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8.1.1 IL RICICLAGGIO A CALDO IN IMPIANTO
Rappresenta la tecnica di riciclaggio prevalente, poiché permette un corretto dosaggio di tutti i
componenti. In altre parole, le diverse frazioni granulometriche richieste al nuovo conglomerato
bituminoso possono godere di un controllo molto rigido, così da ottenere dal riciclaggio un
conglomerato dalle caratteristiche richieste.
Gli inerti vergini vengono riscaldati prima di venire a contatto con gli altri componenti del conglomerato
(da qui la tecnica “a caldo”), mentre per il fresato le tecniche di riscaldamento utilizzabili sono di due
nature differenti:
- Riscaldamento per conduzione (a seguito del contatto con un corpo solido caldo);
- Riscaldamento per convezione (fresato immesso in un fluido ad elevate temperature).
Anche in questo caso, le tipologie di impianti, a seconda delle strutture e macchinari presenti, si
distinguono in due grandi famiglie: impianti discontinui ed impianti continui.
8.1.1.1 IMPIANTI DISCONTINUI
La discontinuità, ancora una volta, è dovuta al fatto che la miscelazione dei vari componenti avviene
ad intervalli temporali di 50-60 secondi.
Un impianto di questo tipo è del tutto analogo a quello visto in precedenza, la differenza sta nel fatto
che i predosatori sono integrati da un ulteriore predosatore che contiene il materiale riciclato.
Gli inerti vergini vengono immessi nel cilindro essiccatore, al cui interno viene messo anche il fresato.
Tuttavia, i due materiali vengono immessi nel cilindro in posizioni diverse: gli inerti vergini vengono
immessi dall’estremità del cilindro, mentre il fresato viene immesso in un punto intermedio, al fine di
evitare un riscaldamento eccessivo del materiale, che già contiene legante, composto da materiale
volatile che andrebbe perso se riscaldato eccessivamente.
Successivamente il processo continua in modo analogo a quanto visto prima. Gli aggregati vergini
riscaldati ed il conglomerato bituminoso riciclato vengono conferiti nell’elevatore a tazze, che li getta
nel vaglio, tramite il quale vengono conferiti al mescolatore.
Per il resto, tutti gli altri elementi sono già stati discussi. 53
In definitiva, un impianto discontinuo che fa uso di un conglomerato fresato non è di fatto diverso da
un impianto discontinuo in cui si confezionano conglomerati bituminosi provenienti da soli inerti
nei predosatori per il fresato e per l’immissione di tale
vergini. La differenza consiste esclusivamente
materiale nel cilindro essiccatore ad una altezza intermedia, onde evitarne l’eccessivo riscaldamento.
8.1.1.1.1 VARIANTI DI UN IMPIANTO A CALDO PER IL RICICLO DI
MATERIALE FRESATO
Ci sono alcune varianti di impianto discontinuo che consente il riciclaggio di conglomerato bituminoso
fresato. Queste varianti si differenziano sostanzialmente per le modalità con le quali avviene il
riscaldamento del fresato.
TECNICA DI RICICLAGGIO NELLA TRAMOGGIA DI PESATURA:
Nello schema appena visto, il materiale riciclato veniva immesso all’interno del cilindro essiccatore.
Questa variante, invece, che non comprende il preriscaldamento del fresato, che viene direttamente
vergini caldi all’interno della tramoggia di pesatura, prima di entrare
riscaldato dal contatto con gli inerti
nel miscelatore.
La percentuale massima di fresabile utilizzabile in questa modalità è modesta (intorno al 15-20%), in
quanto il grado di umidità di questo ostacola fortemente il riscaldamento per conduzione.
Un’altra prevede che il riscaldamento del fresato avvenga nell’elevatore a tazza, ancora
variante ancora
una volta per conduzione. In questo caso la percentuale massima di fresato utilizzabile è del 25% circa.
NELLA PARTE FINALE DEL CILINDRO ESSICCATORE:
Rappresenta la versione commentata in riferimento allo schema visto prima. 54
Il riscaldamento del materiale proveniente da fresatura avviene nel cilindro essiccatore, nella sua parte
prossima alla fiamma, in modo che la temperatura del materiale fresato non raggiunga temperature
troppo elevate e contenere il materiale volatilizzato.
Anche in questo caso la percentuale massima di fresato utilizzabile è del 25-30%.
TECNICA A DOPPIO TAMBURO:
Questa tecnica massimizza la percentuale di fresato utilizzabile, che arriva ad essere intorno al 50%.
Questa tecnica prevede due cilindri, uno dedicato agli aggregati vergini ed uno dedicato al fresato,
riscaldato a temperature più basse (non superiori a 130°C).
La miscelazione avviene sempre nella torre di mescolazione.
8.1.1.2 IMPIANTI CONTINUI
Anche in questo caso non ci sono grandi differenze rispetto agli impianti continui visti in precedenza,
se non per la presenza del predosatore del riciclato.
immesso nel cilindro ad un’altezza intermedia, per gli stessi motivi
Anche qui, inoltre, il riciclato viene
spiegati in precedenza.
8.1.2 IL RICICLAGGIO A FREDDO IN IMPIANTO
Il riciclaggio a freddo in stabilimento prevede la realizzazione di impianti piuttosto sofisticati
utilizzabili esclusivamente per questo tipo di attività.
Il riciclaggio a freddo consiste nel miscelare con continuità il conglomerato bituminoso fresato con
emulsioni di bitumi modificati o bitume schiumato, cemento, acqua ed eventuali inerti vergini aggiunti,
detti inerti di integrazione.
Rispetto alle tecniche riciclaggio a caldo non c’è produzione di calore e il legante da utilizzare deve
essere tale da possedere a temperatura ambiente adeguata viscosità, per consentire la miscelazione. La
utilizzata per il confezionamento di conglomerati a freddo è l’emulsione
forma di legante che viene
bituminosa o il bitume schiumato. 55
Con riferimento allo schema in figura, per il riciclaggio a freddo in impianto si parte dalla fresatrice,
bituminoso non più idoneo all’esercizio, scaricandolo
che, ovviamente in sito, rimuove il conglomerato
in un autocarro. L’autocarro trasporta così il fresato nell’impianto di riciclaggio/confezionamento a
freddo. In impianto, il fresato, insieme agli inerti vergini, viene utilizzato per il confezionamento del
conglomerato bituminoso. Essendo questa una tecnica a freddo, il legante da utilizzare deve essere,
come detto, un’emulsione bituminosa o bitume schiumato. Confezionato il conglomerato, questo viene
poi conferito al cassone dell’autocarro che torna in cantiere per stendere la nuova pavimentazione.
8.1.2.1 L’IMPIANTO DI RICICLAGGIO
Ci sono, nello schema in figura, 4 dosatori di inerti vergini, un dosatore esclusivo per il fresato. Sia gli
inerti vergini che il materiale fresato vengono conferiti nel mescolatore (insieme a cemento, usato come
additivo), dove avviene il confezionamento con l’aggiunta di legante (emulsione o bitume schiumato)
ed acqua, a temperatura ambiente.
La scelta più importante da fare nel riciclaggio a freddo è quella del legante, che può essere di due tipi:
- Bitume schiumato;
- Emulsione bituminosa.
Il bitume schiumato si ottiene tramite un processo in cui vengono spruzzati, all'interno di una camera
di espansione, il bitume caldo (170 ÷ 180°C) ed una certa quantità d'acqua a temperatura ambiente,
generando un prodotto schiumoso ad elevato volume, tale da garantire una migliore miscelazione ed
adesione con gli aggregati. 56
omogeneizzazione dell’impasto,
Ha come vantaggi la migliore una minore energia necessaria per
l’impasto e la possibilità di utilizzare fresato con elevate percentuali di fino. La criticità di un bitume di
questo tipo è il ridotto tempo di lavorabilità della miscela.
L'emulsione bituminosa è una dispersione di bitume in acqua realizzata con l'ausilio di specifici agenti
tensioattivi o emulsionanti. È un sistema eterogeneo termodinamicamente instabile, che include almeno
due fasi, delle quali una (il bitume), è dispersa nell'altra (acqua), sotto forma di goccioline.
Tra i vantaggi si ricordano la possibilità di operare interventi ad alte prestazioni ed i costi contenuti.
Tra gli svantaggi la sensibilità alle basse temperature e ad una elevata umidità atmosferica.
8.2 RICICLAGGIO IN SITO denominati infatti “treni”, che sono
Viene realizzato tramite appositi macchinari di grandi dimensioni,
in grado di riciclare sul posto le pavimentazioni con riutilizzazione immeditata del fresato, sia a caldo
che a freddo.
8.2.1 RICICLAGGIO A FREDDO IN SITO
Viene effettuato con l'utilizzo di una serie di sofisticate attrezzature che, agendo sinergicamente, danno
vita a quelli che vengono definiti “treni riciclatori”. Questi treni riciclatori sono riconducibili a due
del “convoglio”:
grandi famiglie caratterizzate da una diversa composizione
- Treni dotati di fresa;
- Treni dotati di macchina mescolatrice/riciclatrice.
Nei treni dotati di fresa (e poi di miscelatore), la fase di fresatura e di miscelazione del materiale avviene
in due macchine separate. Una effettua la frantumazione, che sgretola il conglomerato della
pavimentazione. Il materiale fresato viene poi trasportato a macchine del treno successive, e viene
conferito ad una miscelatrice, dove viene miscelato con gli altri componenti della miscela
Nei treni dotati di macchina mescolatrice/riciclatrice, si effettua contemporaneamente la fresatura e la
miscelazione del materiale, tramite un utensile che funge da camera al cui interno è presente un cilindro
pesante che fresa la pavimentazione e degli ugelli che immettono legante aggiuntivo. 57
Nel riciclaggio a freddo, la temperatura è quella ambientale, quindi per ottenere un ottimo conglomerato
bituminoso rigenerato occorre tenere presente i seguenti punti:
- Ottenere il conglomerato fresato il più vicino possibile alla curva ideale e non avere pezzature
o scorie di grosse dimensioni;
- Utilizzare un legante bituminoso idoneo a temperatura ambiente;
- Utilizzare un additivo che sia in grado di rigenerare il legante vecchio, quindi di ridare tutte
quelle sostanze perse con l’invecchiamento (volatilizzazione di frazioni fine) e con
l’ossidazione;
- Utilizzare un secondo additivo che si ain grado di modificare la viscosità del legante vecchie e
favorire l’azione rigenerante nel primo additivo, il tutto naturalmente a freddo;
- Il legante nuovo così modificato deve avere particolari proprietà tali da poter essere
sufficientemente stabile per essere mescolato con gli inerti, ed abbastanza rapido da essiccare
ed indurire velocemente per poter aprire al traffico la strada interessata nel più breve tempo
possibile.
Questo è un treno che consente il riciclaggio in sito:
La prima macchina dal treno è l’autocarro, nel cui cassone sono contenuti inerti vergini. Dopo
l’autocarro c’è la cisterna contenente il legante (essendo riciclaggio a freddo in sito, il legante è sotto
forma di emulsione bituminosa).