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GC;
- quindi, il ruolo del metaboriflesso nel regolare il flusso muscolare dipende da quanto esso influenza
la GC;
- secondo la legge di Poiseuille, il fattore più importante per il flusso è il raggio, che sottolinea il ruolo
della vasocostrizione.
- con una GC costante, un aumento di PA fa aumentare il flusso ai muscoli attivi se la
vasocostrizione è più pronunciata nei distretti inattivi.
- durante l’esercizio dinamico, il metaboriflesso funziona in due modi:
- se la GC e le resistenze vascolari nei distretti inattivi aumentano la PA, il flusso nei muscoli
attivi aumenta per aumento della pressione di perfusione;
- se la GC si riduce o non riesce a far fronte alla richiesta muscolare, il metaboriflesso
mantiene il flusso operando sulla vasocostrizione dei muscoli attivi.
- durante l’esercizio statico, la vasocostrizione riflessa aumenta la PA per vincere le resistenze
meccaniche al flusso. La vasocostrizione attiva spesso riduce il flusso anche nei muscoli attivi.
Riduzione riflessa del flusso ematico:
- esercizio dinamico:
- intensità medio basse: la pressione può essere controllata dal baroriflesso, e quindi l’azione
del metaboriflesso sulla vasocostrizione regola prevalentemente il flusso.
- intensità submassimali o massimali: il baroriflesso non riesce a mantenere la pressione e
quindi la vasocostrizione del metaboriflesso sopperisce a questa funzione.
- esercizio statico: la vasocostrizione dovuta al metaboriflesso generalmente non riesce a
mantenere il flusso, che si riduce sempre di più.
Ripristino del flusso per azione del metaboriflesso:
- con un’elevata resistenza vascolare, il flusso ai muscoli attivi può essere mantenuto grazie alla
differente vasocostrizione in diversi distretti vascolari;
- un aumento della resistenza non necessariamente indica una riduzione del flusso;
- in alcuni casi la vasocostrizione dei muscoli attivi può essere vista come una risposta che previene
l’iper-perfusione dovuta all’aumento di PA il transito troppo veloce degli eritrociti.
In sintesi:
- durante esercizi statici e ritmici che attivano masse muscolari relativamente piccole, il
metaboriflesso limita o riduce il flusso per vasocostrizione sia nei distretti inattivi che nei muscoli
attivi;
- durante esercizi dinamici ad alta intensità con grandi masse muscolari, il metaboriflesso riduce
l’aumento di flusso nei muscoli attivi per prevenire un’eccessiva vasodilatazione e mantenere una
normale pressione di perfusione;
- vi sono alcune prove in favore di una funzione di incremento del flusso durante esercizi dinamici
moderati. L’effetto di incremento del flusso presumibilmente avviene durante esercizi submassimali,
quando c’è sufficiente riserva di GC. In tal caso, il metaboriflesso aumenta l’attività simpatica per
vasocostringere le regioni meno attive a condizione che il volume ematico possa assicurare il
riempimento cardiaco.
Modulazione del metaboriflesso:
- barocettori: attenuano il metaboriflesso, soprattutto nell’esercizio statico per via del maggior
incremento della pressione. Con uno “scarico” dei barocettori, il metaboriflesso produce maggiore
aumento dell’attività simpatica e PA.
- comando centrale e meccano riflessi: diversi studi suggeriscono che siano in grado di modulare
l’attività del metaboriflesso sull’attività simpatica.
Il comando centrale può facilitare il metaboriflesso, facendo aumentare l’attività simpatica e la PA.
L’azione facilitatrice può essere dovuta a un’inibizione dell’attività parasimpatica, che permetterebbe
un maggior effetto del simpatico sul cuore.
Attivazione del metaboriflesso da parte dei metaboliti:
- esperimenti di infusione:
- metodi:
- effetto dell’infusione arteriosa di metaboliti sulla scarica del simpatico;
- blocco farmacologico dell’azione di determinati metaboliti;
- dosaggio dei metaboliti prodotti dal muscolo mediante microdialisi e risonanza
magnetica nucleare.
- sostanze con probabile effetto: adenosina, ATP, acido lattico, fosfati diidrogenati,
potassio, bradichinina, …
- esperimenti durante esercizi reali:
- l’aumento di attività simpatica in esercizi a intensità medio-alte produce un accumulo di
metaboliti muscolari;
- esistono prove dell’importanza del potassio nell’evocare il metaboriflesso;
- l’attività simpatica, la resistenza vascolare e la scarica di fibre del gruppo III e IV sono
correlate alle modificazioni del pH;
+
- forse, più che lo ione H in sé, sono i fosfati diidrogenati che determinano le risposte
riflesse.
Conclusioni:
- il metaboriflesso provoca un aumento di attività simpatica, regolando la GC, la PA e la distribuzione
del flusso locale;
- non vi sono prove definitive che il riflesso faccia aumentare il flusso ematico se attivato dalle
braccia, dove viene evocata una potente vasocostrizione e risposta pressoria;
- quando il riflesso è evocato dalle gambe, la GC aumenta e sembra supportato il concetto di un
incremento del flusso ematico nei muscoli in contrazione;