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MISURARE L'OCCUPAZIONE NEI SERVIZI
L'occupazione nei servizi può essere misurata per:
- Numero di persone occupate (teste)
- Numero di ore lavorate (volume di lavoro)
Gli occupati nei servizi sono identificabili tramite due criteri:
- Criterio merceologico ovvero si prende in considerazione il settore dell'impresa → è distorcente perché si fanno passare imprese terziarie con attività non terziarie come imprese prettamente terziarie.
- Criterio funzionale ovvero si va a vedere cosa fa la singola persona indipendentemente da dove lavora. È più consueto usare i primi due metodi di ogni elenco: teste e criterio merceologico.
Per misurare l'occupazione, ci sono due modi:
- Misura relativa: composizione % degli occupati, rapporta il numero di occupati in questo settore con il totale, ma in questo modo quando confrontiamo tra paesi non sappiamo davvero quanta occupazione c'è, ma solo la percentuale.
- Misura assoluta: a differenza
passare del tempo i costi dell'industria e dei beni manufatti saranno minori, perché più utilizzo di tecnologie e meno persone quindi possibile abbassamento dei prezzi. I servizi invece, essendoci coinvolte le persone, non possono abbassare i prezzi e quindi col tempo risulteranno sempre più costosi perché la differenza con i beni aumenterà sempre di più.
La delocalizzazione della produzione industriale → industrie vengono delocalizzate dove il costo del lavoro è minore (est europa), diminuiscono così gli occupati nel settore. I servizi invece non sono delocalizzabili perché si consumano dove sono prodotti.
La specializzazione produttiva → grazie allo sviluppo economico all'interno delle imprese industriali sono cresciuti i lavori e le funzioni terziarie (finanza, marketing...) che hanno spinto alla esternalizzazione e alla nascita di aziende prettamente terziarie esterne alle imprese.
Parziale
deformazione statistica → criterio merceologico il più usato quindi si tendea riconoscere più lavoro terziario specializzato che prima era invece svolto all'interno di un'impresa non terziaria. Questo porta ad una crescita statistica del terziario. 6. I comportamenti delle famiglie → la dinamica dei servizi finali alle famiglie segue due diverse modalità di produzione: - L'autoproduzione all'interno della famiglia - Produzione di questi servizi da organizzazioni specializzate che possono essere pubbliche o private. Tendenze contraddittorie: ● Aumento del tempo libero: maggiore possibilità di fruire dei servizi ma anche disponibilità nel farceli da soli. Dipende quindi dal comportamento del singolo. ● Sviluppo tecnologico: contribuisce all'aumento del tempo libero ma anche all'autoproduzione di servizi (Netflix e non cinema) La richiesta o meno dei servizi dipende anche da come sono formate le famiglie: nelle famigliedove c'è forte divisione dei ruoli (donna in casa) l'autoproduzione è maggiore. Nelle famiglie dual-earner l'autoproduzione è meno probabile. L'occupazione turistica è influenzata dalle stesse dinamiche: Aumenta all'aumentare del reddito e del tempo libero, inseparabilità consumo-produzione, internazionalizzazione, scolarizzazione. Il turismo è un settore labour-intensive condizionato da un'alta intensità di lavoro. Soffre la malattia dei costi. La domanda di lavoro nella società dei servizi - i percorsi della terziarizzazione Paci e Esping-Andersen dicono che incrociando produzione e acquisto dei servizi da parte delle famiglie e produzione pubblica o privata dei servizi si possono tirare fuori tre modelli di terziarizzazione dell'economia e della terziarizzazione: welfare economy, market economy e self-service economy. Welfare economy - Svezia, paesi scandinavi Modello che ha caratterizzato i paesi scandinavi.
Questi paesi caratterizzati da fortepressione fiscale, tasse molto alte, stato che con questi soldi finanzia tutti quei servizipubblici e collettivi come sanità, istruzione, servizi sociali e come conseguenza liberano ledonne dai compiti tradizionali → possono lavorare, quindi elevata occupazione femminile neiservizi pubblici → spesso part-time. Essendoci alta occupazione nel pubblico c'è unarelativamente scarsa occupazione nei servizi finali privati. Inoltre c'è alta occupazione neiservizi alle imprese perché la poca industria che c'è è sviluppata. Market Economy - USA (e UK) Bassa pressione fiscale, idea che lo stato deve intromettersi poco nel mercato. Lo Statoquindi ha poche finanze per il pubblico e poco interesse per la riproduzione sociale nellasocietà. Essendoci poco pubblico si affidano ai privati (→ fast food, lavanderie a gettoni este cose qui), quindi sistema basato su domanda-offerta che portaad un'ampia disuguaglianza all'accesso dei servizi. Elevata occupazione femminile nei servizi finali privati -> molto sviluppata la famiglia unipersonale piuttosto che quella tradizionale. Inoltre molto rilevanti i servizi alle imprese (parte finanziaria dell'economia molto sviluppata) e i servizi collettivi privati (scuole private, ospedali privati...). Questi due modelli caratterizzati da alta occupazione generale e femminile. Quindi molte donne lavorano, hanno meno tempo libero, richiedono tanti servizi che portano ad un'elevata occupazione. Self-service economy - Europa (continentale) Medio-alto carico fiscale, più sussidi alle famiglie che servizi pubblici che non sostengono la partecipazione femminile ma anzi sostengono il self-service. Ristagno dei servizi privati -> risultato di tutto ciò minore terziarizzazione complessiva e scarsa occupazione femminile. Germania caso eccezionale, alta occupazione manifatturiera e femminilizzazione deiServizi per le imprese. La situazione in Italia
L'Italia ha caratteristiche tipiche di self-service economy mediterranea dove la famiglia conta molto → questo porta a: autoproduzione di servizi personali, centralità della famiglia, si esce tardi di casa, una volta usciti si sta comunque vicini alla famiglia. I sussidi elemento molto importante che prevale sull'offerta dei servizi. Caratteristiche distintive dell'Italia:
- Scarsa occupazione nei servizi alle imprese (nonostante netta crescita dagli anni '80). Questo perché il sistema economico italiano è basato sulla piccola e media impresa, condotta a livello familiare e tradizionale che non apre le porte ad un cambiamento tecnologico.
- Elevata occupazione nei servizi finali per le famiglie (commercio, turismo, servizi domestici e professionali) → anche questo sistema frammentato, mondo dove pesa tanto il lavoro autonomo, piccole e micro imprese.
- Settore del pubblico impiego
sottodimensionato e pochi occupati.
La domanda di lavoro nella società dei servizi - Chi lavora nella società terziaria?
Giovani maschi (15-24) → occupazione rispetto al totale bassa in tutta europa; MA distanza tra media europea e italia molto marcata.
Adulti maschi (25-54) → gap tra Italia e media europea ridotto, con Svezia e UK prime.
Nonostante tutto nei paesi della self-service economy maschi adulti hanno alta occupazione.
Anziani maschi (55-64) → tasso di occupazione sempre più elevato nei paesi welfare e market economy, MA gap tra italia e media europea minimo.
Il distacco Italiano rispetto alle medie europee si deve alle fasce deboli: giovani e donne
Tuttavia presenti alcuni fattori di sovrastima che penalizzano l'Italia:
- In alcuni paesi (nord europa) i giovani in alternanza scuola-lavoro vengono conteggiati come occupati. Inoltre lavori in nero per giovani molto diffusi nella self-service economy.
- Per le donne minor diffusione del