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8. SCHEMA DI SOLAIO MISTO:
9. TRAVETTI RIPARTITORI DEI SOLAI MISTI DI CALCESTRUZZO ARMATO SONO: nervatura di calcestruzzo
armato, disposta perpendicolarmente ai travetti, in corrispondenza della loro mezzeria, per ripartire i carichi
nel caso di solai con luci maggiori di 4,5 m.
10. DESCRIVI UN SOLAIO A TRAVETTI DI CALCESTRUZZO PRECOMPRESSO ACCOSTATI: costituito dai soli
travetti prefabbricati in calcestruzzo armato precompresso, senza blocchi di laterizio, sui quali viene gettato
uno strato di calcestruzzo di adeguato spessore. Si ottiene così un solettone pieno che è in grado di sostenere
carichi elevati pur essendo meno spesso dei solai con blocchi di laterizio.
11. DESCRIVI UN SOLAIO A PANNELLI PREFABBRICATI DI LATEROCEMENTO: i pannelli prefabbricati in latero-
cemento consentono di ridurre i tempi e di semplificare le operazioni di costruzione dei solai. I pannelli sono
costituiti da blocchi forati di laterizio disposti in file accostate, in modo da poter gettare tra esse una o due
nervature di calcestruzzo armato che, con il contributo di ferri diritti, solidarizzano l’insieme dandogli la
resistenza necessaria per diventare portante durante le fasi di montaggio. A differenza dei solai con travetti,
i pannelli possono essere fabbricati in modo da non richiedere sostegni provvisori durante la messa in opera,
oppure in modo che sia sufficiente un solo appoggio intermedio per solai di luce fino a 4 m. Dopo il
posizionamento in opera, deve essere disposta un’armatura metallica nelle nervature che si creano in
corrispondenza delle linee di accostamento dei pannelli. La realizzazione del solaio si conclude con un getto
di completamento che riempie tali nervature fino al filo superiore dei pannelli.
12. LE PREDALLES: lastre di calcestruzzo armato realizzate in stabilimento su casseforme metalliche
perfettamente piane. L’armatura metallica delle lastre è inglobata nel getto, a eccezione di un paio di tralicci
elettrosaldati lasciati parzialmente sporgenti dalla superficie superiore della lastra. In tal modo si formano
nervature d’irrigidimento della lastra e si realizza la continuità con il getto di completamento del solaio, che
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viene effettuato dopo che sul pannello posato in opera sono state disposte file di blocchi di alleggerimento,
costituiti da laterizi forati oppure da polistirene espanso. Questo tipo di solaio è caratterizzato da un peso
proprio relativamente basso, che facilita la messa in opera, e dalla sua versatilità d’impiego, perché al di sopra
delle lastre possono essere create nervature con altezza e sezioni diverse in modo da adeguare il solaio alle
esigenze di portanza ai carichi di esercizio o di configurazione statica della struttura. I pannelli tipo predalles
hanno il vantaggio di avere una superficie di intradosso piana e regolare, che non richiede l’applicazione di
intonaco e che offre un livello di finitura accettabile per gli ambienti di servizio.
13. LA FUNZIONE DELLA BUGNATURA NEI SOLAI DI LAMIERA GRECATA: nei solai di lamiera grecata con soletta
di calcestruzzo collaborante la lamiera svolge la funzione di casseratura a perdere per il contenimento del
getto e di armatura metallica della sezione di calcestruzzo a essa associata. Quest’ultima funzione richiede
che la lamiera sia di adeguato spessore e che abbia una sufficiente aderenza al calcestruzzo. Tale aderenza
viene ottenuta mediante una rete elettrosaldata, inglobata nel getto dopo essere stata saldata per punti sulla
lamiera oppure con particolari bugnature dei profili. La bugnatura conferisce alla lamiera maggiore rigidità,
proprietà antisdrucciolo e maggior resistenza al calpestio.
14. FLESSIMETRO: strumento che misura le deformazioni di strutture sottoposte a flessione come solai, travi,
travate di ponti ecc. Durante le prove di carico sulle strutture, o nei monitoraggi, i flessimetri permettono di
misurare le componenti verticali delle deformazioni subite. La conoscenza delle deformazioni flessionali sotto
carico è utile per confrontare le deformazioni ipotizzate in fase progettuale con i comportamenti reali. 28
Lezione 8a: strutture in elevazione inclinate (16/05/17)
= strutture a piano inclinato o a gradini (rampe o scale) che consentono la circolazione verticale degli utenti
all’interno dell’organismo architettonico, permettendo il collegamento tra vari piani posti a quote differenti.
In alcune costruzioni le scale rappresentano l’unica via di circolazione verticale, ma anche in presenza di
ascensori (distinti dalle scale) rivestono grande importanza per la possibilità in caso di evacuazione e dunque
la loro presenza è obbligatoria.
costituite da gradini riuniti in rampe che giungono a pianerottoli: ogni scala dipende dal numero di gradini
che la costituiscono in relazione all’altezza di interpiano che deve essere coperta.
gradini definiti da pedata (piano orizzontale per appoggio del piede) e da un alzato (piano verticale
costituito dalla differenza di quota tra due pedate, ossia l’altezza del gradino).
alzata: 16-17 cm; pedata: 29-31 cm. Pendenza ottimale della rampa 30°. Questa relazione può variare in
relazione all’impiego della scala e alla destinazione d’uso dell’edificio. Pendenze inferiori per scale all’aperto;
pendenze superiori per scale interne ad abitazioni. Gradevole percorribilità della scala rapporto ottimale
tra pedata e alzata: 2 alzate + 1 pedata = 62-64 cm. I gradini devono essere tutti uguali. Le rampe sono
costituite da un numero ridotto di gradini (10-15) per facilitare la risalita e vengono interrotte da pianerottoli
di sosta. La loro larghezza dipende dalla funzione che devono svolgere minimo 60 cm per una persona fino
a 190 cm per permettere il passaggio di 3 persone contemporaneamente. In genere per le scale comuni in
edifici multipiano la larghezza minimo di rampe e pianerottolo è 120 cm. Per coprire differenze di quote di
un piano si usano scale a due rampe parallele con pianerottolo intermedio; non sarebbe possibile usare
rampa unica in quanto ogni 10-15 gradini è necessario un pianerottolo. Si privilegia la soluzione a rampe
parallele per garantire il minor tempo di percorrenza e diminuire l’ingombro. Possono essere adottate anche
scale a due rampe rettilinee in successione che però hanno la criticità di richiedere di percorrere al piano una
lunghezza di pianerottolo pari alla rampa per riprendere la salita o la discesa della rampa. Spazio vuoto tra le
scale = tromba.
tipologie di scale:
1. Diritte
2. A L
3. A rampe parallele
4. A pozzo
5. A tenaglia
6. A chiocciola
materiali e tecniche diverse a seconda che la struttura venga realizzata in c.a. gettato in opera oppure che
vengano utilizzati moduli-rampa prefabbricati, o moduli-gradino industrializzati, che vengano poste in opera
travature metalliche o in c.a., singole o accoppiate o che si utilizzino travature in legno.
Costruita la parte strutturale, essa riceve la parte di finitura, che può consistere nella posa di pavimentazione
o nell’aggancio di gradini pre-finiti (legno, pietra, metallo) fissati sulle travature principali.
Rampe in calcestruzzo armato gettato in opera
: scala costituita da una soletta inclinata a sezione piena,
sopra la quale vengono realizzati i gradini. Tale solaio inclinato può essere sostenuto a sbalzo da un setto
portante o da una trave sostenuta da pilastri oppure può essere sostenuto da due travi poste alle estremità
della lunghezza o larghezza della rampa. Nel caso di doppia rampa elementi portanti verticali collocati alle
estremità, lasciando la tromba aperta oppure possono essere collocati in posizione centrale occupando lo
spazio della tromba. 29
La struttura portante della scala può essere a telaio perimetrale (4 pilastri ai vertici del vano scala); a parete
portante perimetrale continua (con setti lungo tutto il perimetro del vano scala); con setto portante centrale
(al posto della tromba); con pilastri centrali (in corrispondenza della tromba delle scale, alle due estremità
confinanti con pianerottoli). Ulteriore possibilità: scala rampante autoportante con solette sostenute dai
pianerottoli di arrivo e partenza e con il pianerottolo intermedio sostenuto a sbalzo dalle rampe. Lo spessore
della soletta di rampa è contenuto, mentre nel caso di trave a ginocchio vi è aumento di spessore in
prossimità del perimetro.
Fasi: casseratura (composta da assi di legno entro cui vi è armatura metallica); posti ulteriori assi di legno
in corrispondenza di ciascuna alzata, per permettere il getto di gradini. Il getto avviene in un’unica fase ma è
anche possibile effettuare prima il getto della soletta inclinata e dopo realizzare i gradini utilizzando mattoni
con malta.
Rampe prefabbricate in c.a.
: per velocizzare la realizzazione in cantiere in edifici di piccole dimensioni. Le
rampe rettilinee sono realizzate in stabilimento in casseri metallici per maggior qualità di superfici e sono
costituite da un unico corpo comprendente la soletta autoportante e i gradini sagomati all’estradosso. Il
collegamento tra la rampa e i pianerottoli avviene mediante la giunzione di armature con un getto integrativo
in conglomerato cementizio. Le rampe sono provviste di dentelli favorire l’appoggio dei pianerottoli
(prefabbricati o gettati in opera). Si procede poi con la posa degli strati di finitura dei gradini.
semplici
a ginocchio semplice (comprendenti porzione di pianerottolo) o doppio ginocchio (comprendenti le due
porzioni di pianerottolo agli estremi della rampa).
Rampe in acciaio
: elevato impiego in esterni e in interni. Vantaggio della velocità di assemblaggio, leggerezza
e durabilità. Sostenute da pilastri perimetrali (profili HE) collegati tra loro da travi, pilastri centrali posti nella
tromba e pianerottoli a sbalzo, cavi di acciaio appesi alla struttura di copertura. Per le travi rettilinee vengono
utilizzati profili a sezione scatolare, tubolari o profili piatti. Occorre verificare che la retta dell’asse medio, la
retta congiungente lo spigolo esterno dei gradini e la linea di intradosso di incontro delle due rampe si
incontrino in punti allineati verticalmente. I gradini possono essere collocati al di sopra delle travi (saldati al
di sopra della trave delle flange triangolari o degli elementi metallici che sostengono le pedate) o inseriti nello
spessore (le pedate sono fissate all’anima della trave tramite angolari).
Gradini in materiale metallico, in lamiera, in elementi grigliati, o altri materiali con lamiera in acciaio come
struttura di appoggio della pedata.
NO solaio inclinato di sostegno dei gradini e NO elemento fisico che costituisce l’alzata del gradino
(strutture trasparenti e leggere). Tuttavia richiedono > attenzione progettuale nel calibrare il rapporto fra
tutti gli elementi e realizzazione attenta (poiché gradini montati singolarmente). 30
Lezione 8b: introduzione chiusure verticali e isolamento termic