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Atti Unilaterali Autoritativi o Imperativi

Unilateralità significa che si tratta di decisioni che la PA assume senza preventivamente sentire qual è l'interesse dei soggetti privati che verranno toccati, che subiranno effetti nella loro sfera giuridica da quella decisione. Autoritarietà o imperatività significa che la PA emette un comando che dev'essere rispettato dai soggetti privati senza che questi possano dire che siano d'accordo o no. Nel diritto privato la logica è che si mette in atto un rapporto giuridico solo se c'è il consenso delle parti. Nel diritto amministrativo ragioniamo invece sulla base di atti unilaterali cioè atti decisi da una sola parte che si trova in una posizione sovraordinata ovvero la PA la quale decide senza chiedere se il privato è d'accordo e senza che il privato partecipi alla decisione. La PA prende queste decisioni per realizzare un interesse generale ma qui la regola del consenso.non appena adottati dalla PA, gli atti amministrativi possono essere messi in esecuzione senza bisogno di ulteriori autorizzazioni o approvazioni. Per formattare il testo utilizzando tag HTML, puoi seguire le seguenti indicazioni: - Utilizza il tag

per delimitare i paragrafi. - Utilizza il tag per evidenziare le parole in grassetto. - Utilizza il tag

    per creare una lista non ordinata. - Utilizza il tag
  • per creare gli elementi della lista. Ecco il testo formattato:

    Stiamo parlando di atti che non sono di portata generale come lo è per esempio la legge e i regolamenti che sono atti di carattere generale, ovvero i cui destinatari sono tutti i consociati dell'ordinamento giuridico. Gli atti della PA hanno invece dei destinatari specifici, quindi non dell'intera collettività. Per esempio il provvedimento di espropriazione che colpisce dei soggetti individuabili e individuati ed è un provvedimento unilaterale e imperativo. Sono atti con i quali la PA persegue interessi che fanno capo all'intera collettività, nell'esprimere una volontà che realizza dei fini generali la PA non è tenuta a chiederci se siamo d'accordo ma decide autonomamente.

    Gli atti amministrativi sono atti che sono caratterizzati da:

    • Autoritatività o imperatività: si tratta di comandi ai quali bisogna obbedire senza che ci sia il consenso.
    • Esecutività: non appena adottati dalla PA, gli atti amministrativi possono essere messi in esecuzione senza bisogno di ulteriori autorizzazioni o approvazioni.

    Sono esecutivi nel senso che producono già i loro effetti e quindi siamo già tenuti a rispettarli.

    Esecutorietà, sorge qualora un soggetto privato resiste e quindi si rifiuta di conformarsi. Questi atti amministrativi sono esecutori e significa che se un soggetto privato non si conforma alla volontà contenuta in quell'atto amministrativo la PA può avvalersi della forza pubblica per portare a effetto la sua decisione.

    Inoppugnabilità, oppugnabile vuol dire che un atto è possibile contestarlo e si intende una contestazione davanti a un giudice amministrativo. Gli atti amministrativi si possono contestare ma questa contestazione non si può fare in qualsiasi momento ma esistono dei limiti temporali entro i quali noi possiamo contestare un provvedimento amministrativo. Scaduti quei limiti temporali un provvedimento amministrativo diventa inoppugnabile. I termini per contestare un provvedimento amministrativo sono di 60 giorni.

    entro i quali si può ricorrere, fuori da quei termini non si può contestarlo davanti a un magistrato neanche se esso contenesse dei vizi. Gode di questi privilegi in ragione dei fini deve perseguire la PA ovvero gli interessi generali e allora proprio perché l'interesse generale sovrasta i nostri interessi particolari ci possiamo spiegare tutti questi principi. Siccome occorre dare certezza alla PA ci sta che i termini per contestare un provvedimento amministrativo abbiano limiti temporali.

    Lezione 1 dicembre

    Si distinguono gli atti amministrativi tra i meri atti amministrativi o atti amministrativi in senso stretto da quelli che ci interesseranno ovvero i provvedimenti amministrativi. Per provvedimento amministrativo si intende una manifestazione di volontà della pubblica amministrazione che è in grado di incidere nella sfera giuridica di uno o più destinatari. Un provvedimento amministrativo è una manifestazione di volontà.

    cuieffetti che ricadono su soggetti al di fuori della PA ovvero su soggetti terzi.Il mero atto amministrativo viene considerato quella presa di posizione della PA che non contiene unavolontà che può produrre effetti giuridici su terzi ma è una presa di posizione interna alla PA. Sono atti dicui non veniamo neanche a conoscenza ma sono propedeutici a giungere a quello che invece interessaovvero il provvedimento amministrativo attraverso cui la PA si dichiara verso l’esterno.Il provvedimento amministrativo ha come suo fine il perseguimento dell’interesse generale che è sempreciò che muove la PA.Come si presenta un provvedimento amministrativo? Esso nel nostro ordinamento giuridico prende laforma di un atto scritto ma ci sono ipotesi nelle quali la PA non produce un atto scritto e quindi tace ed èpossibile assegnare un significato giuridico, solo in certi casi la PA usa il silenzio.ELEMENTI ESSENZIALI DEGLI ATTI SCRITTI

    (l'assenza di uno di questi elementi è fonte di possibili vizi):

    • Soggetto, è l'ente amministrativo che manifesta la volontà, al quale può essere ricondotta la volontà contenuta nel provvedimento. Il soggetto può essere solo un'autorità amministrativa a cui la legge attribuisce il potere di adottare quel particolare provvedimento. Per esempio il provvedimento di espropriazione, la licenza per le armi, la patente di guida, una concessione, una multa, una sanzione... ci devono essere quindi autorità amministrative diverse tenute a pronunciarsi su certe volontà. Sarà la legge che stabilirà che un certo provvedimento amministrativo può rientrare nell'ambito di competenza di una certa autorità amministrativa.
    • Oggetto, è ciò rispetto a cui si producono gli effetti giuridici. Può essere sia una persona fisica o giuridica ma anche un bene.

    L'oggetto lo qualifichiamo come il destinatario degli effetti di questa manifestazione di volontà della PA.

    Forma, in sostanza è la modalità attraverso la quale la PA rende nota la propria volontà. La forma è quella scritta ma esiste nell'ordinamento giuridico la possibilità che la forma non sia scritta ma sia sottintesa attraverso lo strumento del silenzio. La PA non dice nulla e quindi non manifesta la propria volontà attraverso una forma esplicita. Questo silenzio può avere un effetto giuridico di 2 tipi: può significare l'assenso oppure il rifiuto. La legge ci dice in quali casi il silenzio può essere interpretato come assenso e in quali casi può essere interpretato come rifiuto.

    Causa, viene intesa come l'interesse perseguito da quella manifestazione di volontà della PA. È e può essere solo un interesse generale. Dev'essere un elemento presente nel provvedimento amministrativo.

    Dev'essere ben riconoscibile nel provvedimento l'interesse generale per il quale esso viene assunto.

    • Motivazione, Dal 1990 per effetto di una particolare legge è stato introdotta l'obbligatoria indicazione nei provvedimenti amministrativi della motivazione che è strettamente collegata alla causa. La motivazione è l'esplicitazione che deve essere presente della causa. Non è che è solo da 30 anni che il provvedimento amministrativo deve avere la causa, la causa ci dev'essere da sempre infatti è l'elemento cruciale del provvedimento amministrativo. La causa c'è da sempre mentre dagli anni 90 ci si è resi conto che l'azione amministrativa sarebbe stata più trasparente se questa causa fosse stata espressamente indicata attraverso la motivazione.

    PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO

    Percorso che serve all'elaborazione e all'adozione del provvedimento amministrativo

    Parte 2

    procedimento è un susseguirsi di passaggi tutti necessari e non tutti riconducibili a un solo organo. Vi è un concorso di una molteplicità di soggetti. Il procedimento amministrativo è una sequenza di passaggi che conduce all'adozione del provvedimento amministrativo ed esso nasce necessariamente a seguito di un procedimento.
    • Fase dell'iniziativa: nel procedimento amministrativo chi può avviarlo ci possono essere 2 parti e sono:
      • la stessa PA che individua un interesse a cui provvedere e dà l'avvio a un procedimento, quando un procedimento amministrativo è avviato dalla stessa PA allora si dice che c'è un avvio d'ufficio.
      • L'altro soggetto interessato potrebbe essere un privato cittadino il quale cura un interesse privato e può essere necessario per noi attraverso una decisione della PA per provvedere a un nostro interesse privato attraverso un provvedimento amministrativo. In questo caso si parla di avvio su istanza di parte.

    fa un'istanza alla PA e sulla base di essa si mette in moto il procedimento amministrativo ma in questo caso non deve dare risposta in base all'interesse del privato ma deve dare risposta a questa istanza bilanciandola con l'interesse della collettività. Il privato tutela il proprio interesse particolare e lo sottopone alla PA la quale dovrà tenere assieme l'interesse del privato con quello della collettività e qualora non si riesce a garantire un interesse della collettività soddisfacendo quello del privato allora non si potrà fare nulla.

    Per esempio la realizzazione di un'opera pubblica, in un Comune si vuole fare una raccolta per i rifiuti, area verde... in questo caso c'è un avvio d'ufficio mentre un esempio di procedimento che parte attraverso istanza di parte è la richiesta della patente, autorizzazione in materia edilizia...

    Fase preparatoria o istruttoria, in cui la PA fa

    Un'istruttoria quindi ricostruisce nel modo più completo possibile gli interessi che sono in gioco rispetto alla decisione che essa deve assumere. In questa fase preparatoria o istruttoria viene istruito il caso e significa in diritto raccogliere tutti gli elementi al fine di avere una rappresentazione il più possibile completa e veritiera degli interessi in gioco. È importante per la PA individuare qual è l'interesse della collettività e non è detto che sia così semplice valutare gli interessi della collettività e quindi individuare tutti gli interessi dei privati che saranno toccati dalla decisione o dalla non decisione. Per effetto di questa legge del 90 in questa fase c'è l'opportunità per i soggetti privati di contribuire e di portare elementi affinché la PA possa rappresentarsi al meglio e per poter costruire la mappa degli interessi. Una volta conclusa questa fase si passa alla fase

    1. Fase costitutiva o deliberativa, deve essere assunta la decisione e che può essere assunta attraverso una decisione collegiale se quell'autorità amministrativa sia una collegiale come una
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Publisher
A.A. 2020-2021
144 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Gabri01_ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di diritto pubblico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Buzzacchi Camilla.