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EPIMERASI
ERASI:
: cambiano la chiralità delle molecole: R o S.
.
EPIM ERASI
ISOMERASI:
: cambiano la funzione delle molecole: aldeide o chetone.
ISOMERASI 55
RIASSUNTO SCHEMATICO DEL CICLO DI CALVIN:
Si parte da 5 molecole da 3C che sono gliceraldeide 3P, che vanno rimaneggiate..
rimaneggiate.
Per poter unire due zuccheri (reazione
di condensazione aldolica) vi è
bisogno di un chetone e di un’aldeide,
allora isomerizzazione della G3P a
DHAP (diidrossiacetone fosfato)
attraverso una opportuna isomerasi.
Il passo successivo non può che essere la condensazione aldolica dei due C3:
ALDOLASI
→
G3P + DHAP F1-
-
6BP (fruttosio 1,6 bifosfato)
F1
Si forma così il fruttosio 1-6 bisfosfato (chetone!), che deve essere “liberato”:
FOSFATASI
→
F1-
- 6BP F6P + P
F1
Il fruttosio (chetone) può cedere un C2 ad una aldeide: TRANSCHETOLASI
→
F6P + G3P E4P (eritrosio 4P) + XIL5P (xilulosio 5P)
Si formano una aldeide C4 (eritrosio 4P) ed un chetone C5 (xilulosio 5P). Quest’ultimo è
un epimero del ribulosio: è già stato ricostruito un C5.
EPIMERASI
→
XIL5P RuB5P
Ripartendo dall’E4P, la reazione successiva non può che essere una condensazione
aldolica con un chetone ALDOLASI
→
E4P + DHAP SED1-
- 7BP (sedoeptulosio 1,7 BP)
SED1
Si forma il sedeptulosio 1-7BP (chetone), che a sua volta deve essere “liberato”
FOSFATASI
→
SED1-
- 7BP SED7P + P
SED1 56
Il sedoeptulosio 7-fosfato (chetone) può cedere un C2 ad una aldeide formando una
aldeide ed un chetone TRANSCHETOLASI
→
S7P + G3P RIB5P + XIL5P
Lo xilulosio segue la stessa epimerizzazione di prima, mentre il ribosio va incontro ad
una isomerizzazione strutturale da aldeide a chetone
ISOMERASI
→
RIB5P RuB5P
L’ultima tappa è la fosforilazione in C1 per ricreare l’accettore attivato della CO2 e
chiudere il ciclo (spesa di ATP) CHINASI
→ + ADP
RUB5P + ATP RuB1-
- 5BP
RuB1 57
REGOLAZIONE DEL CICLO DI CALVIN
Diversi fattori concorrono alla regolazione dell’attività degli enzimi del Ciclo di Calvin.
I) Movimenti ionici dipendenti dalla luce
Durante la fase luminosa: H+ dentro i tilacoidi e Mg2+ (e K+) fuori.
Mg2+ e Rubisco: stabilizzazione del carbammato e costituzione del sito attivo
Da pH 7 a pH 8: attivazione della Rubisco per carbamilazione oltre ad attività ottimale di
enzimi tipo F1-6BP e fosforibulochinasi
II) Disponibilità
bilità di ATP e attivazione della Rubisco Attivasi
Disponi
Solo durante il giorno è disponibile ATP (dalla fase luminosa) e quindi solo durate tale
condizione la Rubisco Attivasi può lavorare e attivare la Rubisco stessa.
ossigeno
- G3P deidrogenasi
- F1-
- 6P fosfatasi
F1
- S1-
- 7BP fosfatasi
S1
- Fosforibulochinasi
- ATP sintasi riducente con
gruppi
Nella sequenza degli AA di queste proteine sulfidrilici
vi sono due Cys (-
-
SH) vicine e questi enzimi
(
sono attivi solo quando tali –
S H sono in
forma ridotta e non ossidati e legati fra loro con un -S-S-. 58
III) Riduzione
duzione dei gruppi –
SH dipendente dalla luce
Ri
Stato di ossidazione delle proteine e loro attività catalitica
Durante il giorno, a livello del PSI si ha la riduzione della Ferrodossina, piccola proteina con
Ferrodossina
centri Fe-S che cede poi l’e- all’FNR per la riduzione del NADP+.
fra cui l’enzima Ferrodossina:tioredossina reduttasi
La Fd può avere anche altri substrati,
(con Fe4-S4) che a sua volta può ridurre una particolare proteina detta Tioredossina.
Tioredossina
.
La Tioredossina è una piccola proteina solubile con due –SH vicini che può quindi esistere
sia in forma ridotta (attiva) che in forma ossidata (inattiva): e nella sua forma ridotta riduce
gli enzimi del Ciclo di Calvin in questione attivandoli.
Da segnale luminoso
a segnale sulfidrilico
attraverso l’enzima
F D
:
T R
X R E D
U
T
T A
S I
La tioredossina e gli enzimi
bersaglio sono poi ri-ossidati,
e quindi ri-inattivati, al buio
dall’ossigeno. 59
LA FOTORESPIRAZIONE
L’enzima rubisco ha anche una certa affinità per l’ossigeno. Può accadere che invece di una
carbossilazione avvenga una ossigenazione! In generale cmq il rapporto carbossilazione :
ossigenazione
quindi la rubisco è molto più affine per la CO .
ossigenazione è 3:1 2
L’ossigenazione non è un’ossidazione!! Non sono sottratti elettroni, ma l’O viene
2
riduzione dell’effi-cienza fotosintetica e della
introdotto nella molecola con conseguente
produttività (viene fissata meno CO ).
2
Ossigenazione e fotosintesi sono due processi OPPOSTI tramite la prima viene persa la
⇒
CO da quelle cellule che nello stesso tempo la stanno fissando per il ciclo di Calvin!
2 Dalla reazione di ossigenazione si formano una molecola
3PGA acido fosfoglicolico
di (C3
C3) ed una di (C2
C2), esiste un
C3 C2
sistema di recupero del carbonio di questa molecola: la
FOTORESPIRAZIONE (respirazione alla luce)
dopo un periodo di esposi-zione alla luce e quindi in
Scoperta della fotorespiraz:
condizione di attiva fotosin-tesi, una pianta che è messa repentinamente al buio emette una
→
quantità di CO superiore a quella propria della respirazione evolu-
- zione anomala di
evolu
2
CO in seguito a fotorespirazione (che per un breve periodo di tempo procede anche al
2
buio). 60
La fotorespirazione coinvolge tre organuli: CLOROPLASTO, PEROSSISOMA,
MITOCONDRIO.
MITOCONDRIO
Perossisomi:
: organuli dotati di membrana singola al cui interno si trovano grandi
Perossisomi perossido di
cristalli di CATALASI, un enzima (abbastanza lento!) che dismuta il
idrogeno (H O ) che generalmente si forma durante il metabolismo dei perossisomi
2 2
stessi.
NB: Per l’eliminazione del perossido di idrogeno nei cloroplasti in seguito alla reazione di
Mehler (vedi “trasporto pseudo-ciclico di elettroni”) non vi era questo enzima (assente nei
plastidi) ma c'era il ciclo dell’ascorbato-glutatione in quanto vi era la necessità primaria ed il
fine di consumare il NADPH in eccesso.
1. L’acido 2-fosfoglicolico viene rapidamente idrolizzato ad acido glicolico per ‘azione
di una fosfatasi specifica.
2. L’acido glicolico esce dal cloroplasto grazie a una proteina trasportatrice e si diffonde
Qui viene ossidato con formazione di acido gliossilico e H O
in un perossisoma. 2 2
(dannoso!!).
3. Il perossido di idrogeno viene demolito grazie all’enzima catalasi → H O + H O →
2 2 2 2
2H O + O
2 2
4. L’acido gliossilico viene transaminato. Si forma l’aminoacido glicina che esce da
⇒
perossisoma e va nel mitocondrio. Qui due molecole di glicina sono convertite in
e una di CO .
una molecole di serina 2
5. La serina torna nel perossisoma e attraverso varie reazioni viene ridotta ad acido
glicerico, che torna nel cloroplasto e viene fosforilato ad acido 3-fosfoglicerico
(3PGA), che entra nel ciclo di Calvin. 61
H H
C-OH C = O
COOH COOH
Ac. glicolico Ac. gliossilico
CH OH CH OH
2 2
C = O HCOH
COOH COOH
β Ac. glicerico
Ac. -idrossipiruvico
Per ogni 2 molecole di glicolato (C4) prodotte dalla Rubisco vengono generate:
1 molecola di CO 2
1 molecola di NH 3
1 molecola di NADH
1 molecola di Serina (che diventa 3PGA)
Il 75% del carbonio che viene perso per ossigenazione (cioè i 3C della serina sui 4C del
glicolato) viene recuperato e rientra nel ciclo C3.
Tuttavia, la FR è energicamente dispendiosa e costosa:
• Consumo di 1 O per ogni RuBP ossidato
2
• Perdita di CO2 nei mitocondri
• 2 NADPH
• 3.5 ATP (considerando anche la riassimilazione di NH )
3
• NADPH e ATP per riorganicare la CO perduta
2
Totale: 10 ATP e 6 NADPH spesi per la fotorespirazione!
La spesa energetica per la FR è quindi ingente, inoltre vi sono varie condizioni ambientali in
aumenta
cui il tasso di FR e quindi la spesa per sostenere questo processo diviene sempre
più onerosa. 62
Condizioni che favoriscono la FR:
Se la FS è limitata dalla carenza di CO a stomi chiusi (diminuisce CO e aumenta O , es.
2 2 2
stress idrico) e/o ad alta temperatura (differente solubilità O e CO all’aumentare della
2 2
temperatura, diminuzione della solubilità dei gas nel velo acquoso che permea le cellule del
mesofillo (legge di Henry sui gas) allora la solubilità della CO diminuisce più velocemente
2
di quella dell’O ) e quindi la FOTORESPIRAZIONE si accentua per l’aumento relativo
2
dell’O (diminuisce il rapporto CO /O ).
2 2 2
Ciò si traduce in un'ulteriore perdita in efficienza fotosintetica.
La FR è dispendiosa ma inevitabile per la stessa struttura della Rubisco (evoluzione in
atmosfera con basso O ed alta CO )
2 2
POSSIBILI SIGNIFICATI BIOLOGICI DELLA FOTORESPIRAZIONE
All’inizio dell’evoluzione il rapporto CO /O era molto più alto quindi l’ossigenazione
2 2
non avveniva quasi mai e non c’erano problemi. Oggi l’ossigenazione è inevitabile per la
struttura stessa dell’enzima rubisco e così la fotorespirazione serve per recuperare il
carbonio.
e di molecole riducenti
La fotorespirazione è necessaria per dissipare un eccesso di ATP
che si generano nella fase luminosa, quando l’intensità della luce è molto alta o quando gli
→
stomi sono chiusi e manca CO valvola di sfogo del surplus energetico.
2
Riduce il rischio di produzione dei radicali dell’ossigeno (= fotoinibizione e fotodanni)
grazie al fatto che l’O viene allontanato dal cloroplasto (diminuzione della reazione di
2
Mehler).
La FR, anche se ha alcuni vantaggi, porta comunque alla diminuzione della
lla produttività
de
della pianta (in termini di aumento di biomassa). Per questo motivo sono necessari
alle condizioni in cui la FR diverrebbe troppo limitante
adattamenti fotosintetici (es. elevate
illuminazioni, elevate temperature e scarsità di acqua). 63
ADATTAMENTI
ATTAMENTI FOTOSINTETICI
AD
Alcune piante hanno evoluto degli adattamenti particolari per migliorare la produttività in
certi ambienti in cui c’è scars