Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 10
Appunti Gestione Urbana Pag. 1 Appunti Gestione Urbana Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 10.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Gestione Urbana Pag. 6
1 su 10
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

MIX SOCIALE

- Anni ’70 Prime politiche Area BASED per contrastare il degrado

2° Fase 1979-1990:

Governo Margaret Thatcher (Conservatore) rigenerazione Property-led. Questi anni rappresentano un

periodo di forte discontinuità per le sperimentazioni avviate.

- Approccio economico di tipo Neo-Liberista dove l’idea di fondo era il riposizionamento della

città all’interno di flussi e mercati globali, migliorando le opportunità di crescita, tramite una

partnership pubblico-privato e l’istaurazione di una Società di Sviluppo Cooperativo, la Urban

Developement Corporation con la società chiamata “London Docklands Developement

Corporation (LDDC)” per il recupero del porto londinese.

- Altro fatto fondamentale di questo periodo è la riqualificazione degli anni ’80 a Newcastle Upon

Tyle; qui venne utlizzato un approccio PROPERTY-LED. Istaurazione della Societa di Sviluppo

Urbano chiama “Tyne and Wear Developement Corporation”. L’idea di fondo fu l’inserimento

di nuove attività commerciali che avrebbero automaticamente prodotto benefici alle

popolazioni locali.

3° Fase 1990-1997:

questo periodo inizia con il lancio del programma CITY CHALLANGE sotto il governo conservatore Major

con il programma CITY CHALLANGE e successivamente conseguito dal governo laburista, almeno fino ai

primi anni del nuovo secolo.

City Challenge stabilisce una modalità d’intervento destinata a durare nel tempo, basata su un approccio

olistico ovvero un modo integrato di far fronte al disagio urbano con l’obiettivo di rafforzare le economie

locali, integrando diversi fattori e basandosi sulla partnership con la partecipazione dei sui abitanti.

City Challenge 

a Newcastle West End (1991) Programma WestEndCityChallenge (WECC) con un

approccio “people-based” orientato alla popolazione, con l’obiettivo di creare nuovi posti di lavoro,

migliorare il livello d’istruzione, sostenere la formazione e opportunità d’impiego e ristrutturare le

abitazioni.

4° Fase 19972000:

Governo Tony Blair (Laburista) con il programma Urban Rennaisence Operazione culturale e politica.

Il rinascimento urbano è un’operazione politica e culturale che cerca d’invertire una tradizione consolidata,

caratterizzata dal decentramento della popolazione all’esterno degli agglomerati urbani e nelle new town.

Durante questo periodo nasce la New Deal for Communities (NDC) ovvero un programma che riduce la

scala del precedente City Challenge, con una durata decennale e un approccio integrato.

Nel 2000, il ruolo centrale era affidato ai governi locali, in contrasto con il precedente modello in cui il ruolo

centrale era dello stato. 

Sustainable Communities Nuovo programma per recuperare i quartieri svantaggiati con l’obiettivo di

attrarre conoscenza, servizi, imprese e nuove persone nel posto da recuperare.

7- Il caso ITALIANO:

in Italia non esiste una vera e propria politica urbana.

Si sono però sviluppati dei Programmi Urbani Complessi (PUC) nei quali si sono sviluppate delle “politiche

urbane integrate” che si possono suddividere in 2 famiglie:

1- RIQUALIFICAZIONE URBANA: (Programmi redatti dal ministero dei lavori pubblici, per interventi di

recupero urbano dei quartieri)

- Programmi Integrati d’Intervento

- Programmi di Riqualificazione Urbana

- Programmi di Recupero Urbano

- PRUSST

- Società di Trasformazione Urbana (STU)

2- RIGENERAZIONE URBANA: (Programmi che ricercano un più ampio grado d’integrazione

programmatica, tra settori d’intervento e con una pluralità di attori locali)

- Progetti Pilota Urbani

- Iniziativa europea URBAN I e II

- CONTRATTI DI QUARTIERE (QdC)

- URBAN Italia

Si analizzano i CONTRATTI DI QUARTIERE (QdC) per il loro sviluppo e per le politiche adottate.

I QdC sono appunto programmi finalizzati a rigenerare i quartieri degradati, a prevalente presenza di

edilizia residenziale pubblica, su base competitiva e secondo un approccio partecipativo.

Due fasi dei contratti di quartiere ovvero :

a- Contratti di Quartiere I – Sperimentazione

b- Contratti di Quartiere II – Consolidamento e Riconoscimento

I CdQ hanno :

- Un approccio area-based e integrato

- Competizione tra governi locali

- Nuove linne guida con integrazione, approccio partecipativo e partenariato pubblico/privato

CASO DI BORGO SANT’ELIA, CAGLIARI

(CITTA’ IN PERIFERIA) In italia non esiste una vera e propria politica urbana esplicita, come abbiamo potuto

vedere in Inghilterra e Francia, ma sono stati attuati dei piani e programmi che si possono avvicinare a

queste politiche sperimentate nel contesto europeo.

I programmi di riqualificazione/rigenerazione urbana italiana, vedonno nel quartiere il dispositivo per

creare un intreccio fisico, sociale ed economico in ambito urbano.

Alla fine degli anni 80 si sono formulati degli strumenti di riqualificazione/rigenerazione urbana che si

progetti locali e Reti di cooperazione in materia di politiche urbane.

La commissione però non avendo un mandato specifico nel settore della politica urbana, attiva delle

iniziative di sviluppo locale integrato come:

1- PROGETTI PILOTA URBANI

PROGRAMMI possono dividere in due famiglie: quelli AREA-BASED e quelli INTEGRATI, noti come

Programmi Complessi.

Il primo strumento significativo promosso in Italia, furono i Contratti di Quartiere (QdC), con l’obiettivo di

promuovere interventi area-based e integrati, destinati a quartieri pubblici in condizioni di grave degrado.

8. EUROPA e PIC URBAN I e II:

FONDI STRUTTURALI: I fondi strutturali sono strumenti finanziari gestiti dalla commissione europea per

rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale riducendo il divario fra le regioni più avanzate e

quelle in ritardo di sviluppo.

Ci sono 5 obiettivi prioritari:

2- Promuovere lo sviluppo e l’adeguamento strutturale delle regioni il cui sviluppo è in ritardo

3- Riconvertire le regioni come bacini di occupazione

4- Combattere la disoccupazione di lunga durata

5- Facilitare l’inserimento professionale dei giovani

6- Promozione delle zone rurali

La commissione europea inoltre, a partire dagli anni ’90, ha sollecitato la diffusione di approcci innovativi

alle tematiche urbane agendo attraverso vari strumenti come: Documenti politici e di orientamento,

Sostegno finanziario a DI INIZIATIVA COMUNITARIA (PIC) URBAN I e II

L’Europa è un continente caratterizzato da un elevato grado di urbanizzazione.

Circa la metà della popolazione vive attualmente in aree urbane con più di 50 000 abitanti. Le città svolgono un ruolo

fondamentale nella vita sociale, economica e culturale dell’Europa. In quanto motori principali della crescita in

un’economia globale, le realtà urbane detengono la maggior parte della ricchezza, del sapere e della tecnologia.

Paradossalmente, le città europee soffrono nel contempo dei problemi più gravi che affliggono la società moderna: varie

forme di povertà, emarginazione economica e sociale, degrado dell’ambiente naturale e urbano, sovraffollamento,

criminalità, intolleranza e razzismo, perdita del sentimento di solidarietà.

sforzi che l’Unione europea sta compiendo per costruire un’Europa

La politica urbana si colloca pertanto al centro degli

forte, competitiva e sostenibile, mantenendo la coesione sociale. A tal fine, uno degli strumenti principali è costituito

dall’iniziativa comunitaria URBAN, attraverso cui l’Unione europea fornisce il proprio sostegno a vantaggio di aree

localizzate presso una settantina di realtà urbane nei quindici Stati membri.

Le aree urbane rappresentano pertanto le sedi strategiche ideali per il perseguimento degli obiettivi comuni europei,

alla competitività economica, l’integrazione sociale, lo sviluppo sostenibile dell’ambiente, il

quali il sostegno

rafforzamento della cultura e dell’identità locali.

In particolare, le tre sfide principali sono:

• Rafforzare la competitività delle città europee.

• Affrontare i problemi legati all’emarginazione sociale, Inoltre, fornire alle comunità locali strumenti di auto aiuto.

• Avviare la garantendo la sostenibilità e l’attrattiva delle città. Valorizzare in

riqualificazione ambientale e materiale,

modo costruttivo il patrimonio architettonico e culturale delle aree urbane.

Le principali caratteristiche dell’iniziativa sono:

• Un approccio integrato alle problematiche rafforzamento della competitività; risposta ai problemi

dell’emarginazione sociale; riqualificazione ambientale e materiale.

• Una particolare attenzione alle priorità dell’Unione europea, quali l’integrazione delle comunità di immigrati, lo

e la società dell’informazione.

sviluppo sostenibile, le pari opportunità

• I programmi sono gestiti a livello locale, vicino alle persone e ai loro problemi. Le autorità locali vengono

coinvolte nella gestione di due terzi dei programmi.

All’interno di URBAN, il programma URBACT mira a individuare in modo sistematico le buone pratiche e a favorire

esperienze all’interno di dell’Unione europea(RETI DI CITTA’).

lo scambio di un gruppo di circa 200 città

europeo è stato varata una seconda fase (“URBAN II”),

Grazie al considerevole sostegno fornito dal Parlamento

Commissione dal titolo: “Orientamenti relativi all’iniziativa

il cui contenuto è esposto nella comunicazione della

comunitaria concernente la rivitalizzazione economica e sociale delle città e delle zone adiacenti in crisi, per

promuovere uno sviluppo urbano sostenibile “

PIC URBAN I (1994-99): è un programma che ha finanziato programmi in 118 aree urbane per un budget

comunitario complessivo di 900 milioni di euro. Le aree beneficiarie sono abitate da 3,2 milioni di persone e

i progetti si sono focalizzati sul:

- Recupero di infrastrutture,

- Sulla creazione di posti di lavoro,

- Sulla lotta all’emarginazione sociale,

- Sulla riqualificazione ambientale. Partnership

All’interno di URBAN II, è presente un’innovazione rispetto ad URBAN I grazie alla che si è

istaurata, perchè con URBAN I erano le autorità nazionali a gestirli o direttamente o attraverso i loro

rappresentanti locali, mentre ora con URBAN II le autorità locali hanno il compito di gestire i programmi.

Esempi di “PIC URBAN I”:

Palermo e Trieste

PIC URBAN II (2000-2006): attività progettuale che mira alla promozione di modelli di sviluppo innovativi

su più livelli: economico, sociale e ambientale, che sono riferiti a realtà urbane di medio-piccole dimensioni.

L’obiettivo del PIC

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
10 pagine
1 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-S/03 Statistica economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher pippotunga di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Costruzione e Gestione di Politiche Pubbliche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Iuav di Venezia o del prof Gastaldi Francesco.