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Poteri del presidente del consiglio

A. Poteri sul funzionamento del consiglio dei ministri: lo convoca e stabilisce l'ordine del giorno.

B. Poteri nel coordinare l'attività dei ministri:

  • Può sospendere l'adozione di atti dei ministri e sottoporli al consiglio dei ministri.
  • Adotta le direttive politiche ed amministrative in attuazione delle decisioni del consiglio dei ministri.
  • La legge n. 400 ha anche rafforzato le strutture della presidenza del consiglio, che è la struttura amministrativa che supporta la sua attività di governo.

Presidente del consiglio:

  • Non c'è rapporto gerarchico con i ministri ma il presidente esercita un primato politico sugli altri membri del governo.
  • Non può revocare e nominare un ministro.
  • Dirige la politica generale e ne è responsabile.
  • Mantiene l'unità dell'indirizzo politico ed amministrativo.

governo.37 Diritto Pubblico

  • Promuove e coordina l'attività dei ministri.
  • Poteri di esternazione verso l'esterno per comunicare gli indirizzi generali del governo.
  • Poteri di rappresentanza dell'intero governo.
  • Poteri di direzione di organi collegiali.
  • Controfirma le leggi e gli atti con forza di legge.
  • Fissa l'ordine del giorno del consiglio dei ministri.

Consiglio dei ministri:

  • Organo collegiale composto da tutti i ministri e presieduto dal presidente del consiglio.
  • È l'organo che determina la politica generale del governo e l'indirizzo generale dell'azione amministrativa.
  • Iniziativa legislativa (disegni di legge).
  • Adozione dei decreti legge, dei decreti delegati e dei decreti governativi.
  • Controllo sulle leggi regionali.
  • Approvazione della scelta di porre questioni di fiducia.
  • Determina le linee di indirizzo in tema di politica UE e internazionale.

ministri:

  • Sono allo stesso tempo componenti del consiglio dei ministri e organi di vertice degli apparati amministrativi che presiedono (ministeri).
  • Ministri senza portafoglio, cioè non a capo di ministeri.
  • Il presidente del consiglio può nominare uno o più vice presidenti.

I sottosegretari:

  • Collaborano con i ministri svolgendo funzioni di governo e amministrazione, una specie di vice ministri.
  • Nominati dal presidente della repubblica su consiglio del presidente del consiglio e del ministro con cui devono collaborare.
  • Sono nominati vice ministri, i sottosegretari con deleghe particolarmente ampie.
  • Il sottosegretario del presidente del consiglio ha un ruolo chiave, coordina e consente un buon funzionamento della macchina del governo.

Funzioni di indirizzo politico del governo:

  1. Determina la piattaforma politica e programmatica.
  2. Indirizza la politica estera del paese.
  3. Dà direttive in tema
di sicurezza pubblica (controlla i servizi segreti).
  • Scelte in materia di finanza pubblica e di bilancio.
Funzioni amministrative del governo:
  • Il consiglio dei ministri nomina i segretari generali e i vertici dei ministeri, sono incarichi a tempo determinato.
  • Nomina parte dei membri del consiglio di stato e della corte dei conti.
I poteri normativi del governo:
  • Decreto legislativo: concetti base, art. 76 costituzione, legge di delega e decreto legislativo delegato.
  • Atti con forza di legge: forza attiva (possono abrogare una legge ordinaria) forza passiva (possono essere abrogati da una legge ordinaria).
  • Serve una legge approvata dal parlamento che consenta al governo di approvare un decreto legislativo. La legge di delega deve seguire il procedimento ordinario (riserva di legge), delega solo per il consiglio dei ministri.
  • Elementi della delega: oggetto definito, tempo limitato (deve dare un termine al governo per l'approvazione), principi e
criteri direttivi di guida per il governo.
  • La delega è prevista per i casi in cui la normativa è particolarmente complessa e servono un alto grado di competenza.
  • Materie non delegabili: modifiche costituzionali, leggi di bilancio, leggi di ratifica dei trattati internazionali, leggi di conversione dei decreti legge.
  • Procedimento:
    1. Proposta del ministro.
    2. Delibera del consiglio dei ministri.
    3. Eventuali pareri della commissione parlamentare.
    4. Delibera definitiva.
    5. Emanazione del presidente della repubblica e pubblicazione nella gazzetta ufficiale.

Diritto Pubblico

  • Testi unici: adottati dal governo sulla base di una delega. Due tipi:
    1. Testo unico innovativo: raccoglie tutte le norme e ne aggiunge altre.
    2. Testo unico compilativo: raccoglie tutte le norme.
  • L'espansione dei decreti legislativi che fanno aumentare i poteri normativi del governo.
  • Decreto legge: concetti base, art. 77 costituzione, decreto legge e legge di conversione.

conversione.

  • Prevede anche esso l'atto con forza di legge.
  • È subito il governo ad emanarlo con un atto con forza di legge in caso di straordinaria necessità ed urgenza (es. terremoti).
  • È andato oltre i casi di straordinaria emergenza, viene usato più del dovuto, quindi un abuso del decreto legge per evitare le lunghezze del procedimento legislativo a partire dagli anni '70. Questo ha creato un circolo vizioso in quanto il decreto legge va convertito dal parlamento entro 60 giorni e convertendo quello o quelliautomaticamente le altre proposte di legge passano in secondo piano e i tempi di queste si allungano ancora di più. Si crea così il fenomeno della reiterazione ovvero scaduti i 60 giorni emanavano un decreto legge uguale a quello precedente, questo accade fino al 1996 quando viene dichiarata incostituzionale la reiterazione dei decreti leggi. La corte costituzionale nel 2007 e 2008 dichiara incostituzionale i decreti.

legge che non hanno i requisiti di urgenza.

  • Decreti legge non omogenei, ovvero su un decreto legge riguardo una determinata situazione sono inseriti altre parti di altri problemi.
  • Entra in vigore immediatamente dopo la pubblicazione in gazzetta ufficiale.
  • Produce effetti provvisori, se non viene approvato entro 60 giorni dal parlamento decade, cioè perde efficacia sin dall'inizio e quindi ristabilire la situazione da come era prima. Se ciò avviene entra la legge di sanatoria che regola i rapporti giuridici dopo che non è stato convertito il decreto legge.
  • Stabilisce la data che entra in vigore.

Procedimento:

  1. Delibera del consiglio dei ministri.
  2. Emanazione del presidente della repubblica.
  3. Pubblicazione immediata nella gazzetta ufficiale.

L'utilizzo di queste importanti normative è sicuramente utile e positivo se avviene nel rispetto dei limiti fissati dalla costituzione. L'abuso di questi strumenti

Caratterizza una debolezza dei governi e delle maggioranze.

  • Regolamenti governativi.

Regioni e governi locali:

40 Diritto Pubblico

Stato regionale ed autonomia della costituzione del 1948:

  • La costituzione del 1948 prevede uno stato regionale ed autonomista.
  • Al centro di tale concetto venne posto l'art. 5 della costituzione: principi di indivisibilità e promozione delle autonomie territoriali.
  • La costituzione distingue tra regioni ordinarie e regioni speciali:
  • Regioni ordinarie: 15 regioni, autonomia legislativa (nel rispetto delle leggi dello stato e dell'interesse nazionale), autonomia amministrativa e finanziaria.
  • Regioni speciali e province di Trento e Bolzano: per loro maggiore autonomia, avendo maggiore autonomia finanziaria tutti i tributi pagati dai cittadini o buona parte rimangono in regione.

Istituzioni delle regioni ordinarie nel 1970:

  • Prime elezioni nel consiglio regionale nel 1970 influenzando negativamente

L'autonomia regionale.

  • Trasferimento delle funzioni amministrative dallo stato alle regioni (1972-1977).

Le novità degli anni '90:

  • Alle regioni sono affidati tutti i compiti amministrativi per lo sviluppo della comunità, a eccezione delle funzioni riservate allo stato (moneta, difesa...).
  • Legge Bassanini (n. 59/1997) legge di sviluppo dell'autonomia, come principio di base le competenze amministrative le competenze di governo devono essere gestite dal livello di governo più vicino al cittadino, se poi ci sono complicazioni nel svolgere una funzione si passa al livello successivo provincia, poi regione poi stato.
  • Federalismo amministrativo.
  • Fine del parallelismo delle funzioni cioè in base alla competenza legislativa si esercita anche quella amministrativa.
  • Nel 1999 prima revisione costituzionale che cambia la forma di governo regionale con l'elezione diretta del presidente della regione e amplia l'autonomia.

Statuaria delle regioni ordinarie. Riforma costituzionale titolo V del 2001:

  • La più ampia modifica costituzionale della storia italiana. Approvata dalla maggioranza parlamentare del centrosinistra, con il governo Amato. Il centrodestra vota contro ma la legge passa grazie al referendum.
  • Incide sui rapporti tra stato e autonomie, viene accentuata in maniera significativa la divisione di poteri e dell'autonomie delle regioni e degli enti locali.
  • Si parla di repubblica della autonomie: comune, province, città metropolitane, regioni e stato.
  • Legge regionale e legge statale hanno gli stessi limiti e vincoli.
  • Lo stato perde la potestà legislativa regionale.
  • Rimangono intaccate le regioni speciali.
  • Aumentano le competenze legislative regionali aumentando la forza delle leggi regionali e le materie di intervento.
  • Partecipazione delle regioni alla attuazione e creazione del diritto dell'Ue nelle

Materie di loro competenza:

  • Art. 118 costituzionalizzazione della legge Bassanini, dove le funzioni amministrative spettano ai comuni.
  • Art. 119 sancisce l'autonomia finanziaria di entrata e di spesa di regioni ed enti locali. Le entrate di questi enti derivano da tributi propri e dalla compartecipazione delle tasse statali.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
56 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Simone1258 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di diritto pubblico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Scuto Filippo.