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La conquista di Babilonia e l'Elam

Assur-Resha Ishi I e in Babilonia Nabucodonosor I che lancia subito una campagna militare contro il regno elamita che lo porta a penetrare in profondità nella pianura nella regione di Susa, dove in una battaglia campale lungo il fiume Ulai, che è l'odierno Karun presso Susa, sconfigge l'esercito di Susa e si apre così la conquista di tutti quanti i centri elamiti.

In questo modo l'Elam entra in un periodo di crisi caratterizzata dalla quasi assenza totale di documentazione testuale, non abbiamo più fonti, e anche di documentazione archeologica, che durerà poi fino alla seconda metà del IX secolo a.C.

Lezione 3

Finora si è dato un quadro storico generale basato sulle fonti epigrafiche dell'Iran, sia della regione di Anzane sia dell'alluvio mesopotamico iraniano, il Khuzestan, ovvero i territori di Susa, la susiana, e le relazioni che il regno medioelamita ebbe durante il periodo medioelamita 1, 2 e 3 (quindi fra...

XV/XIV-XII secolo a.C. sottola dinastia degli igihalkidi e successivamente i shutrukidi) con la Mesopotamia, la Babilonia e anche con l'As-siria. L'Elam in epoca medioelamita si afferma come una potenza regionale in grado di interagire con in ma-niera paritetica con la Babilonia e l'Assiria e si fa protagonista a partire dai Shutrukidi (a partire da ShutrukNahhunte I, prima metà del XII secolo a.C.) di tutta una serie di incursioni, razzie, sempre più numerosenell'alluvio mesopotamico della Babilonia a seguito delle quali ad esempio Shutruk Nahhunte porta poi aSusa dei bottini ricchissimi costituiti da alcuni dei pezzi più iconici dell'arte mesopotamica, come la stele delCodice di Hammurabi, kudurru cassiti, stele di Naram Sin, e molte altre opere d'arte. Ci mostrano un regnoche diventa una potenza con una base politica confederata, come ci mostra la nuova capitale che verrà fon-data da Untash-Napirisha a Choga Zambil cheÈ il toponimo moderno, Dur Untash era il nome antico, fondato nella seconda metà del XIV secolo a.C. sede di un santuario federale all'interno del quale, all'ombra di una ziqqurat, Untash-Napirisha alloggerà una serie di templi delle divinità delle varie regioni dell'Elam confederato, che saranno riuniti tutti all'interno della stessa fabbrica con un chiaro intento federativo. Questo nuovo regno, a cavallo dell'Iran sudoccidentale e la pianura della Susiana del Khuzestan e quindi dell'alluvio mesopotamico meridionale, diventerà una potenza in grado di rivaleggiare con la Babilonia e con l'Assiria. Appunti Angela Valeria Pavone Paesaggi archeologici della Mesopotamia - Prof. Daniele Morandi Contesti archeologici: Sono noti in maniera piuttosto frammentata per il bronzo tardo, perché in parte questi contesti medioelamiti furono distrutti in epoca antica (soprattutto nella capitale Susa da un re assiro Assurbanipal.nel VII secolo a.C., penetra in profondità nel territorio del regno neoelamita, prendendone la capitale e devastandola), in parte però anche perché le metodologie e le tecniche di scavo con le quali fu scavata la capitale del regno medioelamita Susa da Marcel Delafoy e Jacques De Morgan (a cavallo fra Otto- e Novecento) furono, per usare un eufemismo, non adeguate nei metodi stratigrafici che hanno portato alla perdita di quello che sopravviveva dei contesti archeologici dopo la distruzione da parte di Assurbanipal. Architettura L'attività edilizia dei più importanti sovrani medioelamiti si svolse prima di tutto a Susa che era l'antica capitale politica, tradizionale, ma anche in una serie di altri centri, alcuni dei quali di nuova fondazione come Choga Zambil, dove furono eretti santuari con un chiaro intento federale, eretti nell'età medioelamita durante quindi il Bronzo Tardo. Il più grandioso di questi nuovi centri

urbani fondati dagli elamiti nel BT fuappunto Choga Zambil, l'antica Dur Untash (in accadico significa fortezza di Untash) fondata nella secondametà del XIV secolo. Un altro centro urbano monumentale e notevole, con una necropoli regale, è il sito di Haft Tepe, anch'esso a sud di Susa. È da identificare molto probabilmente con l'antica Kabnak, capitale dei primi sovrani medioelamiti di Susa e di Anzan, e fu anche poi la capitale più antica della dinastia degli Igihal-kidi.

Susa: Capitale di tradizione, il grande centro urbano della susiana, della regione del Khuzestan, già a partire dall'epoca Obeid, la fase Susa A, Susa 1, nella sequenza stratigrafica stabilita dagli scavi francesi e quella appunto dell'epoca Obeid, di V millennio a.C. che mostra l'emergere di un centro urbano con una alta terrazza sulla cui sommità doveva esserci un tempio e attorno appunto un vasto cimitero con inumazioni, anche di tipo elitario.

Susa è un grande centro protourbano prima e urbano poi in epoca Uruk, a partire quindi già dal V/IV millennio a.C. in poi (Susa centro urbano di tradizione nella regione medioelamita). Delle numerose fabbriche palatine e templari che sorgevano a Susa in epoca medioelamite e che noi conosciamo dalle fonti epigrafiche (iscrizioni su mattoni ad esempio, iscrizioni regali che ci dicono che re XY ha restaurato o costruito questo tempio, quindi sappiamo della loro esistenza) rimane pochissimo, sia a causa di Assurbanipal che la distrusse nella metà del VII secolo a.C. sia per gli sterri che caratterizzavano gli scavi francesi a cavallo tra Ottocento e Novecento. Quindi quello che è rimasto è molto poco e non basta a ricostruire le planimetrie organiche quindi dimentichiamoci piante di templi e palazzi di epoca medioelamita a Susa. Planimetrie invece esistenti ce li abbiamo grazie a Untash Napirisha e alla sua capitale Dur Untash, riferibile alla seconda metà.del XIV secolo a.C., che è stata scavata anche in modo abbastanza estensivo e rappresenta uno dei centri urbani del Vicino Oriente meglio conosciuto e più estensivamente studiato, almeno per quanto riguarda la seconda metà del II millennio a.C. Il nucleo centrale di Susa era costituito dall'acropoli (grande tell principale), poi la città bassa che gli archeologi francesi hanno chiamato la Ville Royale, alla cui estremità settentrionale sorgerà poi, in epoca achemenide, l'apadana, ovvero il grande palazzo di Dario. Nella parte est c'è il quartiere artigianale e produttivo della città. Il nucleo del centro urbano di Susa era costituito dall'acropoli e dal nucleo che costituiva la ziqqurat. Cosa rimane oggi di questa ziqqurat? Quasi nulla. Rimangono soltanto i muri perimetrali che delimitano il gradone più basso sul cui aspetto esteriore nulla possiamo dire se non a limitarci ad ipotizzare cose simili della.

ziqqurat di Dur Untash che conosciamo invece molto bene. Ci dobbiamo immaginare quindi questo spazio grande quadrato, rettangolare massiccio, in mattoni cotti e crudi della ziqqurat che gli scavi francesi non sono stati in grado di ricostruire a causa delle tecniche di scavo decisamente inadeguate. A est e a ovest si trovano le due fabbriche templari costruite a ridosso dei muri perimetrali della ziqqurat. Il tempio a est era il tempio della dea di Ninhursag, era un tempio fondato alla fine del III millennio a.C., quindi nel XXI secolo a.C., da Shulgi (grande sovrano della III dinastia di Ur), e a ridosso del lato ovest dello zoccolo più basso della ziqqurat, il tempio della divinità principale di Susa, il dio Inshushinak, anch'esso fondato da Shulgi (secondo sovrano della III dinastia di Ur, suo padre era Ur-Namma, siamo all'inizio del XXI secolo a.C.). Benché la planimetria generale di quello che doveva essere il santuario principale di Susa e

dell'Elam non sia ricostruibile appunto per le ragioni sopra menzionate,

Appunti Angela Valeria Pavone

Paesaggi archeologici della Mesopotamia - Prof. Daniele Morandi

sappiamo con certezza che questo santuario fu costruito, restaurato e reimpiegato da una serie di sovrani

perché troviamo dei mattoni con iscrizioni cuneiformi che mostrano come quest'area della ziqqurat e dei

templi di Ninhursag e Inshushinak, furono attivi ben tre dinastie della dinastia degli shutrukhidi: ovvero il fon-

datore Shutruk-Nahhunte I 1190-1155 a.C., suo figlio e successore Kutir-Nahhunte 1555-1550 a.C. e suo figlio

Shilak-Inshushinak 1550 -1520 a.C. Fra l'altro, a Shutruk-Nahhunte, si deve anche una colonna di mattoni

cotti (che gli scavi francesi a cavallo fra Otto- e Novecento indicano in maniera molto schematica sulla plani-

metria) con iscrizione del sovrano. A questo periodo datano anche altri ritrovamenti (quindi al periodo della

dinastia degli shutrukidi, XXI secolo a.C.) di ex voto,

quindi di depositi votivi rinvenuti ritrovamenti votivi difunzione incerta (sulla planimetria la zona è indicata con la lettera "C") a causa degli scavi mal condotti. Fra questi ritrovamenti ex voto molto importanti fanno parte due statuette di offerenti barbati che portano in braccio stretto nella mano sinistra delle figure di capridi fusi in oro (massiccio, quindi pieno) e base in rame oppure in argento e base in rame. Queste opere particolarmente pregevoli dell'arte medioelamita raffigurano forse figure di sovrani, anche se non sappiamo di chi si tratti perché non ci sono iscrizioni in cuneiformi. Sia il contesto che le indicazioni iconografiche e stilistiche, cioè del sovrano rappresentato a torso nudo con inciso sul torso tutta una serie di stelle, la veste punzonata lunga che arriva a coprire i piedi, frangiata alla base e questo caratteristico copricapo a calotta, una specie di turbante, fermato sulla fronte da un cordonerigato e il volto barbato.questi sono gli elementi caratteristici che ci fanno propendere ad un'interpretazione di queste figure di oro e di argento come a dei personaggi regali (sovrani o membri della famiglia della dinastia degli shutrukidi). A questo periodo appartengono anche delle figure di leoni di terracotta di dimensioni notevoli (attualmente esposte nel Museo di Teheran) che dovevano proteggere, con funzione apotropaica, le entrate al recinto sacro della ziqqurat, dei templi di Ninhursag e di Inshushinak, secondo una tradizione molto più antica di matrice mesopotamica che faceva sì che l'entrata nei templi fossero protette da figure di animali apotropaici: come ad esempio in epoca paleobabilonese il Tempio di Dagan a Mari con i due leoni di bronzo che lo proteggono oppure analoghi leoni di terracotta, in questo caso, come nel caso di Susa, che proteggevano altri templi paleobabilonesi, per esempio a Haradum. Ciò dimostra come tradizioni e abitudini della Mesopotamia fossero.tita delle tavolette cuneiformi che compongono l'archivio di Susa. Questo archivio è di grande importanza per la comprensione della storia e della cultura medioelamita. La città di Susa è stata un importante centro politico, economico e culturale nell'antica Mesopotamia. Le sue radici risalgono all'epoca medioelamita, quando fu fondata come una piccola città fortificata. Nel corso dei secoli, Susa è cresciuta e si è sviluppata, diventando una delle città più importanti della regione. Uno dei principali edifici di Susa è la Fabbrica Sudovest, anche se purtroppo rimane ben poco di questo edificio a causa dei danni causati dai francesi. Tuttavia, la Fabbrica Sudovest è stata il luogo in cui sono state scoperte la maggior parte delle tavolette cuneiformi che compongono l'archivio di Susa. L'archivio di Susa è di grande importanza per gli studiosi, in quanto fornisce informazioni preziose sulla storia e la cultura medioelamita. Le tavolette cuneiformi contengono testi amministrativi, lettere, contratti e altri documenti che ci permettono di comprendere meglio la vita quotidiana e le attività economiche di Susa. Nonostante i danni subiti nel corso dei secoli, Susa continua ad essere un sito archeologico di grande interesse. Le sue rovine testimoniano la grandezza e l'importanza di questa antica città, che ha lasciato un'impronta duratura nella storia della Mesopotamia.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
92 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/07 Archeologia classica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher malaika.taus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Paesaggi archeologici della Mesopotamia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Morandi Daniele.