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ROCCE CLASTICHE O DETRITICHE
Ghiaia: forma conglomerati (ghiaia cementificata) o breccia (frammenti spigolosi
cementificati), la ghiaia alterata è simile all’argilla;
Sabbia: forma arenaria(sabbia cementificata) o calcarenite (tufo pugliese);
Argille:
Plastiche o organiche(scure): appena depositate quindi hanno poco carico al di
sopra, porosità totale molto elevata e caratteristiche tecniche molto scadenti;
Consolidate: sono argille compattate negli anni a causa di depositi sovrastanti di
sedimenti, hanno una buona resistenza meccanica dovuta ad una diminuzione della
porosità totale;
Sovraconsolidate: sono argille che hanno subito enormi carichi da sedimenti
sovrastanti quindi porosità molto bassa;
Varicolori: caratteristiche geomeccaniche molto scadenti, evitare di costruire;
Caolinitica: si ricavano tegole, ceramica e pavimentazioni;
Smeltitica: presenza di un minerale che reagendo con l’acqua produce un notevole
aumento di volume. [8]
DEPOSITI DI SEDIMENTAZIONE (AMBIENTI)
Ambiente glaciale: i ghiacciai scendendo, scavano la valle (esarazione) provocando frane sui
versanti a causa della roccia tolta dallo scavo; quando iniziano a ritirarsi depositano a
fondo valle tutti i detriti, che prendono il nome di morene(grossi blocchi disposti in modo
caotico con ghiaia, sabbia e limi). Sono depositi molto eterogenei con detriti di tutte le
dimensioni. Le rocce scavate dal passaggio del ghiacciaio prendono il nome di rocce
montonate, presentano sulla superficie molto levigata delle striature e hanno ottime
caratteristiche tecniche perché è stato tolto tutto il materiale più debole che c’era sulla
superficie. Al ritiro possono lasciare dei laghi con depositi sottostanti totalmente argillosi
e/o morenici (esempio il lago di Garda). Massi erratici: giganteschi blocchi che fuoriescono
dal suolo(trasportati dai ghiacciai per km), da non confondere con eventi franosi perché di
solito provenendo da molto lontano sono di roccia diversa dalla roccia limitrofa.
Depositi di conoidi: depositi a forma di cono dovuti alla caduta di clasti dalle pareti
(prevalenza di ghiaia grossolana); possono trovarsi in qualunque zona montuosa. Conoide
alluvionale: conoide generato da un corso d’acqua che in caso di alluvione scendendo a valle
con elevata velocità, scavano il corso d’acqua e a valle depositano i detriti formando questi
conoidi; si riconosce una granulometria crescente dall’alto verso il basso (gradazione
diretta) dovuta alla perdita di energia cinetica del fiume .
Valli alpine: sono in genere colmate in superficie da ghiaia/sabbia con abbondante presenza
di acqua e spesso al di sotto possiamo trovare depositi argillosi(antichi laghi), geometria di
solito a U. Paleovalli: hanno una geometria varia.
Ambiente alluvionale: sono formati dai depositi fluviali nel tempo. A seconda del tipo del
canale fluviale avremo diversi tipi di depositi:
Canale unico(alta quota): depositano prevalentemente materiali grossolani, l’acqua
ha una velocità piuttosto elevata;
Canali intrecciati(bassa quota): sono anche chiamati “a treccia”, depositano
prevalentemente ghiaie e sabbie. I suoli presentano buone caratteristiche
geomeccaniche ed un’elevata permeabilità, l’acqua ha una velocità media; tipico
esempio è la pianura padana: costituita in parte da ghiaia, sabbia e localmente
argille; lenti di argilla nel sottosuolo poco estese;
Canali a meandri(vicinanza al mare): tipici delle zone pianeggianti, le acque con
scarsa velocità depositano materiale fine ed in caso di evento alluvionale sono
molto pericolosi perché invadono le anse di meandro, questi canali nel corso del
tempo si spostano in maniera significativa(perché quando la corrente arriva sulla
curva tende a scavare e a depositare dalla parte opposta), quindi è di buon auspicio
controllare le carte storiche per vedere come si sposta il canale; depositando argille,
nel sottosuolo possono formarsi delle lenti molto estese di argilla che causano non
pochi problemi in fase di costruzione.
Per leggi nazionali e regionali è vietato prelevare depositi fluviali: il fiume cerca un
equilibrio tra erosione e deposizione; se io prelevo materiale ad esempio dopo un ponte,
il fiume tende a riempire il vuoto con depositi che provengono da monte, dove si trova il
ponte, dunque sotto le fondazioni del ponte man mano va via del materiale facendo
crollare il ponte . [9]
Rilevati d’accesso: sono parte in terra battuta di un ponte su un fiume, se non calcolati
alla perfezione, nei periodi di piena l’acqua potrebbe portare via i rilevati d’accesso,
buttando giù il ponte.
Terrazzi fluviali: col tempo il fiume dopo ogni piena deposita un po’ di sedimenti nel suo
letto, spostandosi e proseguendo con tale fenomeno si ha la formazione di questi
terrazzi, ovvero delle zone a quote diverse rispetto al letto del fiume. Prima di costruire
quindi bisogna stabilire quali zone sono esondabili, i terrazzi in pratica sono luogo di
potenziali inondazioni ad ogni evento alluvionale.
Ambiente lacustre - palustre: ambienti tipici delle caldere o in vicinanza delle coste, dove ci
sono o c’erano laghetti o lacune; con l’asciugarsi delle acque si formano rocce più plastiche
delle argille, queste rocce vengono chiamate: depositi torbosi. Spesso questi depositi sono
coperti da strati di ghiaia e quindi sembrerebbe una zona perfetta per costruire, ma in
realtà no, perché sotto il peso della costruzione il deposito torboso si pressa.
Ambiente marino – marginali e marini:
Depositi di spiaggia: le correnti marine prelevano sabbie e detriti dai delta dei
fiumi(apparati molto giovani, in fase di evoluzione, quindi si genera il fenomeno
della subsidenza: blandi abbassamenti del territorio) e li depositano sulla costa
formando le spiagge; le spiagge naturali sono costituite da sabbie ben classate,
spesso però le nostre spiagge sono artificiali e per questo sono sporche e mal
classate; inoltre sono in una situazione di erosione, in quanto i fiumi non portano
più detriti al mare(perché vengono bloccati durante il percorso per evitare altri
problemi) e così nel periodo invernale le mareggiate la erodono. Spesso perciò si
realizzano delle scogliere in modo che in quella zona la mareggiata venga bloccata
e si obbliga il mare a depositare la sabbia, d’altro canto però, dall’altro lato della
scogliera si avrà un forte fenomeno di erosione;
Depositi di marea: le piane di marea si formano dal deposito delle “piene di maree”
che si ritraggono, sono zone molto ricche di depositi salini. L’onda di marea è molto
veloce; caso emblematico del “mose” di Venezia: pannelli che si alzano con il
riempimento d’aria per chiudere le bocche nel caso di condizioni di alta marea;
Depositi marini profondi: di solito il suolo sotto il livello del mare è costituito vicino
le coste dai cosiddetti offshore(profondità <200m) e subito dopo da una scarpata
piuttosto ripida; spesso sono alternanze ritmiche di arenarie e argille e vengono
definite flysch; la marna è una roccia intermedia tra il calcare e l’argilla (% di
calcare tra 35 e 65), è utilizzata per comporre il cemento e soprattutto in ambienti
marini la marna pura si comporta come il cemento.
MINERALI CARBONATICI
Si distinguono in:
Calcite: rocce facilmente solubili, dunque in profondità quando l’acqua si infiltra forma dei
grossi vuoti che vengono riempiti d’acqua, danno quindi luogo a molte sorgenti; un esempio
è il travertino: molto duttile, su di esso crescono muschi e alghe che aumentano l’accumulo
di calcare, sono molto leggere e spugnose, si può lucidare e quindi viene utilizzata come
roccia da rivestimento, si riconosce dai numerosi pori in cui cresce il muschio;
[10]
Dolomie: rocce molto fratturate, molto dura e pesante, se sono presenti filature di argilla è
di colore rossastro;
utilizzate per la produzione di inerti: (calcestruzzo=calce+cemento+inerti), breccia
ferroviaria, rivestimento esterno/interno(da non usare per le scale perché si consuma),
asfalto(inerti+bitume). Problema: l’acqua che di notte gela, frattura l’inerte trasformandolo
in sabbia, lasciando dei vuoti).
ROCCE EVAPORITICHE
Sono rocce lapidee formate dalla precipitazione di minerali salini a causa dell’evaporazione
dell’acqua; tra queste rocce troviamo il salgemma (NaCl), ideale per discariche in sotterraneo di
rifiuti altamente tossici perché ha una permeabilità nulla(non ha acqua e non è plastica), e il gesso il
quale è solubile in tempi molto brevi, ma ha un problema molto pericoloso: (esempio)metanodotto
dalla Russia all’Europa, nel momento in cui hanno spostato le rocce superficiali per mettere le
tubazioni, l’acqua si è infiltrata sullo strato di gesso che ha formato delle cavità che hanno causato
problemi sulle tubazioni, facendole perdere dopo nemmeno 10 anni!
ROCCE METAMORFICHE
Sono rocce che hanno subito notevoli pressioni da parte di rocce sovrastanti, con annesso aumento di
temperatura, tendono quindi ad allineare i minerali al loro interno lungo dei piani detti piani di
scistosità. Questi piani sono piani di debolezza e possono essere causa di frane e crolli(se franapoggio).
Queste rocce hanno l’aspetto massiccio, con bande di minerali ripiegati o ondulati(molto utilizzate per i
tetti).
Tra le rocce metamorfiche abbiamo:
Le rocce scistose: molti piani di debolezza vicini tra loro, generano enormi problemi dal punto di
vista ingegneristico;
Le quarziti: roccia molto abbondante in tutto il mondo, è una delle rocce più dure in assoluto
quindi bisogna fare molta attenzione negli scavi;
Il marmo: roccia molto compatta, usata particolarmente per pavimentazioni, perché meno dura
di graniti e gneiss, dunque si può lucidare;
Gneiss: molto compatti e duri, ottimi per impieghi edilizi;
Micascisti: molto scistose quindi poco utilizzate;
Serpentinite: contiene asbesto(amianto), divieto di estrazione;
Argilloscisti: prevalenza di argilla;
Calcescisti: prevalenza di roccia carbonatica.
I SUOLI
Pedologi: studiosi del suolo, di solito forestali o agronomi.
Il suolo è la zona superficiale formata dall’alterazione della roccia madre. È un’argilla finissima, quindi ha
scarsissime proprietà geomeccaniche e in fase di costruzione viene dunque asportato. Le alterazioni possono
essere chimiche (idrolisi/dissoluzione), fisiche (disgregazione causate dalle dilatazioni
termiche/gelificazione) o biologiche (decomposizione di sostanze organiche).
Roccia affiorante: zone con assenza di suolo.
Roccia sub affiorante: spessore del suolo molto ridotto(dai 10 a 50