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SISTEMA
V =
P 2
scrittura che va uguagliata alla prevalenza del circuito è quella del SISTEMA
• N.B. Fai sempre attenzione all’ unità di misura in cui viene espressa la curva della pompa
[ ]
3
m
́ ́
2
H V : V
=100−42
Es. bisogna sempre riscriverla in forma
P h
[ ] [ ]
3 3
m m
́ ́
2 2 V
→ H V
=100−42∗3600 ma questa volta è espressa in
P
s s
DETTAGLIO CAVITAZIONE
• Si tratta di un fenomeno che si innesca qualora la pressione minima all’ interno della
macchina raggiunge un valore MINORE della pressione di saturazione dell’ acqua ( e dei
gas in essa disciolti )
• Le conseguenze meno gravose sono la riduzione dell’ area di passaggio ( in uscita ) alla
v
macchina dovuta al formarsi di bolle con conseguente aumento della velocità e
2
quindi riduzione di lavoro ( triangoli di velocità INSTABILI )
• Uno degli effetti più importanti si verifica nel caso in cui la pressione diminuisce a tal punto
da far implodere la bolla di vapore che porta a rottura le pale della girante.
• Posso ottenere altezze di installazione negative (interro la pompa)
• Ricorda che in caso di acqua distillata ed assenza di perdite nei condotti di aspirazione l’
P ATM m
≅10,33
altezza massima di installazione è γ NPS H NPS H
>
• Lo studio della cavitazione si limita all’ imporre D R
NPS H x
• Si può definire a partire dal bilancio tra ingresso MACCHINA e sezione
D
( INTERNA alla macchina ) imponendo che la pressione minima ( valutata nella sezione
p p p p
2
+ +
p v
v SOL v SOL
x → NPS H ¿ ¿
= + − [m]
) sia minore di D
γ γ 2 g γ
• Da un bilancio tra la sezione del bacino e l’ ingresso della macchina si ha che
2 2
p p v
− −v
2 1 2 1 z
−Y = + + −z1
ASP 2
γ 2g NPS H H
=NPS
Sostituendo la scrittura di ( incipiente cavitazione ) consegue che
D R
2 2
P P P
( )
− +
P P P v v
+ 1 v sol
v sol 1 1 1
H z → z H
( ) ( )
−Y =NPS + − − + −z −z = −Y −NPS +
ASP R 2 1 2 1 ASP R
γ γ 2g γ 2g
TURBINE IDRAULICHE
• Il salto motore è definito come l’ energia disponibile alla macchina, date le condizioni dell’
impianto
• Si può legare il salto motore della macchina al SALTO GEODETICO ( differenza di quota
g H z
( )
= −z −Y −Y
dei bacini ) tramite un bilancio energetico N.B. il
m MONTE VALLE ASP MAN
salto motore è minore del salto geodetico, sono UGUALI nel solo caso in cui le perdite
siano nulle
• Il rendimento di una macchina operatrice idraulica si definisce come
g H −l
l m w
η= =
g H g H
m m g H =l+l
• Fai attenzione che in questo caso vale la relazione ossia che la massima
m w l−l H
l =g
energia disponibile è la prevalenza ( nelle pompe era in quanto )
w P
PELTON
• La pelton è l’ unica turbina la quale non interagisce in maniera diretta con il fluido di lavoro,
esistono degli ugelli che lo convogliano alle pale con lo scopo di accelerare la corrente.
• I triangoli di velocità sono particolari, in ingresso si ha un parallelismo tra le velocità
( assoluta, trascinamento, relativa ) in uscita segue l’ andamento delle pale
• Le pale sono a doppio cucchiaio per equilibrare le spinte sui cuscinetti
• N.B. si avrebbe un lavoro massimo in caso di velocità (relativa) all’ uscita parallela a quella
in ingresso ( di verso opposto ) ma questo causerebbe un’interferenza con la pala
β
successiva quindi è bene avere negativo MA non troppo.
2
• Il salto motore si può sempre vedere come trinomio di bernoulli valutato tra monte e valle
da qua derivano i bilanci utili allo studio della macchina √
v g H
= −l
• La velocità in uscita dall’ ugello ( ingresso macchina ) si calcola come e
1 m w
UG
v 1
φ= 1)
(¿
ID
si usa caratterizzare le perdite nell’ ugello con un coefficiente dove la
v 1 ℜ
velocità ideale si calcola ipotizzando nulle le perdite nell’ ugello
• Facendo un bilancio al rotore come osservatore relativo si ha che +
2 2 2 2
( )
p p w u
( ) −w −u
2 1 2 1 2 1
l+ q= u g z
( ) ( )
−u + − + −z + −( ) ma sappiamo che lavoro,
2 1 2 1
ρ ρ 2 2
calore, differenza di quota, differenza di pressione, differenza di velocità di trascinamento
2 2
w −w
2 1
u
( )
−u =( )
(macchina assiale) sono NULLE quindi il bilancio si riduce a e
2 1 2
ricordando che la variazione di energia interna è causata dalle irreversibilità nella macchina
2 2
w −w
2 1
l =( )
possiamo scrivere wROTORE 2 l =0
• Dall’ ultima equazione puoi dire che, supposta la macchina ideale ( ) ,
w ROTORE
w =w quindi si definisce un coefficiente che tiene conto delle perdite nel rotore
ℜ
2 1
ID w w
ℜ
2 ℜ
2
ψ= ψ=
e nel caso ideale il coefficiente si definisce come
w w
2 1 ℜ
ID
• Per scrivere il lavoro si sfruttano gli stessi accorgimenti di sempre
l=u v w w sin β v ψ w sin β u−φ v ψ v sin β
(
( ) ( ) ( ) ( ) ( )
−v =u +u−v =u +u−φ =u + =u −u +u−φ
2 1 2 1 2 2 1 1 2 1 1 2
TG TG TG TG
u φ
( )
2
K →l ψsin β
( )
= =u −1 −1
definendo p 2
v K
1 p
ID K
• Tirando le somme e scrivendo l’ espressione del rendimento in funzione di si nota
p φ
k
η =
che la curva che descrive è una parabola (negativa) con massimo per p 2
• Il salto motore è espresso come “ La variazione di energia meccanica tra ingresso
macchina e bacino di valle, espressa in unità tecniche” cit. Spinelli
g H =Τ −Τ
• Il salto motore lo devi calcolare come siccome le
M INGRESSOMACCHINA VALLE
grandezze all’ ingresso della macchina generalmente NON sono note si fa un bilancio dell’
energia meccanica tra MONTE ed INGRESSO MACCHINA così da riscrivere
Τ INGRESSOMACCHINA g H z
( )
=g −z −Y
Dovrei ottenere un ‘ espressione del tipo N.B. è
m MONTE VALLE CONDOTTA ASP
sempre minore ( o al più uguale ) del salto geodetico v
• Variando la sezione dell’ ugello regolo la portata MA varierà anche la velocità o
1
v che sia in quanto variando la portata variano le perdite e la velocità dipende anche
1 ID
dalle perdite. ( beh ci siamo capiti )
TURBINE A REAZIONE
• La cavitazione nelle turbine si deve studiare sul lato di mandata: il bilancio sulla sezione
x si esegue allo scarico e si ricava ( in analogia alle pompe )
2
p v p p
+
2 2 v sol
NPS H = + −
D γ 2 γ
Facendo un bilancio tra lo scarico ed il serbatoio di valle si ottiene
2 2 2 2
l−l Y p v p v P v
−p −v
w DIFF VALLE SCARICO VALLE SCARICO SCARICO SCARICO VALLE VAL
z →
( )
− = + + −z + = +
VALLE SCARICO
g g γ 2g γ 2 γ 2g
NPS H
dalla scrittura di ottengo
D 2
p p P v l−l Y
+
v sol VALLE VALLE w DIFF
NPS H z
( )
+ = + + −z − + dalla quale si
D VALLE SCARICO
γ γ 2g g g
p p p Y
+
VALLE v sol DIFF
z H
−z = − + −NPS
ricava VALLE SCARICO D
γ γ g
• N.B. In una turbina le perdite nel diffusore RIDUCONO il rischio di cavitazione nella
macchina p −p
1 2
• Il grado di reazione è sempre definito come ossia come salto di pressione a
ρg H m 2
v 1
χ=1−
cavallo della macchina fratto salto motore e si può riscrivere come 2g H m
(v =0)
• Una macchina ottimizzata ha velocità ASSOLUTA allo scarico assiale 2T
• Il salto motore scrivilo sempre come differenza tra trinomio all’ ingresso della macchina e
T −T
trinomio al bacino di valle , tale espressione si può sempre riscrivere come
1 VALLE
composizione dei trinomi valutati tra altre sezioni n
• Occhio quando devi utilizzare Baljè , molte volte viene fornito o qualche altro
ω D
parametro e piuttosto che è già definito. Incrociando la linea a rendimento
s s
ottimizzato si ricava il valore mancante
• Occhio che la velocità calcolata dal bilancio tra monte e macchina non è la velocità in
ingresso alla GIRANTE bensì la velocità in ingresso allo statore, non la posso usare per
definire il triangolo di velocità
• Analogamente la velocità all’ uscita del diffusore NON corrisponde alla velocità in uscita alla
́
V
v =
girante, si può calcolare a partire dalla portata come DIFFUSORE A DIFFUSORE
• Quando si analizzano le perdite al diffusore ricorda sempre che oltre al coefficiente di
perdita distribuita ( pari ad una parte della quota cinetica o comunque calcolabile ) bisogna
SEMPRE aggiungere una quota cinetica che tiene conto della perdita localizzata
0.5 →
Es Perdite nel diffusore pari a quote cinetiche le perdite effettive saranno
2 2
0.5 v 1 v
+
2 2
MACCHINE TERMICHE
• L’ entalpia si ottiene applicando un arresto adiabatico della corrente, ipotizzando di valutare
un fluido ( comprimibile ) in un tubo e scrivendo il bilancio di energia
2 2
v v v
2 1 =0
l+ q=h −h + − dovendo arrestare il fluido inoltre in un tubo
2
2 1 2 2
2 2
v v
1
l ,q=0 → h →h
+ =h =h+
1 2 TOT
2 2
In sezioni in cui non si compie lavoro l’ entalpia TOTALE si conserva sempre
δH =c (T −T )
• Partendo dalla definizione di entalpia per un gas perfetto si ha che si
p 2 1
2
v 1
h T → …
( )
( ) ( )
−h =c −T =c
può allor scrivere che si definisce la temperatura
TOT 1 P TOT 1 P
2
2
v 1
T =T +
TOTALE come TOT 1 2 c P
• Se faccio lo stesso discorso a cavallo della girante, mi accorgo che la variazione di entalpia
totale coincide con il lavoro della macchina