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Estratto del documento

CIG.

Quali son i mezzi per attribuire la competenza ad una corte?

Metodi per attribuire giurisdizione ad un tribunale arbitrale:

- Compromesso arbitrale per una data controversia: è un accordo concluso dopo il sorgere della

controversia con cui gli Stati in lite attribuiscono la competenza ad un giudice o arbitro internazionale.

- Trattati generali di arbitrato per eventuali controversie future: Trattati che si occupano solo di risolvere

le controversie, si occupano di risoluzione delle controversie.

- Clausola compromissoria contenuta in un trattato: è un articolo, una disposizione (un articolo) di un

trattato internazionale che prevede, nell’ipotesi in cui sorgano controversie sull’applicazione di quel

trattato le modalità di risoluzione della controversia.

Art. 9 della Convenzione contro il Genocidio > è una clausola compromissoria completa perché le parti

hanno già deciso la Corte prima che sorga la controversia. È una disposizione di un trattato, cioè un articolo di

trattato che prevede, nei casi di controversia sull’interpretazione o l’applicazione di questa convenzione, già il

metodo di soluzione della controversia. Gli Stati in lite, ratificando la convenzione, hanno già accettato la

competenza della CIG nonostante nell’articolo vi sia “su richiesta di una delle parti alla controversia”.

Art. 30 par. 1 della Convenzione contro la tortura (1984)

Qualsiasi controversia tra due o più Stati Parte inerente all’interpretazione o all’applicazione della

presente Convenzione, non risolvibile tramite negoziazione, è sottoposta a arbitrato a richiesta di uno di

questi Stati. Qualora, nei sei mesi seguenti alla data della richiesta di arbitrato, le parti non siano giunte ad

un accordo sull’organizzazione dell’arbitrato, ciascuna di esse può sottoporre la controversia alla Corte

Internazionale di Giustizia tramite deposito di una domanda conforme allo Statuto della Corte.

Questa clausola compromissoria chiede agli Stati di tentare il negoziato, dice alle parti di provare i negoziati

e se ciò non è possibile, di procedere con l’arbitrato. È una clausola compromissoria incompleta perché dice

verrà sottoposta ad arbitrato ma non dice in che modo venga strutturato l’arbitrato e se andremo davanti alla

corte permanente di arbitrato o se ne verranno scelti altri. È incompleta, si sceglie il mezzo, l’arbitrato, ma non

si sceglie il tribunale arbitrale. La seconda parte dell’art. 30 par. 1 è una clausola compromissoria completa

perché vi è riferimento alla CIG.

È un articolo del trattato che prevede la modalità di soluzione delle controversie che potrebbero sorgere

relativamente all’interpretazione o applicazione del trattato internazionale.

La prima modalità che emerge nell’articolo è il negoziato che è una modalità diplomatica di soluzione delle

controversie. Se non è possibile risolvere una controversia tramite il negoziato si ricorre all’arbitrato. Questa

parte della clausola compromissoria ([…] è sottoposta a arbitrato a richiesta di uno di questi Stati) si dice

incompleta perché si dice solo arbitrato ma non viene stabilito il collegio arbitrale. Tuttavia, se l’arbitrato non

dovesse funzionare vi è una terza ipotesi che è data dalla CIG. Questa parte invece (Qualora, nei sei mesi

seguenti alla data della richiesta di arbitrato, le parti non siano giunte ad un accordo sull’organizzazione

dell’arbitrato, ciascuna di esse può sottoporre la controversia alla Corte Internazionale di Giustizia […]) è

una clausola compromissoria completa perché identifica già la Corte che sarà responsabile della risoluzione

della controversia.

[una clausola è una disposizione dei trattati internazionali]

Non è detto, però, che tutti i trattati prevedano la risoluzione della controversia, sarebbe preferibile lo

prevedessero ma non è automatico. Le clausole compromissorie vengono elaborate a seconda del trattato

internazionale.

La soluzione delle controversie internazionale deve avvenire sempre in modo pacifico e questa è una norma

consuetudinaria. La soluzione pacifica delle controversie dice che qualora gli Stati decidessero di risolvere una

controversia lo dovrebbero fare in modo pacifico altrimenti possono lasciare aperta la controversia.

51

Appunti di Brunello Carlotta

Art. 22 della Convenzione contro la discriminazione raziale > è una clausola compromissoria completa

perché identifica già la corte competente, la CIG, e prima di ricorrere alla CIG chiede agli Stati di ricorrere al

negoziato.

La CIG ha un ulteriore metodo per l’attribuzione della competenza. Come si può attribuire la competenza

alla CIG?

1. Compromesso arbitrale

2. Trattato generale di arbitrato

3. Clausola compromissoria

4. Art. 36 par. 2 clausola opzionale Statuto CIG.

Gli Stati parti del presente Statuto possono in qualsiasi momento dichiarare di riconoscere come

obbligatoria, di pieno diritto e senza convenzione speciale, in confronto di ogni altro Stato che accetti

lo stesso obbligo, la giurisdizione della Corte su tutte le divergenze di ordine giuridico aventi per oggetto

l’interpretazione di un trattato…

La clausola opzionale dice che gli Stati possono dichiarare in qualsiasi momento dichiarare, ipso facto,

come obbligatoria e senza speciale convenzione nei confronti di ogni altro Stato che abbia fatto la medesima

dichiarazione. È una dichiarazione che uno Stato fa in cui riconosce, senza speciale accordo, la competenza

della CIG. È una dichiarazione fatta una tantum, in cui si riconosce la competenza della corte. Vale se anche

l’altro Stato in lite ha fatto la medesima dichiarazione. È possibile per uno Stato fare una dichiarazione in cui

riconosce la competenza della CIG per le controversie che dovessero sorgere nei confronti di un altro Stato

che ha fatto la stessa dichiarazione. Gli Stati, però, limitano queste dichiarazioni. La dichiarazione può

produrre i suoi effetti solo nei confronti di un altro Stato che ha fatto una dichiarazione. L’Italia potrebbe

rivolgersi alla CIG per una controversia contro il Regno Unito perché entrambi gli Stati hanno fatto una

dichiarazione purché vengano rispettati i limiti temporali previsti dalla dichiarazione.

LA CIG risolve solo ed esclusivamente le controversie tra gli Stati, neppure tra Stati e organizzazioni

internazionali. Non potrà mai risolvere caso tra unione Europea e Cina. Soprattutto, la CIG non riceve ricorsi

individuali, da parte dei singoli ma solo controversie tra Stati. È composta di 15 giudici che rappresentano le

diverse aree del mondo rappresentante all’interno delle Nazioni Unite. I giudici sono giuristi di notoria

competenza, possono essere ad esempio ex giudici della corte costituzionale di uno Stato o docenti di diritto

internazionali votati con doppia votazione. Oltre a risolvere le controversie, la CIG può emettere pareri, come

quello sul muro in Palestina, sul Kosovo o alle riserve sui trattati internazionali. I pareri sono espressione del

potere consultivo della corte (di adozione di pareri giuridici).

Nuovi tribunali internazionali permanenti o semi permanenti

Uno è il tribunale per il diritto del mare che risolve le controversie relative alla Convenzione di Montego

Bay tra gli Stati. Su questioni di diritto del mare. Vi sono poi corti speciali che si occupano di diritti umani

fondamentali.

- Corte europea dei diritti umani

- Corte interamericana

Questi due ricevono ricorsi individuali.

L’Unione Europea è un sistema a sé stante, è un’organizzazione internazionale con caratteristiche

specifiche ma è pur sempre un’organizzazione internazionale.

Per quanto riguarda i tribunali penali, sono relativi alla responsabilità penale individuale. Sono nati molti

tribunali che riguardano la responsabilità penale ed individuale per crimini di guerra, contro l’umanità e di

genocidio. Esempi di tribunali penali sono:

- Corte Penale Internazionale con sede all’Aia e si occupa di tutti i casi di giustizia penale individuali.

Sta avendo un ruolo molto importante. Recentemente è stata criticata perché i limiti del suo mandato

fanno si che al momento la quasi totalità dei casi riguardino il continente africano e vi è un’assenza di

cooperazione da parte degli Stati africani perché i limiti derivanti dal suo statuto fanno si che non abbia

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Appunti di Brunello Carlotta

competenza in molte situazioni. Il suo statuto non è stato ratificato da alcuni Stati (USA, Russia, Cina,

Israele, Regno Unito, etc.). La CPI può esaminare casi avvenuti nel territorio di uno degli Stati membri

dello statuto, compiuti da un cittadino di uno Stato membro (cittadino italiano sospettato d genocidio) o

nel caso in cui la situazione venga trasmessa alla Corte penale internazionale dal CdS.

- Tribunale Penale internazionale per l’ex-Jugoslavia > tribunale all’Aia

- Tribunale Penale Internazionale per il Ruanda > tribunale in Africa

[

Quello per l’ex-Jugoslavia e per il Ruanda sono relativi alla responsabilità pensale individuale ma con

riferimento a situazioni specifiche. Sta esaurendo la sua funzione.]

- Corte Speciale per la Sierra Leone

- Tribunale Speciale per il Libano 15.

Illecito internazionale e responsabilità internazionale

La disciplina attuale

Cosa accade quando gli Stati violano il diritto internazionale?

Dobbiamo chiederci quali siano le conseguenze di una violazione del diritto internazionale, quali siano le

relazioni tra lo Stato offensore e quello leso. La disciplina della responsabilità internazionale è consuetudinaria

e le norme sono incluse in un progetto di articoli. Si chiama progetto di articoli sulla responsabilità

internazionale degli Stati. È un progetto, non un trattato internazionale, per cui allo stato attuale non abbiamo

un trattato internazionale che si occupi di responsabilità internazionale ma abbiamo un progetto di articoli che

riproduce in gran parte norme consuetudinarie per cui il progetto di articoli è molto citato dalla CIG perché

riproduce norme consuetudinarie. Il progetto di articoli è una codificazione. Non si è mai giunti ad un trattato

internazionale per la volontà degli stati anche se va detto che il progetto di articoli del 2001contiene norme

che sono ampiamente riconosciute anche dalla CIG.

L’illecito internazionale

La responsabilità internazionale sorge quando è stato compiuto un atto internazionalmente illecito. Ecco

allora che la responsabilità internazionale si interroga e disciplina le relazioni che esistono tra lo Stato che ha

violato il diritto internazionale e lo Stato che ha subito la

Dettagli
A.A. 2017-2018
58 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/13 Diritto internazionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher carlotta.brunello di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto internazionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof De Vido Sara.