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IL BAROCCO MUSICALE

A livello musicale, si colloca tra il 1600 e il 1700 (più verso questo periodo).

Concetto che nasce da Leibniz e dalle Monadi, ovvero case a due piani dove, al

pianoterra sono presenti cinque finestre, come i cinque sensi; dall'esterno,

arrivano delle forze date dalle esperienze, che generavano vibrazioni che

vengono trasmesse al piano superiore, dove non ci sono finestre; le vibrazioni

si ripiegano quindi su sé stesse. Quest'idea della 'piega' la si ritrova in quasi

tutta l'arte barocca ('Estasi' di Santa Teresa di Bernirù (?) ). La musica di questo

('Fantasia in Do

periodo non è mai lineare, soprattutto in ambito tedesco

minore'). La tendenza di queste pieghe tende all'infinito, nonostante la piega

sia in sé finita. A questo si collega il concetto di labirinto, che viene visto come

infinito e composto da pieghe. In musica, nel Barocco si ritrova l'idea di

labirinto, ad esempio, nei passaggi solistici che risultano come percorsi

complessi che fanno 'perdere l'orientamento'. Lo stesso vale per la polifonia

che si sviluppa in questo periodo, e anche per quanto riguarda l'armonia,

spesso ambigua. Altro concetto, il gioco degli specchi, che nella reggia barocca

era sempre presente con dei saloni composti interamente da specchi; in

musica, questa idea è frequente con corrispondenza tra posti di due voci. Ad

esempio, nella fuga con gli ingressi svasati degli strumenti Il concetto di finito e

infinito porta a Dio, colonna portante del Barocco->in musica, si vede

nell'espressione delle emozioni (nel Barocco, c'è un solo stato emotivo, il

cosiddetto 'affetto'). Spesso le composizioni sono monotematiche ed hanno lo

scopo di esprimere un concetto teorico. Non solo trascendentale, ma

'scientificità' della musica: c'è necessità di trovare nella musica regole di fisica

e matematica. Ad esempio, per studiare l'armonia ci si basa sulla fisica,

prendendo la serie di armonici (dall'accordo maggiore si ricavano gli armonici).

Non è lo stesso per gli accorsi minori, non esistevano ancora. In questo periodo

Temperamento->

si sviluppa il concetto di tonalità (armonia, Melodia, Forma).

problema analizzato e teorizzato in questo periodo. Si parte dal pensiero di

Pitagora e dal mito per cui, dal luogo in cui lavoravano i fabbri, uscivano delle

note che erano in rapporto matematico tra loro, e le spranghe producevano

note diverse a seconda della loro lunghezza. Così, costruisce il 'monocordo' (?),

cercando di riprodurre quelle note su una corda, piuttosto che su una spranga.

Cerca sul 'monocordo' (?) una nota, muove il ponticello e cerca la nota

immediatamente sopra, a metà della corda. Però è un assunto teorico

sbagliato, come quello di tonalità: per ottenere i vari modi di accordare lo

strumento si modificano leggermente i valori trovati da Pitagora. Il sistema

produttivo, nel periodo Barocco, si eseguiva a corte: solitamente si aveva un

musicista fisso, stipendiato, che componeva, pur rimanendo a livello 'familiare'

nella corte. Nel 1700, sorgono le prime sale d'ascolto, per le quali si

acquistavano biglietti: questo porta alla nascita del concetto di competizione,

di 'marketing'. In Italia, si aveva ancora il sistema antico; solo dopo anni si

arriva alle sale d'ascolto. Eccezione: l'Ospedale della Pietà, dove le orfane

venivano indirizzate alla musica. I teatri erano più luoghi di intrattenimento: a

dominare erano i grandi cantanti che, spesso, avevano ruoli fissi e voci acute,

che era la caratteristica che colpiva di più. In particolare, la voce dei 'castrati',

che nasce da una visione distorta di una pagina della Bibbia. Una lettera di San

Paolo, interpretata come 'le donne non possono cantare'. Si comincia ad

utilizzare il coro di bambini e poi si passa ai castrati. Tra i più famosi: Severino

(?) e Farinelli. L'extramusicalità diventa elemento elaborato, e accade

soprattutto in ambito francese (all'interno di una triade europea di stili, insieme

al barocco italiano e tedesco). Il barocco imita la Natura, imitazione

migliorativa, eliminando tutte le caratteristiche negative di questa, solo la

perfezione: dunque non la natura tale e quale, ma andando a mirare al

potenziale della natura, traducendolo in musica. Questo interessa si incontra

soprattutto nel repertorio clavicembalistico, strumento a tastiera più diffuso in

quel periodo: il più importante compositore di pezzi clavicembalistici è François

Couperin, caratteristico per la sua eleganza, presente anche nel suo repertorio.

Ogni suo brano presenta nomi ricollegabili alla natura ('papillon'; 'l'anguille';

'les abeilles'; 'la tenebreuse', etc.). Questa imitazione della natura di prolunga a

Rameau, al quale si aggiunge una nota umoristica ('la poulle'->la gallina, etc.).

Un compositore italiano che assimila questa ricerca di imitazione della natura è

Antonio Vivaldi: nato e cresciuto a Venezia che, in quel periodo, era una città,

per quanto sfarzosa, era dominata dalla peste e vittima dei saccheggi,

soprattutto dei turchi (città del punto di vista militare e economico molto

debole); la maggior parte della musica strumentale di quel periodo passa dagli

ospedali, luoghi in cui si formavano piccole orchestre, e dalle chiese,

soprattutto San Marco che, grazie alla sua pianta a croce, presenta un'acustica

notevole (infatti si sperimentò la divisione in gruppi di musicisti che si

disponevano nei vari bracci della chiesa->distribuzione nello spazio dei

musicisti). Vivaldi si forma sotto la guida del padre e, per poter salire la scala

sociale, prende i voti, seguendo la carriera da sacerdote (venne definito 'prete

rosso', a causa dei suoi capelli); iniziando a celebrare la messa, ogni domenica

abbandonava l'altare, con la scusa di avere l'asma (in realtà, non aveva sbatti);

a causa di ciò, venne esonerato e gli venne assegnato il compito di occuparsi

dell'educazione musicale all'interno dell'Ospedale della Pietà; inizia anche a

viaggiare per il mondo e, a Mantova, incontra Anna Giraud, cantante, con la

quale ha una storia (anche qui usa il jolly dell'asma quando venne convocato

dal Vaticano). In Europa, la sua popolarità si diffonde a Parigi e, soprattutto, a

Vienna, dove poi morì; oggi, le sue partiture sono conservate a Torino, alla

Biblioteca Nazionale Universitaria, nelle raccolte 'Foà' e 'Giordano' (sono

conservate in questa città in quanto, dopo la morte di Vivaldi, le partiture

passarono al fratello, che le vendette a nobili Durazzo che si divisero il fondo,

metà del quale finì, appunto, alla Biblioteca; Vivaldi rimase praticamente

sconosciuto fino alla prima metà del '900, che venne riscoperto grazie ad un

musicologo). Vivaldi è il massimo rappresentante del 'concerto' (concerto

inteso come genere musicale, significato del quale può derivare o da 'cum-

(

certare, ovvero lottare insieme, o da 'conserere', ovvero mettere insieme) il

concerto è una composizione musicale per più strumentisti in cui uno o più

,

intervengono come solisti, mentre gli altri agiscono come gruppo) che, nel suo

repertorio, presenta caratteristiche simili in ogni brano: caratteristica del

concerto è il dialogo, la conversazione, organizzato secondo tre principi: 1) la

'tecnica alternativa' (il concerto, formato da tre movimenti, che si continuano

ripieno,

ad alternare->momenti in cui suona tutta l'orchestra, il tutto, ovvero il

e momenti solistici, i soli, in cui suonano due violini + basso continui, ovvero il

concertino); 2) la polarizzazione, ovvero le parti solistiche sono più importante

secondo due gerarchie (professionale e sociale; nel tutto suonavano anche i

principianti, mentre nei soli suonavano solo i professionisti); 3) la ripetizione, di

alcuni modelli rimico-melodici, che può prendere forma secondo tre modalità-

>la progressione, in cui le battute sono tutte uguali ma discendono verso il

basso o verso l'alto; gli effetti di eco, ripetizione di una stessa idea ma

attenuata; i ritornelli, ovvero quando suonano i tutti si sente sempre lo stesso

tema (con i soli si sente materiale nuovo). I concerti solistici presentano un

violino solista.

Composizioni= 'Le Quattro Stagioni' (1725), che fanno parte dell'insieme 'Il

Cimento (ovvero 'mediazione') dell'Armonia e delle Invenzioni'. Questo cimento

è rappresentato dalle Stagioni, ognuna delle quali è costituita da: 1) sonetti,

ovvero una 'descrizione' della stagione di riferimento; 2) analogia visiva e

sonora; 3)miglioramento della natura, vista come portatrice di gioia; 4)

gestualità.

LA PRIMAVERA

I° movimento (allegro)

Inizio associato al primo verso del sonetto, al quale associa la prima sezione

musicale

Sezione A: si ritrovano gli effetti di eco (la prima frase forte, la seconda forte);

suona il tutto; (sonetto: giunt'è la primavera)

Sezione B: analogia sonora col mondo degli uccellini (sonetto: canto degli

augelli), attraverso il 'trillo' del violino; suona il solo.

Sezione A': ritornello

Sezione C: è un 'tutti' in cui quindi si presenta del materiale nuovo; i violini,

accompagnati dal clavicembalo, presentano una gestualità, in quanto ricordano

o il vento o un ruscello e presentano un movimento ripetitivo; (sonetto: e i

fonti, allo spiral de' zeffiretti con dolce mormorio scorrono intanto).

Sezione A': ritornello

Sezione D: dialogo tra acuti e gravi, i quali costituiscono i 'tremoli', che

ricordano il temporale, che però non spaventa->natura 'sempre bella';

alternanza tra tutti e soli; (sonetto: vengon' coprendo l'aer di nero amanto e

lampi e tuoni ad annuntiarla eletti).

Sezione A': ritornello

Sezione E: (sonetto: indi tacendo questi, gli augelletti rornan di nuovo al lor

canoro incanto), suonano i soli -> ‘dopo il temporale, tornano gli uccellini e

riprendono il loro canto’

Sezione A': ritornello

II° movimento (adagio)

Tema del violino solo, che segue una melodia acuta; ritmo sincopato, dato dalla

viola; idea simile al 'trillo', dovuto dal primo e secondo violino. Vivaldi vuole

rappresentare una danza pastorale; alternanza tra soli e tutti. -> in primo piano

si ode il primo violino che descrive il sonno del capraro; la viola solista riprende

il respiro del fido cane lì a lato; sensazione di grande pace e tranquillità;

III° movimento (allegro)

Sezione A: danza pastorale; tu

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Publisher
A.A. 2018-2019
18 pagine
3 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/07 Musicologia e storia della musica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher CGattons di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della musica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Malvano Andrea.