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STATISTICA MEDICA
RUOLO DELLE SCIENZE STATISTICHE NELLA RICERCA E NELLA PRATICA CLINICA
- Storia naturale di una malattia
Individuo libero dalla malattia e a rischio di contrarla
- Insorgenza della malattia
Esito della malattia
Rischio: riduzione dei fattori che favoriscono l'insorgenza della malattia
- Prevenzione primaria
- Individuale
- Collettiva
Diagnosi: utilizzo degli strumenti diagnostici più adeguati per riconoscere la presenza della malattia
- Esame
- Obiettivo (visita)
- Strumentali (esami del sangue, ecc.)
Insorgenza della malattia: inizio biologico (momento in cui la malattia inizia a moltiplicarsi, nuove cellule)
Utilizzo di strumenti per riconoscere prima la malattia
- Prevenzione secondaria
Insorgenza de (primi sintomi se non ci sono anticorpi)
- Diagnosi clinica (ci si riferisce al medico)
Diagnosi: somministrazione della terapia
- Cura e riabilitazione
- Peggioramento, recidiva, guarigione
Morte
PROCESSO DEDUTTIVO:
procedimento logico che consiste nel derivare una conclusione più particolare da una considerazione universale ricollegando tutti i necessari (sintomi già noti es: solfirrumento gastrico ed aspirina)
RISCHIO:
con quale frequenza insorge una malattia?
quali sono i fattori che favoriscono la malattia?
misura della capacità di un intervento collettivo di prevenzione primaria di ridurre la frequenza con cui la malattia insorge.
INSORGENZA:
misura della capacità di uno strumento diagnostico di individuare la malattia negli individui che ne sono affetti ed escluderla negli individui che ne sono esenti
misura della capacità di un intervento di prevenzione secondaria di ridurre la frequenza degli esiti infausti della malattia
PROGNOSI:
misura la capacità di un nuovo intervento terapeutico di migliorare l'esito della malattia rispetto alla terapia tradizionale
PROCESSO INDUTTIVO:
procedimento logico che consiste nell'inferire da osservazioni ed esperienze particolari, principi generali in esse implicati dal caso specifico a quello generale.
Ritirati dallo studio = W=2
Tasso = T = e / PT = 4 / 30 = 13 ogni 100 anni-persona (stima distorta)
Se si tiene conto dell'età degli anni si avrà ∑i=1N Δti = 33 anni e il tasso sarà pari a 12 ogni 100 anni.
Tasso in coorte fissa di ingresso
- Δti = 5
- 3.5
- 2.5
- 0.5
- 2.5
- 2
- 1.5
- 0.5
- 0.5
- 0.5
∑i=1N Δti = 18.5
Tasso = T = e / PT = 4 / 18.5 = 21.6 ogni 100 anni-persona
Tasso in popolazione dinamica
Persone - Tempo = PT = ∑t=1 Ni = 30 anni
Tasso = T = e / PT = 7 / 30 = 23 ogni 100 anni-persona
- ○ individui a rischio
- ● evento
METODO DEL PRODOTTO LIMITE (RIF. GRAFICO)
- MESI INIZIO OSSERVAZIONE
- RISCHIO STANDARD
- PROBAB. IST. DI NON SPERIMENT. EVENTO
- PROB. CUMUL. DI NON SPERIMENT. EVENTO
- PROB. CUMUL. DI SPERIMENTAZ. EVENTO
- 6
- R1 = 1/3 = 0.3
- 0.7
- 0.9
- 0.3
- R2
- R0 = 0.333
- 0.667
- 0.667
- 0.333
Proporzione in popolazione dinamica
Non è possibile misurare direttamente il rischio (probab.) individuale di sperimentare l'evento.
È possibile calcolare la proporzione attraverso un metodo indiretto attraverso la relazione tra tasso e rischio.
Assumi
- Assempla di eventi schettivi
- Tasso costante durante il periodo di osservazione
Nt= N0 e-TΔt
Nt / N0 = e-TΔt
Quindi, 1 - Nt / N0 = R0,t = 1 - e-TΔt è il complementare
Generalità sul rischio
R0,t = e0,t / N0 misura di probabilità
AREA | CASI INCIDENTI | POPOLAZIONE | RESIDENTE AL | 31-12-2010
A | 100 | 99 | 80000
B | 58 | 62 | 80000
CASI INCIDENTI = NUOVI CASI
TA = 100+99/80000:2 = 12,4 ogni 10000 anni-persona
TB = 58+62/80000:2 = 7,5 ogni 10000 anni-persona
ESSI SONO TASSI INCIDENTI GREZZI. BISOGNA TENERE CONTO DEI POSSIBILI "EFFETTI" (ES: ETÀ) CHE POSSONO ESSERE CONFONDENTI
PRIMA VERIFICA: LE DUE POPOLAZIONI DIFFERISCONO PER STRUTTURA?
CLASSI DI ETÀ POPOLAZIONE TEMPO (PER 1000) A B GIOVANI 10 100 ADULTI 50 50 ANZIANI 100 10 TOTALE 160 160SI NOTI CHE LA POPOLAZIONE A È PIÙ "VECCHIA" RISPETTO A B. ESSI DIFFERISCONO PER STRUTTURA DI ETÀ
CLASSI DI ETÀ POPOLAZIONE A POPOLAZIONE B CASI AP T CASI AP T GIOVANI 4 10 4.0 50 100 50 ADULTI 45 50 9.0 50 50 50 ANZIANI 150 100 15.0 20 10 20 TOTALE 199 160 12.4 120 160 7.5AP = ANNI PERSONA A RISCHIO
T = TASSO DI INCIDENZA
MALATTIE CON SINTOMOLOGIA INTERCURRENTE
L'ES: CHI SOFFRE DI EMICRANIA IN DIVERSI PERIODI DI TEMPO
L'ESITO È DOVUTO AL TRATTAMENTO O ALL'ATTENUAZIONE SPONTANEA DEI SINTOMI
OCCORRE CONFRONTARE L'ESITO NEGLI ESPOSTI AL TRATTAMENTO CON QUELLO DI UN CAMPIONE DI NON ESPOSTI
STUDIO
- NON CONTROLLATO
- CONTROLLATO
- CON GRUPPO DI CONTROLLO CON NUOVA TERAPIA E VECCHIA TERAPIA
CONTROLLATO E RANDOMIZZATO: ASSEGNARE CASUALMENTE AD OGNI INDIVIDUO LA NUOVA O VECCHIA TERAPIA E DIVIDERE OMOGENEI I GRUPPI
LA RANDOMIZZAZIONE DI OGNI UNITÀ SPERIMENTALE: È UNO DEI LIVELLI DEL FATTORE SPERIMENTALE CONSENTE DI RENDERE CONFRONTABILI I DUE GRUPPI
LA RICERCA SPERIMENTALE CONSISTE NEL:
- ISOLARE QUANTO PIÙ POSSIBILE DA TUTTO IL RESTO IL CONTESTO NEL QUALE SI SVOLGE L'ESPERIMENTO CONTROLLANDO TUTTE LE CONDIZIONI CHE POSSANO PERTURBARE IL FENOMENO IN STUDIO
- MANIPOLARE IL FATTORE SPERIMENTALE IN ESAME
- REGISTRARE L'EFFETTO DEL FATTORE SPERIMENTALE
Occorre decidere quale tipo di confronto sia più idoneo a raggiungere gli scopi della ricerca:
- Confronto entro pazienti
- tra pazienti
Tutto ciò negli studi clinici controllati e randomizzati.
Entro pazienti (ogni soggetto riceve i trattamenti a confronto)
- Cross-over (consente di eliminare quella fonte di deteriorabilità dovuta alla variabilità di risposta tra pazienti (variabilità biologica))
Tra pazienti (ogni soggetto riceve uno solo dei trattamenti)
- Gruppi paralleli: completamente randomizzato
- pazienti eleggibili
- pazienti inclusi
- confronto statistico dell'effetto dei trattamenti
- Stratificato e randomizzato
- pazienti eleggibili
- pazienti inclusi
- diversi strati (gruppi)
- effetto medio dei trattamenti tra gli strati
- Fattoriale: pazienti eleggibili
- pazienti inclusi
- effetto principale e congiunto fattori sperimentali
Un approccio sperimentale non è opportuno e/o sufficiente:
- Quando non è etico eseguirlo
- Quando non sono disponibili risorse sufficienti
- Quando si avrebbe risultato dopo anni
- Quando limita la generalizzabilità dei risultati
- Quando la complessità impone di eseguirlo stesso in centri altamente qualificati.