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Lo scisma d'Oriente: la Chiesa latina e quella greca si dividono con reciproche scomuniche
La Chiesa, che si autoproclama capo di tutte le altre chiese, riaffermando così il proprio primato, manda Umberto da Silva candida con altri ambasciatori a Costantinopoli come messaggeri e per vedere se erano veri i rumori che erano giunti al Papa. Arrivati a Costantinopoli, loro trovano un clima gioioso nel Signore ma anche una grande tristezza, perché la città, a causa di Michele, era abitata ogni giorno sempre più da eresie, come i simoniaci, che vendono i doni di Dio; come i valesii che ordinano come sacerdoti e vescovi gli eunuchi; come gli ariani, che ribattezzavano chi.
Fonte: L. Martinez Errer, P.L. Giuducci, "Lo Scisma d'Oriente: la Chiesa latina e quella greca si dividono con reciproche scomuniche", commento a cura di P.L. Giuducci, in Fontes. Documenti di storia della Chiesa, San Paolo, Cinisello Balsamo 2005, 153-157.
Aveva ricevuto il battesimo cristiano; come i donatisti, che ammettevano l'esistenza solo della Chiesa greca, affermando che la vera Chiesa di Cristo era sparita; come i nocolaiti, che permettevano il matrimonio al clero; come i severiani, che condannano la legge mosaica; come i manichei, che preferivano il pane fermentato al pane azzimo; come i nazirei che danno importanza alla purezza del corpo, lasciandosi battezzare non prima dell'ottavo giorno e dando battessimo e comunione alle donne che partoriscono; in più questi eretici si lasciano crescere barba e capelli, rifiutando così di seguire l'abitudine romana, ossia di tagliare barba e capelli. I seguaci di Michele Cerulario sono ormai la sintesi di tutte le eresie, anche quelle estetiche. Davanti a tutti questi errori messi in evidenza dal Papa, Michele non accettò di riconoscere il male commesso, di dare udienza ai messaggeri, ai quali era vietato celebrare Messa, chiudendo le Chiese dei Latini.
eperseguitandole con le parole, fino ad arrivare a nominarsi patriarca ecumenico. I messaggeri davanti a queste difficoltà,non potendo più sopportare accuse contro la Chiesa, scomunicarono, per ordine del Papa, Michele e tutti coloro cheappoggiavano lui e le varie forme di eresia contro la Chiesa latina.Questo scambio di scomuniche reciproche durerà fino agli ’60, quando dopo il Concilio Vaticano II, Papa Paolo VI e ilpatriarca Atenagora di Costantinopoli, pur rimanendo sulle loro posizioni, ritireranno le loro reciproche scomuniche,aprendo così una sorta di dialogo.
LOTTA PER LE INVESTITURE E RIFORMA GREGORIANA
Nella lotta per le investiture i protagonisti sono la Chiesa e l’Impero. Il Papato attraversava un periodo di grandedifficoltà e debolezza, dal punto di vista spirituale e religioso, dovuto al fatto che venivano eletti come ponteficipersonaggi di bassissimo valore, che venivano pilotati dalle grandi famiglie. Inoltre, nascono in
Questo periodo è anche una propaganda antiromana, con una serie di leggende nere, come quella della famosa Papessa Giovanna, soprattutto in momento di crisi con la Chiesa d'Oriente e quindi ci si punzecchia a vicenda, creando delle storie che servono a screditarsi a vicenda. E una di queste leggende è proprio quella della Papessa Giovanna, che si travestì da uomo e riuscì a farsi eleggere come Papa Giovanni VIII, morta poi di parto durante un aborto avuto durante la processione di Pasqua. Pertanto, l'Impero ne approfitterà per prendere una propria supremazia militare e religiosa per inserirsi nella scelta e nella nomina dei vescovi. Questo periodo in cui vede questa lotta per le investiture è caratterizzato anche dalla Riforma Gregoriana, che prende il nome da papa Gregorio VII, che prima di diventare papa era stato consigliere di tutti i Papi precedenti e aveva assunto tutte le cariche ecclesiastiche, fino a diventare Pontefice (dal 1073 al 1085).
Ma il periodo di riforma non inizia con Gregorio VII, ma va dal 1046 al 1122, periodo in cui si susseguiranno varie lotte e dispute tra Papato e Impero. Per quanto riguarda l'impero, dall'epoca carolingia si era formata una società di tipo feudale, al cui vertice c'era l'imperatore e poi man mano i vassalli, valvassori e i valvassini. Gli imperatori, essendosi potenziati con una politica cesaropapista, iniziarono autonomamente a nominare i vescovi-conti, in quanto in quel periodo il vescovo non aveva solo funzione spirituale e religiosa, ma anche di amministrazione burocratica e gestionale del territorio. Questo accadeva, perché spesso nelle città non c'erano altre autorità al di fuori dei vescovi e quindi contemporaneamente il vescovo diventava rappresentante della Chiesa locale e funzionario imperiale, delegato dall'imperatore stesso, portando a una sorte di conflitto interiore tra il potere spirituale e il potere temporale.
D'altra parte, era anche normale che gli imperatori, davanti a tale situazione, badavano più agli aspetti politici che alla vita spirituale, nominando così persone che non avevano nessuna inclinazione per la vita ecclesiastica e venivano messi là giusto per badare agli aspetti politici. Questa situazione spingerà la Chiesa a trovare una soluzione. Questo periodo vedrà in particolar modo uno scontro tra Gregorio VII e l'imperatore Enrico IV. Dopo vari scontri, il Papa Gregorio VII scriverà un documento nel quale la nomina del vescovo non poteva essere fatta da un laico, bensì dal potere papale. Il documento prodotto, scritto in latino, è il Dictatus papae, del 1075, che è un elenco di 27 affermazioni, con le quali si ribadisce la prerogativa del papa: da quel momento in poi nessun vescovo può essere nominato senza l'assenso del Papa. Ma secondo gli storici questo documento non ebbe grande circolazione, ma fucomunque una linea guida per Gregorio VII e i suoi successori. La copia originale del Dictatus papae è conservata nell'archivio vaticano. FONTE 6: IL PAPA GREGORIO VII PROIBISCE AI VESCOVI DI RICEVERE L'INVESTITURA DA UN LAICO Per sottolineare il suo pensiero, Gregorio VII divulgò un documento, il Dictatus Papae composto di 27 proposizioni, con il fine proprio di staccare il potere ecclesiastico dal potere imperiale e tutelare quindi la Chiesa tutta. Delle 27 proposizioni, 22 sono di natura teologica ed ecclesiastica e 5 si riferiscono alle relazioni tra i papi e gli imperatori, come i principi devono baciare i piedi solo al Papa, è lecito al Papa deporre l'imperatore, nessuno può giudicare il Papa. 1) Che la Chiesa Romana è fondata da Dio solo: anche su questo c'era un dibattito su chi veramente fosse il fondatore della Chiesa: Gesù Cristo o Paolo. In realtà la Chiesa così come la conosciamo e cosìcome è stata organizzata, soprattutto nei primi secoli, è certamente il frutto delle disposizioni che Paolo dà nelle sue lettere.- Che soltanto il Pontefice Romano è a buon diritto chiamato universale: quindi il papa si pone su un livello superiore anche rispetto agli altri vescovi, affermando il proprio primato petrino o romano.
- Che Egli solo può deporre o ristabilire i Vescovi: solo il Papa può nominare o far dimettere i vescovi.
- Che un suo messo, anche se inferiore di grado, in concilio è al di sopra di tutti i vescovi, e può pronunciare sentenza di deposizione contro di loro: un rappresentante del Papa, nominato da lui direttamente, in un concilio, dove ci sono tutti i vescovi, questa persona se è nominata dal Papa è superiore a tutti gli altri.
- Che il Papa può deporre gli assenti.
- Che non dobbiamo aver comunione o rimanere nella stessa casa con coloro che sono stati scomunicati da lui: si ribadisce
Le forme esteriori della corte imperiale e quindi può portare le insegne imperiali.
Che tutti i principi devono baciare i piedi soltanto al Papa.
Che il suo nome deve esser recitato in chiesa: ancora oggi durante la Messa viene recitato il nome del Papa.
Che il suo titolo è unico al mondo: cioè non possono esserci due Papi.
Che gli è lecito deporre l'imperatore: se l'imperatore viene incoronato dal Papa, quindi anche il Papa ha il diritto di deporlo.
Che gli è lecito, secondo la necessità, spostare i vescovi di sede in sede: ossia la traslazione dei vescovi. Ancora oggi il Papa sposta a seconda delle necessità un vescovo da una sede all'altra.
Che ha il potere di ordinare un chierico da qualsiasi chiesa, per il luogo che voglia.
Che colui che è stato ordinato da lui può essere a capo di un'altra chiesa, ma non sottoposto, e che da nessun vescovo può ottenere un grado superiore.
chi viene ordinato dal Papa ha una posizione privilegiata.16) Che nessun sinodo può essere chiamato generale, se non comandato da lui.
17) Che nessun articolo o libro può essere chiamato canonico senza la sua autorizzazione: quelli che vogliono essere riconosciuti come libri ufficiali della Chiesa, devono essere riconosciuti dal Papa solamente.
18) Che nessuno deve revocare la sua parola e che egli solo lo può fare: il Papa si può anche rimangiare la parola.
19) Che nessuno lo può giudicare: si afferma il principio che la sede romana non può essere giudicata da nessuno e quindi si inizia a diffondere l'idea dell'infallibilità del Papa, cioè quando il Papa parla, soprattutto in materia di fede e di costumi, è infallibile.
20) Che nessuno osi condannare chi si appella alla Santa Sede: uno che fa ricorso alla Santa Sede, non può essere giudicato da un altro tribunale.
21) Che le cause di maggior importanza di qualsiasi chiesa,
debbono esser rimesse al suo giudizio.
22) Che la Chiesa Romana non errò e non errerà mai e ciò secondo la testimonianza delle Sacre Scritture: quello che avviene nella Chiesa romana non può essere sbagliato.