regolamento: 1069/2009 e 1107/2009 e successive modifiche
I biostimolanti occupano un posto unico e recentemente riconosciuto nello spettro degli input delle colture. Possono avere diverse origini. Si possono produrre, infatti, da piante o parti di piante, alghe, materia organica o matrici di origine animale.
Che differenza c'è tra un FERTILIZZANTE ed un BIOSTIMOLANTE? Un biostimolante è assimilabile ad una vitamina, che attiva diverse risposte nell'organismo, ma non apporta grassi, proteine, zuccheri, ecc. Il fertilizzante (a base di azoto, fosforo, potassio), invece, è comparabile ad un piatto di pasta o una bistecca.
I mercati maggiormente coinvolti sono l'Europa (29,9%), poi la Cina e il Nord America. Nel mondo,
- alghe (macroalghe, quindi pluricellulari, e micro alghe, perciò unicellulari, ossia i cianobatteri come la spirulina)
- idrolizzati proteici (= proteine idrolizzate)
- sostanze umiche (= si trovano in natura e sono componenti dell'humus del terreno, cioè di quella frazione della sostanza organica completamente degradata, ossia foglie, rami, spoglie animali, ecc. e rielaborata dalla flora microbica del terreno fino ad ottenere un prodotto raffinato che interagisce con i contenuti chimici e fisici del terreno. Sostanze umiche sono, perciò, quei composti che derivano dalla degradazione e successiva resintesi della sostanza organica)
- microrganismi, i cosiddetti
PGPR (Plant Growth Promoting Rizhobacteria) sono batteri in grado di migliorare le capacità di crescita delle piante grazie ad associazioni simbiotiche con esse. Questi batteri colonizzano un sottile strato del suolo che circonda le radici delle piante, la rizosfera.
Estratti d'alga > sostanze umiche > sostanze azotate. Questi prodotti sono impiegati maggiormente nei prodotti orticoli, poi in quelli frutticoli e seminativi.
Hanno un'azione simile a quella indotta sulle piante da alcuni ormoni vegetali, tra cui auxine, gibberelline e citochinine, senza, però, contenere tali molecole. Il ruolo dei biostimolanti è quello di aumentare l'efficienza d'uso dei fertilizzanti apportati con le normali pratiche agricole (migliorare l'efficienza di assorbimento dei nutrienti forniti con la concimazione). Per questo motivo, quando si utilizzano i biostimolanti, la quantità degli
elementi nutritivi da apportare con la normale pratica di fertilizzazione può essere ridotta, con conseguente diminuzione dei costi di coltivazione e dei rischi di inquinamento.
Perché vi è una maggiore efficienza d'uso degli elementi nutritivi?
Perché è presente una differente morfologia delle radici.
Se si aggiungono biostimolanti alla soluzione nutritiva, si hanno radici con una morfologia diversa. Hanno un maggior numero di peli radicali, quindi sono più predisposte all'assorbimento ed all'esplorazione del substrato.
In immagine, la pianta a destra non è stata soggetta all'azione di biostimolanti. Quelle a sinistra hanno radici più lunghe, con più ramificazioni e peli radicali, quindi maggiore ancoraggio, assorbimento (maggiore superficie di assorbimento, in quanto vi sono più peli radicali) degli elementi nutritivi, precocità e caratteristiche qualitative.
Si tratta di fotografie
almicroscopio elettrico a scansione. È stato, inoltre, dimostrato che questi prodotti determinano una maggiore efficienza fotosintetica, favorendo l'accumulo di zuccheri nei frutti, l'allegagione, il miglioramento della pezzatura e della serbevolezza (= miglioramento di caratteristiche organolettiche e conservazione). Alcuni autori hanno evidenziato che i biostimolanti sono anche in grado di aiutare le piante a superare condizioni di stress causate da temperature estreme, siccità, eccessiva umidità della rizosfera, sovra o sotto-esposizione alla luce. I biostimolanti, per esplicare al meglio la loro funzione, devono essere somministrati in quantità adeguate a seconda della specie e della fase di sviluppo in cui si trova la pianta. METODI DI APPLICAZIONE DEI BIOSTIMOLANTI I biostimolanti vengono applicati in maniera differente a seconda della coltura. La modalità più diffusa è l'applicazione sulle foglie, poi sul suolo (esso, a volte,Presenta una quantità di microrganismi che vanno ad interferire con questi prodotti) e sui semi (per migliorare la germinazione).
UTILIZZO DI BIOSTIMOLANTI IN ITALIA PER COLTURA
Vengono impiegati principalmente in orticoltura (45%), poi sulla vite ed altre tipologie di colture.
CLASSIFICAZIONE BIOSTIMOLANTI
REQUISITI PER PFC6 (Categorie Funzionali del Prodotto) (BIOSTIMOLANTI DELLE PIANTE)
- Limiti sui metalli pesanti contaminanti: Cadmio, piombo, cromo esavalente, mercurio, nichel, arsenico inorganico
- Limiti sui patogeni: L'elenco è modellato sui limiti dell'OCSE per agenti di biocontrollo microbico e agenti patogeni specificati nella normativa sui sottoprodotti di origine animale
- Effetto dimostrato: Il prodotto deve avere gli effetti indicati (e questi devono essere all'interno degli effetti previsti nella definizione)
- Ulteriori requisiti di sicurezza per i componenti prima che possano essere utilizzati in qualsiasi prodotto
possono contenere microrganismi, compresi microrganismi morti o cellule vuote e elementi residui non nocivi dei supporti, su cui sono stati prodotti, che non hanno subito altra trasformazione che l'essiccamento, il congelamento o l'asciugatura. Sono elencati di seguito: Azotobacterspp., Micorrizze, Rhizobium spp., Azospirillumspp. Questi microrganismi vengono acquistati e distribuiti sulle radici delle piante perché si creano simbiosi. La promozione della crescita delle piante è uno dei principali ruoli svolti dai microrganismi PGP (Plant Growth Promoting). Tra questi, i rizobatteri, classificati come Plant Growth Promoting Rhizobacteria (PGPR), colonizzano le radici, e svolgono la loro azione instaurando con la pianta una relazione di simbiosi mutualistica, in cui i partner (detti simbionti) svolgono ciascuno una funzione importante o essenziale, contribuendo al benessere di entrambe le parti. L'azione di questi microrganismi porta a grandi benefici.
nell'ambito della sostenibilità ambientale, soprattutto per quanto riguarda il mondo agricolo, contribuendo all'ottenimento di piante e produzioni di qualità. COMUNICAZIONE MICRORGANISMO - OSPITE La comunicazione microrganismo-ospite (cross talk) avviene attraverso una serie di molecole prodotte da entrambi i simbionti, che sono in grado di influenzare il partner. Infatti, le piante producono regolatori e metaboliti secondari in grado di modulare la comunità microbica, anche in base alla fase di sviluppo. I microrganismi producono anch'essi metaboliti, che svolgono funzioni importanti nel rapporto tra i simbionti. In questo dialogo molecolare, l'interazione microrganismo endofita-ospite è altamente specifica, grazie anche alla co-evoluzione che ha permesso ai due simbionti di adattarsi l'uno all'altro.La simbiosi avviene tramite la produzione di molecole da parte della pianta e del microrganismo.
Vi è un continuoumiche in base alla loro solubilità in acqua. Le sostanze umiche possono essere suddivise in tre categorie principali: acidi fulvici, acidi umici e humina. Gli acidi fulvici sono i più solubili in acqua e sono costituiti da molecole di dimensioni più piccole. Gli acidi umici sono meno solubili e hanno dimensioni molecolari più grandi. La humina è la frazione meno solubile e ha dimensioni molecolari ancora più grandi. Le sostanze umiche svolgono diverse attività biostimolanti sulle piante. Innanzitutto, migliorano la struttura del suolo, aumentando la sua capacità di trattenere acqua e nutrienti. Inoltre, favoriscono lo sviluppo delle radici, aumentando la loro capacità di assorbire acqua e nutrienti. Le sostanze umiche stimolano anche l'attività dei microrganismi benefici nel suolo, migliorando la fertilità del terreno. Le sostanze umiche possono essere utilizzate come fertilizzanti naturali per migliorare la crescita e la salute delle piante. Possono essere applicate direttamente al suolo o utilizzate come ingredienti in compost e concimi organici. Le sostanze umiche sono particolarmente utili in terreni poveri di sostanza organica o in terreni coltivati intensivamente, dove l'equilibrio biologico del suolo può essere compromesso. In conclusione, le sostanze umiche svolgono un ruolo importante nel favorire la comunicazione tra le piante e il suolo. Grazie alle loro proprietà biostimolanti, migliorano la salute delle piante e la fertilità del terreno.e che si formano durante il processo di decomposizione della materia organica. Queste molecole sono composte principalmente da carbonio, idrogeno, ossigeno e azoto, e possono contenere anche piccole quantità di altri elementi come zolfo e fosforo. Le sostanze umiche sono molto importanti per la fertilità del suolo, in quanto migliorano la sua struttura, aumentano la capacità di ritenzione dell'acqua e favoriscono lo sviluppo delle radici delle piante. Inoltre, agiscono come serbatoio di nutrienti, rilasciandoli gradualmente nel terreno e rendendoli disponibili per le piante nel corso del tempo. Le sostanze umiche sono anche utilizzate come fertilizzanti organici, in quanto forniscono nutrienti alle piante in modo naturale e sostenibile. Inoltre, possono contribuire a ridurre l'erosione del suolo e a limitare l'inquinamento delle acque sotterranee. In conclusione, le sostanze umiche sono composti organici di origine naturale che svolgono un ruolo fondamentale nella fertilità del suolo e nella crescita delle piante. La loro presenza e il loro utilizzo corretto possono contribuire a migliorare la qualità del suolo e a promuovere una agricoltura sostenibile.