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SVILUPPO PRENATALE

-8 settimane: sussulti e primi movimenti globali;

-15 settimane: percezione del dolore, le sofferenze prenatali sia fetali che della madre

possono incidere sulla disposizione con cui il bambino viene al modo (più ansiosi);

-20 settimane: riconoscimento voce della madre che può essere riconosciuta dopo la

nascita;

-processi di assuefazione cioè diminuzione della reattività ad uno stimolo ripetuto, non

sono uguali per tutti e alcuni genetici li diminuiscono;

-32 settimane: tracce di sonno REM, perciò si ipotizza il sogno fetale, l’attività mentale è

quindi già più sviluppata di quanto si credeva anni fa; si sono sviluppate le aree cerebrali

di apprendimento e memoria.

Riflessioni sull’unicità dell’esperienza con la madre biologica, anche se un caregiver

estraneo è meglio di una cattiva madre.

LE PRIME FASI DELLO SVILUPPO COGNITIVO

PIAGETalle radici dello sviluppo cognitivo ci sono gli schemi sensomotori che il

bambino si crea. Ritiene che il bambino sia in grado di utilizzare strumenti creandosi

prima delle rappresentazioni (nei primi due anni di vita).

Piaget ha insistito sul fatto che il bambino scoprisse il mondo da solo, mentre nella scuola

russa si è insistito sul fatto che è importante l’accompagnamento dell’adulto,

l’interazione, per favorire anche lo sviluppo del linguaggio.

Periodo sensomotorio

-1° stadio_ 0/1,5 mesi_ esercizio dei riflessi, attività geneticamente determinata che viene

in parte modificata e si generano nuovi achemi;

-2° stadio_ 1,5/4 mesi_ reazioni circolari primari, l’attività si modifica in base

all’esperienza (conseguenze);

-3° stadio_ 4/8 mesi_ reazioni circolari secondarie, un’azione che ha provocato

casualmente uno spettacolo interessante viene ripetuta fino a creare un nuovo schema

d’azione_ progressivo coordinamento di prensione e visione;

-4° stadio_ 8/12 mesi_ coordinazione schemi secondari e utilizzo in situazioni nuove,

criterio per valutare il grado di intelligenza sensomotoria è la progressiva coordinazione

tra mezzi e scopi;

-5° stadio_ 12/18 mesi_ reazioni circolari terziarie, il bambino cerca novità, il risultato

interessante scoperto casualmente viene indagato e modificato per studiarne la natura, il

bambino scopre le proprietà funzionali degli oggetti; in questo periodo Piaget colloca i

comportamenti del supporto, della cordicella e del bastone;

-6° stadio_ 18/24 mesi_ il bambino è capace di anticipare con rappresentazioni i mezzi

per risolvere un problema, anche se non sono presenti nel campo visivo (incrocio tra

attività rappresentativa e sensomotoria). Il bambino non procede più pèer prove ed errori,

c’è una intuizione, un atto mentale, un insight.

SCHEMI COGNITIVI_ 20 mesi_ rappresentazione di una classe di oggetti, schemi

astratti di oggetti simili. Non fanno parte dell’attività sensomotoria; attività cognitiva

indipendente dall’azione motoria. In questa fase c’è un uso di parole onomatopeiche per

indicare gli oggetti.

Parallelamente alla costruzione dell’intelligenza sensomotoria il bambino sviluppa una

costruzione della realtà: il bambino prima concentrato su di sé, esce dal proprio corppo e

comincia una costruzione degli oggetti, dei rapporti spaziali, temporali e causali. Ciò

contribuisce a creare per il bambino un mondo più prevedibile. Costruzione

dell’OGGETTO PERMANENTE: per i bambini molto piccoli gli oggetti non hanno una

esistenza se scompaiono alla vista. La ricerca più recente ha dimostrato che ciò è vero se

scompare per molto tempo, altrimenti a 3-4 mesi c’è una permanenza limitata. L’oggetto

permanente compare a circa 8 mesi, quando i bambini cercano l’oggetto anche se viene

nascosto alla loro vista. Oggetto e spazio però sono ancora fusi, se l’oggetto c’è è perché

è lì. Dopo invece il bambino cerca l’oggetto anche da un’altra parte.

Dai 24 mesi Piaget pone l’inizio della FUNZIONE SEMIOTICA O SIMBOLICA

RAPPRESENTATIVA. Correlazioni fra lo sviluppo delle relazioni affettive e quello

cognitivo. L’attività rappresentativa si sviluppa con le immagini mentali, il linguaggio,

l’imitazione differita, il disegno, il gioco simbolico.

Concetto di STADIO: il passaggio è caratterizzato da modifiche qualitative delle strutture

cognitive. Ogni stadio è una totalità strutturata in equilibrio. Ogni stadio non solo deriva

dal precedente, ma lo incorpora e lo trasforma. Gli stadi si succedono in modo universale.

INVARIANTI FUNZIONALI: sono modi di procedere della mente; organizzazione

(strutturazione cognitiva) adattamento (processo di riorganizzazione delle conoscenze

acquisite per assimilazione e accomodamento che porta ad una modificazione delle

strutture) equilibrazione (tra organizzazione e adattamento). Sono schemi d’azione e

mentali (riconoscimento classi oggetti). Secondo Piaget gli schemi d’azione si

interiorizzano e diventano schemi mentali. Per esempio l’atto dell’imparare ad aprire la

porta è la base per la rappresentazione mentale dell’aprire.

Nelle ultime opere di Piaget il periodo da 2 a 7 anni è chiamato dell’attività

rappresentativa, ma in realtà anche prima c’è rappresentazione mentale, cioè un processo

simbolico in cui c’è un significato in relazione a un significante. Questo deve essere

accettato dalla convenzione sociale, come accade per il linguaggio. Alcuni studiosi

notavano che non in tutta l’attività rappresentativa c’è questo fenomeno (il sogno diventa

processo simbolico quando c’è qualcuno che interpreta).

IMITAZIONE DIFFERITA: non è un processo totalmente passivo perché il bambino

deve prima osservare, poi rappresentarsi quello che ha visto, poi rimetterlo in atto

rielaborandolo. Script rappresentazione di eventi che hanno una sequenza e a volte una

gerarchia; particolarmente importanti per l’attività imitativa. Teoria dell’apprendimento

sociale di Bandura o come la chiama lui teoria social cognitiva. Nell’attività imitativa c’è

un desiderio di approvazione da parte dell’adulto, ma anche una automotivazione

intrinseca. Ci può essere anche una componente di gioco.

N.B. le capacità sensomotorie non cessano di svilupparsi dopo i primi due anni, ma si

accrescono ogni volta che il bambino impara a usare uno strumento. C’è il rischio però

che vengano messe da parte da altre cose di impatto, come la televisione.

GIOCO SIMBOLICO: attività che è sempre automotivata, alimentata sia da bisogni

cognitivi, che affettivi, che sociali, già da quando il bambino è molto piccolo. Il bambino

realizza delle scene in cui lui è il padrone della situazione, trasportandovi il suo mondo

interno e controllandola con il linguaggio e con le modificazioni. Piaget ha sostenuto che

nel gioco simbolico entrano elementi di natura inconscia (ansie, paure…). Nel momento

in cui si realizzano simbolicamente diventano più controllabili. Anche il linguaggio ha

questa funzione. La possibilità di dar luogo a giochi simbolici più complessi dipende

anche dalle altre capacità, come il possesso di un ricco linguaggio.

Nei primi due anni di vita si formano le relazioni fondamentali tra il bambino e le persone

che si occupano principalmente di lui. Questa fase dello sviluppo relazionale è descritto

da due teorie principali: le teorie psicanalitiche e la teoria dell’attaccamento. La prima lo

fa attraverso l’analisi della storia di vita degli adulti, soprattutto Freud, mentre altri si

sono dedicati all’osservazione diretta, per esempio Melanine Klein in ambito di sedute

psicanalitiche, ma altri anche in ambienti naturali. Nonostante le diverse ricerche ci sono

punti di convergenza: per esempio sebbene i processi di costruzione delle relazioni

comincino subito alla nascita, esistono periodi sensibili per l’attaccamento, cioè periodi

in cui c’è un forte amore per una persona con cui si consolida una relazione. In

particolare è importante il secondo semestre del primo anno di vita, in cui si verifica la

conquista della PERMANENZA DELL’OGGETTO. Secondo Piaget c’è una

correlazione tra questa capacità sul piano cognitivo e la costruzione di una relazione

affettiva. Spitz individua in questo periodo l’angoscia dell’ottavo mese (il bambino ha

una reazione negativa alla comparsa di un estraneo in assenza della madre). Ciò avviene

perché si è stabilito un forte attaccamento alla figura della madre. N. B. è da notare la

correlazione tra la permanenza dell’oggetto e l’investimento libidico della figura

relazionale. Ciò può anche spiegare perché le separazioni in questo periodo possono

essere particolarmente dolorose per il bambino.

Spitz suppone che ci sia una fase iniziale pre-oggettuale, in cui non c’è un a vera

relazione tra il bambino e il caregiver, dove non c’è una differenziazione tra il bambino e

la madre. A tre mesi, quando compare il sorriso di risposta, c’è la fase dell’oggetto

precursore, in cui non c’è una relazione preferenziale, ma una generale relazione sociale

col mondo. Infatti il sorriso riguarda la risposta a configurazioni del volto umano (quindi

anche maschere e immagini proiettate). Solo dall’8 mese compaiono relazioni oggettuali.

Spitz è stato il primo a studiare in maniera sistematica gli effetti delle carenze affettive.

Ha mostrato come queste erano connesse a una non maturazione delle capacità

comunicative e cognitive.

Psicologia genetica, Piaget studio dello sviluppo delle funzioni mentali al fine di

studiare la psicologia generale (per capire e studiare l’intelligenza bisogna studiare come

si sviluppa).

Matrice comune delle teorie psicanalitiche dello sviluppo: rapporti tra sviluppo

psicosessuale, cognitivo e affettivo.

Spitz è stato il primo a usare l’osservazione diretta e dei test per misurare l’intelligenza

dei bambini e le loro capacità comunicative. Spitz è stato fortemente rivalutato in età

contemporanea rimanendo un autore importante, soprattutto per quanto riguarda le

deviazioni nelle relazioni madre-bambino. Secondo Spitz ci sono due oggetti materni,

uno buono e uno cattivo, verso cui è indirizzata la pulsione distruttiva. Al sesto mese le

due visioni si fondono nella figura reale della madre. Spitz si occupa molto della capacità

di tollerare la frustrazione, essenziale nella crescita umana, cioè la capacità di rallentare,

ritardare la scari

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
17 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher VeroG91 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Caprin Claudia.