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IMPORTANTISSIMO.
Se fosse 32,1 miliardi quel 0,1 non sarebbe autorizzato e sarebbe di responsabilità del governo
(paga lui).
Entro i livelli di budget non si è responsabili, oltre bisogna rendere conto personalmente (potere di
firma).
I risultati dell’anno scorso sono ancora peggio 2015 58 miliardi, ma per il 2016 si prevedeva 27
miliardi mentre ora sono previsti 32.
Anche se la previsione per il 2016 è aumentata in negativo, è comunque prevista una riduzione del
debito da 58 a 32 miliardi (dal 2015 al 2016).
Art 2 (gestioni previdenziali)
Tabella 2 rappresenta le somme che lo stato eroga per finanziare l’INPS, attraverso cui l’INPS
eroga le pensioni.
Si dà enfasi a questo importo perché è quello più alto del bilancio dello stato (su 400 miliardi di
spesa, più di 200 sono destinati al fabbisogno dell’INPS, 80 miliardi agli interessi ed il resto al
personale e cose di poco conto fai elenco).
Se voglio aggredire il bilancio dello stato devo aggredire l’INPS e gli interessi passivi.
Gli interessi passivi non si possono aggredire perché sono dati da tassi a livello mondiali, ma
nemmeno le pensioni perché sono un problema a livello di welfare!
Cerca legge di stabilità sul sito del senato della repubblica.
Allegato art. 2
L’INPS è in disavanzo per 281 miliardi finanzia lo stato, è la cifra che entra nel bilancio.
INPDAP: era l’INPS per il settore pubblico, che ora è passato all’INPS.
2993 questa è la cifra che entra nel patrimonio, debiti verso l’INPS (3.000 miliardi).
Altro documento: RELAZIONE ILLUSTRATIVA (allegata al bilancio) dovrebbe spiegare meglio
cosa c’è nella legge di stabilità
Art 1 (risultati differenziali del bilancio dello stato)
Questa legge non spiega perché ci sarebbero voluti dei numeri, idem art 2.
Art 2 (gestioni previdenziali)
È una descrizione qualitativa, mentre avremmo bisogno di una relazione quantitativa.
C’è ancora una RELAZIONE TECNICA che spiega questi articoli
Parte dall’art 2, manca l’art 1 ma è importante!!!
PROSPETTO DI COPERTURA come copro i 31,646 miliardi
Abbiamo 31 miliardi di saldo finale negativo perché abbiamo maggiori spese per 11 miliardi e
minori entrate per 20 miliardi.
Bilancio dello stato - quadro di sintesi previsioni 2016
Entrate
- Tributarie
- Extra tributarie
- Altre
Entrate finali
Spese
- Spese correnti (al netto degli interessi)
- Interessi
- Spese conto capitale
Spese finali
Rimborso prestiti
Risparmio pubblico
Saldo netto a finanziare
Ricorso al mercato
Il bilancio è fatto LV, ovvero sulla base della legislazione vigente risultati se la legge rimanesse la
stessa (come se non governassi e lasciassi andare la macchina secondo la sua autonomia).
I risultati LV sono migliori, se interviene il governo la macchina salta le entrate tributarie diventano
negative e le altre entrate sono tagliate.
Infine (fine tabella a destra) c’è il bilancio integrato 2016.
Legge di bilancio fatta dai tecnici, ragioneria
Legge di stabilità fatta dai politici
Devono mettersi d’accordo, perché se la ragioneria generale dello stato non è d’accordo
sull’impostazione dei dati perché il bilancio non può sopportare il disavanzo, ha un’arma potente
chiamata bollinatura non mette il bollino sul disegno di legge quindi questa legge non è coperta.
Visto che nel bilancio integrato il risparmio pubblico è positivo significa che la legge di stabilità è
buona.
Queste sono analisi su cui il nostro paese è controllato, fanno sul nostro bilancio all’UE, il FMI e la
Banca Mondiale essi ragionano come ragioniamo noi nella ragioneria.
La classe politica invece ragiona come Keynes o come Von Hayek.
Ricerca sul sito dell’ISTAT sulla gazzetta ufficiale c’è un elenco tassativo/sostanziale delle
amministrazioni pubbliche.
GU serie generale n 277 del 30 settembre 2015.
Nel testo c’è scritto che la classificazione è di natura statistico-economica e non è un approccio
formale giuridico.
L’approccio statistico economico è che sei un ente pubblico se la maggioranza delle tue risorse
derivano da trasferimenti e non dal mercato.
Se la maggioranza delle risorse deriva dal mercato non sei un ente pubblico. 28/10/2015
Lezione dott. Peveraro
Lavora presso Deloitte e si occupa del settore pubblico (PA, sistema della sanità e partecipazioni
pubbliche).
Ha avuto anche esperienza amministrativa nella Regione Piemonte.
Fa un corso sui sistemi di programmazione degli enti locali.
Slides quadro di riferimento 1
Oggi iniziamo con un inquadramento generale delle evoluzioni normative che si sono susseguite
negli anni negli enti locali e territoriali.
Vedremo poi qualche applicazione di cosa vuol dire il controllo di gestione in un’amministrazione
pubblica ha caratteristiche peculiari rispetto il controllo di gestione di una società commerciale.
L’inquadramento normativo sta nel riflettere su un percorso di modernizzazione della macchina
amministrativa che va avanti da anni.
Negli ultimi anni c’è stata un’accelerazione (provvedimenti che hanno cambiato il quadro
generale).
La fase di innovazione dell’amministrazione pubblica parte dal 1990 con la legge Bassanini primi
interventi sulla macchina che era ancora risorgimentale. Il processo è stato lungo e lento, ma oggi
le amministrazioni pubbliche sarebbero nelle condizioni di disporre di strumenti normativi e non per
svolgere al meglio la propria attività.
Slide 2 (considerazioni preliminari)
Gli enti pubblici locali (comuni) e territoriali (regione) a volte danno risposte non soddisfacenti, ma
sono i più vicini.
Slide 3
Buona parte delle risorse dei bilanci comunali e delle regioni sono dedicate alla voce dei servizi
dati ai cittadini.
Nel bilancio comunale la voce per i servizi ai cittadini riguarda più della metà del bilancio, nel
bilancio delle regioni più dell’80% della spesa complessiva destinata a sanità e welfare.
I cittadini dovrebbero sentire vicine le istituzioni, se non è così è perché le risorse sono gestite
male.
Slide 4
Ci sono altri interventi fondamentali:
- Nei settori della cultura, commercio, edilizia (comuni)
- Nell’industria, innovazione, ricerca (regioni)
Slide 5
Le richieste dei cittadini sono sempre più pressanti dal punto di vista qualitativo, quindi cresce il
costo del servizio offerto.
Dal 1990 si è cercato di introdurre cambiamenti normativi che comportassero anche cambiamenti
organizzativi e gestionali.
Slide 6
Il chiaro obiettivo è la modernizzazione.
Slide 7
Modernizzare vuol dire creare valore. È un concetto decisamente diverso rispetto i concetti che
utilizziamo per la creazione di valore in un’impresa commerciale.
Slide 8 - 9
Questa equazione sembra banale, ma è difficile da realizzare, soprattutto in momenti di crisi che
hanno comportato un disegno complessivo di ricerca di efficienza (riduzione dei costi) tagli agli
enti locali e territoriali.
Quotidianamente i presidenti delle regioni lamentano tagli e riduzioni dei trasferimenti dello stato,
che possono compromettere i servizi offerti.
Per questo è importante per le amministrazioni locali disporre di strumenti di valutazione della
situazione e di controllo della gestione solo in questo modo esse possono monitorare
l’andamento dei costi, intervenire e ridurre le inefficienze supportando ulteriori tagli.
C’è stato un periodo, rallentato negli ultimi anni per la crisi, in cui comuni e regioni cercavano
anche di reperire risorse alternative a quelle trasferite dallo stato o corrisposte dai cittadini.
È il periodo in cui le amministrazioni hanno cercato di dismettere partecipazioni, alleggerire le
attività core (es. non amministrare le farmacie comunali ma dare migliori servizi).
C’è una forte pressione da parte dei governi di alleggerire questa situazione per non mettere nelle
condizioni le amministrazioni di intervenire per ripianare delle perdite perché dall’alienazione di
queste partecipazioni possono intervenire economie per le amministrazioni.
Il processo di dismissione ha fisiologicamente risentito di un rallentamento perché non basta
l’offerta di azioni, ma ci va anche una domanda (che per un certo periodo è stata molto debole).
Slide 10
Ci sono oltre 150 provvedimenti diversi nella logica di modernizzazione dal 1990 ad oggi.
È importante considerare quelli che erano gli obiettivi di questa produzione legislativa molto
consistente.
Il 1990 non è una data casuale per l’avvio di questo percorso (soprattutto riguardo la trasparenza,
punto 4) perché sono anni che hanno caratterizzato il nostro paese con la vicenda di Tangentopoli
ed ha portato all’evidenza pubblica un malcostume molto diffuso.
Gli obiettivi indicati hanno il filo comune quello della trasparenza e di un’amministrazione più
possibile corretta.
Il compito del legislatore è di mettere a disposizione gli strumenti adeguati per questo.
Slides quadro di riferimento 2
Slide 1
Legge 142 = legge Bassanini
Slide 2
1. Oggi sembra un dato di fatto, ma allora il politico gestiva anche la macchina amministrativa.
La legge 142 ha introdotto una distinzione tra le competenze tra politico, dirigente e
funzionario in modo tranchant.
Al direttore pubblico spetta la gestione dell’ente locale.
Al politico spetta la funzione di indirizzo e di controllo.
Possiamo parlare solo in termini generali, oggi ci sono ancora problemi relativi a questo
punto ma la legge era e continua ad essere chiarissima.
È un punto fondamentale.
Faremo anche un accenno al rischio di commistione tra politica e dipendenti.
2. Semplificazione rapporti tra cittadini e PA.
Queste linee hanno ormai 25 anni ma sono ancora di grande attualità. Gli ultimi
provvedimenti di semplificazione del rapporto burocrazia/cittadini è un provvedimento del
2015 del ministro Madia (rimanda le fasi operative ai decreti delegati).
Uno dei problemi è che le linee erano definite con chiarezza ma i provvedimenti attuativi
tardavano ad intervenire.
3. Anche questo è importante perché a seguire con la legge 208/1994, si introdusse il
concetto di controllo di gestione nell’amministrazione comunale. Oggi sembra banale, ma
molte amministrazioni comunali non hanno un sistema di controllo di gestione adeguato.
A decine di anni di distanza si stenta a vedere un panorama coerente con queste
indicazioni.
4. È un’evoluzione tortuosissi