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Rapporto percentuale tra l'altezza del siero HL rispetto all'altezza totale del campione HE
Trovo la percentuale del volume del campione che si è separato durante la flocculazione. La flocculazione è un primo step della coalescenza.
È una aggregazione di due o più gocce individuali che si fondono a formare gocce più grosse grazie a legami interparticellari deboli, che però mantengono la loro individualità.
Può avvenire in due modi:
- A ponte: agenti nella fase continua che creano un ponte tra due particelle o di fase dispersa
- A depletion (ad esaurimento): due elementi della fase dispersa si avvicinano con i polimeri della fase continua che circondano senza però un'interazione diretta particella - polimero
La flocculazione è reversibile, quindi è possibile ri-disperdere le gocce per agitazione, in quanto il film di emulsionante che circonda i globuli è intatto.
La coalescenza è l'aggregazione delle singole unità che si traduce in una fusione delle gocce.
particelle più piccole in quelle grandi, quindi si ha la creazione di una struttura non più distinguibile nelle sue unità
Irreversibile--> Fino alla separazione di fase: fase dispersa coalesce in un' unica fase, l'emulsione si rompe definitivamente ed irreversibilmente
Meccanismo della coalescenza
fattori che influenzano la coalescenza:
- Grandezza delle forze tra le particelle
- Resistenza dell' interfaccia alla rottura
- Durata del contatto tra le particelle
- Condivisione e abbattimento dell' interfaccia
- Interazione fra gli ingredienti
Es. voglio una separazione di fase -> aggiungo formulazioni che forzano la coalescenza: esempio il chitosano (derivato della chitina, polisaccaride)
Storia termica del prodotto: cicli di congelamento e scongelamento
Congelamento:
- Saccarosio 0%: la fase acqua congela formando cristalli di ghiaccio che sottraggono acqua libera per cui la fase dispersa nel sistema risulta più coesa
- Saccarosio 20%: la fase
dispersa acquosa non forma cristalli di ghiaccio, per cui non sottrae l'acqua libera e la fase dispersa è meno coesa
Disidratazione: stesso principio del precedente
Membrana interfacciale
Più è complessa (ricca di molecole) l'interfaccia tra fase continua e fase dispersa, più è stabile il sistema
In quanto maggiore è la protezione delle superfici delle particelle disperse, maggiore è la stabilità
Strategie per ridurre la coalescenza:
- Stabilizzazione elettrostatica: emulsionanti ionici per aumentare repulsione
- Stabilizzazione sterica: idrocolloidi addensanti o gelanti per creare impedimento volumetrico
- Aumento della resistenza della membrana alla rottura: emulsionanti polimerici
- Abbassamento tensione superficiale: con emulsionanti tensioattivi
- Diminuzione del contatto tra le particelle: con addensanti o gelanti per aumentare viscosità
Misurare la coalescenza:
Tecniche strumentali
Microscopia: visione solo
morfologicao Strumenti che danno distribuzione dimensionale delle particelleo Osservazione per eventuale instabilità o eventuale oiling- off: inizialeo estrazione con solvente organico della fase olio, seguita da una suaquantificazione (misura della qt di olio che può essere estratto dalsolvente)
Protocolli sperimentaliStorage tests: per t analoghi a shelf-lifeo Accelerated storage tests: centrifugazione per accelerare la coalescenzao Environmental stress testsoDisproporzionamento delle particelle secondo il meccanismo di OstwaldRipening (maturazione di Ostwlad) fenomeno che porta a un continuo aumento delle dimensioni delle particelle ascapito delle più piccole a causa della diffusione di oli attraverso la fase acquosaprovocata dalla differenza di P di Laplace (differenza di pressione tra i due lati diun interfaccia tra due liquidi)metodi per ritardare il disproporzionamento di Ostwald Ripening: Ridurre la solubilità dell’olio in acqua Ridurre la
tensione all'interfaccia Incorporare nelle gocce olio a bassa solubilità Aumentare la resistenza di membrana Conclusioni L'instabilità delle emulsioni può essere dovuta a diversi fattori I meccanismi di instabilità possono avvenire anche contemporaneamente e l'intervento tecnologico va a controllare il fenomeno di instabilità dominante La scienza delle emulsioni può essere usata per aumentare la stabilità delle emulsioni Emulsionanti Additivi più utilizzati nei prodotti alimentari Fonti: Naturali: proteine, lecitina (miscela di fosfolipidi ottenuta da semi vegetali o dall'uovo), fosfolipidi Prodotti di sintesi: acido acetico, lattico, citrico, tartarico Caratteristiche: Macromolecole a basso peso molecolare Anfifilici: testa idrofilica con gruppi polari facili da idratare + coda idrofobica Funzione: aggiunti alle emulsioni per prevenire la coalescenza dei globuli della fase dispersa Come: Agisconocome tensioattivi: riduzione della tensione all'interfaccia Formazione di un rigido film all'interfaccia: barriera meccanica Formazione di un doppio strato elettrico attorno alle particelle per favorire la repulsione tra di esse: stabilizzazione elettrostatica (emulsionanti ionici) Aumentare viscosità del sistema Meccanismo: grazie alla natura anfifilica, vengono assorbiti all'interfaccia olio-acqua Anche con un buon emulsionante, un'emulsione è potenzialmente instabile perché legoccioline tendono a depositarsi per gravità, causando sedimentazione o scrematura/affioramento-> altre modalità per stabilizzare emulsione: Stabilizzanti: Addensanti: polisaccaridi ad alto peso molecolare (ad es. carragenina o xantano) che prolungano la durata di conservazione degli alimenti colloidali, sia aumentando la viscosità delle emulsioni e quindi riducendo il movimento delle goccioline, sia formando uno spesso strato di protezione attorno.alle particelle disperse ridurre la grandezza delle gocce -> Omogeneizzazione: ad alte pressioni, a causa di sforzi di taglio la fase dispersa viene rotta in piccole particelle, così da aumentare al massimo l'area di contatto fra le 2 fasi Fenomeno del ring nelle emulsioni delle bevande formazione dell'anello: affioramento (creaming) della fase grassa che avviene nelle bevande con una piccola percentuale di grasso; questa fase olio contiene sostanze olio solubili che contengono agenti di flavour Soluzione: cambiare il tipo di oli vegetali, utilizzandone alcuni che abbiano una densità più simile a quella della fase acquosa Mercato mira a prodotti clean label: minor numero di ingredienti e possibilmente di origine naturale -> richiesta di emulsificanti di origine naturale: proteine, polisaccaridi, fosfolipidi, saponine A seconda dell'obiettivo di stabilizzazione si sceglie l'agente naturale più adatto Peptidi a basso peso molecolare: formano film diprotezione all'interfaccia molto debole
Sieroproteina intera: protezione garantita perché si forma strato consistente
Idrolizzato di sieroproteine: protezione garantita in due step-> prima avviene la deposizione delle frazioni di idrolizzato ad alto peso e poi interagiranno le componenti a più basso peso molecolare emulsionanti nei sistemi alimentari
Il latte è un'emulsione alimentare complessa e sol colloidal
composta da goccioline di grasso disperse in una fase acquosa contenente proteine
La proteina è sotto forma di micelle di caseina, che sono esse stesse particelle colloidali oppure è libera in soluzione come proteine del siero di latte
Le goccioline di grasso sono stabilizzate da uno strato adsorbito di proteine e fosfolipidi chiamato "membrana dei globuli di grasso del latte"
La frazione fosfolipidica della membrana è composta da lecitina, fosfatidiletanolamina, fosfatidil serina, fosfatidil inositide, plasmalogeni e
sfingomielina; fungono da emulsionanti alimentari- Latte -> crema
Crema fresca: altamente instabile, necessito di stabilizzanti
o creme di imitazione: false creme che sono ottenute con degli oli vegetali-o > non c'è grasso derivanti dal latte, quindi uso emulsionanti per dare consistenza e una stabilità simile a quella della crema fresca
creme composte: creme di imitazione che simulano la crema fresca
o Per tutti gli alimenti costituti da una crema fresca, occorre l'utilizzo di emulsionanti
- latti appositamente formulati per neonati e bambini piccoli: prodotti pronti liquidi, prodotti liquidi concentrati e polveri ricostituite per il consumo
Fabbricazione: necessaria stabilizzazione -> omogeneizzando la fase oleosa, solitamente una miscela di oli vegetali come oli di palma, cocco, soia e girasole, in una fase acquosa costituita principalmente da carboidrati, proteine, minerali e vitamine
Le proteine insieme agli emulsionanti alimentari a basso peso
I molecolare formano una membrana che stabilizza le goccioline di olio contro la coalescenza.
Funzioni degli emulsionanti nei sistemi alimentari:
- Conferire stabilità delle emulsioni contro la coalescenza delle goccioline disperse
- Controllare (con emulsionanti lipofili) l'agglomerazione dei globuli di grasso nell'emulsione montabile, necessaria per ottenere la stabilità e la consistenza della schiuma desiderate
- Favorire la formazione di complessi con componenti di amido (amilosio) per rallentare fenomeni di raffermimento
- Emulsionanti anionici o di tipi molto idrofili, non ionici, interagiscono con le proteine, migliorando così le proprietà reologiche del glutine di frumento
- Agenti modificanti della componente cristallina nei grassi, in quanto i cambiamenti polimorfici durante la conservazione creano problemi di consistenza
Applicazione alimentari: funzioni degli emulsionanti
- Succhi stabilizzanti fase olio
- d'arancia Solubilizzare colore
- Evitare
cluster: flocculazione all'interno della bevande
Budino Emulsificante
umettante
modificatore della texture
Caramelle lecitina stabilizza cristalli di grasso, evitando l'affioramento
Controllo viscosità
gelato stabilizzano l'emulsione: stabilizzano la dispersione di aria
(gelato industriale è al 70% aria) presente nella fase acquosa non congelata
garantiscono la forma
Pane Interagiscono col glutine, consolidando la maglia glutinica e dando al pane una migliore texture e capacità di trattenere CO2
Interagiscono con l'amilosio, riducendo il raffermimento
Scelta dell'emulsionante
In ba