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Estratto del documento

STRATEGIE DI BUSINESS E OBIETTIVI PRIMARI DELLA PRODUZIONE

 LEADERSHIP DI COSTO/FOCALIZZAZIONE OMOGENEA abbassamento dei costi di produzione

 LEADERSHIP DI COSTO recupero di efficienza dei processi produttivi

 FOCALIZZAZIONE DIFFERENZIATA innovazione dei prodotti

 DIFFERENZIAZIONE miglioramento della qualità del prodotto/servizio

LA PRODUZIONE INDUSTRIALE NEL POST-FORDISMO

CENTRALITÀ DEL CLIENTE + RELAZIONI DI FORNITURA + NUOVE TECNOLOGIE DIGITALI = NUOVO PROCESSO PRODUTTIVO

Questo nuovo ruolo può essere compreso dall'analisi della dicotomia tra:

1. EPOCA DEL CONSUMISMO = società sempre alla ricerca di oggetti di consumo nuovi e disponibili in tempi sempre più brevi e con qualità crescente

2. ERA DELL'ECONOMIA DELLA CONOSCENZA = società di produzione imperniata su principi basilari digestione dell'immateriale

Infatti è proprio tra elementi hard e soft che si sviluppano nuovi modelli di

produzione“Molte delle leve oggi a disposizione del management del processo produttivo non sono nuove in sé, ma illoro impiego congiunto e coordinato è innovativo e fa emergere una visione di fabbrica nuova che si riferiscenon al singolo strumento ma solo alla sua interezza e nello stesso tempo mostra i livelli di pervasitàdifferente a seconda dei settori e delle caratteristiche specifiche di ciascuna impresa industriale”

SMART FACTORY

LA PROGETTAZIONE DEL SISTEMA DI PRODUZIONE E LA PROGRAMMAZIONE E ILCONTROLLO DELLA PRODUZIONE

  1. PROGETTAZIONE DEL SISTEMA DI PRODUZIONE scelta tra processi produttivi alternativi eprogettazione degli impianti
  2. PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DELLA PRODUZIONE ottimizzazione dell’utilizzo deifattori produttivi durante l’avanzamento del processo di lavorazione programmato nelle suecombinazioni quali-quantitative

SCELTE DI PROGETTAZIONE DEL SISTEMA DI PRODUZIONE

MODELLI DI PRODUZIONE

PROCESSO PRODUTTIVO CONTINUO

  1. PROCESSO PRODUTTIVO SU PROGETTO
    • Produzione di massa standardizzata/ produzione di beni per unità distinte
    • Soddisfacimento di un ordine preciso e specifico
    • Prodotto unico su progetto/commessa
    • Grandi flussi
    • Processo intermittente, produzione intermittente per magazzino
  2. PROCESSO PRODUTTIVO INTERMITTENTE A PROCESSO PRODUTTIVO SU MODELLO
    • Produzione di massa differenziata/ produzione di beni per unità distinte
    • Molteplicità di prodotti
    • Commesse ripetitive, molteplicità di prodotti
    • Produzione in grandi serie
    • Produzione in piccola serie
    • Fabbricazione = finalizzata all'alimentazione di un magazzino intermedio e programmata sulla supervisione della domanda
    • Assemblaggio = ricevimento dell'ordine utilizzando i componenti in magazzino
    • Produzione intermittente, per magazzino
  3. NOTE
    • PRODUZIONE UNITARIE = ciclo produttivo organizzato in

base alle specifiche di progettazione del singolo prodotto

CICLI INTERMITTENTI = produzione organizzata in sequenze di lotti differenti per ottenere una maggiore efficienza produttiva e una flessibilità di risposta alla domanda

CICLI CONTINUI = impianti gestiti come un'unica macchina in cui entrano materie prime ed escono prodotti finiti

PROGETTAZIONE DELL'IMPIANTO

L'impianto è l'insieme dei beni durevoli di cui l'impresa ha bisogno per funzionare; la sua progettazione riguarda:

  1. SCELTE QUANTITATIVE
    • CAPACITÀ PRODUTTIVA: l'individuazione della capacità ottima da dare all'impianto dipende dalle dimensioni e dalla variabilità della domanda, dall'andamento delle economie e diseconomie di scala che individuano a livello di impianto la dimensione tecnica ottima idonea a minimizzare il costo medio unitario
  2. SCELTE QUALITATIVE
    • LAYOUT: disposizione planimetrica di aree, strutture, impianti, attrezzature
secondo criteri di ottimizzazione dei flussi fisici; parlando più nello specifico di layout dell'impianto ci riferiamo alla collocazione dei posti di lavoro nella sequenza ottimale richiesta dal tipo e dalle condizioni di produzione. LAYOUT IN LINEA = linearità dei flussi di produzione, produzione standardizzata. LAYOUT PER REPARTO = suddivisione della fabbrica in reparti omogenei, produzione su modello/a lotti. LAYOUT A POSTAZIONI FISSE = il prodotto non si muove durante il processo, sono le macchine, gli operatori e le risorse che si muovono attorno al prodotto. LAYOUT PER GRUPPI TECNOLOGICI = i mezzi per la trasformazione sono raggruppati per gruppi di prodotti lavorati. TECNOLOGIA FLESSIBILITÀ DELL'IMPIANTO 1. ECONOMICA = capacità dell'impianto di rimanere competitivo anche in condizione di parziale utilizzo. 2. TECNICA = capacità dell'impianto di adattarsi a produrre beni differenti senza incorrere in aumento di costi.costi che diminuirebbero la competitività ii. AUTOMAZIONE 1. AUTOMAZIONE FLESSIBILE = connubio tra ICT, digitale e sistemi automatizzati di produzione che ha consentito un maggior sfruttamento delle economie di scopo SCELTE DI PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DELLA PRODUZIONE PCP = programmazione e controllo della produzione insieme delle procedure, delle informazioni, degli strumenti che nell'ambito di un sistema produttivo acquisito vengono utilizzati per determinare cosa produrre, in quali quantità, con quali modalità, entro quali tempi. Di solito viene suddivisa in 4 fasi: 1. ROUTING 2. SCHEDULING 3. DISPATCHING 4. CONTROLLO PROGRAMMAZIONE LOGICA PUSH + STOCK CONTROL 1. sistema produttivo basato sulla gestione del magazzino a rilevanti scorte a. mantenere una scorta di materie prime, semilavorati e componenti per alimentare le b. macchine nell'intervallo temporale necessario per il riapprovvigionamento in modo da far fronte alle variazioni della domanda (produzione)

programmata indipendentemente dalla domanda finale

LOGICA PULL + FLOW CONTROL

  1. centri di produzione attivati a partire dalle lavorazioni finali si agisce sul controllo del flusso anziché adattare gli stock
  2. gestione dei flussi produttivi supportata dalla quantificazione del fabbisogno effettivo
    1. desunto dalle richieste finali e da previsioni attendibili
    2. lead time (LT) = tempo che intercorre dal lancio dei primi ordini di lavorazione al momento in cui il prodotto finito diventa disponibile per la vendita e dipende dal tempo di giacenza delle materie prime/semilavorati
  3. due metodi di programmazione
    1. MRP (Material Requirement Planning) = piano di produzione di macro-periodo
      • definito da previsioni di massima dei fabbisogni gli ordini vengono trasformati in bisogni previsti e poi tradotti in bisogni effettivi
    2. JIT (Just In Time) = attivazione del flusso dei materiali tramite schede che rendono possibile la predisposizione di flussi appena in tempo

CONTROLLO

  • CONTROLLO

DI ECONOMICITA' ottimizzare l'uso delle risorse e evitare operazioni superflue

CONTROLLO DI EFFICIENZA controllo dell'avanzamento della produzione per ottimizzare la produttivita'

CONTROLLO DI QUALITA' rispondenza delle specifiche dei prodotti alle specifiche funzionali pre-stabilite al fine di diminuire i difetti di produzione

PRINCIPI E CRITERI PER LA PRODUZIONE (dalla I industrializzazione all'Industry 4.0)

Nella gestione della produzione si sono succeduti tre fondamentali modelli, corrispondenti alle tre fasi d'industrializzazione:

1. MODELLO SISTEMICO-ORGANIZZATIVO automazione rigida + produzione di massa (Ford)

2. MODELLO SNELLO E RELAZIONALE automazione flessibile (Toyota)

3. MODELLO INTELLIGENTE robotica + intelligenza artificiale + il rapporto human-to-machine (industria 4.0)

MODELLO SISTEMICO-ORGANIZZATIVO

PRIMA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

Tecnologia semplice, di natura meccanica e sostanzialmente rigida

Incrementi di

produttività e volumi di offerta

  • Aumento dei redditi medi pro-capite aumento della domanda finale
  • Modelli stock control
  • Obiettivi di efficienza riduzione dei costi attraverso lo sfruttamento delle economie di scala
  • Fabbrica = macchina allargata

SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

  • Progressiva flessione del tasso di espansione della domanda
  • Ricerca del massimo sfruttamento del progresso tecnico
  • Sistemi produttivi più articolati e complessi standardizzazione del prodotto e del processo
  • catena di montaggio produzione di massa
  • Gestione della fabbrica tramite il MODELLO FORDISTA

Massima estensione della produzione in linea

Aumento dei volumi di produzione per realizzare economie di scala

Aumento della varietà e della variabilità dei prodotti finiti riducendo al minimo le varianti dei componenti

Innovazione del prodotto

Metodo pull minor investimento in magazzino + maggiore flessibilità innovativa ma

Valido solo se si riescono a fare previsioni attendibili

MODELLO SNELLO E RELAZIONALE

A partire dagli anni 70 sorge il productivity dilemma cioè la scelta tra produttività elevata + rigidità e flessibilità + sacrificio di produttività.

In questo periodo si assiste a una nuova dominanza, spesso negativa, della funzione di produzione.

Il modello che si sviluppa in questo periodo è quello ideato da Toyota ossia il LEAN PRODUCTION SYSTEM incentrato sulla flessibilità produttiva

FLESSIBILITÀ PRODUTTIVA = capacità del sistema produttivo di adattarsi alle variazioni esterne (cambiamento dei volumi, riconfigurabilità del processo produttivo, riassortimento della gamma dei prodotti, riconvertibilità).

La riorganizzazione è consistita nella frammentazione delle linee di produzione con:

  • gruppi di lavorazione in successione nelle stesse macchine
  • controllo di qualità in linea
  • responsabilizzazione diretta dei

lavoratori sulla qualità della lavorazione– coinvolgimento dei lavoratori nel miglioramento di prodotti e processi

La logica della fabbrica giapponese è basata su un sistema di relazioni inter-soggettive tra nuclei produttivi con fornitori e altre imprese della filiera tecnologica e può ricondursi a:

  • PRODUZIONE JIT: produrre beni nella quantità necessaria e nel momento giusto grazie alla capacità di reazione immediata alle variazioni delle esigenze della domanda (creazione della fabbrica perfetta)
  • TEORIA DELLA QUALITÀ TOTALE: qualità ricercata in tutte le attività aziendali
  • CUSTOMER SATISFACTION: soddisfazione del cliente come obiettivo principale
Dettagli
A.A. 2020-2021
88 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sabrinapegoraro2000 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Management e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Del Bosco Barbara.