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GRUPPI DI INTERESSE:
Lobbying: insieme di attività che, grazie a un contatto diretto con gli attori formali di un processo
politico, sono volte a convincerli a tenere conto dei propri interessi.
Sistemi pluralisti e sistemi corporativo: la differenza principale si basa sull’apertura o meno del
sistema, i sistemi corporativi hanno un compito più decisivo nel policy making, nel primo invece
abbiamo tanti soggetti che competono nel sistema per far sentire la loro voce, facendo pressione
sui decisori politici.
CORTE DI GIUSTIZIA:
- Trattati -> diritto primario
- Regolamenti -> diritto secondario
- Direttive -> diritto secondario
- Decisioni -> diritto secondario
- Raccomandazioni, pareri, risoluzioni, comunicazioni, dichiarazioni -> diritto secondario
- Sentenze della corte di giustizia (ECJ)
- Accordi internazionali.
I TRATTATI (TUE):
Diritto primario dell’unione europea
• costituzione scritta? -> possono essere considerati costituzione? funzionalmente possono
• essere considerati costituzione ma politicamente non ci si è ancora messi d’accordo su questo
punto. Costituzione implicita, svolgono quel ruolo senza poterne richiamare il nome.
All’interno dei trattati vengono definiti i principi generali ma anche la struttura istituzionale e il
funzionamento istituzionale ovvero il decision making.
Simmenthal vs Commissione -> supremazia del diritto europeo su quello nazionale.
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28 giudici supportati da un pool di avvocati generali, durata di 6 anni, mandato rinnovabile e
tipicamente rinnovato; tipico passaggio da avvocato generale a giudice.
Devono applicare la legge -> politica fatta attraverso la giurisprudenza della corte.
Ricorso diretto: è il giudice nazionale che interviene chiedendo alla corte di esprimersi su un
caso in cui lui deve intervenire, domanda si pronuncia pregiudiziale perché prima che il giudice
si esprima nel suo giudizio aspetterà la pronuncia sul caso della corte di giustizia europea.
Ricordo indiretto: si arriva alla corte a cui si chiede di esprimersi su un caso vero e proprio:
ricorso per inadempienza -> si tratta di ricorsi in cui chi ricorre vuole un intervento della corte
• perché ha rilevato un’inadempienza di un soggetto. Può ricorrere la commissione contro gli
stati membri; ma può anche essere sollevato da uno stato membro contro un altro stato
membro. -> procedura d’infrazione, procedimento preliminare ed informare in cui si chiede
allo stato membro di riparare la inadempienza osservata, se lo s.m. non collabora allora la
commissione potrà chiedere l’intervento della corte di giustizia. -> SANZIONI PECUNIARIE.
Ricorso per annullamento -> quando un atto (regolamento o direttiva) sia contrario i principi
• dei trattati o comunque quando questo contrasta con atti di livello superiore. Possono
riguardare anche disposizioni nazionali che possono essere contrarie a principi o
legislazione europea. -> fondamentale in questo caso è il SERVIZIO LEGALE che vaglia
tutte le proposte di legge; ma può succedere che qualcosa sfugga. Possono fare ricorso gli
stati membri, le istituzioni europee e istituzioni di diritto privato qualora dimostrino di avere un
interesse nell’annullamento di questo atto.
Ricorso per carenza -> ricorsi più difficili perché si vuole dimostrare la mancata attivazione di
• una istituzione europea nel dare sostanza ad un principio e un diritto e quindi si sottolinea il
non fare che genera o deve generare un danno.
Ricorso per responsabilità: l’unione può essere chiamata a rispondere dei danni da
• responsabilità di responsabilità contrattuale ed extra-contrattuale. La prima perché l’unione
stringe dei contratti e se non li rispetti è chiamata a rispondere; la seconda riguarda attività
illecite e illegali che vengono tenute dai suoi funzionari.
ALCUNE SENTENZE STORICHE:
- 1963: Sentenza Vand Gend en Loos
- 1964: Costa contro Enel -> supremazia dl diritto comunitario
- 1979: Sentenza Cassis de Dijon (liquore francese) -> qualsiasi bene legalmente prodotto e
venduto in uno stato membro deve essere ammesso sul mercato di ogni altro stato membro.
- 1980: Sentenza Isoglucosio -> ruolo del P.E.
SECONDO MODULO:
Il policy making europeo -> L’Ue ha la governance: le funzioni di governo vengono svolte
attraverso un sistema di autorità multiple, che include assetti complessi e variabili di interazioni
multi-livello e multi-attore.
INCONTRO CON DOTT. MARASA’
This time is different.
L’europa una storia di successo, fino alla crisi finanziaria del 2008.
Ri-motivare l’importanza dell’europa e del parlamento europeo e di quanto i cittadini siano
importanti. (Ricorda l’importanza delle elezioni per quanto riguarda le nomine delle principali
istituzioni).
Campagna elettorale più politica, capilista, dibattiti un po’ all’americana; cinque rappresentanti di
cinque liste politiche si confrontassero in tv suscitò non un grande interesse ma un’innovazione.
I problemi in di cui si discute in europa sono problemi che hanno una dimensione europea e
possono solo essere affrontati a livello europeo. Si è introdotto con queste elezioni la
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dimensione europea anche se effettivamente non si è raggiunta questa dimensione europea
politicamente parlando.
Senza una politica comune l’europa ha scaricato il problema dei migrati ai singoli stati membri.
Ci sono le basi giuridiche per poter prendere decisioni comuni anche solo a maggioranza. Il
parlamento e la commissione si stanno impegnando per rendere questo problema, un problema
europea -> testi approvati a larghissima maggioranza.
Limitazione del patto di Dublino che obbliga i paesi in cui arrivano i migranti a tenerseli.
All’interno del consiglio però non si è ancora raggiunto un accordo.
Clausola di solidarietà -> se viene elusa, si può parlare di violazione della “costituzione
europea”.
IL POLICY MAKING EUROPEO:
Prevalenza di politiche regolative, queste hanno costi bassi rispetto alle politiche distributive o
redistributive. Il bilancio complessivo dell’unione è l’1% del PIL.
Promuovere l’economia attraverso un mercato unico, favorire la libera circolazione delle merci,
delle persone, dei capitali e dei servizi; si costruiscono quindi delle regole con quel obiettivo. La
creazione di un mercato interno non la redistribuzione delle risorse che resta nelle mani e nelle
competenze degli stati membri. -> il contesto istituzionale della UE funzionava con maggiore
efficacia per le politiche regolative, specie per quelle di “integrazione negativa”; per sottolineare
l’abolizione delle barriere tra gli stati membri.
La questione della legittimità democratica: eurobarometri fondamentali per valutare quello che i
cittadini europei sentono nei confronti dell’europa stessa.
Che cosa si intende per legittimità democratica? -> fiducia nel fatto che gli assetti istituzionali
possano assicurare che i processi di governo corrispondono alle preferenze manifestate dei
governati, preferenze manifestate attraverso lo scambio di voti e promesse su politiche. I
governati attraverso la partecipazione elettorale dando mandato ai partiti politici di governare.
Output: che le soluzioni intraprese siano effettivamente utili a proseguire le politiche che hanno
promesso.
Throughtput legitimacy: ciò che sta in mezzo all’input e all’output, efficacia trasparenza e
apertura pluralista del processo di policy-making.
Deficit di legittimità: le principali istituzioni europee non riflettono adeguatamente le preferenze
degli elettorati degli stati membri e non sono in grado di consentire ai cittadini europee di
esercitare sufficiente potere. -> Carenza che può essere in uno dei tre dimensioni (input-output-
throughtput). -> meccanismi di legittimazione democratica.
Aree(alcune policy sono ampie e lavorano meglio rispetto ad altre) e trasformazioni
(allargamenti) che hanno un impatto sulla sua legittimità democratica.
Il problema sta nei cittadini che sono ignoranti in materia europa, il problema non sta nelle
istituzioni ma alla base. -Pasquino.
La legittimità democratica, principalmente come output, basata su delega di responsabilità a
organi tecnocratici che producono politiche efficaci per il popolo (tesi dello stato regolare) -
Majone.
Manca una sfera politica europea sede di confronto e competizione tra idee diverse sostenute
da parti politiche differenti.
ci si lamenta del fatto che ci siano politiche senza politica, assenza di esercizio sostantivo a
livello sovranazionale, qualcosa è cambiato (per la presenza di candidati collegati alle politiche
dei loro gruppi politici) si fa riferimento alle elezioni del 2009.
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Perché studiare l’integrazione europea da un punto di vista teorico? Studiare l’europa come
variabile dipendente e quindi come oggetto da spiegare.
replicabilità dell’esperienza europea, in altri contesti (?).
Approccio proposto da Bartolini (2005): inserisce il processo di integrazione europea come
ultimo tassello di un ampia evoluzione degli stati nazione europei. -> Sei fase storiche.
Approccio federalista e intergovernativismo.
Funzionalismo e neo-funzionalismo.
MODULO 3:
Il modello sociale europeo oggi è qualcosa che va oltre alla soma dei singoli modelli sociali
nazionali. MA cosa si intende per dimensione sociale europea e modello sociale europeo?
La dimensione sociale dell’Ue: con una attenzione agli effetti sociali della costruzione del
• mercato interno.
Il modello sociale europeo: sistemi di welfare degli stati membri; elevati standard di
• protezione sociale, minore diseguaglianza nella distribuzione dei redditi ( e delle retribuzioni),
sistema di rappresentanza degli interessi che vede un ruolo di rilievo per le parti sociali.
Politiche pubbliche: corsi di azione pubblici volti a risolvere problemi rilevanza collettiva (di
questo il welfare state è una parte).
Politiche sociali: sotto insieme delle politiche pubbliche, possono essere viste come output del
policy making, caratterizzate dal fatto che i problemi e gli obiettivi hanno natura sociale vale a
dire che hanno a che fare con il benessere.
Il diamante del welfare: il welfare come BENESSERE degli individui supportato da una mamma
di opportunità e risorse per affrontare diversi bisogni, individuali e legati al ciclo di vita.
WELFARE: STATO, MERCATO, FAMIGLIA E ASSOCIAZIONI INTERMEDIE.
Nel contesto Europeo però… gli Stati non hanno così tanta libertà in quanto vengono imposti
loro dei vincoli MA anche una serie di opportunità.
Distintività