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XX
Inoltre se le due grandezze indipendenti sono nulle, sono nulle anche le due grandezze
dipendenti. In forma matriciale:
1 11 12 1 1
[]
= =
[ ] [ ] [ ] [ ]
2 2 2
21 22
Dove R è chiamata matrice di resistenza; i suoi quattro termini sono del tipo [Ω].
= |
=0
Rappresentazione controllata in tensione
Le grandezze indipendenti sono u e u , quelle dipendenti sono i e i . Valgono le relazioni
1 2 1 2
= +
1 11 1 12 2
{ = +
2 21 1 22 2
Sono due relazioni algebriche, lineari a coefficienti (G ) costanti, che non dipendono dal tempo.
XX
Inoltre se le due grandezze indipendenti sono nulle, sono nulle anche le due grandezze
dipendenti. In forma matriciale:
1 1
1 11 12 []
= =
[ ] [ ] [ ] [ ]
2 2
2 21 22
Dove G è la matrice di conduttanza; i suoi quattro termini sono del tipo [S].
= |
=0
Oss. La matrice di resistenza e la matrice di conduttanza sono una l’inversa dell’altra.
- 33 -
Prima rappresentazione ibrida
Le grandezze indipendenti sono i e u , quelle dipendenti sono u e i . Valgono le relazioni
1 2 1 2
= ℎ + ℎ
1 11 1 12 2
{ = ℎ + ℎ
2 21 1 22 2
Sono due relazioni algebriche, lineari a coefficienti (h ) costanti, che non dipendono dal tempo.
XX
Inoltre se le due grandezze indipendenti sono nulle, sono nulle anche le due grandezze
dipendenti. In forma matriciale: ℎ ℎ
1 11 12 1 1
[ℎ]
= =
[ ] [ ] [ ] [ ]
ℎ ℎ
2 2 2
21 22
Dove si è introdotta la prima matrice ibrida h. I suoi quattro termini non sono tutti dello stesso
tipo: h = [Ω]; h = [S]; h = e h = adimensionali.
1 2 1 2
| | | |
11 22 12 21
1 2 2 1
=0 =0 =0 =0
2 1 1 2
Seconda rappresentazione ibrida
Le grandezze indipendenti sono i e u , quelle dipendenti sono u e i . Valgono le relazioni
2 1 2 1
= +
1 11 1 12 2
{ = +
2 21 1 22 2
Sono due relazioni algebriche, lineari a coefficienti (g ) costanti, che non dipendono dal tempo.
XX
Inoltre se le due grandezze indipendenti sono nulle, sono nulle anche le due grandezze
dipendenti. In forma matriciale:
11 12 1 1
1 []
= =
[ ] [ ] [ ] [ ]
21 22 2 2
2
Dove si è introdotta la seconda matrice ibrida g. I suoi quattro termini non sono tutti dello stesso
tipo: g = [S]; g = [Ω]; g = e g = adimensionali.
1 2 1 2
| | | |
11 22 12 21
1 2 2 1
=0 =0 =0 =0
2 1 1 2
Oss. La prima e la seconda matrice ibrida sono una l’inversa dell’altra.
Prima rappresentazione di trasmissione
Le grandezze indipendenti sono u e i , quelle dipendenti sono v e -i (per motivi pratici avendo
1 1 2 2
usato la convenzione degli utilizzatori). Valgono le relazioni
= + (− )
1 2 2
{ = + (− )
1 2 2
Sono due relazioni algebriche, lineari a coefficienti (A, B, C, D) costanti, che non dipendono dal
tempo. Inoltre se le due grandezze indipendenti sono nulle, sono nulle anche le due grandezze
dipendenti. In forma matriciale:
1 2 2
[]
= =
[ ] [ ] [ ] [ ]
− −
1 2 2
Dove si è introdotta la prima matrice di trasmissione T. I suoi quattro termini non sono tutti
dello stesso tipo: B = [Ω]; C = [S]; A = e D = adimensionali.
1 1 1 1
− −
| | | |
2 2 2 2
=0 =0 =0 =0
2 2 2 2
Seconda rappresentazione di trasmissione
Identicamente alla prima rappresentazione, le grandezze indipendenti sono u e i , quelle
1 1
dipendenti sono v e -i (per motivi pratici avendo usato la convenzione degli utilizzatori).
2 2
Valgono le relazioni = ′ + ′
2 1 1
{ − = ′ + ′
2 1 1
Sono due relazioni algebriche, lineari a coefficienti (A’, B’, C’, D’) costanti, che non dipendono dal
tempo. Inoltre se le due grandezze indipendenti sono nulle, sono nulle anche le due grandezze
dipendenti. In forma matriciale:
[′ ′
2 1 1
[′]
= =
[ ] ] [ ] [ ]
−
′ ′
2 1 1
- 34 -
Dove si è introdotta la seconda matrice di trasmissione T’. I suoi quattro termini non sono tutti
dello stesso tipo: B’ = [Ω]; C’ = [S]; A’ = e D’ = adimensionali.
2 2 2 2
− −
| | | |
1 1 1 1
=0 =0 =0 =0
1 1 1 1
Oss. La prima e la seconda matrice di trasmissione sono una l’inversa dell’altra.
Precisazione sulla rappresentazione di un doppio bipolo ideale inerte di ordine zero
La seguente precisazione è svolta facendo riferimento, fra le sei rappresentazioni, alla
rappresentazione controllata in corrente.
Si consideri un doppio bipolo ideale inerte di ordine zero e si
ipotizzi che ammetta la rappresentazione controllata in
corrente.
Si convenzionino le due porte con la convenzione de gli
utilizzatori. Nel caso (a) di figura, si scrivano le relazioni della
rappresentazione controllata in corrente. Vale:
= +
1 11 1 12 2
{
= +
2 21 1 22 2
Analogamente, nel caso (b) di figura, dove ancora le due porte
sono convenzionate con la convenzione degli utilizzatori, si ha:
∗
= +
1 11 1 12 2
{ ∗
∗
= +
2 21 1 22 2
Dato che u * = - u e i * = - i , (cambiano anche R e R per la loro definizione!) si trova
2 2 2 2 12 21
= −
1 11 1 12 2
{ = − +
2 21 1 22 2
Oss. Si osserva che queste relazioni differiscono da quelle scritte direttamente sul caso (a) per il
segno dei termini R e R . Pertanto, oltre alla convenzione degli utilizzatori alle due porte, si
12 21
osserva che fissato arbitrariamente il riferimento positivo della tensione su uno dei due
morsetti alla porta 1, con la scelta sulla porta 2 del riferimento positivo della tensione su un
morsetto si ha per il doppio bipolo un valore per R e per R , mentre con la scelta opposta si
12 21
ottengono per tali termini i valori opposti.
Trasformatore ideale
Un’astrazione teorica di un sistema a due induttori mutuamente accoppiati è
il trasformatore ideale. Nelle reti elettriche, il trasformatore ideale è un
doppio bipolo ideale inerte di ordine zero, che, con le due porte
convenzionate da utilizzatore, ha relazioni (in regime stazionario o variabile
quasi-stazionario): =
1 2 n “rapporto di trasformazione” ∈ ℝ
{ 1
= −
1 2
Le relazioni sopra riportate non consentono una scelta delle correnti alle due porte come
variabili indipendenti, né delle tensioni. Non è quindi possibile una rappresentazione controllata
in corrente o in tensione e non ci sono quindi le matrici di resistenza e di conduttanza.
Sono possibili le altre quattro rappresentazioni; tra esse è immediata la prima rappresentazione
di trasmissione, con A = n , B = C = 0, D = 1/n.
a) Il trasformatore conserva la potenza (potenza entrante = potenza uscente)
b) È passivo, dato che è trasparente alla potenza
c) È reciproco, dato che il determinante della prima matrice di trasmissione AD – BC = 1
d) Non è simmetrico (tranne se |n| = 1)
e) Amplifica tensioni o correnti, tranne se |n| = 1, conservando appunto la potenza.
- 35 -
Generatori pilotati o controllati
I generatori ideali di tensione e di corrente, già visti, impongono rispettivamente il valore della
tensione o della corrente su un lato e tale imposizione è fatta in modo indipendente dall’altra
grandezza del lato e da ogni altra grandezza di rete. Per questo sono detti generatori ideali
indipendenti.
Si considerano ora i generatori pilotati (o controllati o dipendenti) che sono utilizzati in
elettronica normalmente per i modelli di componenti, quali i transistor.
Il generatore pilotato impone il valore della tensi one o della corrente su un lato (lato 2)
(grandezza impressa) e tale imposizione è fatta in modo indipendente dall’altra grandezza di
quel lato ma in modo dipendente da un’altra grandezza della rete, cioè dipende dalla tensione o
dalla corrente di un altro lato della rete (lato 1) (grandezza di controllo).
È un doppio bipolo: alla porta 1 c’è un circuito ideale aperto se la grandezza di controllo è una
tensione oppure un cortocircuito ideale se la grandezza di controllo è una corrente; alla porta 2
c’è la grandezza impressa pilotata che può essere una tensione o una corrente.
Si presentano i quattro casi di generatori pilotati lineari - doppi bipoli ideali inerti di ordine zero.
Generatore di tensione pilotato in tensione
La porta 1 è un circuito ideale aperto e quindi vale la
relazione: i (t) = 0.
1
La porta 2 ha una tensione che dipende dalla tensione
presente alla porta 1, tramite il parametro costante k .
α
Quindi la tensione alla porta 2 può essere fatta variare
agendo sulla tensione che si ha alla porta 1. Vale quindi la relazione v (t) = k v (t).
2 α 1
Le due relazioni del GTPT sono quindi: = 0
1
{ =
2 1
Tali relazioni suggeriscono quindi la seconda rappresentazione ibrida, che qui applicata e
combinata con le relazioni del GTPT fornisce:
0 0
11 12 1 1
1 = =
[ ] [ ] [ ] [ ] [ ].
0
21 22 2 2
2
Generatore di tensione pilotato in corrente
La porta 1 è un circuito ideale aperto e quindi vale la
relazione: u (t) = 0.
1
La porta 2 ha una tensione che dipende dalla corrente
presente alla porta 1, tramite il parametro costante k .
r
Quindi la tensione alla porta 2 può essere fatta variare
agendo sulla corrente che si ha alla porta 1. Vale quindi la relazione v (t) = k i (t).
2 r 1
Le due relazioni del GTPT sono quindi: