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Quale dovrebbe essere l'intensità del sindacato dei giudici amministrativi nei confronti della AAI?

1. Il sindacato estrinseco: assume un atteggiamento generale, deve limitarsi a verificare che l'autorità stia operando conformemente alle norme e che attui scelte ragionate. Il giudice non può sindacare né il contenuto dell'atto né la regolazione che si intende effettuare. Ciò che può sindacare sono i casi in cui vi è illogicità o irragionevolezza manifesta. Problemi: il diritto costituzionale viene interpretato in senso molto largo, quasi a tutelare l'autorità, essa non essendo correlata con la politica e quindi non essendo sottoposta ad alti controlli necessita di una sorveglianza attenta da parte del giudice, poteri di scelta sono in capo ad un'autorità non sottoposta a responsabilità politiche.

2. Il sindacato debole: sottoposte ad un sindacato intrinseco, ma debole il giudice può...

su alcune decisioni tecniche ritenute opinabili. Il giudice avvalendosi di una consulenza tecnica può verificare che le decisioni attuate dall'AAI siano corrette, siano sufficientemente tecniche, neutrali e che siano efficaci nel raggiungimento dell'interesse preposto. Il sindacato è debole perché il potere del giudice non può sostituirsi a quello dell'amministrazione, non può sovrapporsi alle valutazioni dell'AAI. Il sindacato intrinseco forte: secondo questa logica di pensiero non è possibile attuare una distinzione tra sindacato debole o forte perché il compito del giudice è assolto solo nel momento in cui ha verificato la piena correttezza degli atti dell'AAI. Il giudice deve essere in grado di svolgere il proprio compito senza limiti all'ampiezza e alla portata delle manovre applicabili. Al giudice è preclusa la possibilità di sovrapporsi.all'autorità, ma può sia rivalutare le tecniche adottate sia applicare correttamente i concetti giuridici del caso. La teoria del sindacato intrinseco che si basa sulla discrezionalità tecnica non trova molto applicazione, solitamente infatti il giudice si limita a verificare il rispetto delle norme e dei principi generali non scendendo nello specifico della tecnicità del problema, che, proprio per questa sua peculiarità è stato dato in mano ad una autorità che opera in un contesto specifico e in una posizione particolare. Giurisdizione sovranazionale per quanto concerne le AAIA livello comunitario si prospetta lo stesso problema. Si rilevano due diversi atteggiamenti. Il primo in cui il giudice comunitario deve limitarsi a valutare che le decisioni siano conformi alla legge che gli atti non siano viziati di eccessi di potere e che gli interessi dei cittadini siano tutelati. Recentemente però i giudici sembrano più indirizzati

Verso l'attuazione di un sindacato pieno che scende più nel merito e nei dettagli delle decisioni. L'ampiezza del sindacato è rimessa al giudice nazionale che può decidere come intervenire a seconda della situazione, parliamo quindi di sindacato variabile.

CEDU art. 6 il potere di sostituzione dei giudici può essere esercitato quando una decisione dell'autorità amministrativa indipendente è in contrasto con i diritti dei cittadini o li lede in qualche modo. L'articolo 6 nello specifico cita che ogni persona ha diritto di vedere la propria causa esaminata equamente di fronte ad un tribunale indipendente e imparziale che deve esprimersi sulle controversie che riguardano i diritti e i doveri in capo ai cittadini.

Obbligo di motivazione: le AAI hanno l'obbligo di motivare gli atti, devono consentire la partecipazione degli interessati al procedimento per far si che il principio di legittimazione si valido, ma l'atto non

può essere annullato per difetto di partecipazione. L'autorità deve motivare la decisione finale anche rifacendosi a quanto osservato dagli interessati, anche se non è prevista una risposta caso per caso.

Per quanto riguarda le autorità amministrative classiche qualsiasi individuo che si sente coinvolto in una situazione di eccesso di potere è legittimato ad impugnare il provvedimento adottato. Per quanto riguarda le AAI i soggetti sono autorizzati ad impugnare solo se fanno effettivamente parte di quella categoria di mercato a cui è destinato l'atto.

L'illegittimo esercizio della funzione regolatoria dell'autorità amministrativa indipendente ha responsabilità aquiliana (extra-contrattuale) per situazioni di omissione di esercizio oppure quando l'esercizio è illegittimo. Si configura quindi la possibilità di essere perseguiti civilmente.

Il regime ordinario in ognicaso è adattato alla particolarità e alla discrezionalità delle AAI che, per la posizione che rivestono, nell'adempiere il proprio compito devono compiere degli sforzi maggiori delle autorità classiche. L'AAI deve sempre operare con diligenza, perizia e prudenza professionale se ciò non avviene è perseguibile e condannabile civilmente. CAPITOLO 10 TORCHIA (la tutela della concorrenza) Importante sottolineare che a livello nazionale non c'era una normativa a tutela della concorrenza all'interno del mercato, si è quindi andata via via insinuando quella comunitaria. Con la legge n. 287/1990 viene istituita la AGCM (autorità garante della concorrenza sul mercato). Proprio per questo motivo la disciplina di questa materia è molto potente, perché la normativa europea non si è dovuta andare a sovrapporre o ad affiancare a quella nazionale. A livello comunitario è

ESSENZIALE al fine della creazione del mercato unico e il superamento delle barriere nazionali. La materia viene disciplinata nello specifico dall'art 101 e 102 del TFUE e fa riferimento alle imprese e agli Stati membri. Vieta le intese restrittive, l'abuso di posizione dominante e vigila sulla concentrazione nel mercato. La tutela opera come accertamento ex-post di eventuali posizioni che violano le norme in materia. Quindi la disciplina definisce solamente quei comportamenti vietati, per il resto la concorrenza è libera di esplicarsi nel mercato a piacere. L'AGCM non è quindi un'Autorità di Antitrust con funzione regolatrice, ma opera ex-post vigilando sul comportamento delle imprese poste sotto osservazione. Operando deve tener conto che per la presenza delle 4 libertà di circolazione le sue azioni non si limitano al contesto nazionale, ma lo travalicano. Verticalità del sistema a partire dagli anni novanta, quando gli stati hanno recepito ed elaborato la

direttiva in merito alla concorrenza è andato via via accentuandosi undecentramento delle competenze messe in capo non più alla comunità europea, ma ai diversi stati membri. Orizzontalità del sistema la materia inoltre non è di competenza esclusiva dello Stato che ha iniziato il controllo, ma gli altri stati membri possono intervenire ed apportare un contributo. La competenza non è più territoriale e nemmeno esclusiva. 10 I consumatori sono considerati i destinatari ultimi dei benefici della concorrenza al punto che i provvedimenti dell'AGCM molto spesso trovano giustificazione nel miglioramento delle condizioni dei clienti. L'art. 102 nello specifico cita: che l'operato si concentrerà sui tipi di comportamento maggiormente dannosi per i consumatori in modo da garantire che i mercati funzionino correttamente e che i consumatori traggano vantaggio dall'efficienza e dalla produttività derivanti da unaconcorrenza effettiva tra imprese. Integrazione e decentramento: il sistema vigente è di tipo decentrato e prende il nome di "eccezione legale". Prima, le autorità nazionali dovevano notificare caso per caso e attendere il consenso dell'UE. Le autorità svolgono una duplice funzione: sono amministrazioni nazionali che agiscono per conto dell'unione e si occupano inoltre di applicare le norme antitrust nei casi di infrazione che hanno un'incidenza nazionale. Il problema del decentramento si presenta nel momento in cui ci sono norme sovrapposte o contraddittorie che potrebbero andare a diminuire l'enforcement (potenza della decisione). Per favorire il decentramento, ma allo stesso tempo garantire l'integrazione delle decisioni, si è valorizzato il principio di leale collaborazione disciplinato dall'art. 4 del TUE. L'unità è garantita dall'Unione Europea che gode di supremazia funzionale (nonpuò emanare ordini perché non è in una posizione gerarchica superiore, unica eccezione sono le sanzioni) e delega le autorità nazionali avvalendosi di quanto riportato dall'art. 5 del TUE sul principio di sussidiarietà. Il sistema, così strutturato, permette di mantenere l'unità non andando però a ledere le differenze nazionali attraverso un meccanismo che prende il nome di equivalenza predeterminata (garantisce sistema unitario, ma non uniforme). European competition network principio di leale collaborazione e principio di cooperazione amministrativa trovano la loro sede privilegiata nell'ECN che permette di evitare duplicazioni decisionali e procedurali, di allocare le procedure correttamente tra le diverse autorità, di fornire assistenza nella decisione e di discutere in merito a questioni di politica generale. La commissione europea avoca a sé il potere di disciplinare la concorrenza quando sono coinvolti più di

stati membro, quando il comportamento lede direttamente la commissionestessa o quando si teme che le autorità nazionali possano adottare decisioni contrastanticon il diritto europeo in materia di concorrenza. Le autorità non perdono completamente ilpotere,possono infatti pronunciarsi successivamente, purché le decisioni siano conformi.

Principio di prevalenza del procedimento europeo rispetto al procedimento nazionale chediventa recessivo.

Collaborazione verticale:le autorità nazionali hanno l’obbligo di notificare all commissione europea l’avvio di un• proceduradevono inoltre comunicare il progetto di decisione finale.• 11durante la fase istruttoria si verifica uno scambio di di informazione tra nazione/• commissione per verificare la sussistenza di prove che confermino il comportamentoanticoncorrenziale.durante la fase decisioria le autorità nazionali possono giungere a conclusioni diverse da• quelle della Commissione,

In questo caso la commissione può avocare a sé il caso e applicare le proprie disposizioni.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
22 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elena762 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto pubblico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Gaboardi Franco.